Non sopporto più mia figlia di 5 anni

Inviata da VSB · 21 ott 2024 Psicologia infantile

Sono una mamma di una bambina di 5 anni, premetto che la bambina ha un carattere dolce e molto affettuoso ma purtroppo ci sono dei momenti in cui diventa fortemente oppositiva e soprattutto è costantemente in movimento e parla in modo costante tutto il giorno rivolgendomi le classiche domande con i perché in qualsiasi momento del giorno.
Premetto che sono una mamma separata e che la gestione di mia figlia è una cosa che riguarda me al 99% senza altri aiuti.
Mi rendo conto che arrivo alla fine della giornata mentalmente esaurita e che a volte non riesco nemmeno più ad ascoltare cosa mi domanda.
Tutto ciò mi rende estremamente nervosa anche se tento di partire col piede giusto, poi va a finire che non la tratto come vorrei e non vedo l’ora che arrivi il momento della nanna per godermi un attimo di silenzio

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Miglior risposta 22 OTT 2024

Gentile VBS,
Capisco perfettamente quanto possa essere impegnativo e faticoso essere una madre, soprattutto in una situazione in cui ti senti sola nella gestione di tua figlia ed è naturale che tu possa sentirti esausta e sopraffatta, specialmente con una bambina di cinque anni che ha un carattere vivace e curioso. Le sue incessanti domande e la sua energia sono tipiche della sua età, ma è altrettanto comprensibile che possano risultare opprimenti.
Essere una madre richiede una grande quantità di energia emotiva e fisica, e quando si è soli nella gestione quotidiana, la pressione può aumentare, così come la stanchezza e la fatica. Ti consiglio di prenderti cura di te stessa e di considerare la possibilità di trovare momenti di pausa, anche brevi, per ricaricare le tue energie.
Inoltre, potresti riflettere su alcune strategie per gestire i momenti di opposizione e il tuo stress: potresti anche provare a dedicare momenti specifici della giornata per ascoltare le sue domande e risponderle, in modo da gestire le tue energie e il tuo tempo in modo più efficace.

Vorrei ricordarti che è normale desiderare momenti di silenzio e tranquillità, e non c'è nulla di sbagliato nel cercare di trovare uno spazio per te stessa. Prima di essere una madre, sei una persona e come tale hai dei bisogni che vanno ascoltati.

Se hai bisogno di un tuo spazio per essere ascoltata, sarò lieta di ascoltarti.
un caro saluto,
Dott.ssa Claudia Cianchi

Dott.ssa Claudia Cianchi Psicologo a Roma

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22 OTT 2024

Buonasera gentile Utente, capisco perfettamente la sua situazione e quanto possa essere faticoso gestire la vita quotidiana con una bambina vivace e curiosa, soprattutto da sola. Essere una madre single comporta molte sfide, e sentirsi esaurita alla fine della giornata è un’esperienza comune tra molti genitori. È importante riconoscere i propri limiti e accettare che è normale sentirsi sopraffatti a volte.

La sua descrizione della sua bambina come dolce e affettuosa è molto positiva, ma è altrettanto comprensibile che i comportamenti oppositivi e la sua continua attività possano diventare estenuanti. I bambini di cinque anni sono naturalmente curiosi e in fase di esplorazione, il che spesso si traduce in una serie incessante di “perché” e domande. Tuttavia, questo può diventare un peso quando la sua energia è già bassa.

Per gestire meglio la situazione potrebbe esserle utile stabilire una routine: avere una routine quotidiana può offrire a sua figlia un senso di sicurezza e prevedibilità. Includere momenti specifici per attività tranquille o silenziose può aiutarla a gestire l’energia di sua figlia e a ritagliarsi momenti di calma.

Anche incoraggiare momenti di gioco autonomo potrebbe darle la possibilità di prendersi delle pause. Scegliere attività che stimolino la creatività e l'immaginazione, come disegnare o costruire, può tenere occupata sua figlia e permetterle di avere un po’ di silenzio.

Allo stesso tempo dedicare anche solo pochi minuti al giorno a tecniche di rilassamento o di respirazione può fare la differenza. Prendersi cura di sé è fondamentale per affrontare le sfide quotidiane con più pazienza.

Quando sua figlia fa domande, provi a stabilire dei momenti dedicati in cui può ascoltarla con attenzione. Può essere utile dire qualcosa come: “Adesso ho bisogno di un attimo di silenzio, ma possiamo parlarne dopo il pranzo.” Questo la aiuterà a sentirsi ascoltata e, nel contempo, a gestire le sue energie.

