Sento di aver buttato la mia vita

Inviata da Verrucktmann23 · 28 mag 2024 Autorealizzazione e orientamento personale

Salve ho 28 anni, è un anno che quasi non esco quasi più di casa, esco solo per lavorare, nei periodi in cui lavoro e basta il resto del tempo sto buttato sul letto o sul divano. Purtroppo ho anche un problema di dipendenza, a periodi alterni,ma in totale da più di 10 anni. Penso di essere entrato nel punto di non ritorno, non provo più emozioni in niente,il che è di gran lunga peggio che essere tristi e depressi.non ho più interessi, passioni, non riesco più a innamorarmi,non ho un sogno ..la mia è una vita sprecata, non ha senso,ho fatto anni di terapia serviti a niente, ho fatto cure con vari farmaci, ne ho provati davvero molti, ma nessuno che abbia funzionato, l'unica cosa che mi da un po di sollievo sono gli oppioidi ma ovviamente devo comprarli illegalmente, ma sono cmq sensazioni illusorie che non durano molto. Ho finito anche un percorso in comunità, ma il mio uso di sostanze è una conseguenza,non ho risolto i miei reali problemi a quanto pare, mi sento in un vicolo cieco

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Miglior risposta 29 MAG 2024

Buongiorno Verrucktmann23, sicuramente il fatto di chiedere aiuto è un punto di partenza molto importante, è un primo passo per uscire dal vicolo cieco accompagnato da qualcuno che possa sostenerla. Probabilmente nel precedente percorso terapeutico non si è riusciti ad individuare le cause del malessere e sia i farmaci che gli oppiodi rappresentano delle modalità per alleviare i sintomi, ma non ne eliminano le cause scatenanti. L'inizio di un percorso terapeutico potrà aiutarla a comprendere meglio le difficoltà emotive e la demotivazione che la sta facendo soffrire.

Dott.ssa Romina Cantarini Psicologo a Arzago d'Adda

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26 GIU 2024

Gentile utente,
lei dice di aver fatto anni di terapia e cure farmacologiche ma in realtà non vi sono informazioni dettagliate su come esse siano state eseguite anche a causa della interferenza della tossicodipendenza come tentativo di auto-cura che, come lei stesso riconosce, cura non è stata.
Analoghe perplessità per carenza di informazioni rimangono sul citato percorso in comunità per come si è svolto ed è stato vissuto.
Ad ogni modo, l'impressione è che alla base dei suoi sintomi vi sia una patologia depressiva abbastanza severa che richiederebbe una adeguata terapia combinata (CBT) e farmacologica (SSRI) per individuare e contrastare le relative cause originarie onde tendere alla guarigione.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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20 GIU 2024

Salve V,
concordo con quanto scrivono alcuni colleghi e con quello che dicono tutti ossia : instaurare un robusto supporto psicoterapico, inaugurare un processo di cambiamento, dichiarare guerra alla versione di sè meno apprezzata. Ci vorrà pazienza ma se ha fatto un percorso comunitario sa di cosa parlo. Piuttosto, un consiglio: meglio affidarsi ad un professionista che abbia conosciuto da vicino la problematica della dipendenza da sostanze.
Cordialità
EG

Dott. Eliseo Ghisu Psicologo a Quartu Sant'Elena

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6 GIU 2024

Buonasera,
È una situazione complessa che inevitabilmente le dà la sensazione di essere in un tunnel senza uscita. Tuttavia iniziare a chiedere aiuto è un punto d’inizio. Nel mondo delle dipendenze spesso può capitare che ci siano delle ricadute ma è grazie alla possibilità di chiedere aiuto e accettarlo al contempo, che si può capire su che cosa è necessario lavorare! Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.

