32 anni e (penso) crisi esistenziale

Inviata da Ofelia · 30 lug 2024 Crisi esistenziale

Buongiorno,
mi scuso in anticipo per la lunghezza del post. Ho 32 anni e mi sto sottoponendo a terapia psicologica da quando ho avuto i primi episodi depressivi (più o meno dalle scuole medie) ed è da qualche anno (post lock down) che sto assumendo anche una terapia farmacologica. Durante gli ultimi anni ho avuto diversi alti e bassi. I bassi sono scaturiti, per farla breve, quasi sempre dal fatto che non fossi sentimentalmente ricambiata da un ragazzo/uomo e, di conseguenza, ho incessantemente provato, attraverso la terapia, a far si che la mia percezione di me stessa non fosse condizionata dal fatto che qualcuno ricambiasse o meno i miei sentimenti. Ad oggi, dopo aver ricevuto una grossa delusione sentimentale, da parte di un uomo impegnato che, attraverso il "love bombing", mi ha fatto inizialmente credere di voler lasciare la compagna per stare con me, per poi ritrattare tutto e parcheggiarmi, mi sento di non aver fatto alcun passo avanti. Nonostante sia stata abbastanza forte da allontanarlo, perché non potevo accontentarmi delle sue briciole, mi trovo a pensare costantemente a lui. Aggiungo che ho un buon lavoro e sono riuscita a sviluppare la mia rete sociale in modo da non dover "dipendere" dalle attenzioni di un uomo; nonostante questo, mi trovo nuovamente a sentirmi persa e insoddisfatta. Ho tralasciato numerosi dettagli, altrimenti il post sarebbe stato infinito. Un fattore che ha pesato molto nella mia vita è stato il fatto che, spinta dai miei genitori, che fortunatamente mi hanno sempre supportata in tutto, l'anno scorso ho acquistato una casa. Quest'ultima cosa non sarebbe stata possibile senza il loro aiuto economico e, da quel momento, vivo con il costante senso di colpa di non fare abbastanza per ricambiarli e, anzi, sperperare denaro in frivolezze senza mai assumermi realmente le mie responsabilità da adulta.
Il problema è che, in generale, vivacchio. Non ho dei reali stimoli nel fare nulla e, quando mi accorgo di essere oberata di responsabilità e scadenze, arrivo all'ultimo secondo a fare tutto solo perché sento la pressione sociale del doversi comportare da adulti. In realtà non ho nessun interesse nel fare nulla per me stessa e il mio benessere; mi sono accorta che gli unici momenti nei quali mi sento viva e stimolata sono stati quelli nei quali un uomo che mi piace ricambia le mie attenzioni. Inoltre, in diversi momenti della giornata mi trovo a pensare che vorrei avere qualche malattia o che vorrei che una macchina mi investisse, e il pensiero che tutto possa finire da un momento all'altro mi rincuora.
Non capisco come, dopo anni di terapia, io mi trovi sempre a dover affrontare gli stessi demoni e una tristezza che mi pervade e mi appesantisce, impedendomi di fare le mie cose con tranquillità e di pormi degli obiettivi. Sto iniziando a pensare di aver subito qualche trauma profondo che ancora non è venuto a galla, perché questo continuo autosabotaggio mi sta rovinando la vita e facendo perdere tempo prezioso. A volte penso, invece, di essere solo una grande viziata e di ricorrere a queste crisi per avere una scusa per evitare momentaneamente le mie responsabilità. Non so se sono in cerca di consigli o voglia semplicemente sfogarmi, ma sono grata a chiunque arriverà fino alla fine e spenderà qualche parola per aiutarmi a capire.

