Perché il mio ex mi odia così tanto?
Buongiorno, sono una donna di 35 anni, e faccio fatica a dimenticare il mio ex compagno. Circa due anni e mezzo fa, ho iniziato una relazione con un uomo di 12 anni più grande di me, la sintonia tra noi era profonda, così come l'amore che ci ha legati fin da subito, era una relazione intensa. Tuttavia, dopo poco ho notato da parte sua una certa mancanza di continuità nei suoi comportamenti, e soprattutto ciò che mi faceva soffrire era legato alla sua situazione: due figli da due donne diverse, e un rapporto continuo con queste due ex, dalle quali lui diceva di essersi serenamente staccato, ma che erano in realtà sempre presenti nella vita (con una delle due addirittura collaborava lavorativamente, erano frequenti le cene con loro con la motivazione delle figlie, numerosi i post Facebook che li ritraevano insieme a una o l'altra ecc). Ho iniziato a sopportare sempre meno questa situazione, lui ha iniziato a mostrarsi apertamente scocciato e a dirmi anche con una certa maleducazione che la situazione era questa, di non rompere. Ha iniziato a distaccarsi e ad attuare un comportamento altalenante: era passionale in modo eccessivo e un momento dopo completamente assente. Ho deciso di rompere del tutto dopo un anno e mezzo, di intensi alti e bassi, quando lui mi ha ripetuto nuovamente, in modo molto crudo e secco, che con me non aveva intenzione di avere altri figli. Ho realizzato che questa persona non poteva darmi ciò che volevo, e che nonostante io fossi follemente innamorata, vi era troppa sofferenza in me. Ci siamo allontanati, soffrivo molto ma dopo poco ho iniziato a frequentare un mio coetaneo in modo graduale, lui é ora il mio attuale fidanzato e la relazione dura da un anno, è una persona totalmente diversa: solare, ottimista, con una vita "normale". Quando il mio ex ha constatato che non sarei tornata da lui, come avevo invece fatto tante altre volte in precedenza, ha iniziato a manifestare un attaccamento nei miei confronti, che mai avrei immaginato: in modo morboso mi ha contattata per mesi, ha iniziato ad insultare, a offendere (offese davvero molto molto pesanti), a presentarsi sotto casa, e in generale a sfogare una rabbia enorme verso di me. Ci siamo rivisti altre 3 volte (si,purtroppo tradendo il mio attuale compagno), l'ultimo incontro risale a 6 mesi fa, poi ancora una volta la sua discontinuità e la presenza ingombrante del suo passato mi hanno portato a dire BASTA. Eppure... sono passati mesi, ha mostrato il peggio di sé, ho un nuovo compagno con cui sto bene, perché penso ancora a lui? Ho conosciuto anche il suo lato "buono", e mi manca. È una persona adulta per cui mi attenderei di mantenere un rapporto, se non amicale, quanto meno pacifico. E invece, ho cercato di contattarlo ma ogni volta è un incubo: mi odia, mi minaccia, dice offese irripetibili, dice che io gli ho fatto del male quando in realtà io sono semplicemente fuggita da una situazione che mi faceva soffrire tanto... mi chiedo perché non il suo rancore non accenna a calare e se mi merito tutto questo odio. Soprattutto vorrei sapere cosa dovrei fare IO, per andare oltre, per non sentirmi più in colpa per lui, e per non soffrire più per questa persona, che forse in realtà non mi ama così tanto come dice.
Grazie.