Dott.ssa Giuseppina Fiorillo Psicologo a Salerno

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3 GIU 2024

Buonasera V23.,
una cosa positiva é che non ha abbandonato il suo lavoro. Potrebbe essere importante iniziare da lá. Investire nel contesto lavorativo mantendo il lavoro che ha se ne trova piacere o immaginare in cosa è bravo e cosa più le può piacere.
Sugli aspetti dell’umore può essere importante trovare una motivazione a continuare il percorso di psicoterapia, sperimentando anche nuovi/e colleghi/e. Nella relazione psicoterapeutica si è in due dove sia il paziente che il terapeuta mettono la loro percentuale di collaborazione. L’unilateralitá non favorisce l’efficacia del trattamento.
Spero di averla aiutata per un minimo.
Stia bene .
Saluti
Dottoressa Camilla Guccione

Dottoressa Camilla Guccione Psicologo a Roma

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30 MAG 2024

Salve, Verrucktmann23, grazie per aver condiviso la sua esperienza, immagino non sia stato semplice per lei. Mi colpisce in positivo il fatto che, nonostante i diversi tentativi fallimentari, abbia motivazione nel voler capovolgere questa situazione nella quale si trova intrappolato. D'altra parte il non esser riuscito prima a cambiare le cose ha funto certamente da rinforzatore dell'idea di non poter cambiare le cose, il che rende più difficile mettersi nuovamente in gioco, ma sento che lai vuole farlo, e questo è importante. La cosapevolezza di non aver risolto i suoi reali problemi e del fatto che l'uso di sostanze sia una conseguenza può essere un buon punto di partenza per un percorso psicologico, ha riportato davvero tanti punti che andrebbero indagati.
La saluto caramente,
Dott.ssa Mara Iannone

Dott.ssa Mara Iannone Psicologo a Napoli

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30 MAG 2024

ciao , è chiaro che c'è qualcosa che ti dà dolore e quello che fai ti serve per anestetizzare ciò che senti dentro, il parlare ed il confronto con un professionista sono sicuro che ti farebbero solo del bene . Hai mai provato con una sessione di psicoterapia ? Gabriele

Dott. Gabriele Dimitrio Psicologo a Firenze

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30 MAG 2024

Caro Verrucktman, non c'è altro modo per definire questa situazione se non come veramente difficile. Da ciò che racconta emerge una lunga storia di tentativi che lei considera non andati a buon fine.
Mi dispiace che anni di terapia non siano serviti a niente. Così come la comunità. Forse, in tutto questa stato di confusione, in cui lei sente di non riuscire più a vedere bene sé stesso, converrebbe incontrarsi con qualcuno che l'aiuti a ricostruire e ricollocare tutta la sua storia, individuare i bisogni di oggi e fare un piano terapeutico per capire dove vuole andare e anche come arrivarci. È importante che lei individui con un professionista, le risorse di cui dotarsi per farsi aiutare in questo momento di grande disagio in cui emerge anche una sensazione di sconfitta e disorientamento. Grazie per questa condivisione, rimango a disposizione per qualsiasi cosa. Silvia Chiavacci

Dott.ssa Silvia Chiavacci Psicologo a Firenze

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29 MAG 2024

Innanzitutto la ringrazio per questa condivisione così intima e le sono vicina per il momento difficile della sua vita che sta attraversando.
Credo che un buon percorso di terapia possa esserle d'aiuto, un percorso focalizzato sul riconoscimento dei suoi valori, sulla riscoperta della sua autostima e sul raggiungimento dei suoi obiettivi.
Rimango a disposizione anche solo per maggiori informazioni,
un caro saluto,
dott.ssa Veronica Bartolini.

Dottoressa Veronica Bartolini Psicologo a Perugia

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29 MAG 2024

Caro utente, capisco il suo dispiacere. Posso dirle che per dare un nuovo inizio alla sua vita è necessario un percorso di psicoterapia incentrata sui suoi bisogni. Sono a disposizione, un abbraccio

Dott.ssa Maria Vittoria Ardosigli Psicologo a Palermo

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29 MAG 2024

Gentilissimo Verrucktmann23, grazie per la condivisione innanzitutto! Capisco la situazione che descrive, e comprendo quanto possa essere faticoso il convivere con una dipendenza così totalizzante. Credo che intraprendere alcuni colloqui di terapia potrebbero aiutarla ad esplorare e comprendere a fondo le motivazioni sottostanti la sua fatica e incertezza, nonchè individuare insieme delle strategie per fronteggiarla.
resto a disposizione!
cordiali saluti
AV

