Gestire l'aggressività in un malato oncologico

Inviata da Diana · 19 giu 2024 Aggressività

Mia madre è una malata oncologica da quasi 5 anni. Prima della malattia era una donna dura e intransigente e il nostro rapporto fin dalla mia adolescenza è sempre stato particolarmente conflittuale. Mi sono resa indipendente appena mi è stato possibile e posso dire con certezza di non aver mai visto mia madre come un rifugio o una confidente. Oggi il mantenimento dell'ordine in casa è diventato il suo principale interesse, probabilmente perché rappresenta l'unica cosa che le sembra di poter riuscire a controllare e gestire. Con me (32 anni, e da cinque vivo in un paese vicino alla casa familiare) e con mio padre è diventata particolarmente aggressiva, ci accusa e cerca pretesti per litigare - disordine, sporco - e sfogare, credo, la rabbia per la sua malattia. Quando le ho fatto notare questo dettaglio mi ha risposto di "essere una malata oncologica e non psicologica!" e da qui ho avuto l'impressione che io e mio padre siamo i parafulmini attraverso cui riesce a regolare la sua emotività. Mia sorella maggiore vive lontano e quando torna è vissuta come un'ospite e quindi non le sono rivolte accuse o aggressioni verbali. Io, pur capendo le ragioni che muovono i comportamenti di mia madre, non riesco più a gestire i suoi sempre più frequenti scatti d'ira e mi sono resa conto di provare spesso paura quado le sono vicino e di soffrire anche quando le aggressioni sono rivolte a mio padre e non direttamente a me. Quando la vado a trovare cerco di essere estremamente attenta nell'ordine e nella pulizia o di portarle cose o piccoli regali che le potrebbero fare piacere; a volte questo non è sufficiente e io non riesco a capire come poterle stare vicino senza dover accettare di subire i suoi rimproveri. Secondo mio padre invece è tutto normale, lui accetta che le cose vadano così e mi dice che il problema sono io. Non so cosa fare se non allontanarmi ancora di più.

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Miglior risposta 20 GIU 2024

Buonasera Diana, sono dispiaciuta per quello che stai vivendo e per la situazione difficile che sta affrontando la tua famiglia. Pur con tutta la comprensione e l'affetto che puoi nutrire verso tua madre, non sei tenuta a subire i suoi comportamenti quando superano un limite che ti provoca sofferenza. Un conto è portare pazienza e assecondarla per quanto può tranquillizzarla , un conto sentire paura quando le sei vicina. Da quello che ho capito la relazione era già difficile fra di voi e con la malattie le cose sono andate peggiorando. L'unica cosa su cui hai potere in questo momento è agire su di TE e cercare un tuo spazio di ricarica e di benessere. Un percorso di sostegno psicologico sarebbe l'ideale, perchè potresti parlare di quello che ti succede e individuare strumenti che ti aiutino a delimitare il tuo spazio e non farti colpire troppo dalle intemperanze di tua madre. Anche esercizi di Mindfulness potrebbero esserti molto utili. Pensaci seriamente. Allontanarti non risolverebbe il problema e non farebbe altro che farti sentire in colpa. Un caro saluto. Coraggio!
Dott.ssa Marzia Mazzavillani

Dott.ssa Marzia Mazzavillani Psicologo a Forlì

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21 GIU 2024

Buongiorno Diana,
È comprensibile quello che sta provando, data la posizione e la situazione complesse che sta affrontando. Alla naturale preoccupazione per la salute di sua madre, si aggiunge la difficoltà nel dover star vicino a un genitore che mette in atto dei comportamenti difficili da comprendere e da gestire.
Potrebbe essere utile per lei ritagliarsi un suo spazio in cui poter condividere il bagaglio emotivo. Sarebbe utile per lei poter iniziare a prendersi cura di se stessa.
Un caro saluto,
Dott.ssa Flaminia Pizzella

