Ho 21 anni e negli ultimi due anni ho avuto dei periodi bui: ho frequentato per un anno una facoltà che odiavo, per il semplice gusto di accontentare i miei. Nel mentre, non riuscendo a studiare e a dare esami, ho vissuto un loop di depressione e attacchi di panico. Dopo un percorso psicologico, sono riuscita a dirlo ai miei ed ho cambiato facoltà. Il rapporto con loro, da quel giorno, è migliorato ma io mi sento sempre sotto giudizio. Mi sento sempre la figlia di serie B rispetto a mio fratello che ha sempre fatto tutto con perfezione. Per esempio, se devo andare ad una festa loro tendono a farmelo pesare. Organizzare un viaggio, anche con il mio ragazzo, è diventato impossibile perché ostacolano sempre le mie scelte, o per una scusa, o per un’altra. Ho l’ansia anche di farmi vedere oziare, perche ciò significherebbe fargli vedere che non sto studiando. Ho l’ansia di svegliarmi tardi la mattina perché per loro chi si alza tardi è solo un fallito. Sento sempre che da parte loro ci sia un “eh vabbè ma tanto tu…” Mi sento sempre trattata come una bambina, come una stupida. Cercano sempre di inserirsi nella mia vita. Io so che sono due persone umanamente buone, ma con me sono stati dei genitori deleteri. Non mi hanno mai insegnato a crescere. Hanno sempre cercato di farmi rimanere nella mia bolla, perché per loro sono quella da proteggere, a differenza di mio fratello che fa quello che vuole ed è sempre se stesso.
Sono stanca. Vorrei essere libera di essere felice. Vorrei sentirmi dire dei NO sensati e non dei NO senza una motivazione. Vorrei potermi meritare anche io le cose belle, invece per loro esiste solo lo studio, nonostante quest’anno sia riuscita a dare tutti gli esami della sessione. Forse da quel giorno in cui ho cambiato facoltà in loro c’è solo delusione.
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28 FEB 2022
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Salve Bianca, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
19 MAR 2022
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Salve Bianca,
complimenti per aver trovato la forza di cambiare facoltà.
Dalle sue parole noto che lei è ancora fortemente ancorata al giudizio dei suoi genitori, come se loro avessero la risposta giusta in modo assoluto.
Quello che dovrebbe cercare di fare, anche se richiederà del tempo e un supporto psicologico, è staccarsi dalle figure parentali e uscire dalla così detta “bolla” che lei stessa ha nominato. È molto importante che sia consapevole del fatto che sta diventando adulta e anche se i suoi genitori la trattano come una bambina, ha tutto il diritto di creasi uno spazio suo, dove possa autodeterminarsi e prendere delle decisioni seppur in contrasto con l’idea dei suoi genitori.
Sicuramente la scelta di cambiare facoltà è già un ottimo traguardo, ora deve cercare di applicare questo anche nel quotidiano come uscire senza sentirsi in colpa o andare in vacanza con il suo ragazzo.
28 FEB 2022
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Buongiorno Bianca,
mi sembra interessante che con il percorso terapeutico che ha fatto in precedenza lei sia riuscita ad autorizzarsi a dare forma al suo desiderio.
Forse ad oggi sarebbe interessante riprendere in mano un po' queste questioni che, in forma diversa rispetto alla scelta universitaria, continuano a tornare, inglobando in realtà molto aspetti della sua vita (un po' tutti i suoi atteggiamenti quotidiani, che la portano a vivere con molta ansia).
Si tratta di un conflitto importante e dal quale pare lei non riesca ad uscire.
Sembra inoltre che la parola dei suoi genitori sia per lei "LA" parola, che condiziona il suo agire.
Sarebbe importante lei potesse ancora una volta autorizzarsi a fare e a dire cosa vuole (cosa per nulla semplice), cercando di uscire dalla conflittualità con i suoi genitori.
Qualora decidesse di farlo in un percorso psicoterapeutico, ed in ogni caso,
resto a Sua disposizione.
28 FEB 2022
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Salve,
da ciò che scrive posso comprendere la difficoltà che sente nel vivere con serenità il rapporto con i suoi familiari. Tante cose che ha raccontato sarebbero da approfondire, dare risposte immediate in un contesto come questo non sarebbe terapeutico. Il suo messaggio trasmette un forte bisogno di riconoscimento. Il suo sentirsi giudicata, controllata, sotto pressione fa pensare che in casa il dialogo riguardo qualsiasi ambito della sua vita non sia sereno. Se sentirsi così la ostacola nella sua quotidianità e rende il dialogo "distruttivo" la invito a chiedere un supporto dal punto di vista psicologico. Un professionista può aiutarla a reggere il peso che sente e a capire come sentirsi meglio. Sentirsi liberi di essere se stessi, di scegliere, di sbagliare, di non essere perfetti è la possibilità più preziosa che si può avere nella vita. Solo lei può autorizzarsi ad esserlo.
Se si riconosce in ciò che ho scritto o le è stato utile, resto a disposizione, anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Martina Pallottini
28 FEB 2022
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Cara Bianca,
i nostri genitori sono le prime relazioni della nostra vita, è attraverso loro che impariamo a relazionarci e a stare al mondo e cercare la loro approvazione, comprensione e il loro sostegno è quanto di più normale possa esserci, soprattutto alla tua età, in una fase di cambiamento come l'ingresso nell'età adulta e il percorso universitario. Hai già dimostrato a te stessa di sapertela cavare, chiedendo un aiuto esterno in un momento in cui da sola non riuscivi, e ti suggerisco di fare appello ancora una volta a questi tuoi pregi e contattare un terapeuta, nuovo o anche il/la collega con cui hai già lavorato, per aiutarti a fare questo ulteriore passo, un'emancipazione psicologica dalle aspettative e dai giudizio tuoi e altrui.
Resto a tua disposizione online e in presenza, se vorrai dedicarti uno spazio d'aiuto.
Un caro saluto
28 FEB 2022
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Buongiorno Bianca,
ci sono ferite nell'animo che occorre curare con terapie specifiche, altrimenti i rigurgiti presto o tardi si ripresentano e -a volte- in forma peggiore del passato. La relazione con i propri genitori determina l'approccio relazionale che ci portiamo da adulti. E per quanto vogliamo prenderne le distanze, persino con un sentimento così violento come l'odio, in realtà ci stiamo dentro in modo pervasivo.
Ti consiglio di fare terapia EMDR. Ti aiuterà a elaborare le ferite che hai e ti permetterà di vivere le relazioni (familiari e non) in modo equilibrato e sereno.
Ti auguro il meglio e resto a disposizione
Dott.ssa Oriana Parisi