La Psicoterapia come nuova narrazione della propria vita
La psicoterapia si può descrivere come un lavoro collaborativo di rilettura e riscrittura della propria biografia. Esplorare nuove causalità porta ad allargare gli orizzonti personali.
"Sei personaggi in cerca d'autore" è una grande opera di Luigi Pirandello. È l'autore che crea i personaggi o sono loro a dare forma all'autore? La letteratura è da sempre stata espressione della ricerca circa l'animo umano e le sue vicissitudini nel mondo. Ha un alto valore formativo.
Psicoterapia come lavoro sull'autobiografia
Mi sono sempre chiesto come poter comprendere e definire al meglio il termine psicoterapia. Uno dei modi più affascinanti, che nei miei studi e nella mia pratica clinica trovo efficace nel descrivere questa realtà, è la metafora della narrazione autobiografica.
Fare psicoterapia, impresa collaborativa tra terapeuta e paziente/cliente, è come dare voce alla memoria del percorso di vita fin qui vissuto che ha costruito il problema/sintomo per cui ci si rivolge allo psicoterapeuta. La ricostruzione delle tappe, delle svolte, delle cesure traumatiche e dei momenti di rinascita, per essere terapeutica deve portare a considerare l'apertura di nuovi orizzonti. Ciò che è stato poteva anche essere diverso, le cause per cui è stato così possono celare un'altra trama, altre possibilità e altre ragioni che al momento non vedevo.
Quando la propria storia è narrata in modo rigido, quando non ammette differenze di prospettiva e di punti di vista, allora spesso siamo in una condizione patologica.
Impedimenti alla psicoterapia
È stato così e non poteva che essere così, per questo sono così e non ci posso fare nulla, sarà sempre così senza speranza di cambiamento.
Sono queste le espressioni che, quando sono raccolte e fermamente mantenute dal paziente cliente nella fase di consultazione psicologica, mi fanno dire che non c'è spazio per un lavoro psicoterapeutico. In verità questa condizione drammatica mi è capitata poche volte nella mia pratica clinica. Quasi sempre c'è la possibilità di entrare nelle maglie del vissuto e ricostruire con il paziente una diversa comprensione del passato che apre ad una nuova luce sul presente e soprattutto dona speranza sul proprio futuro, del quale il paziente impara ad essere sempre più autore e protagonista e sempre meno passivo spettatore di fronte alle forze cieche del contesto sociale.
Un esempio clinico
Paolo (lo chiamerò col mio nome), ad esempio, è un uomo giovane con una compagna e dei figli piccoli che chiede aiuto per l'insorgenza di paure e rimuginazioni ossessive circa il suo stato di salute (ipocondria). La ricostruzione dei sintomi recenti di questo disturbo, che sta rendendo la sua vita e le sue responsabilità davvero poco vivibili, ci porta a ipotizzare un collegamento col trauma da lui vissuto in adolescenza della morte improvvisa del padre e dell'incapacità di esprimere e condividere appieno il suo dolore in famiglia. Questo blocco della condivisione del dolore ha generato la paura circa la salute perché ora, che si avvicina all'età a cui il padre morì, teme in modo poco consapevole di lasciare soli moglie e figli. Utilizzata questa chiave d'interpretazione, desensibilizzato il trauma anche mediante l'utilizzo dell'approccio EMDR, i risultati non si sono fatti attendere.
Un viaggio avanti e indietro nel tempo
Fare lo psicoterapeuta e guidare nella psicoterapia chi ne ha il coraggio è quindi un'impresa affascinante, è un'arte o anche un mestiere, ma nel senso dell'artigiano antico, è un dono del quale sono grato alla vita ai miei maestri e a tutti i pazienti che mi hanno affidato il loro percorso di vita da riconsiderare insieme.
È affascinante perché è come utilizzare una macchina del tempo virtuale: riportarsi dal presente al passato, dal passato al presente e infine slanciarsi nel futuro in un cammino a due che si apre agli altri, al mondo e alla vita intera.
Ma ci vuole coraggio e non tutti possono o riescono a diventare buoni pazienti. Chi ha coraggio si faccia avanti.
Articolo di Dr. Paolo Ciotti, iscritto all'Ordine degli Psicologi della Lombardia
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