L'approccio Umanistico-Bioenergetico cui mi ispiro nel mio lavoro di Psicologo

In questo articolo descrivo l’approccio integrato Umanistico-Bioenergetico che utilizzo nel mio lavoro di Psicologo.

14 LUG 2022 · Tempo di lettura: min.
L'approccio Umanistico-Bioenergetico cui mi ispiro nel mio lavoro di Psicologo

La Psicoterapia Umanistica

La psicologia umanistica, come suggerisce il nome stesso, prende spunto dall'Umanesimo, moto culturale a cavallo del XIV e XVI secolo che propone di rivalutare l'uomo ed il bisogno ancestrale di libertà e scoperta delle caratteristiche che distinguono ogni singolo individuo. All'inizio degli anni Sessanta del XX secolo nasce una nuova prospettiva di pensiero che mirava a riportare al centro dell'indagine psicologica la soggettività. Così in un periodo storico dominato dalle due grandi forze della Psicanalisi e del Comportamentismo, nasce negli Stati Uniti quella che viene definita Psicologia Umanistica o "Psicologia della Terza Forza" (De Marchi et al., 2006).

La prospettiva umanistica si basa su due principi fondamentali:

  • Olistico: l'individuo è costituito dall'insieme di psiche e corpo, questo legame inscindibile è visto come un insieme coerente ed armonico. Il disagio psichico deriva dalla mancata soddisfazione di bisogni e motivazioni fondamentali della persona;
  • Dinamico: la vita non si deve ridurre alla mera sopravvivenza, deve essere caratterizzata da un continuo processo di differenziazione, ricerca dell'autonomia e sviluppo delle risorse e qualità che distinguono ogni singolo individuo.

Una delle innovazioni più importanti portate da questo modello concerne la relazione terapeutica. Viene superata la necessità di porre una marcata distanza emotiva tra paziente e terapeuta: il professionista porta non solo la propria competenza, ma anche la sua sensibilità, esperienza personale, disponibilità all'ascolto e tutte le altre caratteristiche che fanno parte di lui. Un altro punto centrale è che nella terapia umanistica l'attenzione è al "qui ed ora" e la focalizzazione su ciò che avviene durante l'incontro soprattutto per quanto riguarda le emozioni del paziente.

Sono proprio quest'ultime ad assumere un ruolo centrale all'interno del percorso, diventando sia bersagli che agenti di cambiamento. Il terapeuta entra in contatto con l'emozione della persona, validandola con empatia, sintonizzandosi ad essa ed esplorandola con accettazione positiva ed incondizionata. In questo modo l'individuo non è più ridotto ai suoi sintomi, oppure alla diagnosi che viene effettuata, ma è una totalità, dove ogni sua espressione, sia fisica che mentale, rappresenta solo una parte del suo significato globale (Napoli & Gori, 2012).

Al fine di creare un'alleanza terapeutica sicura e collaborativa, la completa assenza di giudizio permette alla persona di sentirsi accolta e validata ed al terapeuta di comprendere il significato intimo che quell'emozione, quel vissuto o quella parola hanno per il paziente. Portare l'attenzione ai sentimenti della persona, focalizzandosi sul modo di percepire e sentire la realtà di quest'ultima evitando di "sostituirsi" al paziente facendolo sentire protagonista del cambiamento, credo sia uno dei principali motivi per cui ritengo questo approccio particolarmente efficace nel mio lavoro.

L'Analisi Bioenergetica

L'analisi bioenergetica è un metodo che combina psicoterapia verbale e corporea: secondo questo approccio infatti mente e corpo formano un'unità inscindibile. La nascita della bioenergetica trae le sue origini da alcuni spunti forniti da Sigmund Freud che fu il fondatore della psicoanalisi. Wilhelm Reich, esponendosi a forti critiche, rivoluziona l'approccio psicoanalitico, partendo dalla teorizzazione secondo cui sia possibile individuare delle specifiche relazioni tra tensioni muscolari (la cosiddetta "armatura caratteriale") e le principali caratteristiche espressive dell'individuo: il comportamento, l'espressione del corpo e il carattere. Inizia così ad essere valorizzata un'osservazione completa del paziente, che include oltre al contenuto verbale anche il suo caratteristico modo di muoversi, la postura, le modalità di espressione ed il suo modo di respirare. Infine sarà un allievo dello stesso Reich, Alexander Lowen ad essere considerato il promotore dell'analisi bioenergetica. Secondo Lowen le tensioni represse o non espresse durante l'infanzia si trasformano in tensioni muscolari croniche (come risultato dei vissuti emotivi cui è stato esposto il bambino), che di conseguenza inibiscono l'espressione dei sentimenti e del movimento nell'adulto. Per questo motivo è importante scioglierle così da liberare l'energia trattenuta o repressa, attraverso esercizi corporei. In quest'ottica: essere in contatto col proprio corpo significa essere in contatto con se stessi (Lowen, 1975).

L'orientamento da me scelto: l'approccio Umanistico-Bioenergetico

Per la bioenergetica la negazione dei bisogni determina il carattere della persona, per la terapia umanistica essa è considerata un'unità bio-psico-sociale: da questi due concetti nasce una Psicoterapia integrata Umanistico-Bioenergetica.

L'aspetto più importante alla base del percorso terapeutico secondo questo approccio è quello di permettere alla persona la possibilità di soddisfare i propri bisogni e quindi di raggiungere l'autorealizzazione, intesa come espansione del proprio sé in tutte le dimensioni che caratterizzano l'uomo: corpo, mente, anima e spirito. L'obiettivo è quello di offrire alla persona la possibilità di divenire consapevole di sé e della propria identità psichica e corporea, di poter ascoltare il proprio corpo e le proprie emozioni, riconoscendole, dando loro un nome e gestendole in modo funzionale al raggiungimento del proprio benessere.

La potenzialità dell'utilizzare un approccio integrato è proprio quella di poter fare affidamento su strumenti, tecniche e canali molto diversi tra loro che riscontro essere molto efficaci nel mio lavoro. Un approccio così integrato permette al terapeuta di utilizzare la sua autenticità, esperienza, presenza ed empatia come i principali strumenti di terapia. In un'ottica in cui corpo, mente ed emozioni sono costantemente intrecciate, diventa centrale prendersi cura di ognuna di queste parti della persona: consentendole di tornare a respirare in modo fluido e libero, ricominciare ad abitare il proprio corpo ed a vivere le proprie emozioni e i propri pensieri con consapevolezza, presenza e autenticità (Napoli & Gori, 2012).

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Scritto da

Dott. Damiano Pucci

Bibliografia

  • De Marchi, L., Iacono, A. L., & Parsi, M. R. (2006). Psicoterapia umanistica. L'anima del corpo: sviluppi europei.
  • Franco Angeli: Milano.Lowen, A. (1975). Bioenergetica. Feltrinelli: Milano.
  • Michel, E. (2014) L'emozione e la forma - Manuale di anatomia e postura per analisti bioenergetici e conduttori di classi -.
  • Franco Angeli: Milano.Napoli, L. & Gori, B. (2012). Dare corpo all'anima. Un percorso di consapevolezza, benessere e crescita psico-corporea in Psicoterapia Umanistica e Bioenergetica. Roma: Edizioni Alpes Italia.

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