Timidezza cosa fare?

Inviata da Mela · 14 nov 2022 Relazioni sociali

Buongiorno, avrei bisogno di qualche consiglio.
Il mio ragazzo è molto molto timido tranne con me, gli ho detto che potremmo andare in terapia insieme se si sente a disagio a stare da solo in una stanza con un professionista che lo analizzi e mi ha detto che andrebbe bene, c'è qualche aiuto che potrei dare io nei gesti, a parole non so qualcosa che possa ammortizzare questo suo disagio nel parlare con gli altri, ho provato a dargli qualche spunto di conversazione, gli ho consigliato di buttarla sempre sull'ironia che scioglie sempre il ghiaccio e mi ha detto che è un po' troppo per lui.
Ha 26 anni ed è molto dolce e sensibile. Che approccio potrei consigliargli? Grazie mille della risposta

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Miglior risposta 30 NOV 2022

Gentile Mela, quando scrive che il suo ragazzo con lei non è timido mi viene da chiederle se il suo essere timido è presente in tutte le situazioni sociali piuttosto che in situazioni estranee alle sue abitudini; il porsi in punta di piedi, silenziosamente, nella relazione è un tratto che potrebbe diventare "disturbo" solo il suo ragazzo lo sentisse tale o se venisse meno la funzione sociale. Personalmente ritengo che la terapia personale possa essere spazio di crescita e di benessere, oltre che di supporto e di aiuto mirati tuttavia esistono altri spazi di crescita come ad esempio, lo sport, il teatro, la danza...la scelta di quale direzione prendere sta al suo ragazzo. Un caro saluto. dr Maria Zaupa

Dottoressa Maria Zaupa Psicologo a Vicenza

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12 DIC 2022

Gentile Mela,
la timidezza non è una caratteristica da eliminare, ma quando diventa un ostacolo alle relazioni con gli altri nella vita di tutti i giorni, allora la sua idea di rivolgersi ad un esperto è un buon suggerimento, non tanto per farsi analizzare, quanto per intraprendere assieme al professionista un percorso di conoscenza profonda e di cambiamento.
Credo che lei non possa dargli nessun altro aiuto oltre alla sua presenza amorevole, tra l'altro già presente.
Più che un approccio particolare, quello che è sempre importante è sentire che è presente un "feeling" con il professionista al quale ci si rivolge (il rapporto di fiducia vero e proprio si svilupperà poi nel tempo), dandosi anche la possibilità, nel caso non ci si senta a proprio agio, di fare colloqui conoscitivi con più di un professionista.
Spero di esserle stata d'aiuto.
Un caro saluto.
Dott.ssa Stefania Netti

Stefania Netti Psicologo a Cento

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1 DIC 2022

Gent. le ragazza grazie per la sua condivisone.
Sta già facendo tantissimo nel rendersi disponibile a percorrere un cammino terapeutico con lui.
Visto che è d'accordo ad un percorso, dia tempo al tempo. Affidandovi ad un professionista la sua situazione migliorerà, per il momento non ci sono consigli su cosa deve dire o fare, continui solo a stargli vicino senza al momento sottolineare questo suo tratto.
Se avete necessità sono disponibile on line.
Un caro saluto.
Raffaella

Dott.ssa Raffaella Caponi Psicologo a San Benedetto del Tronto

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22 NOV 2022

Gentile Mela,
la timidezza non è una patologia ma un tratto di personalità e richiede un trattamento psicoterapeutico solo quando è talmente marcata da interferire negativamente nel funzionamento sociale, scolastico e lavorativo.
Lei può incoraggiare il suo ragazzo ma non forzarlo ad intraprendere una psicoterapia individuale perchè questa richiede una forte motivazione nel voler risolvere disagi personali e l'approccio da preferire è eventualmente quello cognitivo-comportamerntale.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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16 NOV 2022

