Buongiorno. Sono un ragazzo di 25 anni e vivo una vita non convenzionale a mio malgrado. Sono io che mi adatto alle circostanze soffrendone; non riesco a capire cosa voglio e mi sento spento. Mi sento mentalmente e sessualmente fluido, le persone pensano che io mi senta superiore agli altri solo perché non parlo con nessuno, non riesco a reggere mentalmente un nuovo stile di vita più oneroso e impegnativo e torno alla mia vita di sempre. A me piacciono i videogiochi, mi piace la storia militare (analisi delle guerre sia sul campo di battaglia sia sul piano politico) ma quando intravedo uno spiraglio di cambiamento nella mia vita improvvisamente perdo interesse in questi hobby. Quando litigo con i miei genitori mi sento più avventuroso e libero mentalmente perché loro interessandosi meno a me, mi lasciano più autonomia (per menefreghismo, non per maturità) mentre quando riacquisisco i rapporti con loro mi sorge un'angoscia perché non riesco a conciliare la mia famiglia con il mondo esterno, ritengo che la mia famiglia viva fuori dal mondo e questo si ripercuote sulla mia crescita personale perché sento di non avere un guida efficace e tutto ricade sulle mie scarse capacità. Ho timore di instaurare un bel rapporto con chiunque perché penso di non esserne all'altezza e perché sospetto una fregatura sempre dietro l'angolo. Quando si tratta di problemi personali non ho molta cura della privacy, perché ritengo che se una cosa fa male ma è vera non c'è motivo di tenere gli altri all'oscuro (questo è il mio pensiero teorico ma potrebbe essere viziato da rigidità mentale).
Generalmente vivo in un ambiente culturale (comune di Reggio Calabria) in cui mi trovo malissimo, una cultura machista di cui non ho nulla da spartire ma continuo a subirla, altrimenti pena la solitudine e atti di bullismo da quattro soldi. Io vorrei ambienti culturali di livello superiore in cui vige apertura mentale, ma mi sento davvero bloccato.
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12 NOV 2024
· Questa risposta è stata utile per 8 persone
Buongiorno Santo Federico, quello che hai scritto risuona come un mix di frustrazione, confusione e una sensazione di essere intrappolato tra diverse aspettative, sia familiari che sociali, che non ti permettono di sentirti autentico o soddisfatto. La tua difficoltà nel comprendere cosa vuoi dalla vita, e la tua sensazione di sentirti spento o disinteressato, sono sintomi di una lotta interiore che può essere legata a diverse problematiche, come ansia, inadeguatezza o una sorta di “blocco emotivo” che non ti permette di esprimere il tuo vero sé. Ciò che emerge dalla tua descrizione è una tensione tra ciò che senti di voler essere e ciò che ti viene chiesto di essere, soprattutto da parte della tua famiglia e dalla cultura che ti circonda. Ti senti limitato da un ambiente che non ti permette di crescere come individuo, e allo stesso tempo provi angoscia quando tenti di cambiare, forse perché il cambiamento ti porta a confrontarti con parti di te stesso che fatichi ad accettare o comprendere. Le tue difficoltà nei rapporti familiari, specialmente con i tuoi genitori, sembrano essere legate a un sentimento di disconnessione. Da un lato, avverti un bisogno di maggiore autonomia e libertà, ma dall’altro c’è una difficoltà nel costruire una relazione solida con te stesso e con gli altri e questo ti porta a sentirti intrappolato tra il desiderio di indipendenza e la paura di non essere all’altezza nelle relazioni con gli altri, creando un circolo vizioso di incertezze e paura. Il fatto che tu senta di non poter vivere secondo i tuoi valori, in un contesto che ti opprime, è molto significativo. La cultura machista che descrivi ti fa sentire alienato, ma il timore della solitudine e del bullismo ti rende difficile lottare per cambiare o trovare uno spazio più adatto a te. La solitudine può sembrare una via d’uscita, ma spesso porta con sé una sensazione di vuoto che non fa che accentuare il tuo malessere. Potrebbe essere utile, per prima cosa, cercare di esplorare più a fondo questi conflitti interiori, facendo un passo indietro per capire cosa ti impedisce di prendere una direzione chiara nella tua vita. La tua paura di essere tradito o di non essere all’altezza potrebbe nascondere una mancanza di fiducia in te stesso che andrebbe affrontata. Potresti chiederti: cosa ti spaventa veramente nel fare dei cambiamenti? Perché temi di non essere in grado di affrontare una nuova realtà?