Dott.ssa Flaminia Pizzella Psicologo a Roma

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20 GIU 2024

Buongiorno Diana,
quella che sta vivendo è una situazione familiare complessa che si sta manifestando nelle vostre dinamiche familiari: non è semplice ricoprire il ruolo del "malato", come non è sicuramente facile essere chi gli sta accanto. Come ha giustamente sottolineato, le reazioni emotive di sua madre sembrano il modo che ha per poter affrontare questo momento di crisi.
Il consiglio che le posso dare, se non lo ha già fatto, è quello di ricavarsi uno spazio per sé, per poter parlare delle emozioni che sente nei confronti di quello che sta succedendo. La terapia potrebbe aiutarla a ristabilire dei confini fra ciò che appartiene a sua madre e quello che fa parte di lei, permettendole di sviluppare delle strategie per gestire questa dinamica così distruttiva che sembra crearsi quando la va a trovare.
Ciò che lei, Diana, sta provando è normale: si conceda questi sentimenti e cerchi di trovare un modo per non subire questi attacchi che, pur non rivolti a lei, comprensibilmente le causano disagio.
Resto a disposizione,
dott.ssa Alessia Foronchi

Dott.ssa Alessia Foronchi Psicologo a Pesaro

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20 GIU 2024

Buongiorno
Capisco la situazione di sua mamma, non e facile accettare una malattia oncologica.
A lei consiglio dei colloqui con uno psicoterapeuta, per farsi aiutare nel rapporto
Con la sua mamma.
Dottoressa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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20 GIU 2024

Da quello che scrive mi sembra di capire che sua madre aveva un carattere un po’ “difficile” anche prima della malattia oncologica.

La malattia ecologica avrà sicuramente influenzato la situazione e forse peggiorato.

La cosa migliore è che sua madre accettasse di farsi Aiutare. Tuttavia il primo passo per risolvere un problema e ammettere che il problema esiste.

Da quello che scrive mi sembra di capire che sua madre non ammette che forse c’è un problema psicologico.

Bisognerebbe convincerla a farsi aiutare magari facendola parlare con il medico di base oppure con qualche conoscente o amica che la possa consigliare a farsi aiutare.


Resto a disposizione.

Dott. Luca Ferretti Psicologo a Livorno

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20 GIU 2024

Cara Diana,
Grazie per aver condiviso la tua situazione. Mi rendo conto di quanto sia difficile il confronto con un genitore colpito da una malattia oncologica. Nei pazienti che vivono tale esperienza, la fase della collera è un passaggio piuttosto frequente e a pagarne le spese sono spesso i familiari, sui quali viene proiettata per allentare il carico interno. Queste reazioni sono certamente difficili da tollerare soprattutto se ci si trova ad essere l' oggetto di un ingiusto risentimento. Pertanto, stare vicino a un paziente oncologico non è facile, a maggior ragione in un rapporto madre-figlia. Dalle tue parole percepisco un grande carico emotivo che fa fatica ad essere accolto o riconosciuto da chi ti sta intorno. Potresti provare a ritagliarti uno spazio tutto tuo in cui sperimentare la comprensione e l' ascolto e trovare quel rifugio di cui parlavi.

Ti mando un abbraccio.
Rimango a disposizione per qualsiasi cosa.

Dott.ssa Benedetta Gaudio
Psico-oncologa

Dott.ssa Benedetta Gaudio Psicologo a Roma

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20 GIU 2024

Buongiorno Diana,
Dev'essere una situazione molto difficile per lei, da una parte la paura della malattia di sua madre e dall'altra la sofferenza e la rabbia (che probabilmente è difficile esprimere proprio a causa della malattia) per quegli scatti d'ira verso di lei. Se sua madre non sente il bisogno di un supporto psicologico, non è bene insistere. Tuttavia lei può prendersi cura di sé, può imparare a fare i conti con questo vissuto angoscioso che,come accennava, ha radici profonde nella vostra relazione.
Purtroppo la lontananza fisica non guarisce il dolore, la parola forse si.
Rimango a disposizione se avesse bisogno.
DE

Dott.ssa Desirèe Esposito Psicologo a Cassina Rizzardi

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