Sessualità e desiderio: conoscersi per capirsi meglio

Quanto è importante il desiderio nella vita di coppia? Scopriamolo insieme.

20 MAG 2016 · Tempo di lettura: min.
Sessualità e desiderio: conoscersi per capirsi meglio

L'attività sessuale occupa un ruolo indispensabile nel benessere dell'individuo, così come nella determinazione della qualità della sua vita.

E qual è il motore della sessualità, se non il desiderio? A provocarlo diversi elementi, fisici e psicologici: stile di vita, educazione, ormoni, immaginazione e fantasie, emozioni e sentimenti. Ne abbiamo parlato con la Dott.ssa Annalisa Orsenigo, che ultimamente sta trattando, attraverso i suoi articoli, varie tematiche riguardanti la sfera della sessualità.

La sessualità durante il ciclo della vita

Il ciclo di vita abbraccia uno spazio temporale che va dall'infanzia alla vecchiaia, ognuna con sue peculiarità esistenziali, quindi anche sessuali, intendendo la sessualità come una dimensione intrinseca dell'essere Umano.

Dalla sessualità autoerotica dell'infante alla masturbazione, dall'irrealizzabile amore per il genitore del sesso opposto all'interesse per altri e differenti partner nel periodo adolescenziale, per arrivare poi al costituirsi, attraverso passaggi intermedi, di un rapporto di coppia stabile con il progetto di divenire famiglia; dalla nascita dei figli al loro distacco, dalla perdita dei propri genitori alla conclusione dell'età lavorativa, dall'esperienza della nonnità fino alla vecchiaia: la sessualità abbraccia tutta la nostra esistenza.

Come per l'individuo anche per la coppia (coniugata, di fatto, ricostituita, etero od omosessuale), vi sono fasi di passaggio che ne caratterizzano gli eventi salienti. Ed è proprio la coppia che dovrebbe trovare al proprio interno dei tempi per mantenere viva la complicità, l'intimità, il dialogo e la condivisione, tutte cose che costituiscono la linfa vitale per controbilanciare l'effetto corrosivo degli anni, della perdita della freschezza del corpo destinato a subire modificazioni fisiologiche irreversibili.

La stessa risposta sessuale si trasforma nel tempo per intensità, durata e spinta pulsionale. Nonostante ciò, non si annulla se sostenuta da un reciproco intento di predisporsi a "ri-creare" e "re-inventare" un tipo d'intimità, un poco meno fisica, ma molto più complice, fluttuando attraverso nuove fasi di vita individuali e comuni.

Nell'innamoramento predomina una condizione di eccitamento, sostenuta anche dalla produzione di sostanze stimolanti come la dopamina e la noradrenalina che incrementano la resistenza fisica, favorendo quindi una condizione fisiologica di benessere ed euforia della durata media tra i sei mesi e l'anno.

Quando questo "momento magico" si esaurisce, lascia spazio al contatto con la realtà quotidiana, in cui ognuno dei due partner si mostra, o meglio viene visto dall'altro, per quello che è realmente senza idealizzazioni.

Se le aspettative di un comune percorso sono state incentrate sul permanere di una condizione psico - emotiva di perenne "luna di miele", la delusione è inevitabile, in quanto poggiante su aspettative irreali.

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Fonte: Repubblica.it. Autore: Michele della Guardia

Laddove regna una condizione di salute mentale, una sufficiente maturità affettiva, dove le "illusioni" non si scambiano per realtà, si approda alla fase successiva: quella dell'amore.

Le endorfine prodotte dal corpo inducono uno stato di benessere, di quiete che favoriscono lo sviluppo di un legame stabile, che non significa né "eterno, né per sempre", ma che consenta di fare progetti per il futuro.

In questo evolversi è coinvolta anche la risposta sessuale sia del maschio che della femmina.

Vediamo di capire insieme che cosa accade.

La risposta sessuale: dall'alba al tramonto

Sfogliando la letteratura specialistica, i primi studi mirati a comprendere i cambiamenti che si evidenziano a livello fisiologico nel corso dell'attività sessuale risalgono alle pioneristiche ricerche di Master e Johnson a metà degli anni '60. Da lì molta acqua è passata, riconoscendo a essi conoscenze oggi ancora valide.

Questi coniugi americani, per comprendere che cosa succedesse a livello d'intimità all'interno della coppia, hanno condotto per oltre un decennio degli studi e delle osservazioni su coppie che, concordi, li autorizzavano a riprendere attraverso filmati la loro vita intima, per valutare i cambiamenti che avevano luogo rispetto ad alcuni parametri fisiologici (temperatura corporea, pressione sanguigna, battito cardiaco, sudorazione, etc.) nel corso dell'attività sessuale.

Ciò ha reso possibile evidenziare quattro momenti sequenziali, a partire dalla fase iniziale che è quella incentrata sul "catturare l'altro" risvegliandone il desiderio, per giungere all'atto sessuale in sé.

Le quattro fasi rispondono a quattro momenti sequenziali dell'atto sessuale: il desiderio, l'eccitazione, l'orgasmo e la risoluzione.

