Mi sento insoddisfatto e non felice.

Inviata da Matteo900 · 8 mag 2024 Autorealizzazione e orientamento personale

Salve,
sono un ragazzo romano di 34 anni e da qualche tempo vivo con il perenne senso di insoddisfazione, nonostante sia grato alla vita per aver ricevuto tutto ciò che potrebbe rendere felice una persona (un ottimo partner, due genitori che mi vogliono molto bene, un lavoro a tempo indeterminato, nessun grave problema di salute, due case di proprietà, qualche soldo da parte ecc...).
Ebbene, pur avendo quanto suddetto, non riesco a sentirmi realizzato e felice e temo di trasmettere tale sentimento anche al partner o comunque di non dargli quanto meriterebbe.
Mi sento un fallito per aver sbagliato percorso universitario (mi mancano due maledetti esami e non riesco a trovare la voglia, l'interesse e la motivazione per sostenerli) e per essere fuori corso di non so quanti anni.
Ho sofferto di anoressia nervosa e, ancora, ho alcuni comportamenti sbagliati nei confronti del cibo e sintomi come la paura di vedermi ingrassato o il terrore che capi di abbigliamento di una certa taglia non mi calzino più.
Alcune mie spese devono sostenerle i miei genitori perchè il mio lavoro, pur essendo indeterminato, è un part-time al 75% e la paga non mi permette di essere totalmente indipendente dal punto di vista economico.
In più, non ho mai avuto ambizioni, aspirazioni, obiettivi nella vita, se non quello di viaggiare, la mia più grande passione, la quale probabilmente cela anche un'esigenza di fuga dalla quotidianità.
Sono figlio unico ed i miei genitori mi sono sempre stati troppo "addosso", mi hanno sempre riservato troppe attenzioni e tutta la loro eccessiva apprensione.
Io, dal canto mio, ho sempre "subito" tutto passivamente, come uno yes man e non ho mai preso posizione o assunto una posizione contraria alle loro decisioni (se non in pochi casi), soprattutto perchè non avevo voglia di discutere con mio padre, fin troppo polemico.
Fondamentalmente, sono un tipo socievole, che ama circondarsi di persone, conoscerne di nuove ecc... ma da alcuni mesi, mi sono allontanato da tutti gli amici, ho smesso di organizzare serate, non esco più se non con il mio partner e non ho quasi più vita sociale.
Addirittura, ho sperato che al mio compleanno tutti i pochi invitati avessero altro da fare, per avere una scusa per non festeggiare con gli amici (situazione poi avveratasi, con mio grande sollievo).
Mi rendo conto di non star bene proprio da questo: la socievolezza mi ha sempre caratterizzato e questo isolamento è senz'altro discutibile.
Sto continuamente a ripetermi che non che la faccio più, che sono stanco ecc... e mi chiedo come sia possibile sentirsi così a quest'età, nel pieno della vita.
Mi sento fallito anche perchè, alla mia età, i miei coetanei pensano a come arredare casa, a fare figli, a sposarsi e a realizzarsi sotto vari ambiti. Io, invece, niente di tutto ciò.
Al massimo, l'unica mia aspirazione è pensare a dove potrei andare in viaggio, durante le ferie e la sola cosa a darmi sollievo, a parte la lettura di libri che mi permette di alienarmi da tutto, è proprio la pianificazione dei prossimi viaggi.
Ma, presumo che prima di pensare ai viaggi, una persona della mia età dovrebbe pensare alla casa, a stare bene, a realizzarsi...io no, metto sempre prima i viaggi.
Insomma, questo è quanto.
Più o meno, ho cercato di riassumere ciò che sento, il mio disagio e la mia sensazione di insoddisfazione ed infelicità.
Attendo vostro cortese riscontro.

Saluti

Matteo

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Miglior risposta 9 MAG 2024

Salve Matteo,

Provo a risponderle brevemente, sebbene il suo messaggio sia ricco di numerose riflessioni.
Per prima cosa, è importante riconoscere che i sentimenti di insoddisfazione e di fallimento che descrive possono derivare da molteplici fonti, tra cui le aspettative personali, le pressioni sociali e le esperienze passate. È comprensibile che possa sentirsi sopraffatto da questa gamma di emozioni e sensazioni.