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Miglior risposta 31 LUG 2024

Buongiorno Ofelia
Sicuramente essere in terapia da anni e cercare consigli qui è un elemento su cui riflettere, anche se non c'è niente di male è indicativo della necessità di dare nuova linfa alla sua relazione terapeutica.
Forse dovrebbe dare nuova linfa anche al resto della sua vita, questo è evidente.
Deve individuare passioni, emozioni, talenti, interessi, idee ecc ecc che le facciano diminuire la dipendenza affettiva dagli altri e le diano un senso più profondo del suo stare al mondo.
Come si fa questo? Sicuramente ci vuole tempo, ma sopratutto ci vuole di essere disposti a rischiare. Lei rischia? Si mette seriamente in gioco ? Esplora oltre i confini delle sue idee e del suo mondo? È disposta a perdere qualcosa o anche parecchio?
Da quello che scrive sembra proprio che lei abbia vissuto sempre in una zona di comfort identitario che pian piano è diventata una buca, e aspetta che qualche uomo-cavaliere arrivi a tirarla su.
A disposizione

Giacomo Sillari

Dott. Giacomo Sillari Psicologo a Siena

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7 AGO 2024

Buon pomeriggio,
Il fatto che tu stia già seguendo una terapia E’gia un aiuto. Hai parlato al/alla tuo/tua terapeuta di questo ciclo che si ripete? Di queste emozioni che provi e che senti facciano parte di te? Se non lo hai fatto ti consiglio di farlo, di aprirti senza paura di giudizio affinché tu possa trovare l’aiuto di cui hai bisogno

NIKE VALENTINI Psicologo a Alba Adriatica

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1 AGO 2024

Buonasera ne ha parlato con la collega di tutto quello che ha scritto a noi,?
Come mai e sempre triste? E depressa?
Da dove nasce?
Consiglio dire tutto alla sua psicoterapeuta
Per superare le sue problematiche
Dottoressa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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1 AGO 2024

Ciao Ofelia,
ho appena letto ciò che hai scritto e mi sento di chiederti come mai fin dalle scuole medie sono sorti questi sintomi depressivi, se da qualche episodio vissuto oppure semplicemente sono arrivati.
Io credo che invece di darti colpe dovresti semplicemente chiederti "è ciò che voglio quello che sto facendo?" .
Pensando a quello che hai scritto mi viene in mente la differenza tra due verbi ai quali tutti noi non facciamo mai attenzione..ovvero "DEVO" e "SCELGO". In poche parole scegli di vivacchiare o devi vivacchiare.
Credo poi che l'aiuto, quello più puro, più sincero venga dato dalla famiglia, in questo caso avendo una famiglia sulla quale contare non devi certo farti una colpa solo perchè ti hanno aiutata ad acquistare casa. Dovresti lavorare sui sensi di colpa, sulle paure che hai per quanto riguarda il futuro e quindi da qui ti dico di concentrarti su quella che è la famosissima ansia del futuro e lavorare anche sulle relazioni, che siano familiari appunto o relazioni di coppia.
Sei semplicemente insoddisfatta dalla vita che stai facendo e vorrei tu facessi amicizia con gli stessi demoni e con la tristezza che ti pervade impedendoti di fare le tue cose con tranquillità e di porti degli obiettivi. Non devi affrontarli e basta, non devi preoccuparti di loro, ma devi occupartene al momento.
Spero possa esserti stata d'aiuto.

Carmen Cuomo Psicologo a Catanzaro

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1 AGO 2024

Buongiorno,
hai descritto una situazione complessa e dolorosa, caratterizzata da una lotta interna tra il desiderio di trovare soddisfazione e il senso di colpa o inadeguatezza che provi. È comprensibile sentirsi frustrati e scoraggiati dopo anni di terapia, specialmente quando i progressi non sembrano evidenti.
Uno degli aspetti che hai menzionato è il tuo bisogno di conferme esterne, specialmente attraverso relazioni sentimentali, per sentirti viva e motivata. Questo è un tema che molte persone affrontano e può derivare da una varietà di fattori, inclusi traumi passati o modelli di attaccamento. La terapia è un processo lungo e talvolta difficile, e può richiedere tempo per svelare e affrontare le radici profonde dei tuoi sentimenti.
Il fatto che tu stia considerando la possibilità di un trauma non ancora emerso o la percezione di autosabotaggio indica una consapevolezza che è cruciale per il processo terapeutico. Potrebbe essere utile esplorare queste aree più a fondo con il tuo terapeuta, cercando di comprendere meglio le tue dinamiche interne e come queste influenzano le tue scelte e il tuo benessere.
Infine, è importante riconoscere che la terapia non è solo un processo di risoluzione dei problemi, ma anche di accettazione di sé e di scoperta personale. Anche i momenti in cui ci si sente stagnanti possono offrire opportunità di crescita. Continua a lavorare su te stessa e cerca di essere gentile con te stessa lungo il percorso. Se ti senti sopraffatta o pensi che la terapia attuale non stia funzionando come desideri, considera anche la possibilità di esplorare diverse forme di supporto psicologico o terapeutico.
Saluti,
Dott.ssa Pinella Chionna

