Le persone con un QI più alto hanno meno amici
Le persone con un quoziente intellettivo più alto non sentono la necessità di avere molti amici.
Come sono cambiate le relazioni sociali con l'avvento dei social network?
Quanti amici hai nella realtà? E nelle reti sociali? Con l'avvento di piattaforme come Facebook o Twitter, infatti, si è trasformata la concezione delle relazioni sociali.
Per interagire con altri individui non è più necessario essere vicini fisicamente, ma si può comunicare con persone di tutto il mondo in tempo reale. Amicizie e amori online sono a portata di click. Eppure, nonostante questa "vicinanza virtuale", diventa sempre più complesso condividere la propria vita nella realtà mentre stiamo condividendo la nostra esistenza con centinaia di persone in un solo istante.
Lo studio della Indiana Università di Bloomington
Secondo uno studio eseguito dall'Indiana Università di Bloomington (USA), dopo aver analizzato per circa sei mesi le conversazioni di un milione e mezzo di persone su Twitter, gli utenti possono mantenere fra 100 e 200 relazioni stabili. Allo stesso modo negli anni '90, Robin Dunbar, psicologo e antropologo, aveva stabilito che le persone solitamente possono avere un massimo di 150 relazioni stabili nella realtà di cui solamente cinque sono realmente importanti.
Un'amicizia profonda ha bisogno di tempo, per questo quelle perlopiù virtuali non hanno un base solida come quelle nate nella realtà. Le reti sociali, infatti, ci mettono al riparo dai nostri difetti perché possiamo mostrare la parte più raggiante e positiva di noi stessi. Con gli amici, invece, ci sentiamo più liberi di essere come siamo, senza paura di essere giudicati.
La ricerca di Satoshi Kanazawa e Norman Li
Gli psicologi Satoshi Kanazawa e Norman Li, rispettivamente della London School of Economics e della Singapore Management University, attraverso una ricerca hanno dimostrato che le persone che vivono in luoghi densamente popolati sono meno felici.
Dallo studio è emerso anche che, al contrario di quanto si possa immaginare, le persone con un quoziente intellettivo più alto non hanno un grande bisogno di socializzare come quelle con un coefficiente più basso. Le persone più intelligenti, dunque, non sentirebbero la necessità di stare molto tempo con gli altri per essere felici.
Lo studio, eseguito su 15.000 persone fra 18 e 29 anni, ovvero il periodo della in cui il bisogno di interagire con gli altri è più alto, ha dimostrato che le persone più intelligenti si sentono più felici e soddisfatte quando passano del tempo da sole.
Ciò non vuol dire che si isolino ma che hanno relazioni sociali principalmente con gli amici più stretti e con i familiari. Si tratta principalmente di persone piuttosto indipendenti e che non vivono male la solitudine che, invece, le aiuta a raggiungere i propri obiettivi.
Gli autori dello studio hanno creato la cosiddetta "savanna theory of happiness", secondo cui il cervello dell'uomo moderno continuerebbe a funzionare meglio nei contesti in cui vivevano i nostri antenati: ambienti rurali con piccole tribù. Tuttavia, le persone con un quoziente intellettivo più alto potrebbero essere andati oltre il contesto ancestrale ed essere maggiormente in grado di adattarsi a un ambiente cittadino senza bisogno di un grande numero di amici.
Secondo quanto riportato dal quotidiano Huffington Post, Satoshi Kanazawa ha affermato che:
«I soggetti più intelligenti sono più capaci di vedere questa nuova situazione evolutiva, caratterizzata da un'elevata densità di popolazione, per ciò che è davvero: una condizione innocua e benigna che non richiede preoccupazione o disagio. Perciò le persone più intelligenti hanno meno probabilità di soffrire di livelli di felicità minori in reazione ad una più alta densità abitativa, rispetto ai soggetti meno intelligenti».
Se vuoi ricevere maggiori informazioni sul tema, puoi consultare il nostro elenco di professionisti esperti in relazioni sociali.
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Credo di si, che sia giusto avere pochi amici (pochi ma buoni). L'importante secondo me è frequentare persone positive. Da parte nostra dare il meglio. "Non lasciare che qualcuno si allontani da te senza stare meglio o senza essere più felice rispetto a quando è arrivato" (Santa madre Teresa di Calcutta).
Magari si adattano meglio perché sono più affini verso interessi culturali come leggere, studiare, pensare... Comunque in generale non credo che si possa scendere sotto una certa soglia di socialità senza conseguenze penalizzanti. Attenzione all'errore razionale di dedurre dal titolo l'assunto che, poiché chi è intelligente ha pochi amici, allora chi ha pochi amici dev'essere intelligente! :)