Aiuto suicidio

Inviata da Luca Bagozzi · 26 ago 2024 Autorealizzazione e orientamento personale

Salve dottori
Mi chiamo Luca e sono di Brescia
Son seguito da una psicologa dell usll, visto che ho pochi soldi
Ho una retinite pigmentosa e Dio solo sa quando diverro' cieco
Vivere con una spada di Damocle sulla testa......
La mia famiglia non ha amore, mio padre e' viscido ipocrita bugiardo e non mi ha mai insegnato nulla ne fatto niente con me
Mia madre nata in una famiglia senza amore , dopo l ictus suo e' diventata malvagia, al punto che parolacce, offese e minacce sono all ordine del giorno
Si litiga ogni giorno e da ieri manco si siede a tavola a pranzocena con noi
Ci odia
A causa della mia invalidita', vivo con loro e avrei solo 1000 euro mensili
Ho chiesto aiuto pure al demonio, tutti mi prendono in giro
Mi manca solo il suicidioe ci penso giornalmente
Non posso+ continuare sto inferno, non ho+ forze

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Miglior risposta 27 AGO 2024

Gentile Luca,
mi dispiace per la situazione che ci descrive.
Purtroppo nessuno può scegliere il contesto familiare in cui nascere e crescere (e quindi nemmeno i suoi genitori hanno potuto farlo) e sappiamo quanto è importante un contesto familiare sano per il benessere psicologico dei figli, sicchè vi è un forte rischio di trasmissione intergenerazionale di disagio emotivo-affettivo. Se poi si aggiungono anche patologie organiche croniche e invalidanti, questo disagio tende a peggiorare.
Tuttavia, pur con i problemi che ha riferito, la esorto a farsi coraggio e non arrendersi alla perdita di speranza e ai pensieri negativi ricercando e dando valore anche a piccole cose belle della vita e continuando il percorso terapeutico in atto con la psicologa dell'ASL che dovrebbe poter valutare se è il caso di chiedere anche la consulenza di uno specialista psichiatra per eventuale integrazione farmacologica.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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5 SET 2024

Buongiorno Gentile Luca, le sue parole descrivono un dolore profondo, affrontare la retinite pigmentosa, insieme a una situazione familiare così dura, è un peso enorme da portare.

Prima di tutto, voglio riconoscere il coraggio che ha avuto nel condividere la sua storia. Questo è un passo importante, un segnale che desidera aiuto. La invito a parlare apertamente con la sua psicologa dei suoi pensieri più oscuri; è fondamentale che lei sappia come si sente, perché può aiutarla a trovare un po’ di luce.

Potrebbe anche essere utile cercare gruppi di supporto o risorse sociali che possano offrirle assistenza e conforto. Non deve affrontare tutto questo da solo. Inoltre, provare a introdurre piccoli momenti di calma nella sua giornata, come camminare o ascoltare musica, potrebbe aiutare a spezzare il ciclo dei pensieri negativi.

Se mai dovesse sentirsi sul punto di non farcela, è importante cercare subito aiuto, chiamando un numero di emergenza o andando in ospedale. La sua vita ha valore, e ci sono persone pronte a supportarla.

Le auguro di trovare un po' di sollievo e di ricordare che non è solo. C’è sempre una possibilità di speranza.
Dott. Luca Vocino

Dott. Luca Vocino Psicologo a Bergamo

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4 SET 2024

Caro Luca,

grazie per aver condiviso la tua storia e per il coraggio di esprimere il tuo dolore. È evidente che stai attraversando un periodo estremamente difficile e complesso, e posso solo immaginare quanto possa essere pesante per te convivere con la tua malattia e le dinamiche familiari problematiche. Sentirsi in trappola, senza vie d'uscita, è un'esperienza profondamente dolorosa, e pensieri come quelli che hai descritto possono sembrare inevitabili quando le difficoltà sembrano insormontabili.

La retinite pigmentosa, oltre ai sintomi fisici, può avere un impatto devastante anche sul piano psicologico, specialmente se accompagnata da una situazione familiare che sembra peggiorare la sofferenza invece di alleviarla. È comprensibile che ti senta come se la vita non ti stia offrendo speranza o sostegno, ma è fondamentale che tu non affronti tutto questo da solo.

