genitori anziani malandati e che non vanno d'accordo

Gentili,
sono una donna di 40 anni, figlia unica, mio padre 78, mia madre 75.
Mia madre, per la sua età, è in buone condizioni di salute, mio padre decisamente no. Al momento io vivo per conto mio, ed i miei vivono assieme. Io sono mancata dalla mia città per circa 18 anni. Sono rientrata nel 2020 in occasione della pandemia, con l'occasione anche dello smart working e per 2 anni ho vissuto con loro.
I problemi principali dei miei sono 2: le condizioni ortopediche di mio padre, che lui ha trascurato per troppo tempo, ed il problema generale dei miei che non vanno d'accordo. Mio padre è sempre stato un romantico, mia madre molto concreta. Questa combinazione di caratteri ha una duplice valenza: che ognuno dei due non ritrova i propri tratti caratteriali nell'altro (quindi mio padre non trova romanticismo in mia madre e mia madre non trova concretezza in mio padre, e questo li porta a vedere da un lato una bisbetica urlante, e dall'altro un rimbambito fannullone, sentendosi, a mio avviso, incompresi dall'altro, e quindi incomprensione da luogo a non collaborazione). Inoltre queste differenze caratteriali non gli fanno vedere i problemi allo stesso modo: mio padre si sta trascurando e tende a non prendere iniziative per gestire questa sua situazione, e la subisce, se non altro con una certa serenità mista alla convinzione/rassegnazione che le sue condizioni non possano migliorare (mentre un po' di fisioterapia farebbe stare meglio tutti noi). Mia madre invece sente sulle proprie spalle la gravità della situazione ed il fatto che ben presto diventerà difficile da gestire. Ha espressamente dichiarato che in quella casa non ci vuole stare, che non si vuole gestire questa situazione e che ce la vediamo io e mio padre che ci vogliamo tanto bene. Ed io qui ci vedo, oltre ad un oggettivo elemento di concretezza, un elemento di irrisolto con mio padre.
In tutto questo io vorrei scappare. Io, non avendo una famiglia mia, vedo da un lato crollare i miei super eroi, e dall'altro mi sento trascinata, tramite un cordone ombelicale che forse non si è mai tagliato, a dover gestire delle situazioni che mi impediscono di decollare nella mia vita. Io ho un lavoro solido, che ha i suoi alti e bassi, diciamo lo vivo con un po' di frustrazione, ma ho anche le mie dinamiche con i miei, che avverto come se mi avessero un po' tenuta in una condizione bambina, richiamandomi all'ovile (o forse sono io che ho vissuto il richiamo in alcune occasioni, non lo so). Per cui da un lato avverto il bisogno di farmi la mia vita, e dall'altro l'esigenza di dare una mano oggettiva sia sul profilo concreto sia a cercare di fare andare d'accordo i miei, che non sopporto vedere litigare in continuazione.
Mia madre aveva già minacciato di andar via di casa in un'occasione di un litigio dovuto ad altre questioni, e successivamente a questo c'è stata la prima caduta di mio padre, prima ancora che io rientrassi da fuori. Ed ho notato una cosa: per i due anni successivi a questo episodio, in cui io sono stata in casa con loro, mio padre non è più caduto. Dal momento in cui sono andata a stare, nella mia città, in un appartamento per conto mio, poco tempo dopo ecco che sono ricominciate le cadute. Ho cominciato a pensare che mio padre, inconsciamente, lo faccia come una forma inconscia di autosabotaggio per attirare l'attenzione. Perchè questi episodi non si sono verificati quando c'ero io? Per me stessa io vengo quindi a chiedervi: come posso gestire questa situazione? Come gestisco la mia situazione di figlia unica, che si sente ancora non realizzata, che adesso viene trascinata a dover prendersi cura di due genitori anziani? Nonostante la loro anzianità e la mia età, io ce l'ho con loro, sento come se non fossi decollata, e che ogni volta che cerco di decollare succeda qualcosa che mi richiama all'appello. Forse sono in una dinamica di fuga-rientro. Prima che venga suggerita l'idea di un badante, vi informo che da poco tempo lo abbiamo introdotto a casa, ma questo sembra non essere sufficiente a far sentire mia madre scarica dalle incombenze che avverte e stasera sono qui a scrivervi proprio reduce dall'ultima "voglio andare via da questa casa". La verità è che vorrei andar via pure io, ma mi domando e vi domando, oltre a quanto chiesto prima: ma in che misura un figlio si deve prendere queste rogne? le rogne di due genitori che non vanno d'accordo a 75 anni e più? Io sono sicura che se facessero uno sforzo di comprensione reciproca si potrebbero aiutare a vicenda. Il problema è che io ho bisogno di loro. Nella mia vita ancora non sono decollata. Come faccio in tutto questo????
Grazie