Se possibile, cerchi di trovare supporto da amici, familiari o gruppi di genitori. Anche avere una persona che possa darle una mano per un paio d’ore alla settimana potrebbe fare una grande differenza nel suo benessere.

Infine, si ricordi che non deve essere perfetta. Ogni genitore vive momenti di difficoltà, e va bene sentirsi stanca o frustrata. Cercare di affrontare la giornata con gentilezza verso se stessa e riconoscere i suoi sforzi è fondamentale. Prendersi del tempo per ricaricarsi e recuperare energia la aiuterà a interagire con sua figlia in modo più sereno e positivo.

Se dovesse avere bisogno di ulteriori consigli o di una consulenza resto a disposizione. Augurandole di superare al più presto questo momento di difficoltà le porgo cordiali saluti.
Dott. Luca Vocino

Dott. Luca Vocino Psicologo a Bergamo

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22 OTT 2024

Buongiorno,
la maternità richiede tantissime energie ed è normale non riuscire sempre a gestire la situazione come si vorrebbe: lei è una madre che si occupa al 99% di sua figlia ed in questa percentuale ci saranno sicuramente momenti positivi ed altri di maggior stanchezza e difficoltà. Per poterla aiutare occorrerebbe avere molte più informazioni, che aiutino a comprendere la fonte di questo "esaurimento" di cui parla: l'unico consiglio che posso darle è quello di rivolgersi ad un professionista e prendersi uno spazio per sé, dove trovare il supporto che, in questa fase complicata della sua vita, la aiuterà a ritrovare il proprio equilibrio.
Resto a disposizione,
dott.ssa Alessia Foronchi

Dott.ssa Alessia Foronchi Psicologo a Pesaro

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22 OTT 2024

Capisco perfettamente la tua situazione. Essere madre è un ruolo bellissimo, ma anche molto impegnativo, soprattutto quando si ha a che fare con un bambino così vivace e curioso come la tua bambina. È normale sentirsi stanche e sopraffatte a volte, soprattutto quando si è soli a gestire tutte le responsabilità.

Ecco alcune riflessioni e consigli che potrebbero esserti utili:

È normale: È importante ricordare che il comportamento della tua bambina rientra nella normalità per un bambino della sua età. La curiosità, l'energia e l'esigenza di attenzione sono caratteristiche tipiche dei bambini in fase di sviluppo.
Gestisci le tue aspettative: Prova a ridimensionare le tue aspettative. Non pretendere di essere sempre perfetta e paziente. È normale sbagliare e avere dei momenti di difficoltà.
Trova dei momenti per te: Anche se hai poco tempo libero, cerca di ritagliarti dei momenti per te stessa, anche solo pochi minuti al giorno. Puoi leggere un libro, fare una passeggiata, ascoltare della musica o semplicemente rilassarti.
Chiedi aiuto: Non aver paura di chiedere aiuto ai tuoi familiari, agli amici o a un professionista. Potresti coinvolgere un nonno, una zia o un'amica per qualche ora, così da avere un po' di tregua.
Struttura la giornata: Organizza la giornata della tua bambina con delle attività strutturate, come giochi, letture o piccole commissioni. Questo può aiutarla a scaricare l'energia e a concentrarsi su qualcosa di specifico.
Insegna la calma: Insegna alla tua bambina a rilassarsi e a trovare dei momenti di calma. Puoi provare a fare insieme degli esercizi di respirazione o delle attività creative.
Sii paziente e comprensiva: Ricorda che la tua bambina sta ancora imparando a gestire le sue emozioni e a relazionarsi con gli altri. Sii paziente e comprensiva, anche quando le sue richieste ti sembrano eccessive.
Parla con lei: Spiega alla tua bambina come ti senti, in modo semplice e chiaro. Falle capire che la ami molto, ma che a volte hai bisogno di un po' di riposo.
Alcune attività che potrebbero essere utili per te e tua figlia:

Giochi all'aperto: Sfrutta le belle giornate per fare delle passeggiate all'aria aperta o per giocare al parco.
Attività creative: Disegnare, colorare, modellare con la plastilina sono attività che stimolano la creatività e aiutano a rilassarsi.
Letture: Leggere insieme un libro può essere un momento molto piacevole e rilassante.
Giochi di ruolo: I giochi di ruolo stimolano l'immaginazione e favoriscono lo sviluppo del linguaggio.
Ricorda: non sei sola. Molte mamme si trovano ad affrontare le stesse difficoltà. Cerca di parlare con altre mamme, condividere le tue esperienze e chiedere consigli.