Come seconda cosa sottolineo che la sua esperienza con l'anoressia nervosa e i comportamenti alimentari disfunzionali suggeriscono che potrebbe essere utile cercare supporto da parte di un professionista, che potrà aiutarla a esplorare e affrontare questi sentimenti in modo più costruttivo e guidato.

Inoltre, riflettere sulle sue aspettative e sui suoi valori personali potrebbe esserle utile nel delineare un percorso per il suo benessere emotivo e il suo senso di realizzazione. Domandarsi cosa davvero desidera dalla vita, al di là delle aspettative altrui, potrebbe essere un punto di partenza per esplorare nuove prospettive e aspirazioni.

È importante anche riconoscere che non esiste un'unica strada o delle tempistiche prestabilite; ognuno ha il proprio ritmo e le proprie priorità. Dare spazio a se stessi per esplorare e accettare i propri desideri e le proprie esigenze può essere un passo importante verso il benessere emotivo.

Mi auguro che queste riflessioni possano essere un piccolo aiuto nel percorso verso il benessere e la realizzazione personale.

Cordiali saluti,
Dott.ssa Diana Sala

Dott.ssa Diana Sala Psicologo a Milano

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12 MAG 2024

Buongiorno Matteo,
Troppo semplice ridurci alla classica frase” hai una vita perfetta cosa ti lamenti?” . Dietro ad ogni vita ci sono i vissuti, le paure, le aspettative, la storia famigliare e soprattutto le emozioni. Dentro la sua vedo un forse senso di inadeguatezza che la porta a sentirsi indietro rispetto agli altri e probabilmente da ciò deriva il blocco universitario.
Intraprenda un percorso psicologico, vedrà, ne uscirà molto più sereno
Buona giornata
Alice Noseda

Dott.ssa Alice Noseda Psicologo a Lecco

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11 MAG 2024

Da quello che scrive sembrerebbe che senta di vivere la vita di qualcun altro, per decisioni prese dai suoi genitori che dice di aver subito. A forza di fare cose che non ha scelto la sua vita a perso di senso. Si sente inoltre impotente, perché non riesce a convincere suo padre di ciò che vorrebbe fare.
Ad un certo punto però bisogna prendere decisioni ed agire conseguentemente senza bisogno di avere l'approvazione altrui.
La domanda è quindi cosa vorrebbe fare della sua vita? Quale lavoro vorrebbe fare? in quale città vorrebbe vivere? Quali studi vorrebbe fare? Con chi vorrebbe stare? Una volta messo uno o più di questi desideri (o di altri) passi all'azione senza pretendere che gli altri condividano le sue scelte. Lasci scorrere le loro lamentele e proteste. Abbia il coraggio di prendersi la responsabilità delle conseguenze delle sue scelte.
Vedrà che sentirà di nuovo scorrere l'energia e la gioia dentro di lei. Non c'è niente di più energetico che essere fedeli a se stessi, piuttosto che compiacenti con gli altri.

Dott. Lelio Bizzarri Psicologo a Roma

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9 MAG 2024

Salve Matteo ti trovi in piena crisi d'identità, ma la crisi in se stessa già contiene la possibilità di un'evoluzione e se hai deciso di scrivere vuol dire che senti il bisogno di chiedere aiuto per uscire da questa situazione di crisi. Questa crisi ti porta a un blocco che non ti permette di esprimerti e di vivere le tue emozioni e i tuoi sentimenti. Questo malessere così profondo che vivi ti può mettere in contatto con le tue parti più profonde e se sostenuta da un aiuto potrebbe essere l'occasione per cominciare veramente a vivere e non ad aver paura di vivere. Il rapporto con gli altri è diventato molto faticoso e quindi cerchi di evitarlo ma più stai da solo con te stesso e più continui a ripeterti sempre le stesse cose. Hai proprio bisogno di qualcuno che ti dica una parola diversa per farti cominciare a pensare in maniera diversa. Sembra proprio che ti spaventi andare avanti crescere come se ti fossi bloccato al periodo dell'adolescenza tant'è vero che non ti vuoi laureare.
Capisco la tua sofferenza ma voglio inviarti un messaggio che c'è la possibilità di uscire da tutto questo, con lavoro e fatica ma si può vivere meglio

Dott.ssa Angiolina Di Reto Psicologo a Roma

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9 MAG 2024

Buongiorno Sarebbe opportuno che lei faccia dei colloqui con uno psicoterapeuta per capirsi meglio
Dottssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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9 MAG 2024

Gentile Matteo,

La descrizione che ha fornito della sua situazione rivela un profondo senso di insoddisfazione e disagio interiore nonostante le apparenze esteriori di una vita stabile e ricca. Questi sentimenti non sono rari, soprattutto quando ci si confronta con aspettative personali e sociali riguardanti cosa significhi avere successo o essere felici.

