Relazione e difficoltà emotiva.

Inviata da piccoloprincipe · 30 nov -1

Ho 29 anni e la mia ragazza 24. Stiamo insieme da 2 anni e, dopo 3 mesi di convivenza, è emerso che ha provato un interesse fisico per un'altra persona conosciuta casualmente durante l'ultima vacanza (era in viaggio con una sua amica).

Mi ha raccontato il tutto prima che accadesse qualcosa e ha chiesto il mio consenso per vivere questa esperienza intima, sentendo una forte necessità inspiegabile e momentanea. Le ho dato il mio consenso, mentre riflettevo se si stia riscoprendo poliamorosa, dato che mi ha assicurato che si tratta di un rapporto puramente fisico, che non potrebbe andare oltre l'amicizia, e che io sono la persona che ama di più. Dice di non aver mai amato qualcuno come ama me, definendomi la sua famiglia. È sicura di ciò che prova per me e me lo dimostra costantemente. Nel frattempo, non ho potuto fare a meno di riflettere sulle mie sensazioni, consapevole che la situazione è delicata.

Dopo questa esperienza, le ho confessato che non fa per me, che la cosa mi ha turbato profondamente e che la situazione mi pesa. Lei ha deciso di mantenere solo un rapporto di amicizia con quest'altro (40 anni, a 2 ore di distanza), dicendo di voler capire meglio cosa prova per me. Mi ha anche confessato che il sesso con lui non ha avuto un significato profondo e che, se fosse single, forse continuerebbe quel tipo di relazione. Tuttavia, sa anche lei che con lui non potrebbe costruire nulla di concreto data la sua età e altri fattori. Ci siamo resi conto che lei non riesce a comprendere me e io non riesco a comprendere lei in merito a questa situazione. Dal suo punto di vista, non dovrei vederci nulla di sbagliato, dato che rimango io il suo fidanzato per la quale prova una forte connessione. Temo anche che il 40enne possa tirare acqua al proprio molino, minando magari dubbi e crepe nella relazione, ma lei dice di essere furba e di saper scindere le due cose.

Sa che tutto questo mi pesa, e anche lei sta riflettendo su cosa sia meglio per la nostra vita di coppia: se questa necessità svanirà e resterà solo un'amicizia, o se sarà spinta da questa attrazione fisica a concludere la nostra relazione per evitare di ferirmi. Forse sta attraversando un periodo di difficoltà e confusione, ma non riesco a capirlo, anche perché ha guadagnato sempre più sicurezza, fiducia in sé da quando stiamo insieme, grazie anche agli spazi che ci siamo sempre dati rispetto a com'era inizialmente molto insicura e timida. Sente che la relazione la vincola sotto questo aspetto e che è anche spinta da un istinto di voler star sola, poiché non è mai stata single dalla sua adolescenza, passando da una relazione all'altra. Forse non è poliamorosa, e c'è un problema di fondo che non riesco a identificare. Non capisco se stia bene o meno. Inoltre, è consapevole che, se questa situazione venisse alla luce, sarebbe giudicata male dalla sua famiglia e dai suoi amici.

Mi chiedo se ci possa essere un futuro tra un monogamo e una poliamorosa (qualora lo fosse), trovando un compromesso, perché in questi due anni abbiamo costruito davvero tanto, e non credo che questa sua necessità sia così fondamentale da dover sacrificare la nostra relazione. Sono consapevole dei miei limiti e di quanto posso sopportare, e lei lo sa. Purtroppo non vuole fare terapia di coppia perché teme il giudizio su questa situazione, che oltre a me non ha raccontato a nessuno, tantomeno al suo psicoterapeuta. Inevitabilmente, questa riflessione ha portato a un certo distacco nella relazione, anche se minimo, ma si fa sentire.

La trasparenza e la comunicazione c'è, ma ciò che mi dà fastidio è il fatto che spesso chatta con lui in mia presenza. Forse lo noto di più perché la situazione mi turba. Gliel'ho fatto presente, ma lei sembra non percepire il problema con la stessa intensità con cui lo vivo io.

In tutto questo, lei non sa darmi una risposta, perché al momento non riesce a darla nemmeno a se stessa sulla relazione e sulle sue intenzioni di vita.
Mi ha fatto capire che si sente come se volesse scomparire da tutto e tutti e definisce la confusione nella sua testa come se fosse "glitchata".

Dice che qualora la sua necessità fisica si dovesse ripresentare, ne riparleremo. Nel mentre io e lei andremo in vacanza a breve, sperando di poter farle capire quanto l'amo, quanto sia importante la relazione e quanto tengo a lei come persona.

Non vorrei sia l'inevitabile inizio della fine. I miei pensieri negativi si generano in continuazione nonostante la trasparenza che c'è, pensando che ormai la coppia sia scoppiata. Non vedo possibilità di recupero e non riesco a capire come comportarmi con lei.

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