Allo stesso modo, il tuo bisogno di evasione attraverso gli hobby, come i videogiochi o l’analisi della storia militare, potrebbe essere una sorta di rifugio che ti permette di distogliere l’attenzione dai tuoi conflitti interiori. Tuttavia, quando emergono delle possibilità di cambiamento, perdi interesse, forse perché il cambiamento implica confrontarsi con emozioni e situazioni scomode, e quindi eviti di affrontarle. È importante cercare di comprendere questi meccanismi di difesa e pensare a come potresti accoglierli anziché fuggirli.
Infine, potresti cercare di entrare in contatto con ambienti o persone che ti facciano sentire più a tuo agio e che possano offrirti una visione più ampia del mondo, anche se questo richiede tempo. Se l’ambiente culturale in cui vivi ti fa sentire inadeguato, potresti cercare online o in altri spazi fisici quelle nicchie di pensiero che ti rispecchiano, magari trovando gruppi di interesse che ti facciano sentire meno isolato. L’auto-esplorazione e il confronto con un professionista potrebbero aiutarti a comprendere meglio te stesso e a superare questa sensazione di stallo. Il percorso per sentirti più autentico e a tuo agio con chi sei può richiedere tempo, ma è possibile. Ti saluto cordialmente augurandoti il meglio,
Dott.ssa Velia Morati.
IERI, 14 NOV 2024
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Salve,
ho letto con attenzione la sua storia, e le sue parole trasmettono un senso di ricerca profonda e di inquietudine che sembra accompagnarla da tempo. È normale, in una fase della vita come quella che descrive, sentirsi disorientati e sperimentare la difficoltà nel conciliare identità, relazioni e ambizioni personali. Il bisogno di autenticità e di appartenenza è forte, ma allo stesso tempo sembra contrastare con un contesto che percepisce come rigido e distante dai suoi valori.
La sensazione di adattarsi alle circostanze senza una scelta consapevole e di non sentirsi compreso dagli altri può essere logorante. Da ciò che descrive, emerge il desiderio di una vita più in sintonia con chi è veramente e con gli interessi che coltiva, come la storia e i videogiochi, che appaiono per lei fonti di significato e riflessione. Forse la chiave per affrontare questo malessere sta nel considerare proprio questi interessi non solo come hobby, ma come parte integrante della sua identità. Spesso, scoprire modi per trasformare le proprie passioni in risorse o collegarle a nuove esperienze sociali e professionali può offrire un senso di direzione e dare forza per affrontare le difficoltà quotidiane.
Riguardo al rapporto con la famiglia, il desiderio di autonomia è del tutto naturale, ma talvolta le aspettative e la struttura familiare possono sembrare vincolanti e limitanti. Il senso di responsabilità verso i propri cari è un valore importante, ma va trovato un equilibrio che non soffochi la propria individualità. La sensazione di distanza culturale e di isolamento nel contesto in cui vive può amplificare questo disagio, facendo apparire più difficile ogni tentativo di cambiamento.
Potrebbe essere utile esplorare meglio le sue difficoltà attraverso un percorso terapeutico, dove può trovare uno spazio sicuro per comprendere più a fondo le proprie aspirazioni e le paure che le impediscono di prendere decisioni più libere e autonome. La terapia può offrirle strumenti per costruire una strada che le permetta di esprimere le sue potenzialità e coltivare relazioni più in linea con i suoi valori, aiutandola a sentirsi meno “bloccato” e più connesso con una versione di sé autentica.
Se un percorso terapeutico non fosse al momento accessibile, ci sono alcune pratiche di autocura che potrebbe sperimentare per iniziare a lavorare su se stesso e sul proprio benessere emotivo. Ad esempio, può essere utile dedicare del tempo ogni giorno alla riflessione su ciò che le dà un senso di soddisfazione e su come coltivarlo. Un diario, in cui annota pensieri, emozioni e obiettivi, può aiutarla a mettere ordine nella mente e a identificare le aree su cui lavorare.
Inoltre, se l’ambiente circostante le sembra limitante, provi a cercare occasioni di scambio online: esistono molte community virtuali legate ai suoi interessi (come la storia militare o i videogiochi) che potrebbero offrirle un senso di appartenenza e di condivisione, alleviando la sensazione di isolamento.
