La mia ipersensibilità mi rende la vita difficile

Questa iper-emotività, che chiameremo ipersensibilità, è il risultato di diversi processi psichici.

27 GEN 2021 · Tempo di lettura: min.
La mia ipersensibilità mi rende la vita difficile

Ipersensibilità e/o iperemotività

L'ipersensibilità è un termine che viene usato molto spesso, a volte in modo sbagliato. A volte si tende ad amalgamare la vulnerabilità all’ipersensibilità. Dal mio punto di vista, l'ipersensibilità emotiva è ben definita da una reazione che potremmo definire invalidante.

L'ipersensibilità non è una malattia, e questo va chiarito, ma un tratto caratteriale che si manifesta attraverso un'estrema sensibilità rispetto al mondo che circonda la persona ipersensibile.

Per una persona ipersensibile, tutto la riguarda da vicino: la sfortuna di alcuni, la sfortuna di altri. Tutto la rende felice o tutto la rende triste. È una vera e propria spugna emotiva.

Facciamo però attenzione a non confondere lo stato depressivo con l'ipersensibilità. Si può essere fragili, vulnerabili e depressi per questo essere persone ipersensibili. È ovvio che il disturbo depressivo possa mostrare delle somiglianze, soprattutto se facciamo riferimento al trabocco emotivo, ma non è la stessa cosa.

Facciamo un esempio: il depresso non può rallegrarsi della felicità altrui, mentre la persona ipersensibile sì.

Nell'ipersensibile, le emozioni, piacevoli o spiacevoli che siano, aumentano di dieci volte, o in altre parole sono dieci volte più intense: è questo il problema. L'ipersensibile reagisce con forza alle situazioni esterne, quindi sentirà fortemente la paura, la violenza...o molto più semplicemente, di fronte a un regalo che non si aspettava, la persona ipersensibile si sentirà emotivamente sopraffatta.

Qualunque sia la situazione, triste o felice, questa scatenerà nella persona ipersensibile forti stimoli, molto più intensi del normale.

Le persone con ipersensibilità spesso tendono a considerarsi responsabili quando si sentono incapaci di far fronte a una situazione.

Manifestazioni comportamentali

  • Difficoltà ad affrontare l'ignoto;
  • paura del conflitto;
  • tendenza a lasciarsi intimidire facilmente dal tono o da un atteggiamento minaccioso;
  • grande empatia: tendenza a schierarsi sistematicamente con i più deboli;
  • tendenza alla dipendenza emotiva;
  • ipersensibilità alle critiche;
  • grande consapevolezza del passare del tempo, degli atti falliti, delle perdite;
  • attaccamento che può richiedere molto tempo, ma molto robusto una volta presente.

Cause: da dove viene l'ipersensibilità?

Questo tratto della personalità molto spesso deriva dall'istruzione. Potrebbe trattarsi di qualcosa che è accaduto durante la primissima infanzia, o anche durante il periodo intrauterino: il bambino trascorre nove mesi come una spugna emotiva nel grembo di sua madre. In altre parole, le emozioni della madre hanno un impatto sul feto.

Comportamenti infantili delle persone ipersensibili

  • Tendenza a compiacere i propri genitori, a discapito dei propri desideri, con grande sensibilità di fronte al loro giudizio.
  • La paura dell'abbandono potrebbe portarli ad accettare le ingiustizie subite.
  • Spesso i bambini ipersensibili preferiscono trascorrere del tempo con i genitori piuttosto che in compagnia di altri bambini.
  • Ansia dei genitori percepita dal bambino

Infine, l'ipersensibilità / iperemotività può essere generalizzata, interessando l'intera vita dell'individuo, o per esempio può riguardare contesti particolari (sentimentali, professionali, ecc.).

L'ipersensibilità emotiva può manifestarsi in particolare nei seguenti casi:

  • brutta esperienza nell'infanzia (citata sopra);
  • disturbo d'ansia
  • PTSD (disturbo post traumatico da stress);
  • ADHD;
  • alto potenziale;
  • disturbi dell'umore (per esempio nel disturbo bipolare).

È importante non associare automaticamente un disturbo d'ansia o un disturbo depressivo all'ipersensibilità. Vi ricordo che le emozioni negative possono confondere, la differenza è che le persone ipersensibili provano la stessa instabilità emotiva anche quando si presentano situazioni felici.

L'infanzia - come detto sopra - consente un'indicazione più rilevante per l'identificazione dell'ipersensibilità.

Quale terapia per l'ipersensibilità?

Per aiutare le persone ipersensibili è preferibile consultare un professionista che abbia un approccio multidisciplinare, e che quindi utilizzi da un lato tecniche di regolazione emotiva, ma che dall’altro lavori anche sull'origine delle cause citate in precedenza rivisitando il passato.

È quindi importante che il professionista utilizzi tecniche come l'EMDR per rielaborare alcuni ricordi impattanti del passato. La terapia cognitivo-comportamentale non è sempre sufficiente per trattare le cause, diciamo che, dal mio punto di vista, è complementare.

L'ipnoterapia clinica integrativa può essere rilevante in questo senso.

Articolo di Nathalie Follmann pubblicato su Psychologue.net/

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Bibliografia

  • https://www.healthline.com/health/mental-health/what-its-like-highly-sensitive-person-hsp#8
  • https://www.cambridge.org/core/journals/psychophysiology/article/emotion-regulation-affective-cognitive-and-social-consequences/552536BD5988D0D2079A7E0CC82E1ED8
  • https://www.psychologytoday.com/us/blog/the-secret-lives-introverts/201907/what-its-really-being-highly-sensitive-person
  • https://www.psychologytoday.com/us/blog/highly-sensitive-refuge/201901/4-brain-differences-highly-sensitive-people

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Commenti 2
  • Claudia

    Buongiorno posso sapere se c’è a teramo uno specialista che applica questa tecnica ? Grazie

  • Lorena Rossi

    Buonasera! Saprebbe indicarmi quali professionisti si occupano di questa tematica a Catania? La ringrazio per l’ attenzione prestata.

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