Amore Impossibile e tormentato

Inviata da Nicole · 2 ago 2024 Relazioni sociali

Ho capito che la mia vita non è altro che un ciclo, in cui la tragedia si ripete in una maniera ogni volta più crudele di prima.. E’ come se non avessi imparato dai miei dispiaceri, dalle mie sofferenze passate... Non ho più la forza di riprendermi! Non ne vale la pena.. E non solo perchè l’uomo dei miei sogni si è trasformato, come sempre, in un carnefice, e mi ha condannata ancora una volta alla solitudine e al dolore ma e una storia che si ripete da quando sono venuta al mondo... Ho sempre conservato la speranza che le cose sarebbero cambiate nella mia vita ma le cose non sono mai cambiate.. . ho vissuto un infanzia estremamente dura soprattutto quando frequentavo la vita scolastica, era un ambiente molto crudele ma imparai presto ad affrontare il male. Io non mi sono mai sentita meritevole di essere amata perché ho vissuto in un contesto familiare disfunzionale. Ragione per il quale io mi fissavo costantemente su gente che non mi amava arrivando anche a farmi trattare male, la cosiddetta sindrome di stoccolma. Più mi allontanavano e più io mi battevo contro i mulini a vento per avere la conferma inconscia di non poter essere amata.
Salve a tutti, mi presento, sono una ragazza di 24 anni che rientra in uno spettro autistico, donna transgender in terapia ormonale sostitutiva da quasi 2 anni seguita dal policlinico di napoli Federico II nel reparto di endocrinologia.
La terapia e il mio salvavita ed e l'unica cosa che riesce a motivarmi nel mio percorso spronandomi ad andare avanti e risvegliando la mia flebile determinazione e forza che mi hanno sempre caratterizzata nel mio essere donna nella vita di tutti i giorni nonostante adesso sono in caduta libera, mi sento morta dentro, ho perso interesse per qualsiasi cosa e i pensieri sono diventati un chiodo fisso, pensieri ossessivi, invasivi e opprimenti che non riesco a zittirli ma piuttosto mi fanno sentire in balia di me stessa e mi portano a sperimentare un profondo senso di angoscia e inquietudine come se avessi perso una parte essenziale di me stessa e cerco di attaccarmi ad ogni brandello di sanità per non perdere completamente la testa e sfiorare la follia. Tornando a monte, Ho subito la perdita di una persona molto cara. Vi racconto la mia storia di amore; ho incontrato circa 4 mesi fa un uomo su una piattaforma di incontri online, lesse la descrizione del mio profilo e mi invia il suo primo messaggio augurandomi di trovare l'uomo dei miei sogni. Io, in maniera del tutto spontanea e quasi inaspettata, inizio subito ad aprirmi con questa persona lasciando trapelare in essa tutte le mie fragilità, i miei dispiaceri, i miei tormenti relativi al fatto di non sentirmi ancora completa come donna, che se sarei nata donna al 100% biologica per me le cose nella vita sarebbero state meno dure e più facili ma Purtroppo dobbiamo comprendere che anche la natura commette degli errori a nostra insaputa perché prevede delle complessità che non spetta a noi comprenderle in quanto troppo distanti dalla loro comprensione. Anche la genetica, può essere una condanna, talvolta. A tal punto, io gli invio un messaggio lunghissimo senza sapere che dopo sarebbe nata una storia di passione quindi manifestiamo immediatamente il nostro interesse trainato da una forte complicità e intesa.
