Pensiero ricorrente sul suicidio come unica via d'uscita
È normale avere questo pensiero ossessivo? Ho 40 anni, sono laureato e dopo alcuni lavori precari ora sono disoccupato: ciò mi rende economicamente non indipendente.
È una situazione che mi logora, mi sento in ritardo rispetto ai miei coetanei e in colpa nei confronti della mia compagna, che vorrebbe costruire una famiglia con me. La ricerca del lavoro è snervante, ho provato alcuni concorsi pubblici senza esito positivo e sono stanco di stare sui libri. Gli anni passano, tutti vanno avanti, hanno un lavoro, dei figli e un futuro davanti. Io sono fermo e stanco di lottare, evito conoscenti per timore che mi chiedano cosa sto cambiando e mi sento terribilmente in colpa nei confronti della mia compagna: non voglio che rimanga irrealizzato il suo sogno di avere dei figli per colpa della mia situazione. Non ho il coraggio di lasciarla perché la amo, preferirei mi lasciasse lei perché è una persona stupenda e merita di realizzare i suoi progetti di vita. Io che futuro posso garantirle d'altronde?
Grazie per avermi permesso questo sfogo, auguro a tutti una buona serata.