Nonostante le sfide, ogni piccolo passo che fa per prendersi cura di sé è un segnale di rispetto e fiducia verso le proprie capacità. Ricordi che il cambiamento non avviene tutto in una volta, ma ogni gesto di attenzione verso se stesso può avvicinarla alla vita che desidera. Le auguro di trovare il coraggio di esplorare questo cammino con pazienza e fiducia.
13 NOV 2024
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Grazie per aver condiviso il suo sentire e le sfide che sta vivendo. Dalle sue parole emerge un profondo desiderio di autenticità, di vivere secondo i suoi valori, ma anche il peso di sentirsi bloccato da circostanze e contesti che sembrano non rispecchiarla pienamente. Questo conflitto tra il mondo esterno, che spesso percepisce come chiuso e rigido, e il suo mondo interiore, ricco di interessi e di sensibilità, può essere davvero faticoso.
È comprensibile che senta un certo smarrimento nel non riuscire a capire chiaramente cosa desidera o nel vedersi “adattare” a situazioni che non sente autenticamente sue. Un aspetto da considerare potrebbe essere quello di ritrovare piccoli spazi di libertà e di autonomia, a partire dalle cose che sente davvero sue. Ad esempio, il suo interesse per la storia militare e i videogiochi, anche se a volte sembrano perdere il loro significato, possono comunque offrire un “terreno” su cui esplorare chi è e cosa desidera, senza il bisogno di risposte immediate. L’idea è di coltivare un rapporto con se stesso che le consenta di sperimentare senza giudicarsi troppo, concentrandosi più sul percorso che sul risultato.
La situazione familiare che descrive sembra esercitare un’influenza non indifferente sulle sue scelte e sulla sua serenità. È normale che in alcuni momenti senta il desiderio di autonomia e libertà e in altri avverta un senso di peso e insoddisfazione quando riacquista vicinanza con loro. Percepisce chiaramente che i loro valori e la loro visione della vita sono diversi dai suoi, e questo divario sembra talvolta suscitare in lei il timore di non avere una guida efficace. In questi casi, uno dei passi più utili potrebbe essere quello di identificare e coltivare confini sani con la sua famiglia, confini che le permettano di sentirsi libero di esplorare chi è, anche se ciò significa fare scelte non sempre comprese dagli altri.
Quando dice di non sentirsi “all’altezza” o di temere una “fregatura” nelle relazioni, sembra che stia mettendo una barriera tra sé e l’opportunità di costruire dei rapporti che potrebbero davvero arricchirla. Concedersi la possibilità di fare piccoli passi verso l’apertura, senza necessariamente aspettarsi perfezione o garanzie, potrebbe aiutarla a sentirsi più in connessione con chi le è affine, lasciando cadere pian piano quella sensazione di essere bloccato.
Infine, è assolutamente naturale desiderare un ambiente più aperto, che rifletta la sua sensibilità e le sue inclinazioni. Reggio Calabria, come tante altre realtà, può avere limiti culturali che rendono più difficile sentirsi liberi di essere se stessi. Potrebbe essere d’aiuto cercare, anche online o attraverso gruppi legati ai suoi interessi, delle “comunità” in cui possa scoprire persone affini. Sperimentare questi ambienti alternativi, anche a piccoli passi, potrebbe offrirle un’esperienza diversa e autentica, allentando quel senso di isolamento che avverte.
Le auguro di trovare, poco a poco, i contesti e le persone che le consentano di esprimere con serenità la sua autenticità e i suoi desideri. Resto a disposizione se vuole approfondire ancora.
Cari saluti,
Dott.ssa Alessandra Arena
13 NOV 2024
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buonasera Federico,
la ringrazio per aver condiviso parte della sua sofferenza qui con noi. Non è semplice raccontare qualcosa che ci fa sentire "singolari".
Dal suo messaggio, in modo superficiale, perchè sarebbe necessario avere uno spazio più approfondito per cercare di indagare e ampliare il discorso, sembra che lei si stia facendo una domanda importante all'interno di ogni terapia: "chi sono e chi voglio essere?", una domanda che è in continua evoluzione per tutto il nostro arco di vita, ma che in certi momenti della vita diventa centrale: è la domanda con cui combattono gli adolescenti, una domanda che gli permette di accedere alla fase adulta della vita.
