Ho una bimba di 4 anni e un lavoro temporaneamente part-time 30 ore mi spiego:

Dal 2015 lavoro nella stessa azienda a tempo indeterminato e dopo l'arrivo di nostra figlia, ho chiesto il part-time 30h che mi rinnovano ogni anno: dal prossimo anno però, vogliono che io ritorni al full time. Siamo soli Senza aiuti familiari, ho individuato una babysitter fidata (maestra della scuola materna frequentata dalla mia bimba), la quale potrebbe badare a lei 30 minuti oltre l'orario scolastico 3 di volte alla settimana, così che io e mio marito possiamo andare a prenderla una volta ciascuno per i restanti giorni. Questo mi permetterebbe di tenermi il lavoro e di continuare a imparare molto perché ho avuto un cambio mansione interessante e stimolante (al rientro dalla maternità).
Mio marito è contrario alla babysitter seppure le tempistiche siano ridottissime e la persona di grande fiducia e stima. Inoltre mio marito non vuole accompagnarla a scuola al mattino perché vuole che la bimba dorma quanto più possibile perciò non intende aiutarmi nel promuovere una nuova dinamica che alleni la piccola gradualmente ad alzarsi prima. Questa mancanza di collaborazione mi danneggia e rende vaniglia i miei sforzi di miglioramento e crescita personale, famigliare e professionale. Il matrimonio è un' unione basata sul dialogo e il supporto reciproco: purtroppo mi trovo a dovermi inventare strategie per fare comprendere a mio marito la necessità di conservare il posto e al contempo di fare sì che la piccola si abitui ad essere accompagnata a scuola più presto da entrambi. Poi ci sono altre questioni per cui da parecchio tempo mio marito non facilita, anzi ostacola le possibilità di ritrovo con la mia famiglia di origine, preferendo non prendersi mai un impegno di andare in giornata (vivono a 1 ora e mezza da casa nostra, non a 3000 km!), impedendo così la realizzazione di ritrovi di famiglia come un tempo eravamo abituati a fare. Mia madre è ricoverata presso una graziosa casa di cura che fornisce anche la possibilità di pranzare insieme su appuntamento: mi credete che mai una volta sono riuscita a portare la bimba a trovare la nonna perché mio marito è contrario? Si rifiuta di andare da lei per festeggiare il compleanno con nostra figlia e comincia ad essere un po' ostico anche nei confronti di mia sorella che ormai ha capito l' antifona (come il resto dei famigliari). Lui afferma che la bimba si annoierebbe e si rifiuta di capire che fare delle sorprese e gesti affettuosi nei confronti della nonna materna (perfettamente capace di interagire e desiderosa di vedere noi e la nipotina) farebbe provare alla piccola delle esperienze affettive preziose e importanti. Dovrei avere un supporto in casa, invece mi trovo a dover contrattare ogni singola cosa per l'atteggiamento a volte egoista e iperprotettivo di mio marito nei confronti della piccola. Ho bisogno di qualche dritta per sbloccare la situazione perché non voglio assolutamente vivere di rimorsi né diventare infelice! E devo anche stare attenta perché se non sono abbastanza diplomatica e gentile, lui gioca la carta della stanchezza (ha 52 anni e gioca spesso con la bimba, non sa darle un limite prima di sfinirsi lui stesso e non accetta miei consigli di educarla a qualche limite in più). Forse si sente in colpa per non riuscire a darle una sorellina o un fratellino (non vuole visto che siamo un po' avanti con l' età... Io me la sentirei ma lui no, e non posso costringerlo), quindi si sente il suo compagno di giochi e non è capace di scandire la sua giornata insieme a me, dal momento che non ha occhi né orecchie che per lei - in senso buono ovviamente, ma non so più come spiegargli che questa situazione va sanata e subito. Tutto ciò mi porta all' esasperazione e, oltretutto, devo mantenere la calma e il modo giusto di rivolgermi a lui per non farlo arrabbiare né urtarlo... Sinceramente questo, più che un matrimonio mi sembra un incubo! E ho detto solo una piccola parte di ciò che sto vivendo... PS.: non vuole fare terapia di coppia e si ostinata a dire che dobbiamo risolvere da soli... Io sono fermamente convinta che un aiuto ci migliorerebbe da subito e nel tempo... Non riesco a farlo ragionare perché è fermo sulle sue convinzioni e questa situazione mi costringe a vivere a metà... Sono stufa... Se divento un po' più risoluta, lui si risente e rende tutto più difficile... È buono di cuore per carità, ma non avrei mai pensato di trovarmi a vivere una situazione del genere! Come svincolarmi da questo? Condivido l' importanza di non lasciare nostra figlia alla babysitter per stare al lavoro e perdermi la meraviglia di crescerla, però qui si tratta di una tempistica davvero irrisoria, mezz'ora tre volte a settimana considerando che lavoro quando lei è a scuola!! Aiutatemi a trovare il modo giusto di ottenere le cose "normali" grazie mille per il vostro tempo!