È importantissimo che tu possa continuare a parlare con la tua psicologa, che ti sta seguendo attraverso il servizio pubblico. Potresti considerare di aprirti completamente con lei su questi pensieri che ti attraversano, inclusi quelli legati al suicidio. Parlare apertamente di questi sentimenti con un professionista può fare la differenza, perché ci sono modi per alleggerire questo peso e trovare delle soluzioni, anche quando tutto sembra perso.

A livello pratico, potrebbe essere utile anche esplorare soluzioni per migliorare la tua autonomia. Anche se la situazione economica può sembrare limitante, ci sono associazioni e servizi sociali che possono offrire supporto a persone con disabilità, sia sul piano economico che abitativo. Potrebbe essere utile chiedere alla tua psicologa o ad altri professionisti locali di indirizzarti verso risorse di assistenza che possano aiutarti a vivere in un ambiente meno tossico e più favorevole al tuo benessere psicologico.

Vorrei sottolineare l'importanza di non tenere dentro di te i tuoi pensieri più oscuri. Quando ti senti sopraffatto, considera di contattare numeri di emergenza come il Telefono Amico o altri servizi di supporto psicologico immediato. Esprimere i tuoi sentimenti e le tue paure in questi momenti può aiutarti a superare le ondate di disperazione e a ritrovare un po’ di sollievo.

La tua vita ha valore, anche se in questo momento può sembrarti opprimente. Ci sono possibilità di cambiamento, anche se adesso possono sembrare lontane. Non esitare a chiedere tutto l'aiuto necessario e a utilizzare ogni risorsa disponibile per uscire da questa situazione.

Dott. Cristian Conforti Psicologo a Rende

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1 SET 2024

Buonasera Luca,
sta vivendo una situazione molto stressante sia per la sua problematica fisica e sia per le relazioni che vive all'interno della sua famiglia. Lo spazio terapeutico con la psicologa dell'usll può aiutarla a leggere in modo diverso le dinamiche della sua famiglia, a mettere una giusta distanza da ciò che in questo momento le crea molta sofferenza e a sintonizzarsi con le sue risorse personali. Approfondisca meglio con la sua terapeuta il significato del tema del suicidio, non vergognandosi di esprimere questo vissuto.

Un Cordiale Saluti
Dott.ssa Valeria Amaro

Dott.ssa Valeria Amaro Psicologo a Palermo

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31 AGO 2024

Buonasera Luca,
Comprendo quanto possa risultarle difficile la situazione che vive.
L'obiettivo potrebbe essere quello di distinguere tra gli elementi della situazione al di fuori del suo controllo e quelli su cui invece ha possibilità di azione; sembra emergere dalla sua descrizione un bisogno di indipendenza che, nonostante gli ostacoli, può essere raggiunta - a livello emotivo e conseguentemente pratico. Quali sono i pensieri che le passano in mente appena prima di identificare nel suicidio la soluzione? Cosa risponderebbe lei ad una persona cui tiene moltissimo e che dovesse riportarle quegli stessi pensieri? Quali invece quelli che la muovono a "chiedere aiuto"? Un lavoro su questi potrebbe essere un punto di partenza importante.

Dott.ssa Federica Favro Psicologo a Busto Arsizio

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31 AGO 2024

Gentile utente. La ringraziamo per aver condiviso qui sul portale la sua storia. A mio avviso ci sono due aspetti su cui potenzialmente poter lavorare.
Il rapporto con la sua famiglia e la gestione della sua disabilità.
Mentre nel primo caso il tema è più relazionale (i rapporti con i suoi familiari), nel secondo il tema centrale è lei e come poter vivere/convivere con la sua disabilità.
Forse in questo momento della sua vita potrebbe essere prioritario dare spazio a se stesso e al percorso che sta già svolgendo con la collega nel pubblico.
A volte fortificarsi come prima linea di azione può tornare utile anche per tutto il resto degli aspetti della vita (lavorativi e relazionali o familiari).
Mi sembra di capire che i vostri rapporti sono più o meno sempre stati costellati da questa tipologia di dinamiche per cui potrebbe risultare molto difficile pensare ad un cambiamento in tal senso, piuttosto potrebbe essere più funzionale agire su se stessi nel tentativo di riprendere in mano la propria vita.
Il tema del suicidio che lei espone è molto importante e sicuramente da attenzionare se crede che stia diventando più presente nel quotidiano a livello di pensieri.
Il mio consiglio è di proseguire con la collega che la sta seguendo e di (se se la sente) toccare anche quel tema per capire che ruolo hanno questi pensieri intrusivi in un momento per lei così delicato.
Cordialità.

