Bimbo 5 anni non vuole piu andare alla scuola materna. Ultimo anno ultimi mesi

Inviata da Lorena · 2 mag 2024 Psicologia infantile

Buongiorno contatto perché ho un problema con mio figlio e l asilo. Mio figlio ha 5 anni e a breve finirà l ultimo anno di scuola materna. Sono una mamma che gioca con lui molto. Lo porto in giro e facciamo ed esploriamo tante nuove cose. La sua maestra non mi è mai piaciuta ma non ho mai fatto capire al bimbo questo anzi il contrario. Questo ultimo anno sembrava che la maestra si era impiantata su di lui. Ma parlando con altre mamme anche loro mi hanno raccontato cose che non vedevano chiare nei colloqui con questa maestra. È capitato più volte che la sera mi dicesse di non voler andare in asilo e preferiva stare a casa con la mamma perché si divertiva di più. Ma poi al mattino andava tranquillo. Ultimamente però sta proprio piangendo perché non vuole andare a causa della maestra. Stasera un pianto isterico mai visto in 5 anni. È iniziato perché ho cercato come spesso facciamo ma senza conclusione positiva di mandarlo a letto con il suo papà. Nulla piange e alla fine sono sempre io che lo metto a letto. Ma stasera alla domanda perché non vuoi andare a letto con il papone mi ha risposto perché domani devo andare in asilo e non voglio la maestra. Ora mi domando se a volte sono capricci per non andare all asilo oppure sono è troppo attaccato a me. Sono anche molto severa e urlò quando lo sgrido. Posso aver causato qualcosa? Grazie per avermi ascoltato. Cordiali saluti Lorena

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Miglior risposta 3 MAG 2024

Gentile Lorena,
comprendo la sua preoccupazione nel vedere il cambiamento di suo figlio. Per dare però delle risposte alle sue domande sarebbe necessario approfondire la questione all'interno di uno spazio apposito. Dietro quelli che spesso passano come capricci potrebbero esserci come non esserci, diversi aspetti su cui lavorare. Non si spaventi però perchè suo figlio è piccolo e sta ancora imparando a regolare le sue emozioni. Come vi comportante quando manifesta in modo intenso le sue emozioni?
Cercate di notare quando si manifestano le emozioni di vostro figlio e cosa fare voi a livello di comportamento quando ciò succede. Potrebbe esservi utile per capire se ci sono modalità più o meni efficaci di reagire alle sue emozioni.
Se voleste approfondire e/o sentiste la necessità di comprendere meglio i comportamenti di vostro figlio e come gestirli vi aspetto volentieri anche online.
Un caro saluto
Dott.ssa Vita

Dott.ssa Antonella Vita Psicologo a Padova

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4 MAG 2024

Cara Lorena,
comprendo quanto possa essere preoccupata rispetto il cambiamento di suo figlio. Deve sapere che i bambini a questa età non sono ancora in grado di riconoscere le proprie emozioni e proprio per questo motivo reagiscono di impulso. Spesso dietro ad un capriccio possono celarsi diverse sfaccettature. è importante andare a capire che cosa significhi per lui quel pianto, quella lamentela. Ritengo che possa essere efficace in prima battuta aiutare lei e suo marito ad acquisire delle competenze genitoriali che vi aiutino a sostenere vostro figlio nei momenti di crisi e a comprendere le sue richieste e i suoi bisogni, nonché le sue paure e/o frustrazioni.
Attendo un vostro riscontro nel caso in cui vogliate intraprendere un percorso insieme (anche online).
Cordialmente
Dott.ssa Covini Sofia

Dott.ssa Sofia Covini Psicologo a Milano

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3 MAG 2024

Gentile Lorena,
Potrebbe essere utile comprendere meglio da suo figlio, lasciandolo libero di esprimere nella modalità che la sua età gli consente, cosa lo porta a dire che "non vuole la maestra". I bambini sono spugne emotive, pertanto conoscere ed esplorare le sue emozioni e le sue percezioni può essere utile per comprendere cosa sta accadendo dentro di lui, a prescindere dai capricci o meno.
Inoltre potrebbe essere utile che lei e suo marito chiedeste il supporto di un professionista, per esplorare le dinamiche, i comportamenti e le emozioni che il bambino manifesta nei vari contesti che frequenta, in modo tale da poter fornire a vostro figlio gli strumenti più adeguati rispetto alle sue esigenze.
Spero di esserle stata utile e resto a sua completa disposizione per un'eventuale consulenza psicologica, anche online.
Un saluto.
Dott.ssa Deborah De Luca