Ho l'impressione che lei abbia dovuto rinunciare a farsi questa domanda, e non so se questo ha a che fare con la sua famiglia che definisce "fuori dal mondo", ma che adesso si sta ponendo con forza: in certi momenti farsi questa domanda da soli può spaventare perché mettere in discussione se stessi può far sentire smarriti, persi, senza una forma ("quando vedo uno spiraglio di cambiamento perdo interesse per questi hobby"), e forse i suoi genitori o il suo contesto familiare più ampio non la aiuta: ogni suo sforzo a differenziare li spaventa e lei si sente intrappolato perché ha paura che il legame con loro possa affondare.
Dall'altro non interrogarsi più la fa sentire incapace di emergere dal ruolo di figlio per diventare un uomo indipendente, capace di scegliere. Ho l'impressione che questo la faccia sentire come qualcuno sempre costretto a vivere la vita che gli altri vorrebbero.
Un lavoro di terapia le potrebbe permettere di entrare in contatto più con se stesso, la potrebbe aiutare ad ascoltare le sue emozioni e i suoi sentimenti e ad iniziare a muoversi nel mondo in modo autentico e arricchente. Non è detto che deve per forza uscire dalla sua situazione singolare, non tutto quello che ha costruito fino ad oggi è da buttare, dimenticare... è invece necessario entrarci dentro per capire cosa vogliamo portare nella nostra valigia "della vita" e cosa invece vogliamo lasciare indietro.
13 NOV 2024
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buon pomeriggio Santo Federico,
da quel che esprime sembrerebbe che il suo stato di insoddisfazione nei riguardi di alcuni aspetti di sé e della sua vita attuale, rientri in un processo di crescita e trasformazione in linea anche con la sua giovane età.
È come se volesse trovare una sua strada e una sua identità ma fatica ad attraversare il processo di separazione dai suoi genitori per giungere così a una Individuazione personale.
Questo movimento non consiste per forza con il fatto di doversi distanziare concretamente dal suo nucleo familiare, ma riguarda un cammino e un processo interno (psichico); rientra in un passaggio naturale di sviluppo che non di rado presenta delle difficoltà nella vita di ciascuno di noi.
Si sente sopraffatto dalle emozioni e dal vissuto dei suoi familiari quando si avvicina nuovamente in uno scambio con loro, e si percepisce più libero e autonomo quando riesce ad operare una distanza dedicandosi ad altro.
Uno dei traguardi nella crescita personale consisterebbe nel poter integrare questi aspetti di sé; cosí da sentirsi ugualmente figlio e parte del nucleo familiare pur sentendosi profondamente differente dai suoi genitori ma questo non le comprometterebbe il suo senso di sé una volta che lo avrà raggiunto; certo capiterà ugualmente di sentirsi talvolta "investito" da alcune emozioni e sensazioni che giungono dai legami significativi della nostra vita, ma non avranno lo stesso potere confusivo qualora riuscisse a compiere il processo di separazione/Individuazione.
Tappa che le consentirà di sentirsi più autonomo di compiere scelte per sé a prescindere dagli ambienti in cui si trova, sia che fossero come lei stesso cita "ambienti culturali di livello superiore" o viceversa, gradualmente nella sua crescita personale potrà sperimentare e avvertire un'autonomia interna che le consentirà più stabilità proprio con se stesso a prescindere dalle circostanze con cui sceglierà di confrontarsi o meno.
In questo cammino di crescita e in questo passaggio delicato dello sviluppo sarebbe importante essere affiancato da una figura professionale che possa pian piano scoprire con lei, aspetti di sè ancora inesplorati, e che possa contribuire ad aiutarla a far sbocciare da sé nuovi passi della sua vita.
Resto a disposizione se volesse anche per un primo colloquio di conoscenza gratuito ( in tal caso online data la distanza ) dove potrebbe esporre ulteriori perplessità e domande, sarei lieta se potessimo rintracciare insieme qualche elemento di chiarezza ulteriore per consentirle di individuare con più serenità la sua strada.