Dott.ssa Letizia Lo Cascio Psicologo a Milano

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29 AGO 2024

Buongiorno Luca, è angosciante vivere così e mi dispiace molto per lei. Essere supportato dall'Ulss è importante e credo si debba affidare loro anche per il disagio famigliare che sta vivendo per poter avviare, eventualmente, un percorso di tutela in accordo con i servizi sociali. Le auguro di trovare serenità per affrontare quanto sta vivendo. Un caro saluto, Maria dr Zaupa

Dottoressa Maria Zaupa Psicologo a Vicenza

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27 AGO 2024

Buongiorno Luca,
situazione pesante e difficile oggettivamente e non capisco perché viene preso in giro e da chi, specie a seguito di una richiesta d'aiuto. Ora lei ha una psicologa di riferimento con la quale si relaziona e potrebbe chiedere a lei le opportunità che offrono le istituzioni (ASL, organizzazioni onlus, centri di quartiere, associazioni di volontariato) per casi come i suoi, tipo lavori per categorie protette, facilitazioni monetarie per iscrizioni a corsi con tematiche che la possano interessare, insomma cosa le possono offrire le risorse del territorio anche per poter stare fuori casa il più possibile. Necessita anche di un sostegno medico per la situazione d'emergenza che vive e il suo medico curante le potrà fare un impegnativa per una colloquio presso il csm. Si registri tutto ciò che le passa per la mente e usi anche il colore, con macchie, disegni liberi senza pensare prima a cosa disegnare ma seguendo ciò che "vuole fare" la mano. Questo aiuta a manifestare in modo evidente, la sua parte creativa e ne potrà parlare con la psicologa dandosi così modo di aumentare la propria autostima. Coltivi e intensifichi le relazioni amicali fisicamente, parlando a contatto più che sui media, e se può disporre dei soldi che riceve mensilmente, ne dedichi una parte
per fare ciò che la fa stare bene e che la può portare a non concentrare i pensieri intrusivi e negativi che denuncia.
Le cose che può fare sono:
vedere cosa offrono le risorse territoriali in merito alle sue esigenze
farsi aiutare con un sostegno farmacologico (limitato nel tempo)
Individuare ciò che le piace e perseguirlo per come é possibile
Esprimere le sue capacità artistiche (scrittura, disegno/dipinto, canto e musica),quelle, insomma, dalle quali si sente attratto.
Stare in casa il meno possibile in casa con i genitori.
Vorrei scrivere più cose ma non é questa la sede, mi auguro però che possa trovare in ciò che le ho scritto anche solo uno spunto verso il quale indirizzarsi per superare la quotidianità che ora vive.
Le auguro tutto il meglio che merita.
Cordialmente
dott. Giancarlo Mellano

Dott. Giancarlo Mellano Psicologo a Padova

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27 AGO 2024

Caro utente, la sua non sembra certo una situazione facile. Ha fatto bene a chiedere aiuto e la invito pertanto a continuare il lavoro con la sua psicologa. Parlare di suicidio non è mai ne bello ne facile, ma uno dei primi passi per poterlo affrontare e non averne paura di parlarne, più si tengono nascosti questi pensieri è peggio andrà con il tempo. Parli con la sua psicologa di questi suoi pensieri e affrontateli quanto prima per il bene della sua salute. Le auguro di poter trovare una via per stare meglio sia da un punto di vista psicologico che medico


