Perché non so essere Felice?

Inviata da Woddy · 5 set 2022 Autorealizzazione e orientamento personale

Ci affanniamo così dannatamente alla ricerca della felicità, pensiamo che raggiungere degli obiettivi che ci fissiamo ci rendano felici.. eppure .. Malgrado la vita del cazzo e, piano piano, con le difficoltà annesse le spuntiamo ehhhhh no, non siamo felici.
Prima avevo degli obiettivi sa quelli classici, quelli di laurearmi; trovare un lavoro; metter su famiglia; comprare casa o una macchina.. pensavo che spuntare questi traguardi mi avrebbe portato ad un equilibrio. E invece?!?!? invece più spunto i traguardi più mi dico "Ehy guarda che popò di felicità stai raggiungendo" più divento infelice; irrequieta; devo commettere delle grandi cazzate per tranquillizzarmi, per sentire che boh sono viva. Vi rendete conto? più ho motivo di esser felice e più non lo sono. Più mi metto seduta sul mio divano più mi dico "boh".
E' così una stupida cosa non essere Felici?

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Miglior risposta 6 SET 2022

Salve Wendy, da quello che scrive lei parla proprio di "incapacità"ad essere felice nonostante i traguardi raggiunti. Dipende da cosa è per lei la felicità e come dovrebbe dimostrare a se stessa di essere felice.
Facendo un passo indietro pitrebbe essere una aspettativa grandiosa della felicità, di solito immaginiamo l'essere felici come una sensazione di gioia perenne, una soddisfazione di sé che ci riempie di sano orgoglio verso i propri risultati e siamo lì a gongolare su di noi, allegria e festa tutto il giorno, essere di buonumore e cantare, sorridere, essere gentili con tutti ecc... Tanti sono gli stereotipi della felicità, e più pensiamo di dover essere in un certo modo e non lo siamo più pensiamo di essere sbagliati!
In realtà non esiste un modo universale di essere felici, e anche se raggiungiamo una sorta di "equilibrio" tutte le emozioni sono sempre presenti, sia piacevoli che spiacevoli, non smettiamo di essere tristi, arrabbiati, oppure spaventati se abbiamo una bella casa, un lavoro una famiglia.
Quello che invece mi ha colpito del tuo racconto è "devo commettere delle grandi cazzate per sentirmi viva", questo aspetto meriterebbe di essere approfondito. Le suggerisco di trovare uno spazio per sé con un professionista per poter andare più in profondità e comprendere questa "irrequietezza".
Le auguro il meglio
Dottoressa Aniela Corsini

Dott.ssa Aniela Corsini Psicologo a San Benedetto del Tronto

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9 SET 2022

No cara Woddy,
non è affatto una stupida cosa non essere felici. La saggezza popolare dice addirittura che della felicità ti accorgi solo quando e già passata perchè quando ci sei dentro non la riconosci come tale.
Come tu dici , spesso si pensa che il raggiungimento degli obiettivi che tu chiami "classici" porti la felicità, ma non è così, anche se è bene aggiungere che l'assenza di risultati e di soddisfazioni aumenta certamente l'infelicità. E allora dobbiamo concludere che la condizione umana è fatta così e che non serve affannarsi ad inseguire chimere?
Io direi proprio di no, ma secondo me occorre aggiungere agli obiettivi esterni quelli interni che sono, questi ancora più dei primi, diversi da persona a persona.
Mi sembra di intuire dalla tua lettera che questi aspetti sono stati un pò trascurati fino ad ora (qualcuno direbbe "poca introversione") e questo è un vero peccato perchè avrebbero potuto aggiungere spessore, profondità ed intensità alla tua vita.
Ma soprattutto mi sembra di intuire che, finito lo slancio verso le conquiste, ti trovi in un momento di smarrimento (come Dante: "nel mezzo del cammin...selva oscura...diritta via smarrita). E brava che ne prendi coscienza! Forse è arrivato il momento di cambiare registro e di lasciare spazio anche al sentire oltre che al fare, così che tu non abbia più bisogno "di commettere grandi cazzate per sentire che sei viva".
Vivamente ti consiglio di intraprendere un buon lavoro psicologico (prima di sbilanciarti con qualche "vera cazzata").
Forse la felicità è un concetto astratto, difficile da definire e da raggiungere, ma la soddisfazione di sentirsi vivi e curiosi per tutto ciò che ci sta intorno, può essere un obiettivo psicologico (e filosofico) da raggiungere, malgrado la presenza di fatiche e dolori che non mancano in nessuna vita.