Dopo quel messaggio di forte impatto emotivo per lui, nasce dentro di sé un sentimento genuino molto forte perche in qualche modo ero riuscita a fare breccia nel suo cuore, si mostrava super entusiasta per me, ha davvero tanta voglia di conoscermi e approfondire la nostra conoscenza. Ci diamo i relativi contatti e iniziamo a scriverci su WhatsApp, trascorriamo gran parte delle giornate insieme, era un rapporto mediato da lunghissime ore di chat telefoniche, chiamate, e videochiamate. Mi elogia molto e si dimostra aperto a discussioni intelligenti e profonde. Lui era di Bolzano, io caserta, la distanza era l'unico ostacolo che non alleggeriva delle opacità che offuscavano già le nostre percezioni che nutrivamo l'una per l'altra anche se io mi mostravo nella luce di me stessa senza maschere e lui faceva lo stesso con me integrandomi nella sua vita di tutti i giorni, insieme anche al suo dolcissimo figlio. Lui aveva circa 50 anni, si manteneva in perfetta forma fisica, si prendeva cura di lui (come me) praticava sport non agonistico, era vegetariano(proprio come me), era vitale, simpatico ed un eterno giovane. Tutte qualità, pregi e anche difetti che ho apprezzato tantissimo e che mi hanno attratta sin da subito perché sentivo una tale connessione mai percepita con nessun altro e per me era tutto nuovo, ero affascinata da questa persona. La differenza di eta non è stata la discriminante principale nel nostro rapporto, siamo andati oltre alle semplici convenzioni sociali perché non e mai il rapporto di età che ne determina la durata o il grado affettivo di una relazione. Basta che ci sia il rispetto e la stima reciproca anche perché sin da subito tra noi due era scattata una simbiosi assoluta, un energia poderosa molto potente che e riuscita a crescere sempre di piu durante la nostra conoscenza mediata dai cellulari. lui era terribilmente ossessionato da me e mi chiamava o mi messaggiava ogni quarto d'ora, per lui ero necessaria, la mia voce femminile la adorava la cui tonalita e impostata tra una ragazzina adolescente e una donna matura.
Non credo molto alle sincronicità della vita ma dopo la favolosa eclissi dell'8 aprile conosco lui e tra di noi avviene una fusione molto speciale e quasi surreale datosi che avevamo riscontrato parecchie coincidenze, avevamo gli stessi interessi per la musica, i nostri argomenti spaziavano su molte frontiere e ne ricevevamo il riscontro tra cio che diceva lui e cio che dicevo io, sembravano non esserci divergenze, soprattutto dal punto di vista culturale, anche lui aveva avuto un passato abbastanza turbolento e sofferente proprio come me, nonostante le esperienze possano essere differenti il grado di sofferenza e il medesimo e io volevo guarire tutte le sue ferite perché entrambi deturpati da una vita troppo crudele. Avevamo molto in comune, forse fin troppo. Lui viveva da solo, si e separato circa 3 anni fa dalla sua ex compagna per delle incomprensioni, tutt'ora a me sconosciute, che sono nate durante la loro lunga convivenza di 10 anni anche se continuano ad avere dei contatti perché hanno a carico un figlio che comporta a loro tanta responsabilità e se lo dividono a turni durante i giorni della settimana. Lui e ateo, non si e mai sposato. Vive da solo in una piccola casa situata nel centro di Bolzano, non si fa mancare nulla, vive una vita abbastanza agiata.
Noi, mentre approfondiamo la nostra conoscenza, i nostri sentimenti crescono sempre di più e ogni giorno fino a che non ci organizziamo per un eventuale incontro in prossimità avendo lui il desiderio di volermi ospitare a casa sua per circa una settimana perche avevamo bisogno di avere una convalida di questo rapporto per mettere fine a questi dubbi che c'erano tra noi due. mi chiese addirittura di trasferirmi nella sua citta a mano a mano che il nostro legame si sarebbe fortificato sempre di più e di lasciare a poco a poco tutta la mia oggettistica tutte le volte che sarei stata da lui anche se io gli rispondo di andare in maniera cauta e prudente perche la priorita assoluta ero me stessa, la prima tappa di esecuzione era il mio percorso di transizione e non volevo perdere di vista