Dov'è che sbaglio?

Inviata da Ciao · 27 mag 2024 Autorealizzazione e orientamento personale

Non è semplice raccontare tutto in poche righe ma ci provo. Cresciuta principalmente con la nonna materna che teneva me e le mie due sorelle perché i miei lavoravano full time. Infanzia abbastanza tranquilla se non che non eravamo messi benissimo economicamente per cui sentivo il peso addosso di dover trovare un lavoro. Iniziai a 13 anni per un lavoro estivo e da lì non mi sono più fermata. Lavoravo dopo la scuola e nei fine settimana in parrucchieria, o al bar, poi stabilimenti balneari ecc ecc. Con questi soldi mi compravo i vestiti perché quando chiedevo un paio di jeans a mia madre mi ricordo che la risposta era che non aveva soldi. Eta adolescenziale. Poi sono cresciuta, arrivano i 18 anni e a forza di lavorare, mi lascio con un ragazzo con il quale stavo da 3 anni e cado in anoressia. Persi 20 kg in un mese e mia zia mi portò da uno psicologo (mia mamma non mi ci ha mai portato, non ricordo nemmeno perché, penso perche dovesse lavorare) supero il periodo nero fidanzandomi con il mio migliore amico che piano piano, cena dopo cena mi ha fatto tornare l'amore per il cibo. La storia d'amore va bene, io decido di fare università e anche lì, mia madre risponde che se volevo farla avrei dovuto pagarmela tutta da sola e così è stato. Laurea triennale e inizio a lavorare ufficialmente presso un'azienda. Dopo qualche anno il padre del mio fidanzato che aveva una concessionaria mi chiede di lavorare per loro e accettai. Ho lavorato lì per 12 anni insieme al mio migliore amico, che poi diventò fidanzato, convivente e oggi padre dei miei due figli. Stiamo insieme da 19 anni. Nel 2021 inizia la nostra prima crisi, lui sempre a lavoro, io mezza giornata a lavoro e il resto della giornata da sola con i miei bambini piccoli ( si scambiano 1 anno e mezzo). Lui anaffettivo io tanto bisognosa di affetto. Facciamo qualche seduta da una psicologa, poi per orari lavorativi di lui dalla psicologa finii solo io e alla fine del percorso stavo bene. Mi ero licenziata e non lavorando più insieme le cose sembravano andare per il meglio. Questo inizio 2023. Solitamente nella vita familiare abbiamo sempre versato un determinato importo ciascuno sul conto corrente cointestato per le spese mensili. Lui versava qualcosa in più perché aveva un contratto full time e prendeva più di me. Io mettevo la metà di lui, ma poi in realtà spendevo quasi come lui perché quando finivano i soldi sul conto cointestato io senza chiedere a lui pagavo con i miei, in più pagavo la donna delle pulizie una volta a settimana. Quando ho perso il lavoro ho chiesto a lui di pagare la donna delle pulizie, così lui ha iniziato a darmi 200 euro in meno al mese ( perché ne dava 160 alla signora) e questo è tutt'ora così. Così io ora mi trovo disoccupata, con 800 euro al mese che mi dà lui un po' per volta, con i quali devo far quadrare spesa alimentare e scuola piu mensa dei bambini (circa. 300 euro al mese). Non vado d'accordo con il fratello di lui e la moglie(miei cognati), e con il padre di lui nonché mio suocero. Andavamo d'accordo ma sono persone abituate a puntare il dito e l'anno scorso dopo diversi episodi irrispettosi nei miei confronti( mio suocero non ha mai rispettato le mie regole. Esempio: lui vuole portare i bambini con lo scooter, in tre sullo scooter, io dico no e lui lo fa lo stesso. E quando gli dico che non si deve comportare così mi ride in faccia dicendo che non ha fatto niente di male facendo passare me per esagerata), ho deciso di tagliarli fuori dalla mia vita. Il mio compagno la pensa come me, non ha un bel rapporto con loro ma anche qui non mi ha mai difesa di fronte a loro, mai sentito dire" dovete portarle rispetto" perché è la mia compagna. Lui dice: la ragione sta al 50 e 50 e ognuno ha le sue. Io non mi sento di prendere posizioni. Domenica scorsa c'era il battesimo della nipote al quale io non sono andata. Ho deciso di fare andare i miei figli perché penso che i bambini non c'entrino nulla e devono continuare a vedere persone della famiglia nonostante io non abbia rapporti con loro. Sinceramente Mi sarei aspettata qualcosa dal mio compagno, forse qualche appunto fatto alla sua famiglia che mi aveva tirata fuori. Invece no, alla fine della giornata mi racconta di quanto siano stati bene. Questa cosa mi distrugge. Devo continuare a farmi andare bene queste cose? L'altro giorno gli chiedo se mi dà qualche soldo per la spesa dato che era il 23 maggio e dal 1 maggio mi aveva dato solo 200 euro .. mi dice tieni: e mi mette sul tavolo 160 euro. Gli dico che devo fare anche benzina e che se ne aveva qualcuno in più sarebbe stato meglio considerando che era quasi finito il mese e mi aveva dato solo 200 euro. Mi risponde: ma se nemmeno fai spesa! Io allibita. Da gennaio sto facendo formazione come consulente finanziario e lavoro tutte le mattine dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 15 circa. Non ho ancora percepito un euro perché si tratta di formazione. Esco di lì, corro a fare una minima spesa, prendere le borse dello sport dei bambini e alle 16 prendo i bimbi da scuola per poi portarli a calcio e pattini per rientrare a casa alle 19. Li sistemo casa, preparo cena per tutti e pranzo per lui per il giorno dopo dato che io non torno. Questo lo faccio tutti i giorni. E lui esce con " non fai spesa" quando in realtà mangia tutti i giorni a casa ciò che cucino io. Detto questo. Fine settimana, da due mesi sto aiutando i miei e mia sorella che hanno rinnovato un bar e stanno cercando personale. Fortunatamente sono stati travolti dal lavoro per cui mi sono sentita di aiutarli. Per cui sabato e domenica e giorni di festa li ho passati e li sto passando lì, dalle7 di mattina alle 14 di pomeriggio. Stamattina mentre porto a tavola, mia madre: vai a sparecchiare, io" un secondo" perché dovevo portare a tavola un'ordine e lei davanti a tutti mi ha mortificata (purtroppo lo fa spesso) dicendo a voce alta: non sapete fare niente, dovete fare ciò che dico io, tu adesso stai fuori e controlli chi si mette seduto qui dentro non ci entri più. Sono io la titolare, dovete fare quello che dico io. Io sono rimasta in silenzio, perché non volevo alimentare una discussione brutta di fronte ai clienti. Ma da lì mi è andato via il sorriso. Mi sento vuota, sono due ore che piango. Mi sento sola, non compresa, mi sento di farmi in quattro per tutti perché sono sempre disponibile ad aiutare chi ha bisogno, ma a me chi pensa? Ma è giusto tutto questo? È veramente così che si vive?

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