13 NOV 2024
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno,
La sua descrizione suggerisce che sta attraversando un momento di grande confusione e difficoltà nell'orientarsi, sia nel contesto della sua vita personale che in quello sociale. Il fatto che si senta "spento" e non riesca a capire cosa desideri veramente potrebbe indicare una sorta di frustrazione legata a una mancanza di chiarezza su sé stesso e sul proprio percorso di vita. La sensazione di vivere una vita "non convenzionale a malincuore" e di adattarsi alle circostanze, con il conseguente malessere, è un sintomo che potrebbe essere legato alla difficoltà di trovare un equilibrio tra le proprie aspettative, i propri desideri e le esigenze esterne, familiari e sociali.
Dal suo racconto emerge anche una certa ambivalenza riguardo alla sua famiglia e ai suoi rapporti con essa. Da un lato, trova che l'autonomia che ottiene nei momenti di distacco dalla famiglia gli conferisca una sensazione di libertà e di "spinta" verso nuove possibilità, ma dall'altro avverte un'angoscia quando questi legami vengono ripristinati. La sensazione che la sua famiglia "viva fuori dal mondo" e che non rappresenti una guida efficace per la sua crescita personale potrebbe essere legata a un conflitto interno fra il desiderio di indipendenza e l'esigenza di supporto o di connessione emotiva.
Per affrontare la sua situazione, sarebbe importante innanzitutto lavorare sull'identificazione e l'esplorazione dei suoi desideri e bisogni profondi. Potrebbe essere utile riflettere su cosa lo entusiasma veramente e quali aspetti della sua vita sente di voler cambiare, senza farsi sopraffare dalla paura di fallire o dal timore di non essere "all’altezza". Il cambiamento è un processo che può essere lento, ma è possibile se si inizia a prendere consapevolezza delle proprie emozioni e dei propri desideri, per poi stabilire piccoli obiettivi e passi concreti.
Se desidera approfondire alcuni di questi temi o se ha bisogno di un supporto più mirato, sarò felice di accompagnarla in questo percorso.
13 NOV 2024
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Buongiorno, immagino si senta bloccato e diviso allo stesso tempo. Un cambiamento non è facile ed anche immaginarlo talvolta non lo è. Avviene piano piano passettino dopo passettino comprendendone uno alla volta e non repentinamente, quindi prima di tutto è importante capire il primo. Se vuole rimango disponibile per affrontare tutto ciò più approfonditamente in un percorso psicologico.
13 NOV 2024
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Gentile Federico,
da ciò che scrivi sento molta sofferenza e disagio emotivo.
Resto disponibile se vorrai intraprendere un percorso di sostegno per "sbloccare" il tuo sentirti inadeguato diminuendo così ,in tal modo, l'ansia e aumentando la tua autostima e senso di auto efficacia e determinazione nell'affrontare e gestire le relazioni interpersonali e la vita quotidiana.
12 NOV 2024
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Ciao Federico, mi sembra di capire che il rapporto con la tua famiglia sia un nodo che non riesci a sbloccare, e che sta condizionando negativamente le opportunità di relazioni nuove che vorresti esplorare. Lasci trapelare in maniera molto forte un senso di estraneamento e di non appartenenza, all'ambiente nel quale vive ed alla famiglia nella quale sei cresciuto, che indica un disagio emotivo profondo. Le ragioni di questa tua condizione andrebbero approfondite, ti consiglio di farlo con l'aiuto di una guida esperta. Conoscendo meglio te stesso riuscirai a riconoscere quali relazioni possono essere sicure e quali invece vanno evitate, perché come dici già di te stesso, hai una rigidità mentale che ti rende difficile distinguere le circostanze nelle quali è opportuno aprirsi rispetto a quelle nelle quali è meglio mantenere un atteggiamento riservato.
12 NOV 2024
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Buonasera
Mi spiace molto della situazione in cui vivi.
Ti consiglio dei colloqui con uno psicoterapeuta, per superare le tue problematiche.
Puoi fare i colloqui anche online
Dottoressa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma
12 NOV 2024
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Salve Federico, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Credo che sia molto importante che lei possa ritagliarsi uno spazio per elaborare i significati connessi che si attivano in lei dinanzi ad alcune dinamiche che si verificano nel suo contesto e comune di provenienza . Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
12 NOV 2024
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno, dopo aver letto e riletto il tuo "S.O.S", mi sono fatta alcune domande per darmi una scintilla di orientamento: ne sono arrivate più d'una ed allora ritengo opportuno un confronto telefonico che potrebbe facilitare la puntualizzazione. Io sono a Milano, ma questo poco importa, in quanto siamo facilitati e motivati, grazie alle ultime disponibilità che ci concedono di comunicare creativamente anche a distanza. Resto a disposizione !