Dott.ssa Pinella Chionna Psicologo a Mesagne

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1 AGO 2024

Non può fare una psicoterapia sulla sua storia prendendo farmaci, e solamente recuperando la sua storia lei può star meglio !

Gramaglia Dr. Giancarlo Psicologo a Torino

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1 AGO 2024

Per una corretta valutazione la sostituzione della probabilità.

Lascio un punto di riflessione

Per non “vivacchiare” Cosa dovrebbe fare?
Con i soldi suoi possibili obiettivi?
Cosa gli piacerebbe fare?
Perché si sente “viva“ soltanto quando l’uomo riprende le sue attenzioni?

Forse è giunta l’ora di fermarsi e chiedersi cosa gli piacerebbe fare

Questi romanzi sono solo alcuni spunti che iniziarono a riflessione.

Il fatto è che lei dopo anni di terapia non abbia risolto il problema potrebbe anche dipendere dal fatto che il tipo di approccio terapeutico che utilizza per affrontare le sue problematiche non sia quello più idoneo a risolvere il problema.

Resto a disposizione

Dott. Luca Ferretti Psicologo a Ponsacco

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1 AGO 2024

Gentile,
Le consiglio di parlarne con il terapeuta che La sta seguendo.
Se avesse bisogno di un consulto sono disponibile anche online.
Un caro saluto

Dott. Nicola Villani Psicologo a Pavia

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31 LUG 2024

Buongiorno, intanto la ringrazio per aver condiviso con noi la sua storia, immagino non sia stato semplice ma anche soltanto il fatto che lei abbia scelto di farlo è già una spinta a reagire alla sua situazione. Quindi provi ad apprezzare anche questi piccoli passi.
Per quanto riguarda ciò che ha raccontato, ci sono tantissimi argomenti molto delicati che fa bene ad approfondire all'interno di un setting terapeutico dato che potrà sicuramente darle sollievo o darle dei nuovi punti di vista rispetto alla sua attuale visione di alcune cose.
Non dimentichi però che da ciò che racconta ci sono tanti punti di forza in lei, spero riesca a vederli anche lei

Rosaria D'Alia Psicologo a Palermo

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31 LUG 2024

Buongiorno, ho letto il suo sfogo. Solitamente non rispondo a questa sezione del sito di Guida Psicologi, ma un po' per caso ho intercettato il suo post e provo a darle un piccolo suggerimento. Anzitutto mi sembra che con quello che le è capitato con questa delusione affettiva sia purtroppo normale sentirsi depressi e senza motivazioni. Certi "demoni" durano a lungo e anche le terapie che possono aiutarci ad affrontarle possono durate molto. A volte si inizia un percorso psicologico in cui si è potuto arrivare fino a un certo punto e poi dopo qualche tempo può essere necessario ricominciare. Il consiglio che provo a darti è quello di praticare la mindfulness. Si stanno moltiplicando gruppi di mindfulness in questo periodo e questo tipo di pratica è utile a tanti tipi di sofferenza, ansie e paure diverse. La mindfulness, quando diventa un'abitudine costante, ci permette di accettare i nostri malesseri, rendendoci più in grado di tollerarli, accendendo al contempo un atteggiamento più sereno, portandoci a provare di nuovo curiosità e piacevolezza nel sapere restare nel momento presente. Ci va del tempo ovviamente, ma se si riesce ad essere costanti dei risultati arrivano. Questo non sostituisce la psicoterapia ne i farmaci nei casi in cui servono, però è un alleato importante che permette di riavvicinarci ad una pienezza di vita. Le auguro di superare al meglio le sue difficoltà.