Se senti che la situazione sta diventando troppo difficile da gestire, non esitare a rivolgerti a un professionista. Un terapeuta può offrirti un supporto psicologico e fornirti degli strumenti utili per affrontare le tue difficoltà.

Dott. Alessandro Cancellieri Psicologo a Genova

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22 OTT 2024

Cara VSB, che incredibile atto di amore quello di riconoscere una propria difficoltà. Deve essere davvero molto fiera di se stessa.
Mi dispiace molto per ciò che sta vivendo e penso che non debba solo costringersi a stringere i denti, ma pensare un po' a sé e al suo benessere. Sicuramente un percorso psicologico la potrebbe aiutare a scaricare questo senso di pesantezza che la opprime, a capirsi meglio e a trovare il modo di interagire con sua figlia come vorrebbe. Potendo anche ricaricarsi nella relazione con la sua bimba e non sentirsi solo prosciugata.

Qualora fosse interessata, resto a disposizione per un primo colloquio conoscitivo gratuito.

Non si isoli e provi a farsi aiutare e sostenere emotivamente. Si può lavorare insieme per uscire da un momento di profondo e comprensibile scoraggiamento e raggiungere la serenità che merita.

Le mando un caro saluto

Dott.ssa Claudia Nunnari

Dott.ssa Claudia Nunnari Psicologo a Roma

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22 OTT 2024

Buongiorno,

gli attriti nelle relazioni strette non hanno una causa unica e unilaterale, sono sempre contestuali. Purtroppo nel mondo in cui viviamo la gestione dei figli è spesso interamente a carico del genitore che responsabilmente se ne prende cura, e questo influenza in modo negativo la relazione.
Potrebbe essere utile un approfondimento psicologico per capire come è possibile affrontare la situazione in modo sostenibile, sia per lei che per sua figlia.

Un caro saluto

Dott.ssa Alina Bucurescu Psicologo a Padova

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22 OTT 2024

Buongiorno,
la situazione che lei descrive è alquanto normale considerando che, come dice, dipende da lei il 99% della cura della bambina e non è affatto semplice. Non deve sentirsi in colpa per provare ciò che sta provando: non dimenticare mai che prima di essere mamma è anche donna. Ha evidentemente bisogno di prendere per se stessa del tempo di qualità in modo tale da poter essere più paziente e più centrata nella cura della bambina durante il resto del tempo che trascorrete insieme. Per i momenti in cui sua figlia è fortemente oppositiva, bisogna indagare, comunque lei potrebbe apprendere e provare nuovi metodi per porre dei limiti.
Infine, potrebbe trovare anche lei stessa delle strategie e tecniche per sentirsi meno nervosa e gestire meglio tutto questo stress.
La abbraccio, non si senta una cattiva mamma!

Dott.ssa Martina La Gamma

Dott.ssa Martina La Gamma Psicologo a Castrovillari

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22 OTT 2024

Buongiorno VSB, questo messaggio trasmette bene in effetti la fatica che prova e che pesa totalmente su di lei.
Non dev'essere per niente facile avere la responsabilità della bambina ad una percentuale così elevata anche perché le sfere di vita di una persona sono tante e, sembrerebbe, che nel suo caso si siano ridotte alla sola sfera genitoriale che, se dovessimo immaginare un grafico a torta, prenderebbe probabilmente il 95% (o anche più) del totale. Non so se poi lei ha degli orari lavorativi che la portano a separarsi dalla bambina, ma mi rendo conto che questi possano essere totalmente insoddisfacenti o insufficienti dal momento che non corrispondono ad un tempo che lei dedica solo a se stessa.

Sempre considerando la sua situazione personale e familiare, forse banalmente, le suggerirei di iniziare a ritagliarsi del tempo da trascorrere solo con se stessa; magari partendo gradualmente. Affidare la bambina ad aiuti potrebbe aiutarla a sentirsi, poco a poco, padrona del suo tempo e del suo benessere, sfere sulle quali ora potrebbe sentire di non avere alcun controllo ed essere, al contrario, sotto il controllo della sua bambina. Si dia la possibilità di ritagliarsi del tempo per fare ciò che a lei va di fare, lasciando fuori il resto almeno per quel tempo di cui necessita.
Il tempo trascorso con la sua bambina potrebbe risentirne positivamente, perché potrebbe sentire di esistere e di prendersi cura di lei oltre sua figlia.
Se questo non dovesse essere sufficiente, potrà chiedere eventualmente un supporto per affrontare altri nodi che potrebbero pesare sulla sua condizione.

