La MIndfulness e il programma MBSR applicato al disturbo di panico
“La consapevolezza che emerge quando nel momento presente si presta attenzione, intenzionalmente e senza giudicare, all'esperienza nel corso del suo svolgimento" (Kabat-Zinn, 2003, p.145)
Le pratiche di mindfulness vengono considerate, all'interno di trattamenti strutturati, una componente terapeutica fondamentale (Baer, 2012). La mindfulness, che nasce da antiche tradizioni buddiste, è stata estrapolata dal background culturale e religioso originario per essere ampiamente inclusa in forme di trattamento laiche nell'attuale contesto occidentale con numerose popolazioni, cliniche e non, e in diversi contesti (Bulli & Melli, 2010; Montano, 2007).
La mindfulness viene definita come "Porre attenzione in un modo particolare: intenzionalmente, al momento presente e in modo non giudicante" (Kabat-Zinn, 1994, pag. 4). La mindfulness viene descritta come un invito a diventare più consapevoli del nostro corpo, della nostra mente, del nostro cuore e della nostra vita, prestando attenzione in modi nuovi e amorevoli, e quindi scoprire dimensioni importanti della nostra vita che potremmo non aver notato o che, per qualche ragione, abbiamo ignorato fino ad ora (Kabat-Zinn, 2013). Il programma Mindfulness-Based Stress Reduction (MBSR), precedentemente definito Stress Reduction and Relaxation Program (SR&RP, Kabat-Zinn, 1982, 1990) è stato ideato da JonKabat-Zinn, professore di medicina americano che per anni aveva studiato e praticato la meditazione mindfulness. Egli presentò l'MBSR per la prima volta nel 1979, presso la facoltà di medicina dell'Università del Massachusetts, con l'obiettivo di offrire un programma di gruppo a pazienti che presentavano un'ampia gamma di disturbi legati allo stress e al dolore cronico, inviati dai loro medici curanti, dal momento che le terapie mediche a cui erano stati sottoposti avevano fallito o non avevano avuto esito positivo (Baer, 2012).
L'MBSR prevede una struttura di gruppo (Kabat-Zinn ritiene che 25 sia il numero ideale), viene condotto da uno o due istruttori adeguatamente formati e con esperienza consolidata nel campo della meditazione di consapevolezza, ha una durata di otto incontri (due mesi) a cadenza settimanale di circa due ore e trenta ciascuno, inclusa una giornata intensiva di pratica, prevista nella sesta settimana, riservata alla meditazione e al silenzio (Bulli & Melli, 2010; Montano, 2007). Il programma MBSR si basa sulla pratica intensiva di diversi tipi di meditazione mindfulness e prevede, inoltre, insegnamenti sulla natura dello stress e suggerimenti su come applicare la mindfulness nell'affrontare difficoltà quotidiane, discussioni in gruppo e condivisione dell'esperienza di pratica. Sono previsti esercizi da eseguire in classe e a casa con l'obiettivo di incoraggiare la consapevolezza nella vita di tutti i giorni, sia con la meditazione formale (il body scan o scansione del corpo consapevole, l'hatha yoga o yoga consapevole, la sitting meditation o meditazione seduta e la walking meditation o meditazione camminata), sia con quella informale (portare la pratica della consapevolezza nelle attività svolte ogni giorno) (Bulli & Melli, 2010; Montano, 2007). Ciò che viene richiesto ai partecipanti nel corso del programma è di assumere un atteggiamento di apertura, accettazione, accoglienza, disponibilità, gentilezza, compassione e genuino interesse nei confronti di tutte le esperienze rilevate, senza badare se queste sono gradevoli o spiacevoli, cercando di non giudicarle, pretendere di cambiarle o di porvi fine (Baer, 2012).
La ratio alla base dell'utilizzo della mindfulness nel disturbo di panico è legata alla possibilità che la persona possa acquisire, tramite la pratica continua, una maggiore consapevolezza dei propri vissuti interni e riesca ad adottare un modo nuovo di relazionarsi alle sensazioni fisiologiche sperimentate, ai propri pensieri e alle proprie emozioni. Grazie alla meditazione di consapevolezza, la persona impara ad osservare ciò che accade dentro e fuori di sé, senza necessariamente etichettarlo come sgradevole, problematico, catastrofico, minaccioso per la salute o la vita, semplicemente accogliendolo per ciò che è, per come appare nel momento presente (Kabat-Zinn, 2013). In questo modo, avrà anche la possibilità di stare a contatto con i sintomi da cui è maggiormente spaventato e di comprendere che l'attivazione fisiologica naturalmente legata all'ansia ha natura transitoria, e che ciò che procura più sofferenza è il tentativo di allontanarsi a tutti i costi da essa. Con l'esercizio costante, la persona sviluppa la capacità di distanziarsi dai pensieri catastrofici relativi alle sensazioni fisiche e a potenziali eventi negativi del futuro senza reagire ad essi automaticamente mettendo in atto tentativi di fuga o comportamenti di evitamento, diminuendo in questo modo i livelli di ansia e di stress e la reattività emotiva (Kabat-Zinn, 2013). Anche se la persona riesce ad assaporare soltanto brevi momenti di benessere, rilassamento e chiarezza, potrebbe notare, sia durante la pratica formale che negli altri momenti, che non per tutto il tempo sperimenta ansia. Osservando ciò, ha l'opportunità di constatare il variare d'intensità dell'ansia e come essa va e viene esattamente come qualsiasi altro evento. Potrà, inoltre, scoprire che essa non permane e che è, invece, uno stato mentale temporaneo, proprio come la noia o la felicità (Kabat-Zinn, 2013).
Diversi studi hanno evidenziato quanto il programma MBSR possa avere un impatto positivo sull'ansia (Hofmann et al., 2010) e rivelarsi di grande efficacia nel disturbo di panico, portando ad una diminuzione della frequenza degli attacchi di panico e delle condotte di evitamento (Levitt&Karekla, 2005; Grossman et al., 2004; Miller, Fletcher &Kabat-Zinn, 1995). Le evidenze scientifiche hanno, inoltre, documentato che il programma MBSR porta ad una riduzione dello stress e ad un miglioramento del benessere emotivo (Shapiro et al, 1998; Williams et al., 2001). La pratica meditativa può rappresentare un laboratorio perfetto per lavorare con l'ansia e il panico. In effetti, nel body scan, nella meditazione seduta e nello yoga consapevole ci si impegna a riconoscere e accettare qualsiasi sentimento di tensione che si incontra sul corpo, ogni pensiero che ci agita e tutte le emozioni che sorgono quando viviamo il momento presente. Le istruzioni per la meditazione sottolineano che non c'è niente da fare riguardo le sensazioni del corpo e le emozioni, se non divenire consapevoli di essi e desistere dal giudicare e condannare noi stessi. Più la persona pratica, più si sentirà a suo agio, e quanto più si sentirà a suo agio, più sarà vicino alla percezione che non si identifica con la sua ansia e le sue paure e che esse non governano la sua vita (Kabat-Zinn, 2013).
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