ho “mentito” al ragazzo col quale mi frequento e ho paura di rovinare tutto

Buonasera e grazie per l’attenzione.
Da un paio di settimane esco con un ragazzo di una dolcezza infinita e sono cotta di lui e molto grata per questo. Abbiamo pochi anni di differenza ma lui ha finito gli studi da poco e già lavora, io vado ancora all’università. Di norma sono una persona molto insicura e molto incline al senso di colpa, questo lo preciso. A ogni modo, io e questo ragazzo abbiamo avuto il nostro primo appuntamento sabato scorso, e siccome è andato bene a fine serata ho preso un po’ di coraggio e l’ho baciato. I giorni successivi lui ha lavorato e ci siamo aggiornati a vicenda per messaggio, poi si è comportato in un modo che a me è sembrato freddo e distaccato, e io mi sono spaventata. Avevo cominciato a farmi qualche film mentale su un prossimo futuro ma ho avuto paura che lui, invece, stesse già pensando di troncare la frequentazione. Ho cercato di esternare il mio timore e gli ho detto (via messaggio) che in certi momenti mi pareva di aver preso un abbaglio con lui, ma non ho insistito per paura di spaventarlo risultando pedante e appiccicosa. Ne parlo con una mia amica e lei mi suggerisce, per non ammorbare questo ragazzo con continue richieste di attenzioni, di provare a scrivermi anche con qualcun altro per distrarmi un minimo. Allora mi viene in mente un collega dell’università che mi fa un po’ il filo e gli scrivo. Mi sono divertita a stuzzicarlo una sera (no foto o altro, solo qualche frasetta scema: gli ho detto che lo trovavo carino, che mi divertiva provarci con lui, eccetera. Non che lo pensassi davvero, poi. Era un mero ripiego) e lui mi ha proposto di vederci una volta o l’altra. Io, già pentita di averlo contattato, l’ho buttata sul vago, della serie “sì, magari un giorno di questi…”, poi sono andata a dormire. La mattina dopo mi sono sentita in colpa, ma ho cercato di scacciare il pensiero. Il pomeriggio sono andata al cinema con un amico (gay) e l’ho raccontato al ragazzo con cui esco. Lui, per fare una battuta, mi ha detto: “Non è che mi stai tradendo col tuo amico?” e aggiunto: “Scherzo, stai tranquilla”. Io ho cercato di stare al gioco e gli ho
detto che al mio amico piacciono i ragazzi, ma dentro mi si è gelato il sangue.
Io e questo ragazzo non stiamo ufficialmente insieme, quindi, tecnicamente, non posso averlo tradito, ma questa battuta mi ha amplificato il senso di colpa riguardo al collega dell’università. Tra l’altro, in tempi non sospetti, il ragazzo con cui sto uscendo raccontò in comitiva di essere stato tradito in passato, quindi sarà sicuramente già traumatizzato da questo punto di vista, magari meno incline a tollerare bugie del genere. Dovrei parlargliene e fare mea culpa? Dopo una conoscenza pregressa e un primo appuntamento non ho grossa confidenza con lui. Da un lato, penso che risulterei pazza a salire in macchina sabato e vuotargli il sacco come un fulmine a ciel sereno, magari facendolo soffrire quando potrei fare finta di nulla e basta. Dall’altro, se io e questo ragazzo dovessimo in effetti metterci insieme e questa storia dei messaggi saltasse fuori, probabilmente mi mollerebbe e penserebbe che gli ho mentito dal primo momento. Io però volevo solo fare del bene alla nostra possibile storia, volevo evitare di sembrargli appiccicosa per risultare sicura e desiderabile, per essere scelta e confermata. Non mi piace il collega dell’università. Non so perché ho fatto questa stupidaggine. Nelle mie precedenti relazioni sono stata sempre fedele e raccontavo ogni dettaglio ai miei ex, per avere la certezza di essere sempre sincera. Non so se sono capace di convivere con questa bugia, ma non voglio nemmeno rinunciare a questa frequentazione facendomi autogol e magari scaricare. Questo ragazzo mi piace tantissimo. Sono stata impulsiva, e alla minima impressione che si stesse “freddando” nei miei confronti ho avuto paura di soffrire per lui e ho agito su consiglio di quest’amica. Sto male perché non voglio perderlo e odio la consapevolezza di aver rovinato sul nascere una cosa bella che mi stava capitando. Pensando di farle del bene, tra l’altro.