i miei obbiettivi primari sacrificandomi per un amore, per un amore che col tempo si sarebbe rivelato logorante e distruttivo. Io intanto coltivo ogni giorno sempre di più questo legame speciale, si consolida, diventa quasi viscerale e mi affeziono sempre di più fino a che, dopo circa un mese, non decidiamo di vederci il 9 maggio e trascorrere una settimana da lui anche per riprendere da dove avevamo lasciato, per vivere finalmente le nostre emozioni represse da uno schermo di un cellulare. Io, trepidamente feci il primo biglietto per il Frecciarossa diretto per Bolzano, lui felicissimo con il cuore in gola, io ancora più di lui ed era inimmaginabile la gioia che cercavo di contenere anche se ero titubante perché avevo come l'impressione che fossimo troppo precipitosi, come se non avessimo valutato pienamente le conseguenze di quel viaggio, della nostra conoscenza e il tempo che avremmo dovuto trascorrere insieme, in fondo ci conoscevamo solo da 1 mese... Avevo bisogno di più tempo per me stessa anche per riflettere ma la fretta scandita dal tempo e dalla passione non mi dava tregua e avevo bisogno di vederlo e viverlo in tutta la mia interezza. Disse che non e mai stato profondamente innamorato in 50 anni della sua vita e di non aver mai provato tali emozioni cosi forti. Lui ha sempre aspettato una persona come me nella sua vita considerando che lui quando mi ha contattata non ha visto Neanche le mie foto, era rimasto solo affascinato da quel messaggio e non si era soffermato sulla superficialità materialistica del mio corpo ma su ciò che ero riuscita a trasmettergli dal profondo della mia anima. Aveva percepito la donna che dimorava dentro di me. Aveva percepito le fragilità di una donna in quel messaggio, ed e per questo che lui non aveva dato importanza a ciò che ero all'esterno di me stessa bensi arrivò ad accettare la mia femminilità e la mia essenza senza essersi minimamente preoccupato per le mie condizioni. mi aveva accettata per quella che ero considerando che la nostra relazione, inizialmente, era venuta all'autentica luce pura davanti a tutti facendomi sentire per la prima volta amata e fiera per la donna che sentivo di essere nel mio profondo, sensazioni che non avevo mai sperimentato in tutta la mia vita... Arriva il fatidico giorno della partenza; io agitatissima, sudavo, il cuore che batteva all'impazzata e che non vedeva l'ora di ricongiungersi con l'altra metà del suo cuore divenendo un tutt'uno organico, il treno parte e quando siamo arrivati alla stazione di Bolzano io, ormai, accecata dall'amore e dalla passione non ero più nella pelle e mi sentivo dissociata dal mondo come se tutto intorno a me si disfaceva, mi sentivo ad un 1 cm di sospensione dalla terra, fluttuavo in un altezza e in un ampiezza che solo la mia essenza poteva raggiungere e sapevo che presto avrei toccato il cielo con le mani ma in realtà ero solo un angelo caduto. scesa da quel treno il primo giorno del nostro incontro, senza nemmeno esitare, le nostre labbra si unirono in un bacio senza eguali, Ci baciammo appassionatamente per strada disinteressandoci dagli occhi indiscreti delle altre persone, mi fa vedere Bolzano, molto bella, caratteristica, piena di negozietti e anche ricca di riserve naturali, lui mi porta mano per la mano a casa sua. Io stentevo a crederci per tutto quello che stava accadendo, ero emozionata e felice. Questa e stata la forza del nostro grande amore perché lui ha potuto sfiorare con un solo dito le corde della mia anima. Non mi dimenticherò mai di quei momenti insieme a lui soprattutto quando trascorrevamo le giornate insieme... Non mi ha sfiorato minimamente l'idea di sperimentare delle avventure fisiche insieme a lui anche se accade l'imprevisto perché per sua iniziativa abbiamo Avuto moltissimi rapporti sessuali e anche più volte al giorno. I primi giorni stiamo insieme, andiamo a fare la spesa e mi fa conoscere i posti di Bolzano, trascorriamo le serate a guardare film, ascoltare musica insieme, ci dividiamo i compiti in casa, apparentemente sembravamo una coppia classica, io lo consideravo un uomo dotato di una grandezza d'animo altissima e anche la sua