Buongiorno Mela,
Il suo essere vicino al suo ragazzo ha piu' valore di tante tecniche al fine di aiutarlo a conquistare una maggiore fiducia in se' e disinvoltura con gli altri. Attenzione che il porre troppa attenzione su questo lato del suo carattere non abbia piuttosto l'effetto opposto. La terapia per un problema di questo tipo e' un processo squisitamente individuale, non credo quindi accompagnarlo, anche solo ad un primo appuntamento, sarebbe d'aiuto. Piuttosto, tenga presente che, fintantoche' non raggiunge livelli tali da impedire il funzionamento della persona nella sua quotidianita', un carattere tranquillo o anche introverso non e' necessariamente qualcosa da correggere. Nella nostra societa' viene riconosciuto una sorta di primato all'estroversione ed alla capacita' di primeggiare in gruppo, ma per alcuni e' invece naturale sentirsi maggiormente a proprio agio in contesti a tu per tu e limitare le relazioni ad alcune molto significative, e va bene cosi'.
Spero queste riflessioni possano essere d'aiuto.
dott.ssa Francesca Calvano

Dott.ssa Francesca Calvano Psicologo a Roma

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16 NOV 2022

È molto tenera questa sua presenza per lui.
Credo possa essergli di aiuto anche senza mille tecniche.

Tiziana Viol Psicologo a Vittorio Veneto

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15 NOV 2022

Gentile lei sta facendo molto per il suo compagno gli dica che lo spazio in psicoterapia è un spazio di ascolto dove non viene giudicato e dove può apprendere a esprimere se stesso in uno spazio accogliente e sicuro poi sarà lui ad aprirsi e affidarsi al professionista psicoterapeuta che lo aiuterà a acquistare fiducia in se stesso e nel prossimo . Resto disponibile a un confronto . Grazie

Dott.ssa Ilaria Cavina Psicologo a Faenza

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15 NOV 2022

Cara buongiorno e piacere di conoscerla.

E' un gesto molto generoso il suo...sostenere il suo fidanzato in un percorso di cambiamento, bravissima. Mi dice che con le altre persone appare piuttosto intimidito, invece con lei no. Tuttavia, come si sarà già immaginata, gran parte delle energie e soprattutto della motivazione dovrebbe sorgere proprio da lui stesso, vorrei davvero comprendere se ci sono dei saggi motivi che lo incuriosiscono ad intraprendere un percorso individuale o, eventualmente, di coppia. Lasci che scelga lui, lasci che esplori questo interessantissimo mondo da sé, per lei è arrivato il momento di rimanere al suo fianco. Se desiderate, potrei fissarvi un primo colloquio online appena ci è possibile per valutare insieme il da farsi.

A vostra disposizione,
Dott.ssa Giorgia Barretta

Dott.ssa Giorgia Barretta Psicologo a Roma

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15 NOV 2022

Buongiorno Mela, intanto grazie per aver condiviso parte di se. È molto bello e protettivo quello che fa nei confronti del suo ragazzo: lui si deve fidare tantissimo di lei, immagino!
Sarebbe importante capire se questa timidezza di cui le parla, anche da lui è vissuto come un problema. Qualora non fosse così non vedo il motivo per cui “dover fare qualcosa”.
Anche questo può essere uno spunto di riflessione per voi, per la coppia, in un percorso terapeutico.
Resto a disposizione per qualsiasi riscontro,
La saluto

Dott.ssa Ilaria Colantoni

Dott.ssa Ilaria Colantoni Psicologo a Roma

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15 NOV 2022

Carissima e dolcissima,
Il suo è un vero e proprio sostegno ma oltre a questo può dargli ancor più fiducia vedrà che accettare i lati del suo compagno aiuterà lui ad aprirsi senza remore. Inoltre se il suo compagno ritiene che sia necessario e di primaria importanza risolvere questo problema è bene che si affidi a un buon psicoterapeuta che lo aiuti ad avere più stima in se stesso. Resto a disposizione per un confronto.
Dott.ssa Erica Raimondo