Un caro saluto,
dottoressa Francomano Ilaria

Dott.ssa Ilaria Francomano Psicologo a Verona

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22 OTT 2024

Gent.le Sig.ra,
i bambini a seconda della fase di sviluppo mettono a dura prova la resistenza e la capacità di comprensione dei bisogni di chi gli sta vicino. Sicuramente da quello che riferisce Lei è stata ed è tuttora una mamma "sufficientemente buona" , come scriveva Winnicott, per sua figlia. Certamente ed aggiungerei purtroppo noi adulti, considerati i momenti critici dei bambini, non possiamo sempre essere in grado di rispondere nel pieno delle nostre risorse alle richieste e bisogni di chi ci troviamo di fronte.
In genere non mi ritengo un psicologo molto giustificante ma a me sembra che Lei è pienamente cosciente dei suoi limiti oggettivi, il lavoro, le altre incombenze quotidiane che limitano la disponibilità di tempo, e sopratutto la responsabilità esclusivamente sua della gestione di sua figlia, la mancanza di qualcun'altra che divida con Lei le normalissime ansie nella gestione dei figli.
I sensi di colpa genitoriali, in misura maggiore o minore, sono assai frequenti; un altro famoso neuropsichiatra infantile, Bollea, scriveva che non c'è un ricetta per fare il genitore ma l'ideale sarebbe comportarsi nei confronti dei figli con la necessaria autorità sicuramente, con la giusta quantità di affetto anche, ma sopratutto coscienti di essere esseri umani con i propri limiti e difetti, l'importante è poter agire nei loro confronti in modo di aiutarli nel proprio sviluppo e non per soddisfare i problemi genitoriali, le frustrazioni di adulto.
Nel Suo caso specifico poi mi viene da pensare per dare un contesto alla crisi che sta vivendo, da quanto tempo è separata? Considerando poi che nella nostra cultura fino ad una cera età è la mamma che gestisce direttamente la relazione con il bambino, il papà affianca la mamma nel dargli sicurezza, ed in ogni caso a 5 anni il papà comincia ad avere un ruolo anche nella relazione diretta con i figli. La separazione riguarda anche il ruolo genitoriale? No di sicuro. Questo non per dire assolutamente che la separazione si la causa di chissà quali problematiche nei figli, ma semplicemente che è anche per loro un periodo di crisi che forse chiede maggiori rassicurazioni. Non solo, nell'aiuto alla gestione della bambina e alla riduzione della sua stanchezza potrebbero essere utili anche persone valide sostitutive che alla fine La mettano in grado di vivere più serenamente la sua maternità.

Dott. Gabriele Leardi Psicologo a Roma

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22 OTT 2024

Buongiorno signora
Comprendo la situazione, su faccia aiutare da uno psicoterapeuta
Dottoressa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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22 OTT 2024

Occuparsi di un figlio a tempo pieno è sempre un impegno molto importante e che toglie energie, soprattutto se si è da soli. I 5 anni sono gli anni delle scoperte,dei perché,delle mille curiosità e tutto questo può portare il genitore allo stremo delle forze,portando dietro malumori e difficoltà di dialogo con il figlio ma questo non significa che non si può cercare un momento per sé,per distanziarsi anche dal proprio figlio,perché altrimenti si arriverebbe al limite e si esploderebbe,ma a volte si può anche dire con estrema chiarezza,semplicità, al proprio figlio che la mamma ha bisogno dei suoi spazi,anche per poco,per potersi riprendere e stare meglio. I sentimenti negativi,gli sfoghi e i pensieri che vengono in mente quando un figlio porta al limite sono tutti da accettare e da comprendere,elaborare per poterne fare qualcosa di migliore e ripartire da quelli.

Dott.ssa Emanuela Grosso Psicologo a Salerno

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22 OTT 2024

Salve VSB,
comprendo la sua stanchezza emotiva legata al carico di responsabilità che si trova a gestire, il desiderio di godere di momenti che siano solo suoi, ma è altrettanto comprensibile il comportamento di sua figlia, che la cerca, che è desiderosa di sapere e di esplorare ciò che la circonda.
Potrebbe provare, compatibilmente, alla gestione della bambina, a ritagliarsi uno spazio per sé, dedicandosi a qualcosa che le piace, che le interessa, creandosi uno spazio che sia suo.
In ogni caso, rivolgersi ad un terapeuta e dare voce ai suoi vissuti emotivi, per individuare delle strategie di gestione che siano funzionali, per lei e per la bambina, credo possa aiutarla.

Saluti

Dott.ssa Matilde Ragno Psicologo a Avellino

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