deferenza, giammai l'abbia provata o vista in tutta la mia vita. credo che nessun essere umano finora abbia potuto sfiorare minimamente le sensazioni ineguagliabili che mi ha potuto regalare soltanto lui perché mi ha fatta sentire orgogliosa di me stessa.. Mi diceva sempre che dal primo giorno in cui mi ha incontrata voleva soltanto rendermi felice, mi voleva a tutti i costi per sé con l'intenzione di volermi supportare in tutte le difficoltà della mia vita. Io piangevo di gioia, ero commossa... Lui mi disse che lui non e mai riuscito a trovare una donna che capisse finalmente cosa cercava, cosa desiderava e con cui potersi aprire perché lui e sempre stato freddo e distaccato da tali emozioni, non percepiva il calore di cui sentiva la necessità e lui si è sempre accontentato di non restare solo nella solitudine che grazie ad essa ha trovato il suo equilibrio forgiando la sua persona, anche se lui fosse stato destinato a rimanere solo nella sua vita l'avrebbe lasciata con la consapevolezza di aver cercato ciò che la sua anima stava cercando. Io gli risposi che la sua anima stava cercando proprio me! Io, ormai perdutamente innamorata di lui e persa nel bel mezzo del flusso di emozioni sfumate, avevo già investito tutta la base del mio futuro, il mio amore, le mie aspettative, i miei progetti futuri, tutto, la mia stessa vita sembrava che volesse dipendere da lui ma il triste destino vuole spietatamente che verso la fine della settimana iniziano ad accadere le prime incombenze nel nostro rapporto, le prime interferenze e anche i primi litigi che hanno portato alla deriva del nostro legame.
Intanto iniziavo a vederlo sempre più freddo e distaccato nei miei confronti mentre io ero nel pieno delle mie emozioni e sentimenti. Tutto e cambiato drasticamente da un litigio, in cui dopo una discussione abbastanza pesante, io l'ho aspramente offeso perché non mi sentivo più l'oggetto del suo interesse e inoltre io l'ho classificato come un rimorchiatore di donne offendendolo con parole pesanti a causa della mia gelosia, infatti mi ero accorta che lui metteva i cuori alle foto delle altre, donne fatte e realizzate professionalmente con vari tatuaggi e anche curate molto bene nell'aspetto nei vari social come Instagram e mi sono sentita mancare di rispetto. Non mi sembrava giusto. Poi ho addirittura scoperto che lui nei cassetti della sua stanza aveva dei "giocattoli" di natura sessuale come se avesse gia sperimentato delle grottesche attività insieme ad altre donne prima di me. Io impallidisco, divento scioccata e i pensieri iniziano a cambiare rotta... Come se non riuscissi più a sentire alcuna emozione, Divento offuscata e faccio molta fatica a parlare, i pensieri si confondono, un emicrania possente inizia a prendermi in entrambi i lati della testa. Ero sconvolta. Ero in uno stato di shock totale.
Non mi aspettavo che lui avesse tali tendenze anche se mi raccontava spesso di avere avuto delle esperienze con altre donne ma che facevano parte del suo passato, a cosa gli servivano tali strumenti? io non riuscendo più a sostenere un argomentazione costruttiva, logica e sensata con lui e al posto di affrontare di petto la discussione persi completamento il controllo della situazione, non riuscivo più ad esprimermi razionalmente mentre lui diventava sempre più furibondo, mi aggrediva con le sue parole autoritarie nei miei confronti mentre io cercavo di dare un senso logico a cio che stava accadendo e si sentiva offeso per le mie parole nonostante gli avessi chiesto scusa tante volte ma infieriva contro di me non dandomi nemmeno la possibilità di proteggermi, sembrava che per poco non volesse utilizzare un atto di violenza contro di me, poi inizia a bere dell'alcol quasi come a voler controllare il proprio stato d'animo alterato da un piacere effimero e il suo comportamento peggiorava sempre di più, io gli intimavo di smetterla di bere e non mi ascoltava, io non ci capivo più nulla, non capivo cosa effettivamente lo abbia portato ad avere una reazione simile soltanto perché io gli avevo dato del "puttaniere", capisco di avere avuto poco tatto e di essere stata poco delicata, mi sentivo