Dott.ssa Erica Raimondo Psicologo a Nocera Inferiore

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15 NOV 2022

Buongiorno Signora, la ringrazio per aver condiviso qui la sua domanda. Io credo che lei stia facendo molto per il suo partner, offrendogli amore e supporto. Bisogna capire il perchè di questa timidezza con gli altri e con lei no. Credo che sarebbe utile per lui affrontare un percorso psicologico per comprendere le motivazioni che lo portano ad avere questa difficoltà nelle relazioni. Può spiegargli, per rassicurarlo, che con uno psicologo avrà l'opportunità di avere uno spazio tutto per sè, dove potrà sentirsi libero di affrontare i vari aspetti della sua vita, senza essere giudicato ma solo accolto e ascoltato. Visto le sue difficoltà potrebbe anche optare per una terapia online se questo lo farebbe sentire a suo agio.
Rimango a disposizione.
Saluti
Dott.ssa Paola Cammareri Psicologa

Dott.ssa Paola Cammareri Psicoterapeuta Psicologo a Gioia Tauro

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15 NOV 2022

Buongiorno,
Potrebbe essere utile capire come mai quando è con lei la timidezza del suo ragazzo viene meno, e magari rafforzare questi elementi all'interno della vostra relazione. Diventare consapevoli entrambi di come lei lo riesce a mettere a suo agio, può aiutarlo a portare poi questi elementi al di fuori nelle relazioni. Una considerazione che sento di fare sulla scelta di intraprendere un percorso di terapia è che la voglia di cambiare, di conoscersi e di approfondire questa timidezza deve venire direttamente dal suo ragazzo, consapevoli del fatto che ci sono caratteristiche di personalità che difficilmente possono essere cambiate del tutto.

Dott.ssa Caterina Franceschi

Caterina Franceschi Psicologo a Vicenza

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15 NOV 2022

Salve Mela, evidentemente al tuo ragazzo sono mancate esperienze sociali. Ora più si ritira, più si sentirà a disagio. Purtroppo il disagio, o forse addirittura la fobia, è già così forte da evitare le relazioni sociali creando un circolo vizioso che si autorinforza. Dovrebbe essere guidato a fare piccole esperienze progressive di esposizione sociale cercando di osservare le reazioni delle persone. Se ciò che è teme è il rifiuto potreste fare il gioco insieme di andarvi a cercare piccoli rifiuti dalle persone: chiedere un caffè in un negozio di scarpe, proporsi per fare un annuncio all'altoparlante in un supermercato o altre innocenti richieste che presuppongano un piccolo rifiuto che possa immunizzarlo dalla paura del grande rifiuto. Se trovate il professionista giusto che lo guidi a fare questo tipo di esperienze, poco a poco può superare la paura.
Cari saluti
Dott. Andrea Bottai

Dott. Andrea Bottai Psicologo a Firenze

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15 NOV 2022

Gentile Mela,
posso immaginare la sofferenza che questa grande timidezza generi in lui e di riflesso anche in te. Benissimo aver pensato ad una psicoterapia, potrà essergli di grande aiuto. Per quanto riguarda te, il consiglio che ti do è di avere un atteggiamento comprensivo e supportivo nei suoi confronti. È quello che nel tuo ruolo puoi fare ed è già tanto importante e prezioso. Il resto del lavoro va poi fatto in terapia. Sono dubbiosa circa la presenza di entrambi voi nella stanza di terapia. Penso possa non essere funzionale in quanto il lavoro da fare qui appare essere prettamente individuale. Una valida alternativa da valutare, invece, è una terapia online. Questa modalità può risultare per lui meno ansiogena e più confortevole, pur restando utile ed efficace tanto quanto la modalità in presenza.
Consiglio di rivolgersi ad un/una terapeuta di approccio cognitivo-comportamentale (CBT), in quanto tale approccio ha dimostrato alta efficacia nel trattamento di varie problematiche tra le quali questa di cui parli. Personalmente adotto questo approccio e ho avuto modo di trattare problemi di ansia sociale con ottimi risultati.

