Mi stanno ucc dendo

Inviata da Luca Bagozzi · 14 ott 2024 Terapia familiare

Salve
Avevo gia' scritto ma con lo smartphone non trovo le risposte
Dopo l ictus mia madre e' diventata un demonio nel vero senso della parola
Anni fa lo psichiatra ( sono io il malato vero?) Mi disse che non sarebbe peggiorata, che ne era certo, eppure ogni ogni ogni giorno peggio
Come prima, esco dal bagno , voleva andarci lei e con rabbia assurda mi spinge quasi a terra
E lancia il cibo nel piatto quasi fossi un cane, sbattendo sempre con rabbia, i piatti
Comincio a guardare il coltello con insistenza, non ne posso +
Ho una retinite pigmentosa, che l ansia non puo' che peggiorare
Nessuno mi ascolta, la psicologa guarda l orologio sempre, lo psichiatra ride, i servizi sociali fan progetti infiniti
Son stanco, la pazienza finisce prima o poi
E con pochi € andar via da questo inferno mi e' impossibile
Che fare? Morire?

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Miglior risposta 15 OTT 2024

Caro Luca, no morire non è la soluzione.
Non avendo un anamnesi di sua madre mi è difficile comprendere a fondo il perché di questi comportamenti che potrebbero essere dovuti ad un ictus come anche ad un inizio di demenza senile. Se la professionista a cui lei si rivolge per trovare sostegno non la sta aiutando come vorrebbe, mi sento di consigliarle di cambiarla. Immagino sia sempre complesso ma trovare la persona giusta con cui condividere le sue paure, i suoi dolori e le sue ansia sia di fondamentale importanza. Sono certa che in questo modo la situazione comincerà a sbloccarsi per muoversi verso una soluzione che in qualche modo attenti tale sofferenza.
Un sincero augurio

Paola Schizzarotto Psicologo a Limena

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19 OTT 2024

Mi dispiace, l'unica cosa che può fare è rivolgersi al csm territoriale e fare psicoterapia cognitivo comportamentale. Resto a disposizione
Un grande abbraccio

Dott.ssa Maria Vittoria Ardosigli Psicologo a Palermo

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16 OTT 2024

Mi dispiace molto per quello che stai passando. La situazione che descrivi è estremamente difficile, e capisco quanto possa essere travolgente sentirsi soli, incompresi e intrappolati in un contesto di sofferenza continua. È importante riconoscere che le tue emozioni sono valide e che quello che provi è comprensibile date le circostanze.

L'ictus può cambiare profondamente il comportamento di una persona, e può essere molto doloroso vedere una persona cara trasformarsi in modo così drammatico. La rabbia e l'aggressività possono essere sintomi di un cambiamento neurologico, e non riflettono chi era veramente tua madre prima dell'evento. Tuttavia, il tuo dolore e la tua frustrazione sono reali e meritano di essere ascoltati e compresi.

Il fatto che tu senta che nessuno ti stia davvero ascoltando, che gli operatori sanitari non siano attenti ai tuoi bisogni e che i servizi sociali sembrino inefficaci, è una situazione che purtroppo molte persone vivono e che aumenta il senso di isolamento e disperazione.

La cosa più importante in questo momento è trovare un modo per proteggere te stesso, sia fisicamente che emotivamente. Parlare apertamente del tuo stato emotivo e dei tuoi pensieri con un professionista della salute mentale è cruciale, anche se so che può essere difficile quando senti di non essere preso sul serio. Potresti cercare un altro terapeuta o psichiatra, qualcuno che ti ascolti davvero e che possa offrirti il sostegno di cui hai bisogno.

Se mai ti senti sopraffatto dai pensieri di voler morire, è fondamentale cercare aiuto immediato. Non sei solo, anche se a volte può sembrare così. Esistono linee di supporto per la salute mentale e gruppi di aiuto che possono offrirti un ascolto e una guida in questi momenti critici.

Ricorda, sei una persona che sta affrontando una situazione incredibilmente difficile e sta facendo del suo meglio per gestirla. È umano sentirsi come ti senti, e chiedere aiuto non è un segno di debolezza, ma un atto di forza.






