Buonasera Dottori,
cercherò di essere il più breve ed esauriente possibile:
È ormai già da alcuni anni che mio fratello di 25 anni è affetto da una forte iper aggressività nei confronti di noi familiari (è particolarmente carico di odio nei riguardi miei e di mio padre). Più passa il tempo e più questa situazione tende a degenerare, a tal punto che, durante le classiche liti di famiglia non si discute più normalmente ma gli si lascia sfogare la sua rabbia repressa (è una persona molto rancorosa), anche per paura di qualche sua reazione impulsiva e violenta verso se stesso o verso gli altri. In tutto ciò, mia madre lo difende e giustifica le sue reazioni tremendamente esasperate in ogni modo, senza cercare di analizzare la situazione con lucidità (e questo non fa altro che alimentare il suo orgoglio e la sua convinzione di avere sempre ragione). Inoltre, il rapporto con mio fratello è notevolmente cambiato a distanza di circa dieci anni, poiché quel briciolo di comunicazione che avevamo, lo ha distrutto completamente per motivi molto banali e al limite della puerilità (nonostante la sua età è molto immaturo e introverso). L’anno scorso ho anche provato a parlargli un paio di volte con calma, ma lui niente, mi ha completamente messo fuori dalla sua vita e in casa ci evitiamo e non ci parliamo da un anno e mezzo. Aggiungo anche che ha sempre atteggiamenti da presuntuoso attaccabrighe bigotto, infatti nelle conversazioni emerge la sua arroganza nei confronti degli altri in generale. E credo che sia anche per questo uno dei motivi per cui abbia da sempre avuto nella sua vita pochissimi amici (non credo neanche abbiamo mai avuto delle relazioni amorose di qualsiasi tipo!!), e soprattutto negli ultimi tempi sta diventando sempre più introverso e sociopatico. Sono disperata, ho provato in tutti i modi a spiegare il problema ai miei genitori, ma sembra che non vogliano proprio ascoltare. Vorrei tanto che mio fratello andasse da uno specialista ma non so come fare perché so benissimo che non si può costringerlo o addirittura portarlo di peso! Anche perchè il suo pessimismo e il suo odio represso si riversano tutti sui miei genitori e trasversalmente anche su di me (a parte ora, ho la grande fortuna di vivere lontano dal mio paese d’origine, quindi non sono sempre a contatto con loro). Cosa mi consigliate di fare? In attesa di un vostro riscontro, vi ringrazio per la disponibilità.
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24 MAG 2020
· Questa risposta è stata utile per 4 persone
Gentile Giulia,
occorrerebbe fare una analisi completa e profonda delle dinamiche intrafamiliari che hanno contribuito a determinare las struttura di personalità di suo fratello e ciò può essere fatto in un percorso di psicoterapia familiare anche se suo fratello non dovesse rendersi disponibile.
In tal modo è possibile trovare strategie diverse ed alternative per un approccio relazionale più costruttivo con suo fratello da parte degli altri componenti della famiglia, inclusa lei.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
25 MAG 2020
· Questa risposta è stata utile per 4 persone
Cara Giulia,
sembra davvero situazione molto difficile, soprattutto perché mi sembra di capire che i suoi genitori sono spaesati e non hanno una visione comune della situazione tra di loro e nemmeno con lei; inoltre, non sarà probabilmente semplice parlare con loro e soprattutto con suo fratello, mantenendo la calma e un atteggiamento neutro e controllato.
Come dice giustamente, non può portare di peso o "costringere" suo fratello a intraprendere un percorso, anche perché senza la motivazione personale sarebbe comunque improbabile che lo porti avanti e che, viste le caratteristiche di personalità che descrive, suo fratello abbia una buona compliance con il professionista.
Potrebbe cercare di parlare con i suoi genitori e valutare se sia possibile arrivare a un punto di vista comune sulla situazione.
Esistono anche dei professionisti che si occupano di terapia familiare, potrebbe essere più semplice convincere suo fratello a un percorso con lei e i suoi genitori (o solo con i suoi genitori essendo lei all'estero e non in buoni rapporti con lui), con la richiesta di collaborare al buon funzionamento della famiglia.
Purtroppo non possiamo controllare quello che scelgono di fare gli altri, anche se sono persone a noi molto care e addirittura di famiglia, quindi è altrettanto importante che lei trovi un suo equilibrio per convivere con questa situazione fino a che e se non dovesse cambiare, è importante che anche lei stia bene, non solo i suoi genitori e suo fratello.
Spero di esserle stata utile e sono a disposizione per qualsiasi altra domanda.
Un saluto
23 MAG 2020
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Giulia,
comprendo che la situazione è davvero pesante, sicuramente sarebbe necessario un intervento sistemico, di tutti i membri della famiglia. Purtroppo lei può proporre un intervento, ma non è detto che sarà ascoltata. Concretamente lei può iniziare un percorso per se stessa, per individuare intanto strategie per come gestire al meglio la situazione e rafforzarsi internamente,
cari saluti
dr.ssa Donatella Costa