Enrico Todesco Psicologo a Torino

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31 LUG 2024

Buongiorno Ofelia,
dalle tue parole comprendo il tuo disagio. Sicuramente hai capito che ci sono delle cose che non girano bene, ma c'è differenza tra capire una cosa e comprenderla nel profondo.
Quando comprendiamo, non tanto cosa è accaduto, ma il perché sia accaduto e soprattutto quale sia la nostra responsabilità in tutto quello che ci succede, allora essendo noi stessi soggetti della nostra vita, possiamo davvero modificare la situazione attraverso nuove risorse che emergono.
Invece che entrare nel pensiero di essere sbagliata, potresti iniziare a riflettere alla responsabilità che hai scegliendo ( inconsapevolmente o consapevolmente) queste persone e situazioni, cosa potresti fare in modo diverso rispetto alle volte precedenti affinché questi eventi spiacevoli non si ripetano più.
Per qualunque cosa contattami pure
Intanto ti auguro di fare chiarezza e portare energia alla tua persona piuttosto che alle paure della mente e ai pensieri disturbanti.

Dott.ssa Peppoloni Francesca

Dott.ssa Francesca Peppoloni Psicologo a Rimini

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31 LUG 2024

Buongiorno Ofelia,
grazie per aver condiviso una parte così intima della tua vita. La tua storia evidenzia un percorso complesso e doloroso, e il tuo messaggio riflette una profonda consapevolezza delle tue difficoltà e dei sentimenti che ti accompagnano.
Innanzitutto, è importante riconoscere e validare il coraggio e la forza che hai dimostrato nel prendere decisioni difficili, come allontanarti da una relazione tossica nonostante i sentimenti forti che provavi. Questa scelta, seppur dolorosa, mostra una volontà di proteggere te stessa e il tuo benessere, e questo è un passo significativo.
Il sentimento di vuoto e la mancanza di stimoli che descrivi sono sintomi comuni in situazioni di depressione e ansia. La sensazione di vivere solo attraverso le attenzioni degli altri può indicare una difficoltà nel trovare un senso di valore e significato interno, indipendente dagli altri.
Il senso di colpa legato al supporto economico dei tuoi genitori è comprensibile, ma è fondamentale ricordare che accettare aiuto non ti rende meno indipendente o responsabile. I sensi di colpa possono spesso essere irrazionali e distorti, e lavorare su questi sentimenti in terapia potrebbe aiutarti a trovare una maggiore pace con te stessa.
La mancanza di interesse nelle attività quotidiane e il procrastinare fino all'ultimo momento possono essere segnali di una depressione sottostante o di altre difficoltà emotive.
I pensieri autolesionistici che hai menzionato sono preoccupanti e non devono essere sottovalutati. Parlane apertamente con il tuo terapeuta e con il tuo medico, se necessario. Potrebbe essere utile rivedere la tua terapia farmacologica per assicurarsi che sia ancora adeguata alle tue necessità attuali.
Infine, il fatto che tu continui a sperimentare gli stessi schemi non significa necessariamente che non stai facendo progressi. Il percorso terapeutico può essere lungo e non lineare, con periodi di stasi e regressione. Potrebbe essere utile esplorare approcci terapeutici diversi o integrativi.
Ti incoraggio a non perdere la speranza e a continuare a cercare il supporto di cui hai bisogno. Il fatto che tu stia cercando di capire e migliorare la tua situazione è già un segno di forza e determinazione.

Un caro saluto,

Dott.ssa Jessica Pierobon

Dott.ssa Jessica Pierobon Psicologo a Torino

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31 LUG 2024

Buongiorno Ofelia,
Ci viene sempre da pensare di essere ‘allo stesso punto’ ma non possiamo sapere senza tutti quegli anni di terapia ora come starebbe, si alza al mattino per andare a lavorare, ha e mantiene un lavoro, ha e mantiene una rete amicale…
Qualche difficoltà in relazioni sentimentali… probabilmente un trauma di attaccamento che può ancora essere trattato, magari con strumenti diversi da quelli che ha utilizzato fino ad oggi.

Ne parli con la sua terapeuta

Cordialmente

Dott.ssa Barbara Durand

Dott.ssa Barbara Durand Psicologo a Torino

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