I disturbi del comportamento alimentare: adolescenti anoressiche

Cosa si intende per disturbi del comportamento alimentare? In che termini possiamo parlare di anoressia? Quali le cause, la sintomatologia e le conseguenze di suddetto disagio?

2 SET 2020 · Tempo di lettura: min.
I disturbi del comportamento alimentare: adolescenti anoressiche

L'anoressia è un disturbo del comportamento alimentare che, nella maggior parte dei casi, compare tra i 13 e i 20 anni di età, prevalentemente tra il sesso femminile.

Spesso sono proprio le madri a ritenere che la malattia della/e figlia/e, sia una conseguenza della loro incapacità ad essere un buon genitore.

Ma per quale motivo si genera questo pensiero colpevolizzante? Probabilmente perché per diversi anni è stato fatto risalire tale disturbo ad un cattivo rapporto con il materno.

Inoltre, in tempi passati, quando si era ancora alla ricerca di spiegazioni utili a definire suddetta patologia, il rapporto conflittuale tra adolescenti e madri è stata ritenuta un'ipotesi plausibile, soprattutto perché questa forma di disagio tendeva a colpire un pubblico estremamente giovane.

Molte mamme, difatti, sono state ritenute iperprotettive ed ansiose con le loro figlie, ma non per questo tutte le ragazze della sopracitata età, hanno sviluppato l'anoressia. Diversamente, i padri risultano avere un minor senso di colpa, poiché si sono sempre limitati a fornire strumenti per "viziare le proprie bambine", piuttosto che badare ad un'educazione in un senso più stretto.

Insomma, il vero problema è che l'adolescenza è sempre stato un momento di conflitto con i genitori, ma in particolar modo con quelli dello stesso sesso.

Ancora, per restringere un pò il campo, possiamo considerare che, esistono, delle condizioni caratteriali e situazionali (ambito sociale) in grado di favorire l'insorgenza dell'anoressia stessa, ma non causarla!.

In realtà, non è il comportamento educativo delle mamme che può scatenare lo strutturarsi di certe dinamiche caratteriali, ma piuttosto lo stile di vita di tutta la famiglia.

Il sintomo più evidente che si manifesta in fase di sviluppo dell'anoressia è la perdita di peso, non dovuta ad una mancanza di appetito, ma ad un tentativo disperato di voler sperimentare un controllo sullo stimolo della fame.

In particolare, il peso e la forma fisica hanno un forte impatto sul senso di autostima e auto-efficacia delle medesime pazienti anoressiche. Quando esse assumono calorie reputate in eccesso, avvertono un forte senso di colpa, così da adoperare comportamenti volti all'eliminazione del cibo ingerito (esempio: intensa attività fisica)

Inoltre, l'eccesso di controllo sugli alimenti, altro non è che un modo per sperimentare forza e autonomia, sotto cui si nascondono sentimenti di inadeguatezza, rigidità nei propri confronti ecc.

Infine, i vissuti emotivi e relazionali volti a generare un disturbo alimentare sono molto complessi, per cui è richiesto un attento intervento che possa coinvolgere una buona equipe di lavoro multidisciplinare. Suddetto lavoro sarà necessario per sostenere pazienti e famiglie della persona affetta da anoressia, al fine di ristabilire un nuovo equilibrio di vita familiare.

Nello specifico sarà essenziale poter riabilitare autostima e auto-efficacia delle pazienti affetti da suddetto disagio, per migliorare la comunicazione intrafamiliare, oltre a provvedere ad una nuova e corretta alimentazione.

Dott.ssa Maria Cristina Gentile, psicologa clinica,dell'età evolutiva.

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Scritto da

Dott.ssa Psicologa Maria Cristina Gentile

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