12 NOV 2024
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Buongiorno,
la sensazione di sentirsi bloccato, di aver bisogno di qualcosa di diverso e di volersi ritagliare i propri spazi rispetto alla famiglia di origine sono vissuti molto comuni e assolutamente comprensibili. Non mi è chiaro cosa intenda quando parla di vita non convenzionale, ma credo che ognuno cerchi il proprio modo di realizzarsi e di essere felice e che il suo malessere nasca proprio dal conflitto fra la vita a cui è abituato e quella a cui aspira. A 25 anni si è giovani, ma abbastanza adulti da decidere e muoversi verso la direzione che pensa sia più giusta per lei. Questo blocco che sente potrebbe essere un buon punto di partenza per un percorso psicologico che la aiuti a mettere a fuoco questi blocchi e le permetta di rimuovere gli ostacoli che avverte.
Dott.ssa Alessia Foronchi
12 NOV 2024
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Buongiorno Salvo
Non so quanto la tua situazione sia definibile come singolare, ma al di là di questo la vita significa anche rischiare e 25 anni sono l età giusta per uscire dalla propria famiglia e dal proprio ambiente (a maggior ragione se non ci soddisfa) e provare a costruire una propria vita. Se hai o non hai le capacità non puoi saperlo, finché non ti metti alla prova. Questo significa rischiare, è vero, ma è l unico modo per fare esperienze, imparare, sviluppare capacità, capire di più di sé e del mondo.
Non sono cose facili ma è anche vero che non è necessario farle da solo, puoi anche cercare un supporto.
A disposizione
12 NOV 2024
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Buongiorno,
Quando parla di sentirsi “spento,” di perdere interesse nei suoi “hobby” e di avvertire un’angoscia nei rapporti familiari, sembra emergere un conflitto tra il desiderio di autonomia e la difficoltà di orientarsi in un contesto che percepisce come limitante. La sensazione di trovarsi “bloccato” o di vivere “una vita non convenzionale” sembra intrecciarsi con il timore di non essere “all’altezza” o di non trovare uno spazio che corrisponda davvero a ciò che desidera.
Forse potrebbe essere utile interrogarsi su cosa significhi per lei “adattarsi alle circostanze” e su come questa dinamica influisca sul modo in cui vive il cambiamento e la possibilità di un futuro diverso.
Resto a disposizione.
Un caro saluto,
Dott.ssa Francesca Cisternino
12 NOV 2024
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Caro Federico,
Grazie per avere condiviso con noi la tua storia, da quello che descrivi, sembri attraversare un periodo complesso in cui ti senti costretto in ruoli e aspettative che percepisci come lontani dalla tua natura.
Questo conflitto tra ciò che senti autentico per te e ciò che ti circonda crea una tensione che può risultare difficile da gestire. Esplorare il modo in cui queste dinamiche si sono sviluppate nel tempo potrebbe darti modo di comprenderle meglio e quindi affrontarle in modo diverso.
Il senso di blocco che provi nel cambiare qualcosa di significativo nella tua vita potrebbe essere legato alla paura di lasciare una comfort zone, per quanto riguarda l'angoscia legata ai rapporti familiari indica forse il desiderio di una maggiore indipendenza. Quando ti senti "avventuroso" e libero nei momenti di conflitto, potrebbe trattarsi di una reazione al bisogno di autonomia, che però si scontra con un senso di colpa o timore di deludere le aspettative familiari.
Un passo che potrebbe aiutarti è concederti la possibilità di esplorare nuovi contesti o relazioni con l'obiettivo di scoprire nuovi aspetti di te, senza la pressione di conformarti a uno specifico modello, provare esperienze che risuonano con il tuo desiderio di apertura mentale, come gruppi di studio, attività culturali, o incontri che riflettano le tue passioni, potrebbe darti un senso di appartenenza e serenità.
Questo potrebbe gradualmente aiutarti a sentirti più sicuro di esprimere chi sei senza temere di non essere accettato o di subire giudizi.
Potrebbe essere utile chiederti se queste sensazioni di "fluidità" e "inadeguatezza" siano realmente una parte della tua identità, oppure se derivino da vissuti o modelli di relazione che ti sono stati trasmessi e che, a tua insaputa, influenzano le tue scelte.
