5 cose che le persone dicono quando mentono: come smascherare un bugiardo

Alcuni segnali possono aiutarti a capire che qualcuno ti sta mentendo... Scopri come smascherare un bugiardo!

18 MAR 2021 · Tempo di lettura: min.
5 cose che le persone dicono quando mentono: come smascherare un bugiardo

Capire quando qualcuno ti sta raccontando delle bugie con rimane un compito difficile. Il modo migliore per capire che ci stanno mentendo è confrontare ciò che una persona dice con delle prove esterne o delle verità note.

Nella migliore delle ipotesi, alcune affermazioni possono aiutarci a capire che si tratta di falsità, ma ovviamente non esiste alcun indizio verbale certo che ci aiuti a prevedere con precisione l'inganno.

Tuttavia, alcune parole o alcune espressioni possono segnalare che si tratta di una bugia. Se la conversazione è importante, sapere dove si trova la potenziale menzogna può fornire un netto vantaggio, che si tratti di affari o di relazioni sociali quotidiane. Le seguenti 5 affermazioni dovrebbero aiutarti a riconoscere una potenziale bugia.

1. "Questo è praticamente tutto"

La parola “praticamente” o "approssimativamente" indica che l'altra persona avrebbe più cose da dire ma non vuole farlo. Se infatti stesse raccontando la storia per intero, la sua risposta sarebbe: "E questo è tutto". Un'espressione approssimativa indica che la risposta non corrisponde all'intera storia. Le persone sincere raccontano tutti i fatti senza timore delle conseguenze. Una persona che vuole tradire l'altro non racconta tutta la storia per timore e perché c'è qualcosa che non vuole rivelare.

2. "Non hai prove per dire il contrario"

Suggerisce che ci sono prove per verificare la supposizione o l'accusa fatta, ma l'altra persona non è riuscita a scoprire le prove nascoste e occultate.

Le persone oneste non pensano in termini di prove: sanno che non esistono semplicemente perché non hanno fatto quello che dice loro l’altra persona, o sono sicure della veridicità di ciò che hanno raccontato. Le persone che ingannano gli altri mentendo, sanno che esistono delle prove ma l’altra persona deve ancora scoprirle per sostenere l'accusa.

3. "Perché dovrei farlo?"

Rispondere a una domanda con una domanda è un segnale cui prestare attenzione. Le persone oneste, normalmente, negano direttamente. Di solito rispondono semplicemente dicendo: "Non l'ho fatto". Le persone ingannevoli sono sfuggenti e schive e, se colte alla sprovvista, hanno bisogno di più tempo per pensare a una risposta credibile.

Una risposta come "Perché dovrei farlo?" dà alla persona che sta mentendo tempo prezioso per formulare una risposta alla questione e per riflettere su come difendersi.

4. "Mi stai accusando?"

Oltre a rispondere a una domanda con una domanda, la persona che sta mentendo può tentare astutamente di ribaltare la situazione, mettendo così l'altro sulla difensiva. Le parole inespresse corrispondono alle seguenti: "Come osi accusarmi?".

Preparati a difenderti. Questo sottile contrattacco spinge l'accusatore a dover giustificare le sue accuse. In tal modo, l'accusato guadagna tempo per lanciare un contrattacco o preparare una storia credibile.

La semplice risposta a questa domanda dovrebbe essere: "Sì, lo sto facendo e vorrei conoscere tutta la verità, altrimenti non ne avrei parlato ". Questa risposta respinge il contropiede e rimette l'accusato sulla difensiva.

5. "Non ricordo di averlo fatto"

Le persone che mentono spesso fanno riferimento a un’ipotetica mancanza di memoria per nascondere la verità. Questa difesa implica due trappole: in primo luogo, per non ricordare cosa hai fatto, devi prima avere un ricordo esistente dell'evento. Per definizione, per non ricordare qualcosa, devi aver immagazzinato, prima di tutto, le informazioni o l’evento nella tua memoria. La mancanza di memoria indica che la memoria è immagazzinata nel cervello, ma la persona non può recuperarla.

Le persone sincere di solito rispondono semplicemente dicendo: "Non lo so". La mancanza di memoria suggerisce che la persona non può recuperare un ricordo e, quindi, non sa cosa sia successo. Le persone oneste fanno di tutto per ricordare un evento. Le persone che mentono non vogliono rivelare informazioni che vengono ricordate per paura di rivelare tutta la verità.

La seconda trappola è simile. Una persona non può dire: "Non ricordo di averlo fatto", a meno che non ricordi cosa ha effettivamente fatto. Suggerisce che la persona non ricorda di aver fatto una serie specifica di azioni. Per dire "non l'ho fatto", la persona deve sapere cosa ha fatto. Logicamente, come può una persona dire che non ricorda di aver fatto qualcosa se non ha memoria dell'evento? In realtà, sta evocando il ricordo di quello specifico evento.

La risposta dell'interrogatore allora dovrebbe essere: "E cosa ricordi di aver fatto?". Le persone oneste ti diranno cosa ricordano di aver fatto, per supportare il loro alibi. Le persone disoneste di solito si aggrappano alla mancanza di memoria dicendo: "Non so cos’ho fatto". Qui, la risposta dovrebbe essere: "Se non sai cosa hai fatto, è possibile che tu abbia fatto esattamente quello che ho descritto". Ricorda: le persone che mentono non cercano di ricordare un'azione per paura di rivelare la verità.

La chiave per scoprire una bugia è ascoltare attentamente ciò che qualcuno ti sta dicendo. Le parole non escono da sole dalla bocca delle persone. Hanno un significato e sono una rappresentazione diretta di ciò che una persona sta pensando: le parole possono rivelare e rivelano la menzogna.

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Bibliografia

  • Vrij, A. (2008). Detecting lies and deceit: Pitfalls and opportunities. West Sussex: John Wiley.
  • Bok, S. (1999). Lying: Moral Choice in Public and Private Life. New York: Pantheon Books. 

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Commenti 2
  • Simona Mollo

    Ottimo, spiegato molto bene e nei dettagli.. Grazie x i vostri articoli!

  • Marialaura

    Mi sembra una generallizzazione indebita. Cosi come parlare di «persone oneste» e persone disoneste Persone oneste possono mentire in varie cirocostanze. Non creiamo nelle persone falsi miti e preoccupazioni. Di solito gli articoli sono molto di qualità. Questo mi sembra un po’ superficiale.

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