quasi in colpa per quello che gli avevo detto, ho ammesso più di una volta di aver sbagliato ma lui non voleva sentirne ragioni. Non volevo destabilizzare la vita serena di un padre. Tra una serie di altri equivoci e incomprensioni io non reggo più allo stress, divento sommersa da una famigerata nebbia cerebrale e non riuscivo più a condurre la conversazione che a tal punto iniziai ad assumere un quantità eccessiva e indefinita di gocce sedative, che mi ero portata da casa per riuscire a dormire la notte, fuori dal normale per alleviare il mio stato nervoso fino ad avvelenarmi. Lui Mi portò in ospedale anche se per fortuna non mi accadde nulla e non andai, fortunatamente, in overdose, mi avevano dimessa ma quella e stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, non lo so perché ho compiuto quel gesto ma evidentemente in assenza di un compromesso migliore in quel contesto di tensione non volevo perderlo per cui l'istinto mi aveva portato a farmi del male per avere considerazione da parte sua, per attirare la sua attenzione. Lui, naturalmente, non voleva assumersi la responsabilità delle mie azioni in quanto io ero sua ospite a casa sua e doveva tutelare suo figlio e da quel momento in poi ha preso paura e ha capito che lui stesso non era la persona giusta per potersi occupare di me, riteneva che mi servisse un aiuto da parte di un medico, non un aiuto di coppia. Dopo quel litigio, lui trae una conclusione del nostro rapporto; eravamo troppo differenti. Da quel momento ha preso definitivamente le distanze da me ritenendo che non fossi pronta per una relazione di amore a causa della mia immaturità proponendomi, tuttavia, un rapporto di amicizia. Io non lo accettavo dopo tutto quello che avevamo trascorso, può capitare a tutti di sbagliare ma le sue percezioni erano cambiate su di me, non erano più quelle che si era preconfigurato precedentemente una volta tramite le videochiamate, mi aveva inoltre vista troppo passiva e spenta di fronte alle circostanze, troppo fragile e lui non era in grado di occuparsi di me in quello stato, io lo rassicuro dicendogli che io sarei diventata una persona diversa e avrei iniziato a cambiare la mia visuale della vita iniziando ad agire e a fare qualcosa per me stessa senza lasciarmi prendere dalle mie insicurezze... io sono sempre stata una ragazza indipendente e autonoma, mai preteso che qualcuno debba prendersi cura di me ma io ho le mie sofferenze, ho fatto tutto da sola nella mia vita è il mio percorso di transizione non e stato facile e se fossi stata una ragazza passiva non avrei preso nemmeno l'iniziativa di prendere un treno e recarmi da lui, infine le mie debolezze lo hanno portato ad allontanarsi, lui ha capito che io non sono pronta per una relazione perché non ho raggiunto ancora un livello di stabilità tale che mi permettesse di renderlo felice e sereno... E anche vero che per stare bene con gli altri bisogna stare bene con noi stessi, lui voleva che io decidessi di fare qualcosa per me e il mio stato attuale, ha messo anche costantemente alla prova la mia caparbietà nelle cose come se io non fossi capace di affrontare la vita senza di lui, evidentemente non mi conosceva molto bene. Lui ci teneva molto a me e diceva di amarmi anche se non voleva più illudermi come prima perché non voleva prendermi in giro e perché lui, dentro di sé, sebbene mi abbia amata con la stessa intensità dei primi giorni adesso voleva distanziarsi per proteggere la nostra integrità morale al fine di non danneggiarci e per tutelare sopratutto il benessere di suo figlio, non voleva ancorarmi in una relazione fatta di angoscia e sofferenza perche la sua impressione di me e stata negativa, come se io non gli avessi trasmesso la gioia di vivere. In un certo senso lui e rimasto deluso per l'incontro finale perché si immaginava una donna più fiera di sé stessa, orgogliosa e sana ma ha visto praticamente una persona diversa a Bolzano e cio a contribuito a cambiare le sue percezioni. Io mi trovavo in un abisso, non riuscivo più a fare mente locale. Quando sono tornata a Caserta lui mi propose di nuovo di intraprendere insieme una relazione a distanza ma ciò