Salve a tutti. Io devo decidere che università fare. E non ho nessuna idea.
Però poi pensando e ripensando mi è venuta un'illuminazione. Io non mi sento mai capita da nessuno, perché effettivamente non mi capisce nessuno per il mio stato emotivo..però quando gli altri hanno bisogno e hanno problemi loro personali, mi rendo conto che riesco a dar loro buoni consigli su come affrontare determinate situazioni.
E quindi ho pensato che potrei aiutare chi ha davvero bisogno di aiuto avendo anche passato brutte esperienze familiari, personali, etc..
Cosa consigliate? Secondo voi è un bel lavoro, per una persona che ha passato brutti momenti e ne sta passando tutt'ora? Cioè.. per una persona che sta male moralmente.. dite che rischia di peggiore la propria situazione?
Com'è fare la psicologa?
Grazie.
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17 NOV 2014
· Questa risposta è stata utile per 6 persone
Cara Bea, io ho inteso il mio percorso di psicologa psicoterapeuta come un percorso di crescita prima di tutto personale e poi professionale. Si tratta di un percorso molto serio e sopratutto molto lungo, durante il quale vanno affrontate non solo difficoltà di studio, ma anche personali perchè non si possono affrontare i problemi altrui se prima non ci si mette in gioco con i propri.
Io le consiglio di tentare per prima cosa di trovare uno psicologo con cui parlare, che la aiuti a capire come mai lei non si sente compresa, di intraprendere un percorso di comprensione di se stessa. Lo psicologo non è colui che ascolta e da consigli, non è un amico. Chiunque sta male, vive un disagio, un momento di confusione, un periodo no della propria vita, avrebbe bisogno di trovare ascolto, comprensione, empatia, supporto.
Lo psicologo non è la mano amica, la spalla su cui piangere, è una persona che aiuta a trovare dei modi alternativi di vedere la propria sofferenza, è un professionista in grado di prendere in carico la salute mentale e il disagio psichico delle persone per trovare le risorse che non si vedono.
Lo psicologo sostiene, ascolta, prepara, aiuta, accompagna, cerca, per quanto possibile di favorire la motivazione in modo da migliorare la comunicazione e lo sviluppo delle proprie potenzialità laddove necessario.
Le auguro il meglio.
17 NOV 2014
· Questa risposta è stata utile per 6 persone
Cara Bea
secondo me è un bel lavoro! :-) te lo dico dopo trent'anni di esperienza.
Tuttavia sappi che è anche un lavoro molto impegnativo e di grande responsabilità.
Certo la base su cui poggia questo lavoro è la capacità di ascolto ma sappi anche ti porterà tutta la vita a relazionarti a persone e situazioni (per vari gradi e complessità) problematiche.
Inoltre occorre una grande preparazione e motivazione per sostenere il lungo e complesso corso di studio ed esperienze richieste.
Credo che ogni Psicologo sia un pò "disturbato" in partenza e lo considero un piccolo "marchio di fabbrica", o meglio una connotazione che segnala la presenza di una particolare abilità, abilità che poi dovrà essere magistralmente gestita a servizio di quanti ne abbisognano.
Anche se molti dicono con relativa facilità: "Anche io volevo (o vorrei) fare lo Psicologo" di fatto non tutti riescono o conservano nel tempo forte motivazione.
Detto questo perché non provare? Soprattutto se alla base c'è forte interesse e propensione all'ascolto.... può essere un buon inizio.
Cordiali saluti
Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicoterapeuta in Ravenna
14 NOV 2014
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Bea.
Il lavoro di psicologo è,dal mio punto di vista,appassionante e affascinante. Non sempre però è facile. Essere di aiuto agli altri è molto gratificante, ma a volte ci sono scogli che sono duri da affrontare.
Penso che aver avuto delle difficoltà personali contribuisca a essere più sensibili nei confronti degli altri, a patto di essere pronti a capire che ciascuno ha la sua personalissima storia e che ogni persona che si incontra è un mondo nuovo.
Non creso che possa fare male affrontare questo percorso, che prevede anche una psicoterapia personale indispensabile per far bene questo lavoro.
le auguro di fare la scelta migliore per il suo futuro,qualunque essa sia!
