Estranea alla vita

Buongiorno Alexis. Darle una risposta accurata, adeguata e definitiva in questa sede risulta essere difficile, in quanto ogni aspetto che riporta nella sua domanda andrebbe approfondito, per capire l’impatto che ha avuto sui significati che poi lei ha imparato ad attribuire agli eventi e alle relazioni. Ciò che potrebbe esserle utile sarebbe rivolgersi ad un esperto della salute mentale in grado di aiutarla a gettare una nuova luce sulle sue esperienze passate ed attuali, in modo da rielaborare significati e strategie sotto uno sguardo più vantaggioso per lei.
Mi rendo disponibile anche online se decidesse di intraprendere un percorso di questo genere.
Cordialmente,
dott. Alfonso Panella.

Salve,
per sentirsi più a suo agio, raggiungere il benessere con se stessa in primis e poi anche con gli altri, per conoscersi insieme all'aiuto di qualcuno del mestiere che sa come farlo, per scongelare quell'affetto che sento voler riemergere dalle sue parole la soluzione è la psicoterapia. L'incapacità di legarsi agli altri e di costruire relazioni durature ha le radici nelle relazioni instaurate con le figure di riferimento, che non è detto definiscano una volta per tutte le future relazioni, ma possono in qualche modo influenzarle.
Si dia la possibilità di aver cura delle sue ferite, capirà quanto ne valga la pena.
Se vuole parlarne io sono qui, disponibile anche online.
Resto a disposizione.
Un caro saluto.
Dott.ssa Martina Pallottini

Gentile Alexis,
attraverso le relazioni l'essere umano ricerca protezione, cura, ma anche motivazione per vivere pienamente e coinvolgimento sentimentale e sessuale. Il suo particolare stile di attaccamento ha messo in stand by tutti questi sistemi motivazionali, perché la sua motivazione principale durante l'infanzia è stata quella di proteggersi da un padre che agiva comportamenti di abuso psicologico visto il suo problema di alcolismo, nonché da una madre spaventante visti gli attacchi di panico di cui soffriva. Per una bambina può essere estremamente traumatico vedere la propria madre spaventata.
Ciò che può fare è comunicare innanzitutto al suo ragazzo il suo amore e che lo ritiene un ragazzo d'oro. Cerchi di fargli comprendere che purtroppo lotta ogni giorno con pensieri intrusivi e flashback del passato che non le rendono fare le cose molto più difficile e faticoso: che ha bisogno di spegnere il cervello. Sono sicuro che lui capirà e che le darà tempo per cercare di liberarsi dalle zavorre.
E' importante, avviare un percorso di terapia per elaborare i traumi del passato, ma soprattutto per costruire una relazione nutriente che le consenta di introiettare un oggetto-Sé buono, cioè di fare suo un modello positivo, riuscendo a ri-costruire una concezione di sè e degli Altri positiva.
Ciò che ha bisogno di sperimentare è l'amorevolezza gentile dell'ascolto e dell'accoglienza mentre rievoca i ricordi più dolorosi della sua vita.

Gentile utente,
Qualora non ci si e dati la possibilità di elaborare certi vissuti, questi tenderànno a ripetersi nelle relazioni future, come copioni e modelli che si conoscono e che danno sicurezza.
Riteniamo utile un percorso volto ad approfondire le dinamiche descritte, sospese e messe a tacere
Saluti
Studio Associato Dott Diego Ferrara Dottoressa Sonia Simeoli

Cara Alexis
posso solo immaginare il suo disagio, non deve essere per nulla semplice da gestire.
Mi fa piacere sia riuscita a condividerlo qui, è un primo grande passo che dimostra la sua voglia di migliorare e riavere un benessere che merita. Mi colpisce la sua storia, ricca di significati e dolori che probabilmente andrebbero compresi per sciogliere quei nodi che ora non le permettono di fluire nella sua vita. Sarebbe un peccato continuare a vivere senza aver elaborato questi suoi vissuti passati che ora fungono da macigni. Ritrovare una direzione, equivale a ritrovare se stessa pensando prima a se stessa e poi agli altri. E non è semplice lo comprendo, ma anche utile se si intende migliorare la qualità della propria vita. Valuti l'idea di affidarsi ad un professionista che possa guidarla in questo momento.

Io se vuole resto a disposizione anche online.
Le auguro il meglio e le mando un saluto,

Dott.ssa Monteleone

Buongiorno Alexis, grazie per il suo intervento. Quello che lei ha scritto esprime una grande sofferenza, legata a delle "zavorre" di cui non le è facile liberarsi. Il suo passato è stato indubbiamente molto difficile, e probabilmente queste "zavorre" derivano anche da queste situazioni passate, dalle quali lei in qualche modo ha dovuto "difendersi". Credo che già l'aver preso consapevolezza delle sue difficoltà, ed avere contattato Guidapsicologi descrivendoci la sua situazione, siano degli indicatori di una volontà di cambiare, e di un grande coraggio nel voler affrontare un processo di cambiamento. Le posso suggerire di rivolgersi ad uno specialista che la possa aiutare ed accompagnare in questo percorso. Sono eventualmente a sua disposizione. Le auguro intanto buona giornata e ... buone cose. D.ssa Claudia Muccinelli

Cara Alexis, posso solo immaginare quanto tutto questo sia doloroso e immagino anche quanto possa essere stata dura per una bambina crescere in un contesto del genere. Allo stesso tempo credo che la bambina che sei stata abbia cercato di fare il possibile per salvarsi costruendosi delle strategie protettive che tu oggi vedi giustamente come sintomi. La paura della vicinanza e la freddezza che ora vedi come disfunzionale e che ti pesa probabilmente un tempo sono servite alla bambina che eri per non restare più ferita dai tuoi genitori e ad imparare a cavarsela da sola. Questo per dirti che tutto ha un senso e che solo nel guardare al passato possiamo scegliere di ridecidere cose nuove per il futuro. Mi auguro che lei possa farlo io resto disponibile per uno spazio di confronto e accoglienza. Le auguro una buona giornata