mi spaventava ancora di più perché sembrava che fosse già destinata a fallire sul nascere e sapevo che prima o poi sarebbe finita sul peggio... Io sono consapevole di aver fatto degli errori e sto facendo ammenda prendendomi la responsabilità delle mie azioni ma anche lui ha commesso, a sua volta, degli errori e si dovrebbe ripartire insieme da quegli stessi errori per lavorare e cercare una soluzione ma invece ha trovato qualsiasi scusante per allontanarsi da me sempre di più come per affievolire man mano i sentimenti che avevamo consolidato nel tempo e perché "se io lo volevo veramente avrei fatto qualsiasi cosa per lui pur di raggiungerlo" cosa significa? in amore non esistono delle regole... Lui mi ha sempre reputata una ragazza insicura , fragile e troppo paranoica, tutte caratteristiche che hanno contribuito a far deragliare il nostro amore in una direzione diversa. Quando sono tornata qui a casa stavamo riuscendo a mantenere una relazione a distanza ma sono riuscita a distruggere anche l'ultima opportunità che mi era rimasta per poterlo amare, perché l'ho afflitto con mie continue paranoie e insicurezze e ciò lo ha portato a dare uno stop a tutto. Non ci sentiamo più come una volta, ho ancora i suoi contatti, mi ha bloccata su WhatsApp, ho ancora la sua amicizia su fb e ogni tanto mi mette un cuore o un like, lui non vorrebbe perdermi come persona in quanto mi ritiene una donna speciale e questa distanza ci potrà servire in futuro per non incrinare la nostra profonda stima... Lui ritiene che La sua presenza col tempo andrà a svanire nei miei pensieri ma meglio così che continuare una situazione che mi ero creata da sola... Fa male anche a lui il distacco ma sa di aver preso una decisione più giusta sia per me che per lui e per il nostro benessere. Io, dopo circa 3 mesi sto ancora malissimo dopo la rottura del nostro legame sentimentale e non riesco più a prendere il controllo delle situazione che vivo. Mi sento fratta, divisa. E non riesco più a prendere una posizione netta. Mi sento davvero fragile come non mai nella vita. Sono sempre stata una donna forte e caparbia nella vita capace di fare tutto da sola, avevo anche un lavoro online come segretaria ma ho dato le dimissioni a causa del mio stato psicologico, sono sempre riuscita a contare sola sulle proprie forze ma questo legame mi ha distrutta radicalmente e mi ha lasciata sprofondare in un abisso senza fine i cui pensieri lasciano spazio soltanto alla morte, si, perche mi sento davvero morire senza di lui. Nessuno può capire cosa provo nel profondo della mia anima perché il dolore e dentro di me, ed e diventato sempre più grande sino a diventare un mostro che ha preso vita propria che si autoalimenta e si autogestisce delle mie sofferenze. Lo so che devo riuscire ad elaborarlo da sola, viverlo fino in fondo per superarlo, per poterlo studiare e comprendere e arrivare a capire se io sia "ancora viva" ma da sola mi sembra impossibile, mi manca troppo quella persona . Ho paura perché per quanto io cerca a tutti i costi di zittire i cattivi pensieri riescono sempre a prendere il sopravvento, pensieri che fino a qualche tempo fa non cerano, pensieri non miei che subisco senza capire la causa, stati d'animo che mi risultano incomprensibili, che mi colgono di sorpresa e non riesco a combatterli proprio perché mi sembra di non provarli io. Mi sono ritrovata in una storia estremamente complessa, forse fuori dalla mia portata emotiva. Mi lasciano, tuttavia, ancora perplessa i suoi dubbi, il suo voler prendere le distanze dalle mie fragilità. Dovrebbe essere proprio questo il modo per fare crescere e rinforzare un legame. Capisco che magari lui non se l'abbia sentita di addentrarsi in qualcosa che non avrebbe potuto capire ma in qualsiasi legame se deve nascere e crescere ha bisogno anche di reciprocità. Io non ho una visione di dualismo in un rapporto considerando che per la distanza ho sofferto e stavo male, per me nel legame di coppia il principio fondamentale non e unilaterale ma e un tutt'uno organico e confluente ma se l'altro non e d'accordo allora per me diventa tutto più difficile. Il mio più grande desiderio