Qualcuno mi può aiutare? Da anni vivo vite parallele, ho perso il conto delle bugie che racconto, sono grosse, fingo di essere chi non sono, ho identità multiple, non riesco a capire perché, non l'ho mai capito in fondo. Ho provato a fare psicoterapia ma non ho mai detto che mento, mento continuamente senza motivo. Ho una ragazza, e all'inizio le cose andavano bene, poi per capire cosa pensasse ho finto di essere un'altra persona con internet, e da anni lei parla con persone su internet, ma queste persone sono sempre io. Non so perché ci creda. E poi dopo anni l'ho tradita, con un'altra con cui tuttora sto assieme. Sto assieme a due persone, nessuna sa dell'altra, o meglio una sa che ho lasciato l'altra e l'altra sa che mi vedo con questa perché è necessario perché glielo dicono gli amici di internet. A questo si è aggiunto che ho iniziato a giocare alle slot, non faccio che chiedere soldi, sempre con bugie varie, gioco e perdo, e quando capita raramente che vinca rigioco tutto. Ho debiti sopra i 50.000 euro, non so come uscire e ovviamente nessuno ne è a conoscenza. Ho chiesto prestiti a usurai, e ora non so più cosa fare, i pensieri che mi vengono sono tutti negativi, penso di ammazzarmi ogni giorno ma non ho abbastanza coraggio, fingo con entrambe che vada tutto bene e che ho soldi a sufficienza, ma in realtà sono a un passo dall'ufficiale giudiziario per la casa e la macchina, e devo ancora soldi agli usurai. Ho preso in giro un sacco di gente, alcuni ancora mi credono, la maggior parte no, ma sono abbastanza abile da tenere separate le persone. In passato è capitato che quando le bugie sono venute a galla e la gente ha parlato tra loro, mi è rimasta solo la solitudine e la mia ragazza, la stessa che tradisco, che ha sempre creduto a me e mai agli altri. Ma sta impazzendo, me lo dice, dice che su internet non le sembra più reale, ho costruito una storia fantascientifica e lei sta molto male, ma io peggio, e la prossima mossa che mi viene da fare è proporle un suicidio comune. Aiutatemi. Non ho soldi per pagare la terapia, non so come fare. Vi prego aiutatemi, ditemi cosa devo fare.
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30 GIU 2016
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Gentilissimo,
Il suo comportamento ha un nome, si chiama dipendenza e non è da sottovalutare. La dipendenza da gioco, da sostanze o dalle sigarette attiva gli stessi circuiti neurali della gratificazione, ma alle spalle c'è una grande privazione d'affetto e una grande solitudine interiore della persona che la sperimenta. Anche le bugie ricorrenti lasciano trapelare il fatto che ha sviluppato questa strategia di risoluzione delle problematicità perché è quella che meglio ha funzionato nel suo periodo di sviluppo, nonostante attualmente apporta più danni che beneficio. Si faccia aiutare al più presto, ci sono centri ASL gratuiti (SERT) che la possono accompagnare in un processo di supporto e di ricostruzione di sé, cordialmente,
3 LUG 2017
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile,
il consiglio che le posso dare è quello di rivolgersi ad uno psicologo cognitivo-comportamentale. Attraverso la valutazione psicometrica sarà possibile definire se c'è o meno una dipendenza al gioco e sarà possibile intraprendere un percorso per risolvere la sua dipendenza.
Un saluto
Dott.ssa Ilaria Albano
Psicologa a Roma
30 GIU 2016
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buonasera Pinochio, sarò franco con lei,: a me viene il dubbio rispetto a quanto, di ciò che ha scritto, sia vero. E, in ogni caso, anche se fosse tutto vero, il problema della dipendenza è successivo al fatto che lei senta più personalità dentro di Sè, non riesca ad avere rapporti stabili unici, che senta il bisogno di dire bugie (forse per presentarsi meglio di come si percepisce?). Questa è un pò la sindrome che, personalmente chiamo, "da bluff", ovvero si veicola, all'esterno, un "involucro" funzionante, con delle qualità e specificità ma che comporta il costante timore di essere smascherati, che il proprio gioco venga scoperto e che (ipotesi) l'altro, non ritendendola all'altezza del modello presentato, la abbandoni, soprattutto emotivamente (quando non anche fisicamente). Il punto, secondo me, non sta tanto in ciò che noi le possiamo consigliare di fare (terapia, privata o pubblica, SERT, USL, etc. etc.), ma che livello di motivazione interna al cambiamento sente di avere. I suggerimenti (alcuni appena accennati) potrebbero essere molteplici ma, senza questa sua, reale, volontà di trasformazione evolutiva, potrebbero non andare a buon fine. Cerchi di rilevare le sue priorità (bugie, comunicazione strategica esterna di falsi Sè, dipendenza, usurai, etc.) e poi di affrontare una criticità alla volta (sempre se possibile), ma il tutto, attraverso un aiuto esterno professionale.
Buona fortuna
dott. Massimo Bedetti
Psicologo/Psicoterapeuta
Costruttivista-Postrazionalista Roma
30 GIU 2016
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Il gioco d'azzardo è una malattia a tutti gli effetti e come tale va trattata. La descrizione che ne hai fatto evidenzia tutta la gravità del caso.Una prima fase di riabilitazione prevederebbe il contatto con la sua Ulss di riferimento attraverso la quale avere tutti i ragguagli per poter iniziare un percorso di riabilitazione e di cura. Le consiglieranno inizialmente di avvalersi di un amministratore di sostegno che la affianchi in una prima fase di stabilizzazione del disurbo, ossia poter frenare l'emoraggia di denaro a cui deve far fronte per poter successivamente avviare un percorso psicoterapeutico di gruppo. Questo primo passo è fondamentale per una prima consapevolezza della non controllabilità del suo comportamento compulsivo. Successivamente potrà approfondire il disagio sottostante ed elaborare utili strategie di cambiamento dei suoi comportamenti.
Distintamente Dott .ssa.Angeli Milena Padova
30 GIU 2016
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Caro Pinocchio,
prova a dare un occhiata a questo sito. http://www.giocaresponsabile.it
C'è la possibilità di trovare sul suo territorio un ASL dove c'è un centro per la dipendenza da gioco.