Perché piango senza sapere il motivo reale?

Inviata da Concoc · 10 ott 2022 Autorealizzazione e orientamento personale

Salve, sono una ragazza di 21 anni e premetto che sono sicura di non riuscire a racchiudere tutto quello che ho in un messaggio. Ho perso il lavoro a fine giugno dopo un anno di sfruttamento puro. Sono arrivata alla conclusione che mi sarei presa un po' di tempo per riflettere e quindi prendere la disoccupazione nel frattempo. Da quel momento dentro di me è cambiato qualcosa, ho iniziato a piangere e ad irritarmi facilmente e a volte senza un motivo apparente. Ho smesso di prendere la pillola anticoncezionale dopo quasi un anno e mezzo senza consulto della dottoressa di base o della mia ginecologa. E ho smesso di credere che posso fare qualcosa della mia vita. In più c'è un altro particolare che credo sia abbastanza importante da specificare. Sono fidanzata da 6 anni e solo da quasi 1 anno e mezzo siamo nella stessa città e conviviamo. Era una relazione a distanza prima (1200km). Riprendendo da dove avevo lasciato, il mio ragazzo ha cercato di farmi distrarre ma io volevo e voglio sempre più attenzioni da lui anche se so dentro di me che ha bisogno del suo spazio. Fatto sta che i litigi sono aumentati per questo motivo, e io invece di parlare con lui delle mie paure e dei miei pensieri tristi, lo aggredisco. Verso settembre avevo prestabilito che sarei tornata a lavorare perché seppur molto di aiuto, la disoccupazione non è abbastanza in questo periodo. E invece, sto barcollando tra la voglia di tornare a lavoro e il sentirmi completamente inutile a fare qualsiasi cosa. Volevo anche iscrivermi all'università per svagare i miei pensieri e invece mi sono tirata indietro anche quest'anno. Ho scoperto inoltre da poco di avere un'infiammazione urinaria che sto curando prendendo antibiotici che mi sfiniscono e da tre giorni piango ininterrottamente tutte le notti senza riuscire a dormire. Eppure non so il motivo per cui sto piangendo, è da tempo che penso di avere bisogno di uno psicologo ma ogni volta faccio finta di non capire i segnali perché non voglio. Primo, perché è un costo che non posso sostenere, secondo, perché non voglio aprirmi con nessuno e terzo, perché una parte di me crede che non servirà a nulla. Inoltre sto iniziando ad avere problemi di sinusite quindi sto male sia fisicamente sia mentalmente. Mi viene da vomitare, mi gira la testa, perdo la concentrazione facilmente anche mentre sostengo un discorso o guardo un film. Cosa che prima non esisteva, anzi, a me piaceva parlare ore e ore col mio ragazzo prima. Sto perdendo interesse per tutto e la casa faccio fatica a tenerla pulita e ordinata, infatti il mio ragazzo a volte mi rimprovera perché in effetti non ho altro da fare da luglio, e almeno pulire lo potrei fare tranquillamente. E invece non riesco e piango perché non mi capisce che non è perché non ho voglia, ma non riesco neanche a spiegarglielo io. Vorrei mi capisse al volo quando sto male, e invece glielo devo dire sempre io. Oggi chiederò qualche consiglio alla mia dottoressa di base anche se non è mai stata molto di aiuto. È molto distante e menefreghista per quanto mi riguarda, quindi non mi appoggerei a quello che dice. Anche perché quando ho avuto problemi, ho dovuto scoprirlo da sola pagando il privato dato che lei "non si prende nessuna responsabilità". Altra cosa che credo sia importante è che sono la figlia di mezzo, e chi lo è sa che significa non esistere. Ne ho sofferto molto, e mia madre ha sempre fatto differenze tra me e mia sorella grande. Ora io ho un rapporto conflittuale con mia sorella e in più c'è abbastanza rancore per mia madre ogni volta che la incontro. Comunque spero che in qualche modo ho racchiuso la maggior parte della mia vita. Aspetto qualche vostro riscontro, saluti.