Intraprendere un percorso di con un professionista potrebbe essere di grande supporto per decodificare questi conflitti interiori e trovare una direzione più autentica che ti consenta di sentirti a tuo agio con te stesso e nelle relazioni che scegli di coltivare.
Resto a disposizione, Cordiali Saluti Dott.ssa Jessica Bombino
12 NOV 2024
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Gentile Federico,
Quello che racconta rivela una profonda insoddisfazione, radicata sia nel rapporto con se stesso che nel contesto sociale e familiare in cui si trova. La sensazione di non riuscire a esprimere pienamente chi è, e di sentirsi costantemente giudicato o fuori posto, può essere estenuante. Questa condizione sembra darle un senso di vuoto e di disconnessione, alimentando una percezione di inadeguatezza.
La fluidità mentale e sessuale che descrive potrebbe essere, in realtà, un segnale della sua autenticità, una parte di sé che fatica a trovare spazio in un ambiente che sembra limitante e chiuso. Probabilmente ciò che la tiene bloccato non è la mancanza di capacità, ma la mancanza di uno spazio sicuro e stimolante in cui crescere. La difficoltà nel conciliare la famiglia con il mondo esterno e la frustrazione nei rapporti sociali sembrano accentuare il desiderio di un’esistenza più libera e autentica, dove non sia costretto ad adattarsi a convenzioni che non sente proprie.
Forse, per ora, potrebbe esplorare piccoli spazi di autonomia, magari anche virtuali, in cui coltivare i suoi interessi e avvicinarsi a persone che condividono il suo stesso desiderio di apertura mentale e di crescita personale. Allo stesso tempo, darsi il permesso di rallentare, di prendere le distanze emotive dai giudizi esterni e dai condizionamenti familiari potrebbe aiutarla a trovare una direzione personale che non senta come imposta o limitante.
12 NOV 2024
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Buongiorno gentile Santo Federico, le sue parole trasmettono un vissuto di grande insoddisfazione e un senso di blocco che sembrano derivare da vari aspetti della sua vita: il contesto familiare, l’ambiente sociale e la difficoltà nel sentirsi compreso e sostenuto per come è. È come se percepisse la sua vita attuale come un contenitore troppo stretto, inadeguato a supportare la sua complessità e i suoi reali interessi.
Essere “mentalmente e sessualmente fluido” e avere una visione del mondo più aperta e critica rispetto al contesto circostante può generare la sensazione di non appartenere, di essere fuori luogo e persino isolato, specialmente in un ambiente che non si sente affine. Questo è un vissuto condiviso da molte persone che sviluppano interessi o sensibilità diverse rispetto a ciò che la loro comunità di origine offre. I suoi interessi per i videogiochi e per la storia militare, per esempio, sono segni di una curiosità intellettuale viva che probabilmente meriterebbe di essere valorizzata in un ambiente stimolante e ricettivo.
Il rapporto con la famiglia sembra essere un altro punto critico. Da una parte, la sensazione di non avere una guida efficace o un sostegno che possa aiutarla a “navigare” nella complessità delle relazioni e delle scelte di vita può accentuare il senso di smarrimento. Dall’altra, sente un’angoscia legata a una mancanza di autonomia e libertà. Questo potrebbe significare che sente un bisogno di riconoscimento e di indipendenza, ma che è frenato da un legame che, in qualche modo, continua a influenzarla profondamente.
Il timore di non sentirsi “all’altezza” e la costante sensazione di diffidenza verso gli altri sono reazioni comprensibili, dato il suo contesto. Emerge anche un bisogno di ambienti culturali diversi, di apertura mentale e di autenticità. In tal senso, valutare percorsi che le permettano di entrare in contatto con comunità diverse potrebbe aiutarla molto. Potrebbe esplorare gruppi o associazioni legate ai suoi interessi culturali e intellettuali o approfondire argomenti che la interessano, magari anche in contesti online o accademici, se possibile. Questi passi possono essere piccole, concrete spinte verso una vita più in linea con ciò che sente.