  • La fase del desiderio si prefigura come il momento che prelude il passaggio all'attività sessuale agita. In questo specifico contesto maschio e femmina si inviano una serie di messaggi con l'intento di una reciproca attivazione.
  • La fase dell'eccitazione (o plateu) è caratterizzata nella femmina da reazioni fisiologiche come la lubrificazione, la dilatazione della vagina e la vaso congestione pelvica. Nel maschio dall'erezione del pene.
  • La fase dell'orgasmo si qualifica per un intenso piacere sessuale che, nel maschio, culmina con l'eiaculazione, nella femmina con contrazioni ritmiche dei muscoli perineali, dell'utero e della vagina.
  • La fase di risoluzione induce sensazioni di benessere e rilassamento generale. Nel maschio segue un periodo di refrattarietà a ulteriori erezioni mentre il pene, lo scroto e i testicoli tornano alle dimensioni di riposo. Nella femmina è possibile avere altre stimolazioni di natura sessuale predisponenti a nuovi rapporti senza interruzione da quelli da poco conclusi.

L'incontro con il desiderio: desiderio maschile e femminile

Il desiderio ha come obiettivo quello di indurre l'interesse verso l'attività sessuale. Fantasie soggettive, stimoli corporei per ambo i sessi uniti a segnali emessi dal corpo, costituiscono un "humus fertile" di richiamo reciproco.

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Fonte: ballatango.it

Il desiderio al maschile

Il desiderio nel maschio ha un presupposto biologico e istintuale. Si eccita principalmente in risposta a stimoli visivi e tattili. Si parla infatti di erezione riflessa.

Gli studi finora effettuati concordano sul fatto che tutti gli uomini rispondono nello stesso modo, ovvero seguendo questo modello lineare. L'erezione, come risposta involontaria, non può essere inibita in un soggetto fisicamente e psicologicamente sano.

Ciò che può essere inibita è la risposta o il comportamento che a tale stimolo può seguire. Quest'aspetto è di significativa importanza nella dinamica di coppia, in quanto vi sono donne che s'infuriano fondamentalmente per gelosia. Certamente, da questa risposta fisiologica riflessa, passare a successivi comportamenti di corteggiamento o altro, risponde a una libera e responsabile scelta.

L'uomo sembrerebbe essere "più incline" ai rapporti di breve durata, anche paralleli a quello di lunga durata, in quanto l'investimento emotivo risulta secondario rispetto al soddisfacimento biologico e istintuale. L'evoluzione della specie, nel corso dei millenni, ha voluto mettere ben in evidenza che nella proattività maschile, espressa attraverso l'azione e la caccia, lo stesso accoppiamento risulta funzionale a tramandare il più possibile i propri geni, giustificando, su base evoluzionistica, relazioni affettive multiple e parallele ma di breve durata.

Il desiderio al femminile

Nella donna il desiderio risulta molto influenzato dal contesto, pur sapendo rispondere come l'uomo, ma nel corso di rapporti sessuali occasionali o all'inizio di una storia quando dominano passione e innamoramento.

Il mito della donna passiva e atta solo a ricevere, a farsi "contenitore", è un'etichetta socio-culturale che non trova conferma nella fisiologia della risposta sessuale femminile.

Sappiamo che la vagina è un organo oltremodo attivo, che cambia dimensioni adattandosi alle misure del pene, che secerne un liquido lubrificante, e i cui muscoli insieme a quelli peri-anali si contraggono volontariamente ed involontariamente. È capace, inoltre, di rispondere a sensazioni fisiche extra- genitali quali: il contatto pelle - pelle, l'odore del corpo del partner, le componenti emotive-affettive insite nella relazione.

La femmina, nella fase del desiderio, può presentare caratteristiche tali da attirare le fantasie maschili, mandando espliciti segnali di "disponibilità e recettività". Queste modalità sono più marcate nel momento in cui "si vuole conquistare ed essere conquistati"; non altrettanto nella quotidianità, dove la probabilità di cadere in ciò che è scontato, nella noia, nello scarso interesse attivano la curiosità di esplorare nuove terre, che in nome della "novità" accendono l'antico fuoco affievolito o spento con il partner stabile.

Se il rapporto diviene di lunga durata, gli stimoli attivatori della sessualità femminile sono altri, a partire da una soddisfacente relazione affettiva e da quotidiane attenzioni. Tale aspetto è stato evidenziato anche della studiosa canadese, la Besson, nel 2000, e costituisce un'importante consapevolezza che l'uomo non può né deve ignorare per il benessere della relazione stessa.

Rapporti di lunga durata, che non sono sinonimo di eternità, presuppongono una disponibilità a investire su progetti di vita condivisa e di prole cui dare cure ed attenzioni nel tempo. Ciò ci aiuta a meglio capire perché, in generale, la donna cerchi per i figli, non solo un padre, inteso come "fornitore di geni", ma un "padre che sappia anche prendersi cura" di loro.

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Scritto da

Dott.ssa Annalisa Orsenigo

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Commenti 1
  • Salvina palmo

    Se l'uomo vive un momento lavorativo stressante e per diverso tempo non mostra "attenzioni" e desiderio nei confronti della compagna con cui ha una relazione da 9 anni oltreché lecito è ragionevole dare per scontato una perdita di interesse e attrazione (escludendo per certo il tradimento)? Ho sempre pensato che il rapporto fisico fosse più importante per lui che per me (a me serviva più come conferma o elemento di sicurezza e autostima) ma sentirmi trasparente fa male nonostante mi dimostri sempre affetto...

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