Problemi con il mio terapeuta

Inviata da Manuel · 28 giu 2021

Buongiorno, scrivo in cerca di suggerimenti.
Qualche tempo fa ho intrapreso un percorso psicoterapeutico, e mi sono trovato subito benissimo con il mio terapeuta. Di recente però, qualcosa è cambiato. Quando esprimo il mio disagio non mi sento completamente compreso, e a volte ho l'impressione che dia unicamente a me la responsabilità per alcune cose che accadono. Se ad esempio racconto di aver avuto un diverbio con qualcuno sono sempre io che devo capire, che mi devo mettere in discussione, che mi devo moderare, e questo lo posso anche capire, se non dovessi lavorare su me stesso non sarei neanche in terapia. Di certo però avrò avuto anche le mie buone ragioni per arrabbiarmi in determinate circostanze, ma sembra non capirlo, anzi a volte ho l'impressione che più che il mio psicoterapeuta sia lo psicoterapeuta degli altri, di cui capisce sempre invece le motivazioni alla base dei litigi, e per cui dimostra avere più comprensione che per me. Ho provato a sollevare la questione durante una seduta, ed in effetti le cose poi sono migliorate. Il problema però si è riproposto, e questa volta dopo aver di nuovo sollevato la questione il terapeuta ha reagito in modo più freddo e distaccato. Questa mancanza di empatia e di comprensione mi stressa molto, e non so se continuare il rapporto. Da un lato mi dispiacerebbe, perché prima di questa parentesi recente il rapporto è stato sempre molto utile e profiquo, da quando però le cose sono cambiate io non mi sento più a mio agio come prima e la cosa mi rattrista molto. Vorrei potergli comunicare di nuovo questo mio disagio, ma ho paura che reagirebbe con ancora più freddezza o peggio. Cosa posso fare?

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Miglior risposta 29 GIU 2021

Buongiorno Manuel,
grazie innanzitutto per esserti rivolto a noi.
L’alleanza cliente-terapeuta ed il sentimento di accettazione ed empatia che il secondo riesce ad esprimere verso il primo sono gli ingredienti base e principali per un qualsiasi tipo di lavoro (e di relazione) da considerarsi efficace. Nel leggerti mi arriva il dispiacere ed il senso di solitudine/abbandono che sembra tu stia vivendo ultimamente all’interno del rapporto col tuo terapeuta. Se il tuo vissuto non è di sentirti pienamente accolto, compreso ed accettato, il tuo stesso percorso potrebbe necessariamente risentirne: ad esempio, se ci sentiamo giudicati e non compresi dall’Altro in maniera prolungata e costante, finiremo per non esprimere all’Altro i nostri reali vissuti, dunque saremo meno trasparenti e genuini nella nostra relazione. Sicuramente può essere efficace, come d’altronde hai già fatto, esprimere questo tuo sentire al tuo terapeuta (ed infatti mi sembra di capire che ne hai tratto beneficio, anche se solo temporaneamente): atti di trasparenza e congruenza come questo solitamente si rivelano di estrema utilità non soltanto per il cliente, ma anche per il terapeuta stesso, aiutandolo a volte a focalizzare alcuni parti di sé che inconsapevolmente stanno “intralciando” la qualità della sua presenza, e quindi a ricalibrarsi di conseguenza. Certo non possiamo consigliarti di perseverare o abbandonare il tuo percorso col tuo terapeuta, in quanto si tratta di una decisione che solo tu puoi sentire e sapere essere buona per te, o meno. Posso però dirti con sicurezza che il lavoro del terapeuta trova la sua efficacia ed il suo terreno fertile nella relazione e, se non vi sono empatia, accettazione, non giudizio e comprensione, non vi è relazione (intesa come efficace).

Ti auguro il meglio per il tuo percorso,
Dott.ssa Caterina Berti

Dott.ssa Caterina Berti Psicologo a Torino

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29 GIU 2021

Salve Manuel, penso che sarebbe importante che riflettesse sul perchè se non si sente capito fino in fondo non riesca ad affrontare con lui la questione, dice che ha paura che possa reagire male ma se così fosse la aiuterebbe a cambiare terapeuta. Non crede?
Dott.ssa Elisa Rossetti

Dott.ssa Elisa Rossetti Psicologo a Parma

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29 GIU 2021

Buongiorno Manuel. Il percorso terapeutico è un continuo processo di co-costruzione: entrambi gli attori contribuiscono alla definizione della terapia stessa e degli obiettivi. Se questo processo viene però percepito dal paziente come fermo o difficoltoso, per qualunque ragione, è giusto che si senta libero di comunicare al terapeuta quello che pensa e prova nei confronti della terapia. In questo modo si possono trovare vie comunicative e strumenti di terapia sempre più adatti a lei.
Se il disagio dovesse persistere tenga conto che non è sempre facile trovare il terapeuta giusto in breve tempo e delle incomprensioni possono esistere, senza comunque significare che ci sia poca volontà al cambiamento nel paziente o incompetenza nell’esperto: semplicemente, non “ci si trova”.
Spero che aprendovi riusciate a superare questo ostacolo.
Se in futuro volesse una seconda opinione mi rendo disponibile anche online.
Cordialmente,
dott. Alfonso Panella.

Dr. Alfonso Panella Psicologo a Busto Arsizio

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29 GIU 2021

Caro Manuel,
La invito a riportare al suo terapeuta le sue sensazioni e il suo non sentirsi accolto , ma giudicato .
Un feedback è sempre proficuo sia per l’andamento della terapia che per il terapeuta stesso .
Un forte in bocca al lupo
Dott.ssa Maria Chiara Paladini

Dott.ssa Maria Chiara Paladini Psicologo a Napoli

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29 GIU 2021

Buongiorno Manuel,
il percorso di crescita professionale di noi terapeuti non finisce mai e si arricchisce proprio dei feedback che riceviamo dai nostri pazienti. La incoraggio quindi a restituire ancora una volta al suo terapeuta il suo vissuto, comprensivo delle sue paure. Questo potrebbe aiutarlo a mettere in atto ulteriori risorse più funzionali al suo percorso di aiuto.
Le auguro di poter recuperare la sintonia iniziale.
Un caro saluto
Dott.ssa Oriana Parisi

Dott.ssa Oriana Parisi Psicologo a Bari

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