Pensieri intrusivi e ansia continua

Inviata da ALC9 · 19 nov 2020

Buongiorno Dottori,

sono un ragazzo di 29 anni, sono un soggetto ansioso e ipocondriaco, nel lavoro sento molto le responsabilità, sento molto le critiche e prima di fare una scelta cerco sempre di confrontarmi con altri per essere sicuro.

Questo periodo però complice forse la situazione del covid e i mille impegni lavorativi la mia ansia-angoscia è aumentata a molto.

In tutto ciò sto vivendo una situazione di transizione perchè sto cercando di prendere una casa in affitto e mi chiedo sempre se ce la farò con quella nuova vita.

I primi di settembre ho avuto dei sintomi intestinali ed ho pensato subito al peggio.

Dopo invece un formicolio al braccio riconducibile a problemi posturali mi ha portato (complici pure le fascicolazioni diffuse che ho e continuo ad avere) a pensare ad una malattia neurologica.

Insomma per giorni e giorni non ho avuto altro che questi pensieri negativi.

La cosa peggiore però è stato quanto successo circa un mese fa una sera perchè ad una cena si parlava con alcune persone di serial killer e argomenti simili (io mi impressiono facilmente e sono argomenti/film che cerco di evitare) e, nonostante l'argomento nel corso della mia vita mi sia capitato di affrontarlo altre, volte quella sera mi ha lasciato un senso di angoscia profonda.

Quella stessa sera improvvisamente dopo aver visto un coltello la mia mente ha visualizzato istantaneamente una scena in cui ero io ad utilizzarlo con la mia ragazza... questa cosa ovviamente per uno come me che mai l'aveva pensata prima mi ha provocato un senso di disprezzo enorme, una paura incontrollata che è finita in un attacco di panico con battiti a 200 e sudore freddo, muscoli tesi ecc...

Dopo quella serata pensavo di riuscire ad eliminare il pensiero e invece si è ripresentato con paure annesse anche se cercavo di non pensarci rendendo la cosa ridicola ecc.

Per fortuna da dopo circa 20 giorni quei pensieri intrusivi sono sempre più sporadici e la pura è minore... per fortuna quasi sempre non ho più in mente una scena di quel tipo ma diciamo che se vedo un coltello o cose simili a volte mi sale l'ansia e un'angoscia profonda.

In seguito a queste cose mi sono informato su internet e ho letto del DOC e del Disturbo d'ansia generalizzata; non so se sono questi ma come personalità/sintomi mi ci potrei rivedere.

A volte da piccolo avevo degli atteggiamenti più " compulsivi" e ancora oggi a volte devo sistemare degli oggetti sempre nello stesso modo prima di dormire... ma ovviamente non sono pensieri fastidiosi come quelli aggressivi.

Io non sono mai stato una persona violenta, anzi mi fa paura esserlo al punto che tra me e me questi giorni ho sempre pensato come ipotesi che piuttosto che far del male agli altri preferirei che una malattia portasse via me da quanto ne sono spaventato, ma ovviamente mi auguro che non succedano entrambe le cose..

Ora sono diventato sensibile a tutti i fatti di cronaca in cui si parla di persone "miti" che poi fanno del male agli altri e cose simili vedi caso di lecce e analoghi, quando ne sento parlare/ mi capita qualche articolo sotto gli occhi mi sento un mezzo attacco di panico con sudore a freddo, tremori e fascicolazioni amplificate e mezze vertigini.

La cosa che vorrei puntualizzare è appunto che i pensieri intrusivi di tipo aggressivo sono molto diminuiti ed è come se sono stati sostituiti da una irrequietzza/angoscia quando mi vengono in mente certi argomenti.

Vi chiedo un vostro gentile parere, per ora sto assumendo Ansiben Relax nel tentativo che se non altro allevi la cosa.. Grazie

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Miglior risposta 20 NOV 2020

Buongiorno,
vorrei usare una metafora e dirle che tra il mare magnum dei suoi/nostri pensieri e protopensieri (sensazioni poco definite), immagini mentali, impressioni sensoriali, emozioni insorgenti, fantasie... e il mondo esterno, nel quale ci muoviamo e facciamo cose, c'è una barriera, che lei teme essersi assottigliata. Ha bisogno allora di rafforzarla, con mattoncini che sono ad esempio le buone esperienze, le buone parole, le buone relazioni, la fiducia e l'affetto di chi ci circonda, insomma tutte quelle situazioni in cui ci sentiamo bene e al sicuro.
Alla luce di questo la invito a valutare la possibilità di cercare un buon terapeuta con cui instaurare una buona relazione.
In bocca al lupo
Dott.ssa Franca Vocaturi

Franca Vocaturi Psicologo a Torino

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20 NOV 2020

Salve,
La situazione che descrive fa senz'altro emergere un vissuto di sofferenza legato all'ansia. L'emozione che descrive è una forte paura legata all'incontrollabilità degli eventi della vita ma anche alle sue stesse azioni, teme infatti di poter divenire aggressivo. Le consiglio di rivolgersi ad un professionista psicologo per approfondire le cause di questi sintomi ansiosi, capire da dove provengono determinate paure, avere una maggiore consapevolezza di se stesso e acquisire gli strumenti utili per gestire efficacemente i suoi sintomi e la sua vita.