Dott.ssa Antea Viganò Psicologo a Pessano con Bornago

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29 MAG 2024

Salve Verrucktmann23,
quello che ha condiviso è molto importante. Mi colpisce la sua frase "il mio uso di sostanza è una conseguenza" che mi sembra una consapevolezza che le sta facendo porre delle riflessioni probabilmente anche in un tempo diverso da quello dei precedenti percorsi.
Le consiglio di cominciare un percorso psicoterapeutico in modo da poter esplorare la sua storia e quelli che oggi sente come i "problemi reali". Anche il supporto sociale, il poter chiedere aiuto a dei professionisti sono delle risorse fondamentali per cercare di capire cos'è per lei il vicolo cieco e riscoprire dei sogni, interessi, passioni. A volte c'è bisogno di tempo e più percorsi in rete, anche di orientamento professionale diverso, per sciogliere un nodo.
Resto disponibile
Cordialmente

Dott.ssa Silvia Nunzia Marrone

Dott.ssa Silvia Nunzia Marrone Psicologo a Parma

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29 MAG 2024

Ciao Verrucktmann23, grazie per aver condiviso la tua esperienza.
Quello che emerge dal tuo racconto è sicuramente uno stato di malessere, confusione e frustrazione. Hai detto che hai un problema di dipendenza agli oppioidi: cosa intendi quando dici che ne fai uso a "periodi alterni?" Sarebbe importante capire in quali momenti ne fai uso e quali sono le motivazioni che ti spingono a farne uso. Probabilmente potrebbe essere un evitamento di qualche emozione sgradevole ma sarebbe importante capire quale. Le emozioni, positive o negative, sono sempre utili e ci dicono qualcosa di noi. Secondo te, ad oggi, quali sono i tuoi "reali problemi"?
Sicuramente sbrogliare un po' i pensieri e capire cosa ti muove internamente con un professionista potrebbe esserti di aiuto. Grazie di nuovo per la condivisione, spero che tu possa trovare la tua serenità!

Valeria Salvatore Psicologo a Parma

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29 MAG 2024

Lei è una persona molto intuitiva e ha capito che non si puo curare il problema della dipendenza senza mettere mano ai problemi che lo creano. anche perché la sua dipendenza è un'Auto Terapua a un malessere.
Dovrebbe riflettere sul perché ha bisogno di un'auto terapia così sedativa e perché ha bisogno di quei sintomi che cosi' tanto " le serve " per restare in casa Fermo.
Le consiglio di iniziare una psicoterapia ad impostazione sistema.
Cordiali saluti Dott ssa Anibaldi

Dott. Di Monte - Dott.ssa Anibaldi Psicologo a Senigallia

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29 MAG 2024

Salve, se ci sta scrivendo è perchè ancora spera in un aiuto, in qualcosa o qualcuno che la risollevi da questa situazione di stallo. Ho aiutato diverse persone che si trovavano nella sua situazione....alcuni sono riusciti ad uscirne ed oggi sono persone che sono tornate a vivere ed altre che non ce l'hanno fatta...sa qual' è la discriminante? la fiducia totale nel percorso, la volontà di usare tutte le proprie risorse senza risparmiarsi ed accettare la sfida...saper dire '' da oggi si cambia....una via d'uscita c'è sempre!''...possiamo sentirci telefonicamente se vuole per spiegarle come si può fare quali sono i passi fare...senza impegno.
A presto.
Marina