dott.ssa Rinalda Sabbadini

Dott.ssa Rinalda Sabbadini Psicologo a Arese

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6 SET 2022

Buongiorno,
comprendi tutta la sua frustrazione nel non essere felice. Questo perché mi pare lei sia più attenta allo standard preconfezionato di felicità che viene proposto dalla nostra società e meno ai suoi reali bisogni, interessi e valori. Riscoprirli e perseguirli potrebbe centrarla e soddisfarla diversamente. Credo che un percorso psicologico concreto possa aiutarla veramente.
Resto a disposizione.

Dott.ssa Silvia Trotto Psicologo a Viterbo

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6 SET 2022

Carissima
La felicità è un concetto relativo, dal significato soggettivo e spesso poco definibile. Da quello che leggo emerge come lei si sforzi di definire la felicità come un obiettivo, quasi un obbligo che deve essere percepito nei traguardi della vita. E questo mi porta a consigliare un percorso per gestire la sua apatia, analizzare il suo alfabeto emotivo per escludere un eventuale situazione depressiva e definire dei percorsi che vadano d'accordo con i suoi interessi, i suoi piaceri e la sua identità.
Riscopriamo cosa vuol dire essere felici.
Rimango a disposizione
GM

Dott. Gianmarco Mellini Psicologo a Arezzo

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6 SET 2022

Buongiorno Woody,
“non so essere..” sottende l’esistenza di una bassa autostima. Avere una bassa autostima non permette di avere una vita soddisfacente e spesso questo porta a non vedere e quindi perdere delle opportunità anche in termini relazionali, lavorativi e nel suo caso Woody a non riconoscere i risultati raggiunti e goderne. Il significato che lei dà a felicità ne è correlato.
L’autostima si crea nel tempo con le esperienze quotidiane e di vita che ogni individuo affronta sia a livello individuale sia rispetto ad alcuni aspetti sociali ed ambientali. Il ruolo della famiglia poi, attraverso le esperienze al proprio interno ed il ruolo che ogni individuo assume in essa, tende poi ad incidere su come ci muoveremo nelle future relazioni e nel mondo. Attraverso un percorso di psicoterapia EMDR quello che avviene è che si identifichino le occasioni, le credenze cognitive ed i pensieri che sono alla base della scarsa autostima. Si ripercorre la storia di vita portando a quelle esperienze “traumatiche” presenti, per poi lavorare sugli aspetti relazionali collegati ad essi.
Un caro saluto.
Dr.ssa Martina Canzian

Dott.ssa Martina Canzian Psicologo a Conegliano

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6 SET 2022

Salve Woody, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Anonimo-181068 Psicologo a Roma

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6 SET 2022

Gentilissima Woddy, mi spiace molto per la situazione che descrivi, e capisco le fatiche e le sofferenze connesse. Questo senso di insoddisfazione ed infelicità costante sembra proprio che ti stia condizionando quotidianamente, intaccando le tue abitudini. Hai pensato di rivolgerti ad uno specialista? cominciare un percorso di terapia potrebbe aiutarti a trovare dentro di te le risposte che cerchi, e soprattutto esplorare le motivazioni che ti portano a sentirti sempre in questo modo.
Resto a disposizione!
AV

Dott.ssa Antea Viganò Psicologo a Pessano con Bornago

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6 SET 2022

Ciao, purtroppo la sensazione da lei descritta è molto comune. A volte confondiamo gli obbiettivi materiali, concreti che ci prefissiamo come il raggiungimento di un equilibrio interno che chiamiamo felicità. Non essere felici non è stupido ma può essere dannoso per il nostro benessere psico-fisico. Tuttavia, nei casi come da lei descritto sarebbe bene approfondire per capire da dove nasce quel senso di infelicità: può essere un disagio che nasce da eventi antichi mai risolti.

Dr. Giraldi Enrico Psicologo a Roma

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