Dott.ssa Deborah De Luca Psicologo a Monterotondo

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3 MAG 2024

Buonasera mamma
E opportuno che non urli con suo figlio ne che sia severa.
Ha parlato con le altre mamme?
I loro figli che cosa dicono? Questo per appurare che non si successo nulla nella scuola.
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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3 MAG 2024

Gentile Lorena, quello che in diciamo a parole o che tentiamo di camuffare con le espressioni viene perfettamente intercettato dai bambini, sono dei cuccioli di mammifero, per loro è molto più significativo a livello profondo quello che lei non dice ma che traspare dal suo non verbale che quello che crede di comunicare. Se a la maestra non piace suo figlio lo avverte, ed anzi è ancora più confuso dal suo ‘doppio messaggio’ quel che dice non corrisponde a quello che lui legge.
Le urla non fanno mai bene, a nessuno, il bambino necessita di sentirsi al sicuro, se si spaventa non può avere la sensazione di sicurezza, se questo avviene con una certa frequenza ci sono evidenze che bene non faccia.

Il bambini può anche non voler andare a scuola per molti altri motivi, che possono essere sondati solo in un colloquio approfondito.

Il mio consiglio è di farsi supportare in un percorso di sostegno alla genitorialità, che possa contenere le sue ansie, paure, frustrazioni e rabbia. Se lei urla vuol dire che esce dalla sua finestra di tolleranza, necessita di uno spazio in cui imparare a farlo.

Mi occupo di genitorialita e comunicazione efficace, anche a distanza, sarei felice di potervi aiutare.

La saluto cordialmente
Dott.ssa Barbara Durand
Ricevo a Torino e online

Dott.ssa Barbara Durand Psicologo a Torino

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3 MAG 2024

Cara mamma Lorena,
capisco la sua sofferenza, quando i bambini comunicano il loro malessere nemmeno noi sappiamo bene come muoverci. Vorrei rassicurarla su cosa ha causato lei, rimproverare un bambino non è essere delle cattive madri al contrario. Gli sta insegnando la frustrazione di non poter fare come vuole e quindi sta mettendo dei limiti necessari.Un iniziale rifiuto all' asilo può essere altresì dovuto alla stessa dinamica. Il bambino capisce che l'asilo ha delle regole, orari. Non è facile riuscire a passare dalla fase egocentrica classica della fase di latenza alla successiva dove il bambino assimila e accetta le regole. Può provare attraverso una narrazione a raccontare a suo figlio come si svolgerà la giornata.
Spero di esserle stata utile.
Rimango a disposizione per qualsiasi dubbio e chiarimento.
Dott.ssa Cicchetti

Dott.ssa Cecilia Cicchetti Psicologo a Milano

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3 MAG 2024

Buongiorno Lorena, come prima cosa mi viene da chiederle "é sicura di non aver mai fatto intendere al bambino che la maestra non le piace?" spesso il nostro non verbale non è facile da controllare, inoltre i bambini capiscono molto da ciò che diciamo ma ancora di più da ciò che non diciamo, percepiscono le nostre emozioni, soprattutto se hanno un legame forte con il caregiver. Le consiglierei di rendere il momento dell'addormentamento un momento speciale tra lei, suo marito e suo figlio, leggendo storie e raccontando favole, aiutandolo a vedere il bello nella giornata che passerà il mattino seguente all'asilo. Forse in questo momento ha bisogno anche della sua presenza in fase di addormentamento, proverei ad accogliere questo bisogno. Chiederei anche un colloquio alla maestra per capire come il bambino sta in quell'ambiente e se nota anche lei delle difficoltà.

