Cambio terapia e paura di sentirsi male
Salve, ho bisogno di un consiglio e spero che possiate aiutarmi,mi scuso per il papiro. Ho 22 anni e la mia vita é bloccata dagli attacchi di panico, ansia, paura di sentirmi male sempre e ovunque,ansia somatizzata con conseguente umore depresso. Ho paura di sentirmi male fuori casa, é una paura che prima riguardava solo l'uscita fuori paese senza la mia famiglia poi con il presentarsi degli attacchi di panico é diventata paura di sentirmi male fuori casa fino a non uscire più. La paura é accompagnata dal senso di colpa per " e se rovinassi la serata agli altri", dal senso di imbarazzo (magari non riuscire a trovare un bagno) e vergogna per il malessere . La paura é nata dopo una serie di dolori che mi hanno traumatizzato: da piccola ho avuto delle crisi vagali, forti dolori durante varie gastroenteriti, soffro di endometriosi (per la quale assumo Visanne che mi ha tolto le mestruazioni da due anni)quindi fortissimi dolori durante le mestruazioni e una serie di sfortune tipo influenza o malessere nel giorno in cui avrei dovuto avere un'uscita o un evento piacevole. Quando andavo in gita fuori paese o qualche uscita per una festa é capitato di stare male ma non ci davo peso (ero inconsapevole che quelli erano attacchi di forte ansia/panico) e poi ritornavo a divertirmi. Man mano che succedeva a tutte le gite o uscite fuori paese senza la mia famiglia ho iniziato ad avere paura e quindi ad evitare di andarci ma avevo un vita normale e serena. Dopo la maturitá mia mamma si ammala di tumore al seno, nello stesso tempo mio padre alterna periodi di semilibertà a periodi di detenzione e io a 19 anni divento la mamma della famiglia. Non esco più, mi preoccupo di tutto, lavo e cucino. Mi isolo perché le mie amiche non erano vere amiche dato che non mi hanno mai chiesto come stessi . Ero iscritta all'università ma é fuori il mio paese quindi tra la mia ansia di sentirmi male e la situazione famigliare lascio tutto. Quando mia mamma finisce le cure, la situazione si calma e durante una giornata di mare(non avevo molta voglia di andarci perché avevo la pressione bassa ma ci sono andata ugualmente)accuso dopo il pranzo tachicardia,senso di svenimento, vomito,brividi e paura e torno a casa. Qualche giorno dopo, felicissima di andare in una pizzeria di fuori paese con mia mamma e mio fratello accuso lo stesso malessere. Inconsapevole di quello che fossero quei malori, noto che anche uscendo di casa per cose che avevo sempre fatto accuso tachicardia e da lí quindi é iniziata la paura del sentirmi male fuori casa. Ho fatto parecchie visite mediche e molti medici (cardiologi, fisioterapista, mia zia pediatra,medico curante ecc)mi dicevano di prendere dei tranquillanti.Per quanto riguarda l'umore depresso ( me ne rendo conto adesso Purtroppo) credo sia la conseguenza di una serie di tanti anni di doveri senza piaceri per esempio ho sempre studiato molto, ero la più brava della classe fino a lasciare danza ( che a me piaceva molto)e ho lavorato nel ristorante dei miei, molte volte non riuscivo ad uscire o andare al mare per la stanchezza o perché capitava qualcosa che me lo impediva. In più ho avuto a che fare con due ragazzi durante l'adolescenza( il primo ragazzo a 14 anni e il secondo verso i 18) che non piacevano alla mia famiglia, io piccola e ingenua ci uscivo ugualmente insieme dicendo ai miei genitori che ero con le mie amiche quindi era un'uscita con un continuo guardarsi intorno per paura di essere scoperta dalla mia famiglia. Fortunatamente non ho mai lasciato niente di me a questi due ragazzi e ho capito da sola che non facevano per me.
Oggi riesco con molta difficoltà ad uscire di casa per breve tempo tipo la spesa con mia mamma accompagnata da tachicardia e voglia di tornare a casa. Non ho più un posto o un qualcosa che mi faccia stare bene perché ci sono cose che non mi fanno né caldo e né freddo e cose piacevoli, normali per gli altri (tipo una vacanza, una gironata al mare, una passeggiata, una pizza) che mi causano ansia e attacchi di panico con conseguente sconforto. Non ho voglia di fare nulla e sto evitando di fare anche le cose che prima trovavo piacevoli tipo cucinare,disegnare o prendermi cura del mio corpo. Ho ansia anche se devo parlare con qualcuno,se ho un appuntamento. É capitato qualche volta di avere i sintomi fisici dell'ansia che mi hanno portato a disdire addirittura le sedute nonostante siano online. Mi sta impedendo di farmi aiutare.Mi sveglio con la voglia di tornare a letto.Sto sempre male anche per colpa delle somatizzazioni tipo la nausea perenne che mi impediscono di uscire.
Faccio psicoterapia da febbraio, il mio psicoterapeuta che é anche psichiatra mi ha sempre detto che man mano che si affrontano le cose che ci fanno paura, l'ansia diminuisce fino a sparire, si ha sempre più voglia di fare tante cose e quindi avere una vita normale e serena. Purtroppo questo non sta succedendo perché, anche tentando 3000 volte io sto male, peggio di prima dell'inizio della terapia e quindi sto perdendo fiducia in lui visto che mi aveva detto che sarebbe passato tutto e che quando gli dicevo che sentivo il bisogno ( a malincuore) dei farmaci, me li ha negati facendomi perdere tempo prezioso.Durante le sedute racconto cosa é successo durante la settimana e come ho reagito. Ho imparato le tecniche di rilassamento che mi aiutano solo quando l'attacco di ansia si basa sulla tachicardia (se si aggiunge un altro sintomo non riesco a gestirlo con le tecniche di rilassamento). É come se i miei malesseri fossero stati sminuiti attraverso le tecniche di rilassamento. Sentivo dentro di me che erano troppo poco per i miei malesseri purtroppo. Gli ho fatto presente che sto malissimo, mi ha consigliato finalmente un antidepressivo ma io, da ignorante,credo che durante le sedute non lavoriamo su qualche aspetto perché non mi capacito del peggioramento nonostante la psicoterapia. A malincuore perché non volevo arrivare a prendere farmaci, riconosco di averne comunque bisogno anche perché me li avevano consigliati altri medici quando stavo già male ma meglio di adesso. Ho segnato delle domande da fargli prossimamente e valuterò un possibile cambio terapeuta.Questo stare male é "normale" o devo cambiare terapeuta? C'é qualcosa su cui devo lavorare in terapia? Consigliatemi qualcosa per fare chiarezza per favore, aiutatemi