È importante riconoscere che ognuno segue un percorso di vita unico e che non esiste un solo modello di successo o felicità. Le sfide che ha affrontato, incluse le questioni legate all'anoressia nervosa e alle dinamiche familiari, sono significative e meritano attenzione.

Considerare il supporto di un terapeuta potrebbe essere utile. Un professionista può offrire spazio e strumenti per esplorare le radici della sua insoddisfazione, lavorare sui problemi di autostima, e aiutarla a identificare e perseguire obiettivi che rispecchiano i suoi veri desideri.

Per quanto riguarda l'educazione, completare gli studi universitari potrebbe offrire un senso di realizzazione e contribuire a un maggiore senso di indipendenza. Anche tentare di riconnettersi con amici e attività che in passato le hanno dato gioia potrebbe essere benefico per il suo benessere emotivo.

Infine, è fondamentale che si conceda di vivere secondo i propri ritmi e inclinazioni, senza sentirsi vincolato da percorsi prestabiliti. Trovare la propria via può richiedere tempo, pazienza e sperimentazione.

Dr. Matteo Piccioni Psicologo a Torino

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9 MAG 2024

Gentile Matteo,
Il suo resoconto su ciò che sta attualmente provando è molto interessante. Sembrerebbe che lei stia attraversando una crisi esistenziale che la mette di fronte a certe domande su di sé a cui non rispondere produce maggior malessere. In un certo senso bisogna essere grati a questi momenti in quanto ci impongono una riflessione profonda sulla vita propria e sulla vita in generale. Il viaggio è un tema centrale nella vita, metafora di tutte le metafore dell’esistenza, quindi sembra che lei abbia centrato una dimensione profonda dell’esistere. Esistono poi degli individui che sono dei viaggiatori nati e che hanno l’anima dell’esploratore. Certamente la vita necessita anche di un risiedere che riguarda il radicarsi. Solo i popoli nomadi hanno la capacità di vivere in continuo movimento. Pur tuttavia il nomadismo è una parte ancestrale del nostro essere.
Quindi credo che lei possa andare a fondo delle sue questioni e iniziare un lavoro di psicoterapia su di sé. È un’occasione importante per comprendersi e comprendere il senso di insoddisfazione che la muove.
Dott. Pietro Salemme

Dott. Pietro Salemme Psicologo a Roma

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9 MAG 2024

Buongiorno Matteo,
ho letto con molta attenzione la sua storia,
Ho trovato molto interessante alcuni suoi passaggi e ho apprezzato la sua' sincerità e trasparenza nella sua domanda di aiuto.
Viviamo in una società che richiede performance di un elevato standard sotto diversi punti e spesso quello che lei manifesta e' del tutto normale, ovvero un certo senso di non sentirsi adeguato agli standard richiesti e soprattutto non conoscere bene le proprie inclinazioni e i propri obiettivi che a volte si ha la sensazione di non avere.
Le proporrei di indagare e percorrere insieme la sua storia di vita, perche' la nostra storia ci dice molto di noi, di quello che sono le basi del nostro funzionamento ma anche comprendere quelle aree che vogliamo potenziare e migliorare.
La storia di anoressia che lei racconta, un rapporto importante con la sua famiglia a volte forse troppo presente, un suo isolamento sociale e una relazione con un partner di cui dice poco, sarebbe tutti ottimi spunti di partenza per iniziare un percorso di conoscenza, per comprendere anche quelli che potrebbero essere invece nuovi obiettivi da porsi.
Sono anche io a Roma e se vuole mi contatti, possiamo magari capire insieme meglio il tutto.
Cordiali Saluti,
Dott. Federico Ciccarelli

Dott. Federico Ciccarelli Psicologo a Roma

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