Dott.ssa Marina Brusadelli Psicologo a Cisano Bergamasco

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29 MAG 2024

Mi dispiace molto sentire della tua situazione e comprendo quanto possa essere difficile convivere con queste sensazioni. È evidente che hai affrontato molte sfide e hai cercato di trovare delle soluzioni attraverso vari percorsi terapeutici e farmacologici.
Il fatto che tu abbia riconosciuto la tua dipendenza come un sintomo piuttosto che la causa principale dei tuoi problemi è un importante passo avanti. La dipendenza spesso nasconde sofferenze profonde che necessitano di essere affrontate in modo olistico e individualizzato. Considerando che hai già provato molte forme di terapia, potrebbe essere utile esplorare approcci terapeutici diversi o altre forme di psicoterapia che lavorano in modo più integrato con il corpo e la mente, come la mindfulness o l'EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing).
Inoltre, non sottovalutare l'importanza del supporto sociale. Cercare di ricostruire relazioni significative, anche se inizialmente può sembrare difficile, può fornire una rete di sostegno che è essenziale nel percorso di guarigione. La sensazione di isolamento può essere devastante, ma l'apertura verso nuove connessioni, anche se all'inizio possono sembrare forzate, può fare una grande differenza.
Capisco che possa sembrare un vicolo cieco, ma spesso il cambiamento richiede tempo e pazienza. Non esitare a cercare un professionista con il quale senti una forte connessione e che possa offrirti un nuovo punto di vista. È importante continuare a cercare la strada giusta per te, anche quando sembra che tutte le opzioni siano state esaurite.
Mi auguro che tu possa trovare il sostegno e le risorse di cui hai bisogno per superare questo momento difficile.

Resto a disposizione per ulteriori approfondimenti.

Dott.ssa Jessica Pierobon

Dott.ssa Jessica Pierobon Psicologo a Torino

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29 MAG 2024

La tossicodipendenza forse è secondaria alla depressione e viceversa. Non serve a niente le chiacchiere cognitive comportamentali bisogna andare alla radice dei problemi che sono nell'inconscio per evocare nuove associazioni che producano immediatamente cambiamenti.
Dr. Leonardo Mometti

Dott. Leonardo Mometti Psicologo a Mestre

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29 MAG 2024

Mi dispiace molto sentire della tua situazione e comprendo quanto possa essere difficile convivere con queste sensazioni. È evidente che hai affrontato molte sfide e hai cercato di trovare delle soluzioni attraverso vari percorsi terapeutici e farmacologici.
Il fatto che tu abbia riconosciuto la tua dipendenza come un sintomo piuttosto che la causa principale dei tuoi problemi è un importante passo avanti. La dipendenza spesso nasconde sofferenze profonde che necessitano di essere affrontate in modo olistico e individualizzato. Considerando che hai già provato molte forme di terapia, potrebbe essere utile esplorare approcci terapeutici diversi o altre forme di psicoterapia che lavorano in modo più integrato con il corpo e la mente, come la mindfulness o l'EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing).
Inoltre, non sottovalutare l'importanza del supporto sociale. Cercare di ricostruire relazioni significative, anche se inizialmente può sembrare difficile, può fornire una rete di sostegno che è essenziale nel percorso di guarigione. La sensazione di isolamento può essere devastante, ma l'apertura verso nuove connessioni, anche se all'inizio possono sembrare forzate, può fare una grande differenza.
Capisco che possa sembrare un vicolo cieco, ma spesso il cambiamento richiede tempo e pazienza. Non esitare a cercare un professionista con il quale senti una forte connessione e che possa offrirti un nuovo punto di vista. È importante continuare a cercare la strada giusta per te, anche quando sembra che tutte le opzioni siano state esaurite.
Mi auguro che tu possa trovare il sostegno e le risorse di cui hai bisogno per superare questo momento difficile.
Resto a disposizione per ulteriori approfondimenti.

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Dott.ssa Jessica Pierobon Psicologo a Torino

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29 MAG 2024

Gentile Verrucktmann23,

In questo momento si può ipotizzare una sintomatologia depressiva che merita di essere approfondita e attenzionata all’interno di un percorso di psicoterapia, in particolare ad orientamento cognitivo-comportamentale. Alle sue difficoltà emotive c’è una risposta ed è possibile fornirle tutti gli strumenti e le tecniche necessarie per ripristinare un adeguato funzionamento psicosociale, migliorando la sua qualità di vita.

Resto a disposizione per un colloquio, anche online, o per un contatto telefonico.