Dott.ssa Maria Giuseppina Quintieri Psicologo a Pescara

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16 OTT 2024

Salve,
È comprensibile che, di fronte a un comportamento così aggressivo e destabilizzante da parte di sua madre, si senta esasperato e senza via d’uscita. Dopo un ictus, infatti, possono verificarsi cambiamenti significativi nella personalità e nel comportamento, ma questo non significa che lei debba affrontare tutto da solo o sentirsi senza risorse.
È fondamentale che lei trovi un aiuto concreto, e che questo venga dalla parte giusta. Se sente che il supporto attuale della sua psicologa o dello psichiatra non è adeguato, potrebbe essere necessario cercare un altro professionista, qualcuno che possa ascoltarla davvero e proporre soluzioni più efficaci. Potrebbe anche considerare il sostegno di un'associazione o di un gruppo di auto-aiuto per familiari di persone con patologie neurologiche o psichiatriche, dove trovare supporto da persone che stanno vivendo situazioni simili.
Non trascuri il proprio benessere e la propria salute. La sua stanchezza e il senso di isolamento sono segnali che ha bisogno di un cambiamento. So che può sembrare impossibile in questo momento, ma ci sono alternative. I servizi sociali potrebbero essere d'aiuto per trovare soluzioni di sollievo, come assistenza domiciliare o un centro diurno, per far sì che lei possa avere dei momenti di pausa.
Non si tenga tutto dentro e non si senta in colpa per i pensieri che sta avendo. La sofferenza può farci vedere le cose in maniera distorta, ma ci sono sempre possibilità e alternative, anche quando tutto sembra insormontabile.
Le consiglio di rivolgersi nuovamente ai servizi sociali, ma questa volta con insistenza, chiedendo un supporto più concreto e immediato, magari parlando anche con un assistente legale per valutare i suoi diritti come caregiver e le possibilità di assistenza.
Per favore, non esiti a chiedere aiuto. Non deve affrontare tutto questo da solo.
Un caro saluto,
Dott.ssa Camilla Persico

Camilla Persico Psicologo a Carrara

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15 OTT 2024

Caro Luca, in effetti questa percezione di abbandono da parte delle istituzioni in concomitanza al cambiamento della mamma possono essere non solo destabilizzanti ma anche soffocanti.
Personalmente, partirei proprio dalle ultime cose che hai scritto perché, anche se non so cos'abbia tua mamma, sembrerebbe una condizione da contenere in modi che sempre i professionisti dovrebbero aiutarti a trovare. Se non sei soddisfatto della tua psicologa e dello psichiatra, prova a rivolgerti ad altri professionisti, magari in una struttura differente; questo perché, probabilmente, potrebbero aiutarti a sollevarti dal peso che al momento porti da solo e a distribuirlo tra più persone che potrebbero darti punti di vista alternativa su come affrontare la situazione e la mamma. Immagino sia pesante averla in queste condizioni ma l'ambiente medico che ti circonda sembrerebbe non aiutarti.
Rivolgiti altrove anche per la dimora se ti è possibile, da un amico che ti ospiti per qualche giorno o da un parente, qualcuno che possa aiutarti in questo momento a non perdere completamente i nervi e che, magari, possa essere quel rifornimento di cui necessiti per chiudere e ricominciare percorsi

Dott.ssa Ilaria Francomano Psicologo a Verona

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15 OTT 2024

Gentile Luca,

La situazione che descrive è davvero molto difficile e carica di tensione. È comprensibile che si senta esausto e frustrato, soprattutto se non trova risposte adeguate dalle persone e dai servizi a cui si è rivolto.

Il comportamento di sua madre, dopo l'ictus, potrebbe essere legato alle conseguenze neurologiche dell'evento, ma questo non cambia il fatto che vivere in queste condizioni è molto faticoso. Se i servizi sociali e i professionisti non stanno offrendo il supporto necessario, potrebbe essere utile insistere o cercare altre risorse. Esistono associazioni e gruppi di supporto che si occupano di chi assiste familiari malati, anche in contesti di difficoltà economica.

La sua situazione richiede attenzione urgente, soprattutto per il suo benessere psicologico e fisico. Cercare alternative, come servizi di assistenza domiciliare, o rivolgersi a enti del terzo settore potrebbe offrire una via d'uscita da questa pressione.

Dr. Matteo Piccioni Psicologo a Torino

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15 OTT 2024

Salve Luca,
il suo disagio è evidentemente comprensibile, considerato che è complesso gestire da solo le problematiche di sua madre, cui si aggiungono anche i suoi di problemi ed i relativi vissuti emotivi.
Le suggerisco di rivolgersi ad un terapeuta al più presto, così da individuare le strategie migliori per gestire questa situazione.
Le suggerisco anche di rivolgersi nuovamente ai servizi sociali e sanitari presenti sul territorio, affinché possano offrirle un supporto concreto con degli interventi, come l’assistenza domiciliare, assistenza psichiatrica, e altri servizi che potrebbero alleviare i carichi della cura di sua madre.

Buon pomeriggio
Dottssa Matilde Ragno

Dott.ssa Matilde Ragno Psicologo a Avellino

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15 OTT 2024

Mi dispiace molto per la situazione che stai vivendo. È evidente che stai affrontando un periodo estremamente difficile e stressante. È importante che tu sappia che ci sono risorse e persone che possono aiutarti. Ecco alcuni suggerimenti che potrebbero essere utili:

Cerca supporto professionale: Se senti che il tuo attuale psichiatra e psicologa non ti stanno aiutando, potrebbe essere utile cercare un secondo parere. Un nuovo professionista potrebbe offrirti un approccio diverso e più efficace.

Servizi di emergenza: Se ti senti in pericolo o hai pensieri di autolesionismo, è fondamentale contattare immediatamente i servizi di emergenza o una linea di supporto per la salute mentale. In Italia, puoi chiamare il 112 per emergenze o il Telefono Amico al numero 199 284 284.