Francesca Gervasoni Psicologo a Legnano

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3 MAG 2024

Buongiorno Lorena, colgo la preoccupazione che alcune affermazioni dette dai bambinj possano portare con sé. Credo che il punto di partenza possa essere il bisogno del bambino: ha bisogno di essere rassicurato per qualcosa che succede a scuola o di tempo con voi? Prova a chiedere cosa gli piacerebbe fare a scuola con i suoi amici, cosa ha imparato di nuovo o che cosa lo ha divertito e vedi se emerge qualcosa che lo fa sentire a disagio a scuola. Se invece fa fatica a staccarsi perché vorrebbe più tempo potresti provare a programmare con lui qualcosa che farete insieme dopo la scuola. In questo modo potrai avere qualche indizio in più sul perché di questo rifiuto e agire di conseguenza.

Anna Difino Psicologo a Bussolengo

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3 MAG 2024

Buongiorno Lorena, tutti i passaggi da una scuola all'altra sono momenti delicati.
Dalla descrizione mi sembra di capire che suo figlio passa molto tempo con lei mentre con il papà emerge poco. Dall'esempio del letto sembra che suo figlio preferisca la sua presenza a quella del padre: piange e riuscite solo quando il bambino ottiene la sua presenza. Bisognerebbe chiedersi come mai?

Il bambino potrebbe star imparando che nella relazione piangendo (che immagino sia rabbia) ottiene quello che vuole. Se si trova su questo, c'è un ciclo da rompere: quando il bambino piange per non andare con il padre e si calma quando va lei, state rafforzando "il potere" che il bambino ha nello scegliere di fare come dice lui. Mi passi l'espressione.
Certamente il primo legame è quello con la madre ma a 5 anni è necessario che il bambino, se non è così, cominci a passare più tempo con il padre in modo da riequilibrarvi, fargli prendere il ruolo e per poter creare insieme uno stile genitoriale che sia di cura ma anche maggiormente normativo.

E' importante che il bambino impari il senso del no, delle regole e dei ruoli intendendo con questo che è necessario che "chi" decide siate lei e suo marito e che il bambino impari a farvi riferimento come figure non solo di piacere ma anche come figure che fanno imparare ciò che è giusto e sbagliato (e non l'imposizione del no). La scuola lo metterà in tante situazioni di stress e di paura quindi ritengo questo passaggio molto importante.
Un'altra cosa importante è andare oltre la rabbia, se lei sa di essere molto severa e lo sgrida quando urla è bene che in questi casi lasci spazio a suo marito finché lei non recupera la pazienza e viceversa. State attenti alle emozioni cercando di evitare che si instaurino dinamiche di rabbia che non sono funzionali in questa fase di crescita.

Ho tralasciato la questione della maestra perché penso che nasconde un problema più relazionale e lo ritengo anche normale per l'età di suo figlio. Certo, si accerti che il bambino non stia avendo qualche problema serio con la maestra ma cerchi di capirlo verificando oltre che confrontarsi con le altre mamme, con le altre insegnanti e parlando tanto anche con il bambino.

Dott.ssa Lara Parente Psicologo a Caserta

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3 MAG 2024

Buongiorno Lorena!
Comprendo le sue preoccupazioni e diverse potrebbero essere le motivazioni che portano suo figlio ad avere questi comportamenti. Sicuramente la fine dell'ultimo anno della scuola dell'infanzia rappresenta un momento significativo di passaggio, un momento di crescita che i bambini possono sentire e vivere anche legandosi alla figura di riferimento principale.
Le consiglierei di parlare con la maestra di questa difficoltà ad entrare a scuola, per capire se anche lei ha notato dei cambiamenti e per avere un aiuto da parte sua. Allo stesso tempo, può parlare con suo figlio aiutandolo a capire come si sente, accogliendo le sue emozioni ed eventuali preoccupazioni.
Resto a disposizione.

Buona fortuna!
Un caro saluto,
Dott.ssa Lisa Zabeo, Psicologa dello Sviluppo e dell'Educazione

Dott.ssa Lisa Zabeo Psicologo a Treviso

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