Salve sono la mamma di un bimbo di 3 anni
Da quando è iniziata la scuola (il suo primo anno) entrava piangendo però si calmava poi un giorno ha fatto la cacca a scuola mi hanno chiamata volevo prenderlo prima ma lui voleva rimanere lì quindi gli piaceva molto stare a scuola
Poi si è ammalato ha avuto febbre e gastroenterite e non è andato a scuola per un paio di settimane
Al rientro a scuola il papà militare è partito e lui è rientrato a scuola ma piange , piange disperato
Piange pure a scuola tutto il tempo o quasi
E la cosa che mi spaventa di più è che comincia dal pomeriggio a piangere fino a non voler andare a dormire
Sono disperata non lo capisco, non vorrei che creo un trauma
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6 NOV 2024
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Gentile Aca,
Il fatto che il papà sia partito, insieme al periodo di malattia che ha avuto, potrebbe aver contribuito a rendere più difficile per lui adattarsi al ritorno a scuola. La separazione dalle figure di riferimento, la paura di non vedervi più e il senso di incertezza legato al fatto che qualcosa sia cambiato nella sua vita possono scatenare ansia nei bambini piccoli.
Il fatto che pianga dal pomeriggio fino a non voler andare a dormire è un segno che probabilmente c'è una preoccupazione più profonda che il tuo piccolo non riesce a spiegare completamente. Piangere, in questo caso, potrebbe essere il suo modo di manifestare una certa insicurezza o un'ansia legata alla scuola o alla separazione, anche se in apparenza sembra che la scuola gli piaccia.
Per aiutarlo, ti consiglio di parlargli con calma e rassicurarlo, chiedendogli cosa gli piace e cosa lo preoccupa, ma è sempre importante che senta di essere ascoltato e compreso.
Inoltre, ti consiglio di mantenere una routine stabile e prevedibile a casa così da dare al tuo bambino un senso di sicurezza. Ricorda che i bambini si sentono più tranquilli quando sanno cosa aspettarsi, quindi cercare di mantenere orari regolari per il sonno, i pasti e il gioco può contribuire a ridurre l'ansia, così come parlare con il padre con una telefonata o una videochiamata potrebbe aiiutarlo a gestire la sua ansia da separazione.
Se dovessi incontrare altre difficoltà e volessi parlarne, resto a disposizione.
Un caro saluto,
Dott.ssa Claudia Cianchi
5 NOV 2024
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Ciao Aca!
I bambini, anche all'età di tuo figlio, sanno essere molto competenti. Ricordati sempre che i figli sono sempre molto sintonizzati con i genitori, e le loro lacrime potrebbero non essere capricci ma solo il competente segno di una tristezza percepita. Forse tuo figlio vuole stare a scuola ma non vuole lasciarti sola perchè sa che sei senza tuo marito? Oppure sente che distaccarsi può rappresentare un pericolo visto che il papà fa un lavoro pericoloso? Farti queste domande può aiutarti a capire meglio il suo pianto. In poche parole: se capirai come ti senti tu e riuscirai a stare meglio vedrai che starà meglio anche lui.
5 NOV 2024
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Buongiorno Aca,
Spesso, in situazioni come questa, i piccoli possono reagire intensamente a cambiamenti che li fanno sentire meno sicuri. Il ritorno a scuola, dopo un periodo a casa, e l’assenza del papà possono aver generato in lui un senso di disorientamento e di insicurezza, che si esprime con il pianto.
Per i bambini, la separazione è spesso un momento delicato, soprattutto quando avviene in un contesto nuovo e con altre assenze significative. È naturale che cerchi rassicurazione, e in questo momento è importante accogliere la sua ansia, aiutandolo a sentire che, nonostante le separazioni, lui è al sicuro e può trovare nella scuola un nuovo punto di riferimento.
Provi a parlargli in modo semplice e rassicurante, facendogli capire che è normale sentire la mancanza e che a scuola può imparare a stare bene anche se all’inizio sembra difficile. Insieme, col tempo, potrà iniziare a sentirsi più sereno.
Resto a disposizione.
Un caro saluto,
Dott.ssa Francesca Cisternino
5 NOV 2024
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Ciao Aca,
immagino che il comportamento del tuo bambino ti preoccupi e che sei confusa rispetto a fare la cosa "giusta".
L'inserimento alla materna è un momento delicato per la vita di un bambino, ma anche della sua mamma.
Tu come stai nel pensarlo a scuola? Le maestre cosa ti hanno consigliato?
Probabilmente il piccolo nei 15 giorni a casa con mamma e papà era stato bene, e il suo rientro a scuola è coinciso con la partenza del papà... magari è preoccupato del fatto che anche tu possa andartene.
Io ti consiglio di confrontarti con le maestre e trovare insieme una strategia per fare restare il piccolo a scuola, gradualmente e serenamente, ma non di assecondarlo e tenerlo a casa.
In alcuni asili permettono alla mamma di restare un po' dentro con il figlio, per lasciare che si abitui al nuovo ambiente vicino alla sua mamma, oppure potreste concordare con le maestre qualcosa da dire al bambino mentre è la, ad esempio "la mamma è andata a fare la spesa, o a lavoro, appena finisce ti viene a prendere".. oppure pianificare con tuo figlio qualcosa che gli piace fare con te da fare dopo la scuola, ad esempio "quando ti vengo a prendere andiamo al parco",
L'importante è che sia chiaro dentro di te che per lui è una cosa buona frequentare quell'asilo, e che in quell'ambiente tuo figlio può stare bene e acquisire competenze positive per la sua crescita.
E' dura e ci vuole tanta pazienza, determinazione, fermezza e chiarezza di obiettivi, ma sono sicura che ce la farete!!!
In bocca al lupo!
