Lutto e psicoterapia: come affrontare questo momento difficile?

Il lutto è uno stato psicologico che consegue una perdita di uno oggetto importante, che ha fatto parte integrante della vita di una persona. Principalmente, ci si riferisce al lutto per la perdita di un oggetto esterno quando si ha a che fare con la morte di una persona, la separazione da una persona amata o da un luogo. Invece, ci si riferisce al lutto di un oggetto interno se si è di fronte al chiudersi di una prospettiva, il fallimento di un progetto, la delusione di un'aspettativa, o la perdita della propria immagine sociale. Il lutto quindi, non consiste solamente nel decesso o nella perdita di una persona cara.

Infatti, comprende diverse altre situazioni in cui una persona è esposta a cambiamenti o perdite, come il lavoro, divorzi o separazioni, aborti, perdite economiche e di status sociale, pensionamento, trasferimento dalla propria città. L'errore più comune tra gli amici, i familiari e i professionisti non qualificati è quello di cercare di consolare la persona che sta vivendo un lutto, focalizzando l'attenzione sugli aspetti positivi della sua vita. Purtroppo, il soggetto depresso, vive i commenti incoraggianti come completi fallimenti dell'empatia, che contribuiscono a farlo sentire ancor più solo e incompreso.

Le fasi del lutto

Nel processo di elaborazione psichica del lutto per la perdita di una persona cara si individuano 5 fasi specifiche:

1. La fase della negazione, il rifiuto del fatto che il lutto sia avvenuto, ma non riusciamo ad accettare ciò che è accaduto.
2. La fase della rabbia, in cui proviamo rabbia verso noi stessi o verso chi riteniamo responsabile della perdita subita oppure verso chi ci ha lasciato o verso la vita stessa.
3. La fase del patteggiamento o della contrattazione in cui cerchiamo di mediare con la nostra sofferenza per poter sopravvivere e cercare di riprendere in mano la nostra vita.                                                   
4. La fase della depressione, in cui sperimentiamo una serie di alti e bassi dove prevale un sentimento di tristezza che può ripercuotersi anche a livello somatico con perdita del sonno, dell'appetito, irritabilità oppure trasformarsi in comportamenti autolesivi come mangiare eccessivamente, bere, fumare o condurre una vita sregolata.
5. Fase dell'accettazione in cui cerchiamo di dare un senso all'evento luttuoso non perchè si annulli magicamente il dolore e la sofferenza che proviamo, ma perchè possiamo riprendere il controllo della nostra vita cercando nuovi stimoli e interessi per colmare quel vuoto lasciato da chi non c'è più. Poiché il lutto comporta sempre un'identificazione con l'oggetto perduto, è necessario che non ci sia un blocco nel processo di elaborazione psichica, che può provocare la depressione.

Questo fenomeno patologico, si riscontra quando il paziente sente l'oggetto perduto come una parte inalienabile di sé da cui non può separarsi se non separandosi da sé stesso (con vari rischi e implicazioni di natura clinica). La comprensibile sofferenza legata alla perdita, in questo caso, diventa patologica. Uno strumento molto valido nel lavoro di elaborazione del lutto è sicuramente l'EMDR (desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) tecnica che si è dimostrata efficace nel trattamento di eventi traumatici disturbanti.

Il trattamento con EMDR degli stati di sofferenza per la perdita di una persona cara, può alleviare gli aspetti più traumatici dell'esperienza (l'imprevedibilità, le immagini del funerale, la comunicazione della notizia ecc.) in modo da favorire uno stato di maggiore serenità e di sviluppo di capacità di coping necessari all'adattamento all'accettazione della perdita.

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