Distinti saluti, dr. Morgione Massimo

Dottor Massimo Morgione Psicologo a Torino

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27 AGO 2024

Caro Luca,
se ha scritto qui su questo forum dove le risponderanno diversi psicologi significa che c'è una parte di lei ancora che sente il bosogno di chiedere aiuto per uscire via via dalla situazione che sta vivendo. Sta facendo dei colloqui con la psicologa dell'usll e come stanno andando? Ogni quanto riesce ad andarci? La terapia necessita anche di tempi adeguati e può richiedere anche 2 incontri settimanali quando si sta molto male.
La diperazione che sente potrebbe essere sintomo di depressione. In questi casi si affianca spesso alla psicoterapia anche un farmaco appositamente prescritto da uno psichiatra. Ha già visto uno psichiatra?
Se dovesse avere bisogno mi scriva privatamente.
Un caro saluto
Dott.ssa Vita

Dott.ssa Antonella Vita Psicologo a Padova

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27 AGO 2024

Buongiorno Luca,
Posso comprendere la difficile situazione che sta vivendo, a maggior ragione se resa più "pesante" da un difficile contesto familiare.
Quello che è evidente è la sua necessità di un supporto. Rispetto a questo, consideri la fortuna di essere "agganciato" ad un contesto pubblico: in esso può trovare il supporto di cui necessita, dunque un'equipe multidisciplinare con la quale egli può confrontarsi e ricevere l'aiuto di cui necessita, ogni qualvolta ne sentirà il bisogno.

Sperando di esserle risultata d'aiuto,
Dott.ssa Elisa Folliero

Dott.ssa Elisa Folliero Psicologo a Spino d'Adda

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27 AGO 2024

Buongiorno Luca
Immagino sia difficile vivere questa condizione.
Nella sua richiesta è evidente che la situazione familiare sia alquanto complessa e ormai insostenibile per lei.
Quanti anni ha Luca e da quanto è seguito da questa psicologa dell’Ulss?
Immagino che convivere con questa malattia sia difficile e incomprensibile per chi non la vive in prima come lei.
Non sono un dottore quindi non posso comprendere esattamente quanto sia invalidante questa malattia nella sua quotidianità, ma conosco altre persone che soffrono di questa patologia che mi hanno
spiegato che se si segue la terapia farmacologica e le indicazioni del medico questa può essere tenuta sotto controllo.
Ha scritto che percepisce un’ invalidità per questa e che percepisce € 1000. E’ iscritto anche alle liste protette? Ha la possibilità di svolgere in attività che la faccia uscire dal contesto familiare?
Arriva un momento nella vita di ogni individuo che è fondamentale trovare la propria indipendenza uscendo dal contesto familiare. Altrimenti lei continuerà a sentirsi inappagato e frustrato. Inoltre se costretto a vivere in un contesto negativo come quello che ha descritto e’ ancora più complicato.
Esistono delle soluzioni e delle risorse territoriali a cui potersi riferire.
Le consiglio di parlare con la sua psicologa di questa eventualità per poter riprendere in mano la sua vita in modo autonomo senza dipendere dalla sua famiglia.
Rimango a disposizione

Dott.ssa Bonato Elena Psicologo a Scorzè

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27 AGO 2024

Ciao Luca,
Ci sono situazioni in cui sembra che molte variabili si siano associate per renderci insoddisfatti e infelici, me ne rendo conto, ed è più che normale sentirsi sopraffatti da eventi tanto scoraggianti. Pero spesso di dimentica che assieme a queste variabili che non ci piacciono ce ne sono tante altre che al contrario sono una ricchezza o che potrebbero esserlo se solo ci concentrassimo un po d piu su d esse. Questo vale per la vita di ognuno d noi. Per cui, la tua situazione familiare da come la descrivi sembra essere fonte di sofferenza e non ti fa stare bene. Ok. Potresti valutare l'idea di "staccarti" da questa situazione per te malsana quantomeno per avere una serenità migliore e non assistere a scene che possono condurti in vortice continuo di tristezza e rassegnazione. Magari qualche altro parente di cui puoi fidarti o qualche associazione che puoi trovare nella tua città oppure online potrebbe darti una mano per capire come iniziare ad uscire da una situazione che non ti fa bene con persone che non ti fanno bene. E potrebbe già essere un primissimo passo. Eliminare ciò che non va è già tanto. Da lì si può partite per costruire la nostra felicità, che ricordiamo non è mai un punto di arrivo, ma un'alternanza di momenti. Sono certa che avrai degli interessi , delle semplici attività che ti piacciono e che ti rendono sereno. Inizia facendo una lista di quello che ti piacerebbe fare e inizia a fre qualcosa che già puoi mettere in pratica. Può essere anche la cosa più semplice in assoluto come una passeggiata nella natura o ascoltare un podcast. Focalizzati sulle cose che il vero te stesso ama davvero e parti da piccoli passi. Piano piano decidi di prendere in mano la tua vita e allontanarti da chi non ti fa stare bene, in qualsiasi modo tu reputi, a volte meglio vivere un una stanza con pochi soldi ma sereni e autonomi che non in famiglie tossiche. Ti auguro ogni bene e aspetto un tuo aggiornamento.
Dott. Valeria