Resto a disposizione, anche per un percorso online

Un caro saluto,
dott.ssa Federica Sibilla

Dott.ssa Federica Sibilla Psicologo a Parma

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15 NOV 2022

Buongiorno cara,
Penso che nessuno qui possa darle consigli, sia perché non lo facciamo di mestiere, sia perché non conosciamo il suo ragazzo e la sua timidezza, che forma è, di che tipo è . Ma se l’unica che lo fa sciogliere è lei, ha mai pensato di chiedergli perché? Qual è la formula più conforme al suo ragazzo che lei pare abbia scoperto?
Resto a disposizione
Un abbraccio

Dott.ssa Cecilia Autelli Psicologo a Pavia

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15 NOV 2022

Buon giorno Mela,
leggendo le tue parole, si capisce che sei molto unita al tuo ragazzo e tra voi c'è un forte legame. La timidezza è un emozione che non definirei nè positiva nè negativa, perchè ha una funzione di protezione verso gli eventi che ci circondano e che ci fanno sentire a disagio. Certo, questo comporta una sorta di isolamento verso l'area sociale. Ma torniamo al tuo ragazzo, mi sembra di capire che questo problema con te non esista, proprio perchè lui si trova a suo agio, si sente accolto e compreso. Probabilmente questo non avviene nei confonti del mondo esterno, quindi si sente insicuro e attraverso la timidezza alza un muro con il mondo esterno. Questo non vuol dire che sarà sempre così, ma sicuramente lo farà con le sue modalità e i suoi tempi. In questo momento non penso sia pronto a mettere in pratica tecniche precise, perchè la richiesta deve venire direttamente da lui. Sforzarlo potrebbe essere controproducente e aumentare ulteriormente il suo disagio aumentando la paura e l'ansia verso le richieste sociali esterne. La timidezza fa parte del nostro modo di essere e proporgli un percorso in cui venga "analizzato", penso che lo possa far sentire ulteriormente a disagio. Provare timidezza, finchè non risulta del tutto invalidante, non vuol dire essere sbagliati ed è importante che a lui passi il messaggio che tu ci sei e quando sarà pronto potrà intrapprendere un percorso in cui riuscire a valorizzare le sue qualità e i suoi punti di forza senza temere il giudizio altrui.
Spero di essere stata d'aiuto, un abbraccio
Dott.ssa Bava Claudia

Bava Claudia Psicologo a Castellucchio

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15 NOV 2022

Cara Mela,
secondo me sta facendo anche troppo.
Lo spazio della seduta psicologica è uno spazio riservato nel vero senso della parola. Lei lo può accompagnare ma non credo che andrebbe bene se rimanesse ad assistere alla seduta, il suo ragazzo non è un bambino piccolo.
Che cosa può dirgli per rassicurarlo? Per esempio che dallo psicologo troverebbe un ascolto attento e rispettoso che non somiglierebbe per nulla alle situazioni che in passato lo hanno fatto sentire a disagio. Poi potrebbe aiutarlo a scegliere il nome del professionista esaminando insieme a lui i pregi e i difetti del professionista individuato.
Quale l'approccio consigliato? Ogni psicologo le consiglierebbe quello del suo orientamento e della sua formazione, io penso che dovreste scegliere la persona che vi ispira più fiducia; vale sempre per tutti questo criterio ma è particolarmente importante nel caso del suo ragazzo.
Buona fortuna.

Dott.ssa Rinalda Sabbadini Psicologo a Arese

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15 NOV 2022

Cara Mela,
é comprensibile la sua preoccupazione per il suo ragazzo, e trovo molto dolce che lei voglia aiutarlo e prendersi cura di lui.
Sicuramente peró la necessità di cambiare qualcosa deve nascere da lui, e sarebbe importante, magari in un percorso psicologico con un professionista, approfondire le cause di questa sua sofferenza e disagio nell´aprirsi e parlare con gli altri. Io consiglierei un approccio dinamico/psicoanalitico, che consentirebbe di arrivare alle radici del problema ed affrontarlo in modo profondo e duraturo.
Rimango a disposizione, un caro saluto