Gruppi di supporto: Esistono gruppi di supporto per persone che si trovano in situazioni simili alla tua. Questi gruppi possono offrire un ambiente sicuro dove condividere le tue esperienze e ricevere consigli e supporto da persone che comprendono ciò che stai passando.

Associazioni di volontariato: Ci sono associazioni che offrono supporto a domicilio per persone con disabilità o problemi di salute mentale. Potresti contattare associazioni locali per vedere se possono offrirti assistenza.

Prenditi cura di te stesso: Cerca di trovare momenti per te stesso, anche se brevi. Attività come la meditazione, l'ascolto di musica rilassante o una passeggiata possono aiutarti a ridurre lo stress.

Parla con qualcuno di fiducia: A volte, parlare con un amico o un familiare di fiducia può fare una grande differenza. Non devi affrontare tutto da solo.

Ricorda che chiedere aiuto è un segno di forza, non di debolezza. La tua salute e il tuo benessere sono importanti. Non esitare a cercare il supporto di cui hai bisogno.

Dott. Alessandro Cancellieri Psicologo a Genova

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15 OTT 2024

Buongiorno comprendo la sua situazione, non è facile stare vicino ad un familiare così problematico.
Si rivolga ad uno psicoterapeuta , per farsi aiutare,a stare vicino al suo familiare.
dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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15 OTT 2024

Ciao Luca ,
Mi dispiace molto leggere che la situazione non è migliorata . Capisco il tuo senso di solitudine e la tua frustrazione . E’ evidente che i comportamenti di tua madre sono legati alla sua patologia e non ad una mancanza di amore per te , tuttavia
capisco quanto possa essere difficile e logorante vivere in un ambiente del genere, specialmente con la tua condizione di salute.
Continua a cercare l’aiuto degli assistenti sociali e prova a chiedere un consulto con un altro psicoterapeuta o psichiatra nella struttura pubblica di tuo riferimento . Mi sento di suggerirti , se non riesci a trovare altra dimora provvisoria da amici o parenti , di passare meno tempo possibile a casa in questo periodo , in modo da sottrarti quanto più possibile agli inneschi di ira , che questa situazione può causare .
Cerca di vivere il tuo tempo quanto più possibile con i ragazzi della tua età, se puoi fai sport , partecipa alle iniziative di qualche associazione culturale , impegna il tuo tempo fuori dal contesto domestico . Questo potrà’ aiutarti a ritrovare nuove motivazioni e ad costruirti una rete di sostegno fuori dalla famiglia .
Resto a disposizione per qualunque necessità di supporto .
Coraggio !
Cari Saluti

Dott.ssa Laura Baiano Psicologo a Pozzuoli

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15 OTT 2024

Gentile Signore
Credo sarebbe opportuno valutare l'esordio di una demenza, probabilmente consequenziale all'icuts che ha colpito su madre. In questi casi, infatti, gran parte del tessuto cerebrale va in necrosi.
Se dovesse avere riscontro, consideri che sarà importante adottare un approccio multidisciplinare per i disturbi emersi e affrontare con uno specialista della salute mentale i cambiamenti a livello emotivo e dell’umore.
Cordialità

Dr. Alfredo Grado Psicologo a Pozzuoli

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15 OTT 2024

Gentile Luca,
La situazione che stai descrivendo comporta un peso enorme, fisico ed emotivo, e sento quanto tutto ciò ti stia portando a un punto di rottura.
Dopo un ictus, è possibile che ci siano cambiamenti significativi nel comportamento e nella personalità di una persona. Spesso, questi cambiamenti possono essere causati dai danni neurologici e non sono intenzionali, anche se possono essere incredibilmente difficili da gestire per chi le sta vicino.

Come già sottolineato, la situazione che stai vivendo richiede un intervento urgente. Innanzitutto, è fondamentale cercare un aiuto immediato per i tuoi pensieri di autolesionismo. Parlare con un professionista della salute mentale, come un nuovo psicologo o un terapeuta, potrebbe offrirti uno spazio più sicuro e accogliente in cui sentirti veramente ascoltato. Se senti di non ricevere il giusto supporto dalle figure che hai attualmente intorno, è possibile cercare qualcuno che possa davvero prendersi il tempo per capire la tua situazione e fornirti un aiuto concreto.

Per quanto riguarda la tua situazione familiare, può essere utile esplorare anche alternative per l'assistenza alla tua mamma, magari tramite servizi di assistenza domiciliare o supporti per i familiari. Ci possono essere soluzioni temporanee che ti permettano di avere un po' di sollievo e spazio per te stesso.
Il primo passo che ti consiglio di fare ora è assicurarti di ricevere il sostegno di cui hai bisogno per sentirti al sicuro e meno sopraffatto.
Non devi affrontare tutto questo da solo!

Resto a tua disposizione se volessi parlarne ancora.
Un caro saluto,
Dott.ssa Claudia Cianchi

Dott.ssa Claudia Cianchi Psicologo a Roma

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