5 NOV 2024
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Buongiorno Aca, immagino non sia facile vedere il proprio figlio vivere questa sofferenza. Ogni bambino reagisce in modo diverso all’inserimento scolastico: c’è chi piange solo all’inizio, chi inizia a farlo dopo qualche mese, e chi lo fa più frequentemente. È del tutto normale che, dopo una pausa a casa, il rientro possa provocare nuove lacrime; questo, però, non significa necessariamente che non gli piaccia la scuola o che non voglia andarci, ma potrebbe indicare un disagio legato a una situazione più complessa.
Un percorso psicologico potrebbe aiutarla a comprendere meglio l’origine di questo disagio, offrendole strumenti utili per supportarlo nella gestione delle sue emozioni e rendere il distacco meno difficile.
5 NOV 2024
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Capisco quanto possa essere difficile vedere il tuo bambino in difficoltà. È normale che il rientro a scuola dopo un’assenza prolungata possa essere complicato, specialmente con il cambiamento emotivo legato alla partenza del papà. I bambini piccoli spesso faticano a esprimere a parole le loro emozioni, quindi manifestano il disagio attraverso il pianto o la resistenza nel fare qualcosa.
Ecco alcune idee che potrebbero aiutarti:
1. Rassicurazione e routine: I bambini traggono sicurezza dalle routine, e riprendere una stabilità dopo un periodo di cambiamenti può aiutare. Cerca di mantenere una routine prevedibile a casa, specialmente la sera, per rassicurarlo e prepararlo al giorno successivo.
2. Parlagli in modo semplice: Può essere utile spiegare con parole semplici e affettuose cosa accade e che il papà tornerà. Cerca di normalizzare le sue emozioni e rassicurarlo sul fatto che sia normale sentirsi triste o dispiaciuto.
3. Crea un rituale positivo per il distacco: Un piccolo rito speciale, come una frase o un abbraccio speciale prima di salutarvi la mattina, può aiutarlo ad associare il momento del distacco a qualcosa di positivo.
4. Collaborazione con le maestre: Parla con le maestre e chiedi loro come reagisce e cosa notano durante la giornata. Condividere con loro la situazione del papà potrebbe aiutarle a comprendere meglio il suo comportamento e a sostenerlo durante la giornata.
5. Esplora le emozioni con i giochi: A casa, potresti usare bambole o pupazzi per giocare alla "scuola" o alla "partenza del papà". Giocare a situazioni che lui vive realmente può aiutarlo a esprimere le sue emozioni in modo indiretto e a elaborare il suo disagio.
Questa fase, anche se difficile, può migliorare con il tempo e con l'aiuto di qualche piccolo accorgimento. Essere lì per lui, anche solo per ascoltarlo e dargli sicurezza, farà una grande differenza.
5 NOV 2024
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I tre anni sono forse gli anni più importanti di transazione per un bambino, ma anche per i genitori e quindi per tutta la famiglia, poiché si entra nella socialità, a partire dalla scuola, dagli amici ,dalle nuove conoscenze ma anche dall'affrontare nuove sfide come appunto lo gestire gli sfinteri, le sensazioni. Essendo suo marito militare questo dà un impatto molto forte a suo figlio riguardo un'assenza e una presenza e quindi è importante partire dallo spiegare al bambino perché il padre non c'è, che cosa va a fare e inserendolo nella scuola, parlare anche dei bisogni fisici e delle proprie emozioni, così da poter anche iniziare a capire il pianto a cosa sia collegato, perché non è mai solo un capriccio o qualcosa a parte. Allo stesso tempo sarebbe importante anche poter chiedere l'aiuto ad uno psicologo per poter parlare meglio di tutta la condizione familiare per trovare la giusta via da percorrere
5 NOV 2024
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Gentile Agata, tenga presente che il suo bimbo è piccino e non tutti i bambini reagiscono allo stesso modo. A quell’età il mondo del bambino sono principalmente la mamma e a ruota tutte le persone che lo circondano. Separarsi per andare all’asilo e’ il primo passo del distacco. La paura è normale; poi l’episodio della febbre e della gastroenterite avrà fatto associare il malessere alla scuola e la paura che andando all’asilo, tornando a casa non trova più il papà . Io lo terrei per una settimana a casa per tranquillizzarlo, poi chiederei alle maestre se fosse possibile i primi giorni del rientro , restare con lui per un’oretta finché il bambino capisca che la scuola è un luogo sicuro. Lo accompagnerei alle giostre o ad un parco con qualche compagno di asilo con cui ha più simpatia in modo che associ il piacere della compagnia degli altri bambini non legata esclusivamente alla scuola . Sono a disposizione per qualsiasi consiglio. Dott.ssa Beatrice Canino
5 NOV 2024
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Buongiorno signora
Da quello che scrive la reazione di pianto è piuttosto intensa e duratura. Ha parlato con le maestre? Questo è sicuramente il primo passaggio dopodiché le consiglierei vivamente un confronto con uno psicologo dell'infanzia per capire meglio la situazione e capire come sostenere il bambino.
Se ha piacere sono a disposizione per un confronto online. Eventualmente mi scriva in privato.
Saluti
Serena Costa psicologa dell'infanzia e blogger di Connettiti alla psicologia dei bambini
5 NOV 2024
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Buongiorno Aca,
è comprensibile la sua preoccupazione. Sembra che si siano associati il rientro a scuola, dopo un periodo di malattia, e la separazione dal papà perché partito per motivi di lavoro. Non sta creando alcun trauma, sarebbe piuttosto importante comprendere lo stato d'animo del bambino, cosa vuole comunicare attraverso il pianto ed il rifiuto della scuola, tranquillizzarlo circa il ritorno del papà (qualora fosse questo l'evento scatenante). Le suggerisco di rivolgersi ad un collega.