14 NOV 2014
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Ciao Bea, mi rendo conto che vista da fuori la nostra professione sembra molto intrigante e stimolante ma non è tutto oro ciò ke luccica.. Cioè, è una professione doppiamente complessa perché si fa carico degli stati emotivi dell'altro oltre alle difficoltà di ordine pratico che ogni lavoro comporta. Per questa duplice difficoltà richiede prima di tutto un equilibrio ed una serenità personale e interiore per poi lavorare in armonia con l'altro ed accoglierlo nelle sue difficoltà.
Ecco perché sarebbe utile e consigliabile fare prima un percorso personale di conoscenza di se stessi per trovare il proprio centro e partire da li x fare in maniera più accurata tutte le scelte future..
Buona fortuna, e buon viaggio dentro te stessa!
14 NOV 2014
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Ciao Bea,
potresti cercare qualcuno che possa aiutarti a scegliere l'orientamento universitario, ad esempio.
Se stai male moralmente è bene che tu faccia anche un percorso personale.
Come la metti tu sembra che trovi semplice "dare consigli", però il lavoro dello Psicologo non si riduce a questo.
Inoltre vorrei dirti che costa moltissimo, devi avere delle possibilità economiche, l'università costa, il tirocinio è un anno di lavoro non retribuito, e anche la specializzazione (per qualche fortunato non è necessaria perché magari trova lavoro in azienda, ma per la maggior parte non è così, in realtà è una professione dove non si finisce mai di studiare...ma è anche vero che se vai su fari forum di Psy, sentirai quali sono le difficoltà che si riscontrano nel lavorare e recepire una corretta remunerazione...). Se non hai una famiglia alle spalle che ti possa aiutare, ti troverai forse a dover lavorare per mantenerti gli studi, e questo potrebbe impedirti di seguire questo percorso "come si deve"...
Mi spiace che i colleghi non evidenzino questo aspetto, che invece credo sia giusto considerare (o per lo meno, a me sarebbe piaciuto che qualcuno mi avesse fatto prendere in considerazione anche questo a suo tempo!). Se vorrai uscire di casa presto, ed essere indipendente, e appunto non hai una famiglia che possa aiutarti economicamente, pensaci bene, perché questo non è un percorso che te lo consentirà, ad esempio.
Cosa ti piace fare? Cosa ti riesce bene? Cosa ti rende felice quando lo fai?...
Ecco queste sono le domande che a mio avviso potresti farti.
Inoltre se non sei convinta prenditi un anno, prova a fare qualche lavoro, così potrai capire per quale tipo di attività sei portata (prova anche nel sociale, nel caso...).
Il mondo universitario e quello del lavoro, purtroppo, sono molto distanti.
Spero di averti dato qualche informazione su cui riflettere, non fare scelte avventate! :)
13 NOV 2014
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Cara Bea, non esiste una risposta universale ma per ciascuno una domanda personale alla quale individualmente bisogna trovare il modo di rispondere. Ti suggerisco di comprendere che significato possa avere per te occuparti del disagio delle persone. E forse un percorso personale di consapevolezza o analisi potrebbe aiutarti a guardarti più in profondità e a rispondere a questa domanda. un caro saluto e auguri per la tua decisione.
Dr.ssa Ilaria Beltrami, Psicologa Clinica - Roma
13 NOV 2014
· Questa risposta è stata utile per 5 persone
Gentile Bea, credo che spesso chi fa lo psicologo ha vissuto situazioni emotive particolari, che lo portano ad avere una spiccata sensibilità all'ascolto e alla comprensione dei problemi degli altri. Svolgere questa professione non significa peggiorare i propri problemi. L'importante è fare un percorso di formazione serio, che comprenda una psicoterapia personale. Tieni conto che il percorso è un po' lungo: cinque anni di università, un anno di tirocinio, l'esame di stato. Inoltre, per fare la psicoterapeuta, ci sono altri quattro anni di specializzazione e, come dicevo, la psicoterapia personale.
Un saluto
Maria Rita Milesi
Psicologa Psicoterapeuta a Bergamo e a Milano