Valeria Suriano Psicologo a Cosenza

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27 AGO 2024

Salve Luca, si percepisce forte il tuo stato di sofferenza, purtroppo non possiamo darti molto aiuto on line in quanto occorre un percorso psicologico per potenziare la sicurezza e l'autonomia in te e giungere alla serenità. Non ti abbattere, ricorda che puoi convivere con i limiti fisici fino e avere una vita soddisfacente, solo un professionista può aiutarti in questo. Prova a cercare nella tua città dei gruppi di aiuto per iniziare una terapia di gruppo, ti sentiresti meno solo. Coraggio, ti auguro di ritrovare la bellezza della vita.
Cordialmente.
Dott.ssa Maria Graziano

Maria Graziano Psicologo a Palermo

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27 AGO 2024

Buongiorno, a mio modo di vedere il suo obiettivo può essere quello di avviare un percorso di vita indipendente. Con tale espressione si intende la possibilità per la persona con disabilità di andare a vivere per conto proprio, da solo o con altre persone, con l'ausilio di un servizio di assistenza personalizzata. Per tale motivo sarebbe opportuno che la psicologa, lavorando in rete con gli assistenti sociali, l'aiutasse a trovare un alloggio gratuito o finanziato anche parzialmente dal Comune e le trovasse un impiego per aumentare la sua disponibilità economica di quel tanto che le consente di mantenere il diritto alla pensione d'invalidità.
Credo che mettere un po' di distanza dal contesto familiare così difficoltoso potrebbe essere salutare per lei che immagino si senta schiacciato dalle emozioni negative che circolano quotidianamente nella sua famiglia. Anche se comprendo il suo dolore per l'atteggiamento ostile di sua madre, è importante che comprenda che esso è legato al forte dolore che prova sua madre per la sua condizione patologica. Anche sua madre necessita di un supporto specialistico e anche di questo dovrebbero farsi carico i servizi. Ad ogni modo, credo sia importante che smetta di rimuginare su ciò che c'è di sbagliato nella sua vita e nella sua famiglia, in quanto questo le assorbe molte energie psichiche. Energie che, invece, lei ha vitale bisogno di investire in un percorso di crescita ed evoluzione che la svincoli dal momento di disperazione che sta attraversando.
Rispetto all'eventualità di perdere completamente la vista, non deve vedere questo evento come la fine della sua vita e della sua autonomia. Esistono tante persone cieche che mantengono la loro autonomia. A tal proposito le suggerisco di prendere contatto con la Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Brescia per avere consigli, informazioni e soprattutto per avere un raffronto su quale può essere la sua qualità della vita anche nella peggiore delle ipotesi.
Non serve invocare il demonio o suicidarsi, la vita è fatta di tanti piccoli passi concreti per muoversi dalla condizione di sofferenza in cui si trova.

Dott. Lelio Bizzarri Psicologo a Roma

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27 AGO 2024

Ciao Luca sento forte la tua sofferenza ma non arrenderti ad essa . Non farti oscurare dai pensieri negativi. Trova in te, con l aiuto di un professionista, le tue risorse che ti permetteranno di superare le tue difficoltà.
Un abbraccio.