Infine, potrebbe essere di grande utilità intraprendere un percorso di supporto psicologico, anche online, per aiutarsi a esplorare e sviluppare meglio il suo potenziale, a trovare la propria direzione e a sostenere la crescita della propria autonomia, pur mantenendo un equilibrio con il contesto familiare.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori consigli o di una consulenza resto a disposizione. Augurandole di superare al più presto questo momento di difficoltà le porgo cordiali saluti.
Dott. Luca Vocino
12 NOV 2024
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
È normale sentirsi confusi e sopraffatti quando ci si trova in una situazione che non rispecchia i propri valori e bisogni. Permettimi di offrire qualche suggerimento e riflessione per aiutarti a navigare questa situazione:
Riflessione Personale
Esplora i Tuoi Interessi: Continua ad esplorare i tuoi hobby, come i videogiochi e la storia militare, anche se a volte perdi interesse. Potrebbe essere utile cercare comunità online o gruppi locali che condividano questi interessi.
Accetta la Tua Fluidità: Accettare la tua fluidità mentale e sessuale può essere un passo importante. Cerca di non sentirti obbligato a definirti rigidamente.
Relazioni Familiari
Autonomia: Cerca di trovare un equilibrio tra il desiderio di autonomia e il rapporto con i tuoi genitori. Potrebbe essere utile stabilire dei confini chiari e comunicare apertamente le tue esigenze.
Conflitti: È comprensibile che i litigi con i tuoi genitori possano portarti a sentirti più libero. Prova a trasformare questi momenti di conflitto in opportunità per crescere e stabilire la tua indipendenza.
Ambiente Sociale e Culturale
Trova Comunità Affini: Cerca di trovare comunità, online o offline, che condividano i tuoi valori e interessi. Questo può aiutarti a sentirti meno isolato e a trovare supporto.
Affronta il Bullismo: Se il bullismo è un problema, potrebbe essere utile parlare con un professionista, come un terapeuta, che possa aiutarti a sviluppare strategie per affrontarlo.
Crescita Personale
Fiducia in Te Stesso: Lavorare sulla fiducia in te stesso è fondamentale. Ricorda che ogni individuo ha valore intrinseco e capacità uniche.
Esplora Opportunità: Non aver paura di esplorare nuove opportunità, anche se inizialmente sembrano impegnative. A volte, uscire dalla propria zona di comfort può portare a scoperte significative.
Supporto Professionale
Terapeuta: Considera la possibilità di parlare con un terapeuta o un consulente che possa aiutarti a navigare queste sfide. Un professionista può offrirti strumenti e prospettive per migliorare il tuo benessere.
Non sei solo in questo percorso. Molti giovani adulti affrontano sfide simili e trovare un equilibrio richiede tempo e pazienza.
12 NOV 2024
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Federico,
Grazie per aver condiviso qui con noi ciò che vive.
Immagino sia difficile affrontare tutto ciò.
Nelle righe che ha scritto credo ci siano molti elementi per poterla aiutare a comprendere qualcosa in più di lei; avere 25 anni sicuramente vuol dire essere immersi in un momento di passaggio molto importante ed impegnativo, dove ci sono molte domande ad emergere, relative ad esempio anche allo svincolo con i propri genitori. Dalle prime parole che utilizza ci racconta che è lei ad adattarsi alle circostanze soffrendone e secondo me questo che ha scritto ha un enorme potenza: è vero che sente di non sapere cosa vuole per se stesso, ma una certezza è che sa alcune cose che non desidera eppure continua a farsele andar bene seppur queste le recano dolore.
Credo in questi casi sia importante interrogarsi sui perché restiamo incastrati in un limbo che sembra non farci proseguire, quasi come fossimo bloccati in una fase della nostra vita e questo spesso ha delle ragioni emotive molto profonde.
Il mio consiglio è di iniziare a dare un peso a ciò che sente, iniziare ad allenarsi nel comprendere anche solo quali sono quelle situazioni che vive con sofferenza, di modo che questo la aiuti a distinguere cosa la fa stare bene da cosa non. Sarebbe utile che dedicasse uno spazio emotivo per lei dove poter imparare a muoversi, a conoscersi per la sua vita. Non faccia scegliere agli altri cosa è giusto per lei: può scegliere di cambiare e può scegliere di non farlo da solo.
Le faccio un enorme in bocca al lupo e spero di averle dato qualche spunto; qualora avesse bisogno di parlarne, sarei lieta di aiutarla.
Dott.ssa Giorgia Tanda.