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Miglior risposta 11 OTT 2022

Buongiorno, non crederai troppo nell'aiuto psicologico, ma il fatto che poi si sfoghi qua sopra è un buon segno. Ti trovi in una fase di blocco in cui tutto ti sembra perduto e rischi di dare colpe e responsabilità a questioni esterne che possono averle solo in parte. In questo momento sarebbe molto importante che tu iniziassi un percorso psicologico per smettere di fare richieste di supporto a persone non titolate a farlo per diversi motivi e ruoli, come il tuo ragazzo o il medico di base. La cosa più difficile è ripartire sconfiggendo l'inerzia che ti porta a stare ferma e lamentarti, lo puoi fare responsabilizzandoti rispetto al tuo cambiamento. Solo tu hai voce in capitolo in questo senso, nessuno può trascinarti, però una volta iniziato puoi beneficiare dell'aiuto appropriato.

Dott. Matteo Mossini Psicologo a Parma

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4 NOV 2022

Riassumiamo: la mamma, il moroso, il lavoro e l'università. Praticamente un edificio crollato su tutti e quattro i lati! Quale miglior momento per fermarti, guardarti attorno, e decidere di poter ripartire in qualsiasi modo. Qualsiasi modo.
L'università a Londra, la cameriera a Barcellona, la raccolta dei pomodori a Kathmandu, il cammino di Santiago in solitaria, un appartamento in condivisione a Honolulu.
Prendi la tua libertà e usala.

Tiziana Viol Psicologo a Vittorio Veneto

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11 OTT 2022

Buongiorno Concoc,
leggendo il tuo messaggio si riesce a percepire il tuo dolore e sofferenza che ti sta accompagnando, non solo da fino giugno, ma presumo anche nell’anno in cui ti sei sentita sfruttata.
Da come scrivi si intuisce che è un periodo cupo e ricco di emozioni che vanno appunto dalla tristezza alla rabbia. Convivere quotidianamente con queste emozioni, associate poi, sembra, ad una perdita di fiducia in se stessi, nelle proprie capacità e ad una sensazione di mancanza di comprensione e supporto vero, non dev’essere per niente facile.
Le emozioni che stai provando, i litigi, il pianto e i sintomi che stai iniziando a mostrare, sembrano testimoniare non solo una grande sofferenza, ma persino una crisi di sé, nei propri progetti, nelle scelte e nelle relazioni. In questo momento della tua vita, sembra che il mondo ti stia crollando addosso e questo sembra che ti faccia sentire sola, triste e anche un po' arrabbiata con tutto e tutti, in quanto non ti comprendono. Proprio per questo allora potrebbe essere utile trasformare questo in un’opportunità per te, per provare a prestare attenzione a quello che il tuo corpo e le tue emozioni ti stanno comunicando, riuscendo in questo modo ad intercettare i tuoi desideri, rileggere a affrontare il dolore legato al rapporto con tua mamma e tua sorella, andando in questo modo a riprogettare la tua vita, investendo realmente in ciò che desideri. Non è un percorso semplice e richiede di essere aiutati nell’elaborare e dare significato a ciò che vivi e provi. Il mio consiglio è quello di iniziare un percorso terapeutica che ti aiuti a rileggere la tua storia, i tuoi passaggi di vita aiutandoti in questo modo a dare significato a tutte queste emozioni che stai provando e vivendo, in modo da poter nuovamente investire su te stessa.
TI auguro di poter uscire da questo momento cupo e di trovare un professionista che ti possa aiutare in questo tuo viaggio.
Un saluto
Dott.ssa Marta Colombo

Dott.ssa Marta Colombo Psicologo a Legnano

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11 OTT 2022

Buongiorno,
mi dispiace per la sofferenza che questo disagio le sta provocando.
I sintomi di malessere che sta manifestando sono da ascoltare. Il tono dell'umore basso, la difficoltà a sentirsi amata per come vorrebbe e l'inattività in cui si trova sono elementi che vanno sanati.
La incoraggio a farsi aiutare in un contesto e in una sede opportuna. Qui in chatt è riduttivo.
Resto a disposizione e le auguro il meglio
Dott.ssa Oriana Parisi

Dott.ssa Oriana Parisi Psicologo a Bari

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11 OTT 2022

Salve Concoc, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Anonimo-181068 Psicologo a Roma

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