era quello di percorrere le difficoltà della vita insieme. Mente e cuore sono diventati totalmente occupati da lui, lo penso giorno e notte, e un dolore che prima d'ora non mi ha mai trapassato nelle mie interiora e mi risulta estraneo, e come se tutto il mondo intorno a me si fosse rimpicciolito, dove potrà farmi sbarcare, a lungo andare, questa insostenibile sofferenza? Piango tutti i giorni, mi faccio del male, Mi trascuro e ho perso interesse per qualsiasi cosa, dormo tutti i giorni, soffro di cefalea cronica e mi imbottisco di psicofarmaci e gocce hen sedative. Come posso continuare ad andare avanti su questa terra quando sei consapevole di non avere più un futuro. Mi manca terribilmente, lo amo come non ho mai potuto amare con la stessa intensità un altro uomo così speciale che mi aveva scrutata nella mia sensibile essenza emotiva ma che poi e diventato piccolino piccolino quando si e scontrato con le mie fragilità perché di fronte alla potenza della vita vogliono apparire sempre come dei salvatori e poi scappano via a gambe levate... Non mi sembra giusto, lui non ha assolutamente nessuna colpa, entrambi abbiamo commesso degli errori, ma doveva saper equilibrare bene le sue parole prima di farmi innamorare così tanto. Lui Non era solo un riempitivo, non volevo che colmasse i miei vuoti emotivi, era tutto per me, era pura simbiosi, era la persona giusta per il mio spirito non con lo scopo di possederlo per essere "colmata" ma con lo scopo di poterci completare a vicenda , di viverci perche mi faceva stare bene il suo contatto, perche se io volessi colmare semplicemente un vuoto allora dovrei colmare la sua radice, dovrei precludermi tutto e un vuoto e una mancanza dalle dimensioni inesatte, inutile riempirci altra roba se sai che solo quel pezzo del desiderio si incastra alla perfezione. Non volevo utilizzarla come capro espiatorio per i miei problemi personali, anzi, durante la sua permanenza a casa sua mi trattenevo, mi rimproveravo per essere una persona diversa da ciò che ero realmente(impossibile) per riportare la versione migliore di me stessa anche perche volevo godermi i giorni insieme a lui ma ciò mi provocava tanta frustrazione e tendevo anche a bloccarmi nel momento in cui dovevo esprimere i miei sentimenti. Tolto il mantello della donna sicura di sé , sono emerse le mie fragilità dalle quali lui ha preso distanza anche se inizialmente le aveva accettate ma, dopo essere tornata a Caserta, io continuavo a immergerlo in un vortice di paranoie e insicurezze perche avevo semplicemente paura di perderlo e lo assillavo con le mie domande "mi ami, non mi ami, come fai a innamorarti di una come me ecc.". Perché lo amo, si, e l'ho amato troppo, in un modo che non si puo spiegare a parole, eravamo troppo simili e questo mi ha praticamente sconvolta. Era come se una metà del suo cuore fosse stata strappata per essere messa nel mio. Lui da qualche parte e ancora dentro di me, lo sento, i suoi pensieri li percepisco. Non e ancora tutto privo di significato perché l'amore, qualora ce ne fosse stata una sua parvenza da parte sua, non si stacca improvvisamente la spina per interrompere bruscamente tutta la magia che stavamo ricreando come se non fosse mai accaduto nulla, quel sentimento resta, anche se flebile e destinato a spegnersi, non importa, e stata l'intensita stessa unica e speciale che ha determinato l'inizio della nostra storia e come tale rimane intatta. E pensare che inizialmente lui pensava che da parte mia fosse solo un infatuazione e che lui non avrebbe mai superato un mio possibile tradimento nei suoi confronti, il destino ha ribaltato le carte da gioco, da parte sua era stata solo eccessiva attrazione arrivando a capire da sola che alla fine non fosse mai stato realmente innamorato di me altrimenti avrebbe accettato anche le mie fragilità mentre io mi sono innamorata, senza saperlo, di lui sin dall'inizio perché sentivo una connessione che non percepivo da anni con un essere umano. Infine se fosse stato solo un vuoto da colmare mi sarei trovata qualsiasi persona da poter riempire quel vuoto, invece no

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