Dott.ssa Michela Zibellini

Dott.ssa Michela Zibellini Psicologo a Roma

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20 NOV 2020

Buongiorno, non deve essere semplice riuscire a controllare tutti gli aspetti di vita quotidiana e questi pensieri intrusivi e disturbanti che lei descrive. Ma prima di fare diagnosi, che a mio parere serve a poco, bisogna capire quanto influiscono sulla sua quotidianità e quanto siano invalidanti per lei. Sì, i sintomi principali possono essere simili per tutti, ma per ognuno il sintomo ha significati diversi e spesso sono connessi a dinamiche familiari e relazionali. Le consiglio di intraprendere un percorso psicologico in modo da indagare meglio questi vissuti che lei riporta e perché il farmaco è solo palliativo e molte volte è più funzionale affiancare un supporto psicologico.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti,
Dott.ssa Antonella Bascià

Dott.ssa Antonella Bascià Psicologo a Milano

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20 NOV 2020

Buongiorno,
sono molto spiacente per il disagio che lei porta e per la sofferenza che ne consegue.
Credo che sarebbe importante per lei poter contare su una relazione di aiuto con un professionista con il quale parlare di quello che sente e vive così prepotentemente egodistonico.
Comunque avrei bisogno di conoscerla meglio per fare un approfondimento più centrato.
Resto a sua disposizione.
la saluto cordialmente.
Dott. Massimiliano Compagnone

Dott. Massimiliano Compagnone Psicologo a La Spezia

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20 NOV 2020

Buongiorno,
Dalla sua narrazione sembra che l’ansia sia uno stato emotivo con cui convive da molti anni e che, in assenza della comprensione ed elaborazione dei fattori che la originano, siano comparsi comportamenti atti a cercare di alleviarla (confronto con gli altri, controlli ripetuti di singole azioni). Questi comportamenti hanno, a volte, il risultato sperato di abbassare il livello di ansia ma negli anni sembrano averla portata lontano dalle cause dell’ansia e dunque da se stesso. Visto che i dubbi sulla sua capacità di autogestirsi sono aumentati con l’aumento della complessità delle cose che si trova a dover affrontare, sembra questo un buon momento per iniziare un percorso psicoterapeutico che la aiuti a riavvicinarsi alla parte più sana di se così da riappropriarsene.
Le mando un caro saluto

Dott.ssa Selena Ciardi Psicologo a Roma

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20 NOV 2020

Gentile,
mi arrivano davvero molto forti l’angoscia, la preoccupazione e la sofferenza che sta vivendo in questo periodo. Mi sembra inoltre di scorgere un profondo senso di insicurezza e paura che non sono solamente rivolti all’esterno, ma anche verso di lei; come negli ultimi tempi il timore dell’idea di poter far del male a qualcuno. Come se a spaventarla possa essere l’idea della possibilità di commettere un giorno un atto che non le appartiene, non la rappresenta e nel quale assolutamente non si riconosce. Forse anzi questi vissuto lo sta già provando anche solo per quel che riguarda questa tipologia di pensieri intrusivi, e certo deve essere spaventoso trovare in “casa propria” qualcosa di così estraneo a noi. Al di là di una possibile diagnosi, ciò che è realmente importante non è il nome che diamo a ciò che ci angoscia, ma il fatto stesso che proviamo angoscia. Ed è quindi giusto intervenire affinchè lei possa ritrovare la tranquillità, la sicurezza ed il benessere che si merita. Un primo passo per cominciare a riappropriarsi del proprio potere personale su ciò che vive e la circonda può sicuramente essere rivolgersi ad uno psicoterapeuta. Un percorso di tale tipo potrebbe permetterle innanzitutto di trovare e sperimentare un luogo sicuro, un contenitore di emozioni in grado di accogliere ed accettare senza giudizio qualsiasi suo tipo di vissuto, pensiero ed esperienza; in secondo luogo le permetterebbe di scavare più a fondo cosa si celi dietro a questa ansia, insicurezza e paura, in modo da sciogliere la tensione e l’angoscia che sta sperimentando ormai da troppo tempo.

Le auguro sinceramente il meglio,
Dott.ssa Caterina Berti

Dott.ssa Caterina Berti Psicologo a Torino

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20 NOV 2020

Buongiorno,
dal suo scritto colgo una condizione di ansia con manifestazioni sul corpo e pensiero che si attivano in relazione a situazioni ed eventi.
L'ansia è un segnale di un disagio interiore che se non considerato continua a dare segnali sempre più intensi.
Le consiglio di rivolgersi a uno Psicoterapeuta per conoscere e considerare i suoi vissuti, e affrontarli.
Rimango a disposizione
Dr.ssa Elisabetta Ciaccia

Dott.ssa Elisabetta Ciaccia Psicologo a Milano

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19 NOV 2020

Salve, mi spiace molto per il disagio espresso. Per quanto riguarda i farmaci non mi pronuncio tuttavia ritengo essenziale intraprendere un percorso psicologico al fine di indagare le cause, origine e fattori di mantenimento dei suoi sintomi, aspetti che il farmaco, da solo, non può risolvere.
Cordialmente, dott. FDL

Anonimo-181068 Psicologo a Roma

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