Sara Bastiani

Dott.ssa Sara Bastiani Psicologo a Pisa

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15 NOV 2022

Salve, credo proprio che lei abbia già fatto molto, che il suo ragazzo possa affrontare la sua eccessiva timidezza con un percorso di psicoterapia, salvo restando che dobbiamo sempre rispettare la nostra natura: l'introversione, la riservatezza, sono tratti caratteriali che non si possono e non si devono modificare. Altra questione invece è l'ansia sociale che non è naturale, ma deriva da processi e pensieri disfunzionali che abbiamo strutturato nel corso della vita e che possono essere modificati.
L'unico approccio che posso suggerirle è di non mettergli pressione, potrebbe sentirsi ancora più a disagio.
Tanti cari auguri per tutto
Dottoressa Aniela Corsini

Dott.ssa Aniela Corsini Psicologo a San Benedetto del Tronto

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15 NOV 2022

Buongiorno,
La timidezza del suo ragazzo ha sicuramente radici profonde. È lodevole il suo impegno, ma questi deve essere un lavoro individuale. Va bene l'accompagnarlo la prima volta, ma la motivazione, l'impegno e la voglia di risolvere un problema devono venire fuori da lui. In ogni caso non si preoccupi di quello che lei potrebbe dire o fare per agevolarlo. È sufficiente la sua presenza. Per quanto riguarda l'approccio più consono, questo dipende dalle caratteristiche del suo ragazzo e dall'alleanza stabilita con il terapeuta.
Un saluto

Dott.ssa Melania Golia Psicologo a Livorno

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15 NOV 2022

Buongiorno cara Mela!
Mi viene da dirti che l'approccio giusto che potresti dargli e' quello di non farlo sentire inadeguato per come e'.
Mi colpisce che la richiesta viene da te e non da lui.
E' probabile che lui si sente in certe situazioni a disagio, sopratutto in alcuni contesti sociali in cui si chiede di essere estroversi. Mi chiedo quanto questa sua timidezza e' invalidante o quanto viene vissuta male dagli altri oltre che da lui.
Inoltre puoi tranquillizzarlo che nessun professionista vuole analizzarlo alla ricerca di chissa che, piuttosto si cerca insieme la strada per stare meglio!.

Vi auguro il meglio e io resto a disposizione per qualunque cosa!
Dott.ssa Emanuela Tornabene

Dott.ssa Emanuela Tornabene Psicologo a Palermo

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15 NOV 2022

Buongiorno,
È molto comprensibile il suo generoso interesse per il suo ragazzo, ma credo che debba affrontare da solo la decisione di rivolgersi ad un professionista così come di iniziare a parlare con gli altri. Il perché sentirsi a disagio in una stanza con un’altra persona può avere molti sensi. Questi sensi o significati possono essere scoperti con una psicoterapia che esploro ciò che si sente nel qui e ora. Quindi la psicoterapia è elettiva per lui. Lei può cercare di motivarlo a decidere di farla, ma è lui a dover decidere.
Dott. Pietro Salemme

Dott. Pietro Salemme Psicologo a Roma

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15 NOV 2022

Buongiorno, è importante capire da dove nasce questa insicurezza nei rapporti in una persona così giovane... sarebbe opportuno fare un percorso personale con uno psicoterapeuta con cui lui, dopo aver instaurato un legame, si senta libero di parlare. Se lui preferisce essere accompagnato le prime volte può andare, ma la cosa migliore sarebbe che iniziasse e proseguisse da solo. Magari lo aiuti nella scelta, anche questo può farlo sentire meno solo. Lei purtroppo può fare ben poco, è necessario che si rivolga a uno specialista, se lui è motivato a cambiare questo stato di cose. Può intervenire giusto cercando di ispirarlo nell'iniziare la psicoterapia.. Un cordiale saluto.

Dott.ssa Valentina Anna Cappelli Psicologo a Cesena

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