Maria giorgia Carminucci Psicologo a Ascoli Piceno

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27 AGO 2024

Caro Luca, vivi una situazione personale e familiare molto pesante, puoi chiedere alla psicologa che ti segue di parlare con l'assistente sociale del.Centro di Salute Mentale per chiedere aiuto, oppure con i servizi sociali del.tuo comune di residenza. Penso che tua madre abbia bisogno di un aiuto,
Non deve assolutamente essere semplice vivere in una famiglia che non è in grado di poterti aiutare in questo momento, ci tengo a chiederti Luca, nonostante la patologia agli occhi di cui soffri, se hai degli obiettivi per la tua vita, oppure una occupazione o dei progetti personali.
Spero tanto tu possa rasserenarti e trovare la dimensione di vita in cui ti possa sentire a tuo agio.
Un caro saluto
Dottoressa Aniela Corsini

Dott.ssa Aniela Corsini Psicologo a San Benedetto del Tronto

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27 AGO 2024

Mi dispiace tantissimo per la sua situazione.
Per una migliore comprensione la sua situazione andrebbe approfondita.

Nei limiti Delle nostre possibilità bisogna cercare di fare quello che possiamo.

Trovarsi un lavoro nonostante la sua malattia anche attraverso le categorie protette sarebbe possibile?

Ha Qualche amicizia con cui uscire anche a prendere un caffè e fare due chiacchiere?

Trovarsi anche un hobby potrebbe essere una buona cosa per uscire di casa e di Di distrarsi un po’
Anche semplice passeggiata uscivi di casa può essere Aiuto.

Queste sono solo degli spunti per poter iniziare un cambiamento nella propria vita.

Le consiglio di parlarne con la sua psicologa e eventualmente con l’assistente sociale.


Se sente che si trova in un momento di forte bisogno c’è il rischio concreto che converta qualcosa che va a resistere la sua vita o quella degli altri la
Risolto a contattare immediatamente il Pronto soccorso il 118 o il 112

Su Internet può trovare anche il numero nazionale di prevenzione al Suicidio..

Una terapia familiare potrebbe aiutare ad affrontare meglio la sua situazione.

Resto a disposizione per eventuali colloqui individuali o familiari, Se ha necessità mi contatti.

Dott. Luca Ferretti Psicologo a Ponsacco

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27 AGO 2024

Contatta la tua psicologa dell’asl, chiedile un consulto urgenteZ dovresti vedere anche uno Psichiatria per prendere dei farmaci eventualmente.
Con loro puoi far attivate i servizi sociali, potresti andate in una residenza per persone con disabilità .

Cordialmente

Dott.ssa Barbara Durand Psicologo a Torino

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27 AGO 2024

Il Dolore è necessario a prepararti a qualcosa di Meraviglioso. Sta a te scegliere se mollare o porti con determinazione degli obiettivi da raggiungere.
Saluti

Liliana Sergio Psicologo a Andria

2 Risposte

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27 AGO 2024

Ciao Luca, sento forte la tua disperazione . Tu non sei la tua malattia, dietro di essa sono certa che c’è un ragazzo pieno di risorse che fa fatica a sentirle e a scoprirle e anche a mostrarle agli altri . La morte è un rimedio per chi non vuole affrontare la vita con le sue difficoltà ma anche con le gioie immense che può regalarti . Tu puoi farcela come c’è la fanno in molti . Si può convivere con la malattia accettando ciò che non si può cambiare e spostando lo sguardo su ciò che invece si può cambiare . Troverai la forza di costruire il tuo cammino da solo a piccoli passi , sono certa che ci riuscirai . La famiglia non la si può scegliere e non sempre è il luogo che vorremmo per noi . I genitori fanno ciò che possono con i loro limiti e le possibilità del momento , probabilmente la loro reazione è dovuta ad una non accettazione della malattia ed ecco la manifestazione della rabbia . Ma questo non deve essere un tuo limite perché è un loro limite . Tu sono certa che hai le risorse che loro non hanno e puoi costruirti la tua vita da solo . Mostra il bello che c’è dentro di te e circondati di chi ti fa stare bene , sarà quello un buon sostegno per la vita . Coraggio ragazzo , tutto può essere affrontato . Continua a scrivere quando ne sentirai la necessità , troverai la forza e il sostegno per affrontare .. un caro abbraccio

Dott.ssa Laura Baiano Psicologo a Pozzuoli

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