Dr.ssa Gioia Raffoni

Dr.ssa Gioia Raffoni Psicologo a Pavia

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29 MAG 2024

Buongiorno,
28 anni sono un’età di grande potenza a livello di energia sia psichica che fisica. Sprecarla con l’uso di sostanze è un vero peccato. Le terapie comunitarie che ha fatto sono sicuramente servite ad alzare la sua consapevolezza sul suo problema, consapevolezza che traspare da ciò che lei dice. È molto probabile che adesso lei sia pronto per affrontare il problema nucleare di dipendenza che porta con sé da tempo. Per fare questo sarebbe consigliabile un’approccio di terapia psicoanalitica secondo Olievenstein, che nonostante il cognome, ha operato in Francia trattando i casi di dipendenza nucleare da stupefacenti. In questo tipo di terapia si attua un tipo di ascolto da parte del terapeuta della persona con tossicomania, che può effettivamente portare a delle svolte sul piano elaborativo della tematica profonda della “manque” ( “mancanza” in francese). Bisogna dunque ricominciare per continuare a comprendere e superare.
Dott. Pietro Salemme

Dott. Pietro Salemme Psicologo a Roma

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29 MAG 2024

Salve!
La ringrazio per aver condiviso il suo vissuto. Comprendo la difficoltà che sta provando per affrontare il periodo. Innanzitutto è positiva la sua consapevolezza. Un supporto psicologico potrebbe esserle d’aiuto per poter ritrovare la soddisfazione che prova con gli oppiodi ma in ambiti funzionali della sua vita.
Un percorso che si basa sul riconoscimento di valori e obbiettivi personali potrebbe guidarlo nel raggiungimento della serenità che adesso sembra soffocata dalle sue insicurezze.
Rimango a disposizione
Cordialmente
Dott.ssa Covini

Dott.ssa Sofia Covini Psicologo a Milano

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29 MAG 2024

Salve, deve essere molto difficile riuscire a sopportare una situazione di apatia e mancanza di interessi che dura da così tanto, può portare davvero a credere che non vi siano speranze di cambiamenti migliorativi; anche provare delle terapie che, purtroppo, non hanno funzionato può avere aumentato questo senso di impotenza. Come ha già capito, l'uso degli oppioidi non potrà aiutarla nel lungo termine poiché si tratta di semplici "boost" momentanei, oltre a trascinarsi dietro molti altri problemi. Forse le difficoltà che sta provando potrebbero essere ricondotte a problemi incontrati in un passato più lontano e che condizionano il suo presente. Chiedere aiuto, come ha fatto qui, è un passo fondamentale per prendersi cura di sé. Sono a disposizione per ogni necessità.
Andrea Ghibaudo

Dott. Andrea Ghibaudo Psicologo a Voghera

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29 MAG 2024

A volte la vita ci mette di fronte a situazioni molto diffiicili, ma il solo fatto che lei abbia scritto questo suo pensiero dimostra quanto ci tiene a voler uscire da quel vicolo cieco.
Quello che le posso dire è che, con il suo impegno, si può uscire da questa situazione e che troverà la strada verso il suo benessere.
Per far si che questo accada, ha bisogno di affidarsi ad un professionista esperto che la guidi in questo percorso, non sempre facile ma sicuramente risolutivo.
Si faccia guidare da questo suo desiderio di abbandonare la sua attuale condizione: questo sarà il suo primo passo.
Un caro saluto.

Dott. Filippo Fortunato Psicologo a Gallarate

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29 MAG 2024

Salve, gli oppioidi, come le altre droghe legali e non, hanno silenziato parti della tua psiche percepite inconsciamente 'scomode'. Tutte le volte che ha silenziato la sua Psiche, l'energia vitale si è riversata nell'abisso dell'inconscio priva dei giusti canali espressivi. Infatti ora non la sente. Non si sente. Gli antichi la chiamavano 'morte dell' Anima', oggi in Psicologia si chiama diversamente. Lei vuole capire se e come recuperare ciò che ora giace al buio? Dovrebbe farsi aiutare, perché la vita è molto più bella rispetto a quando si assume una droga.
Cordiali saluti

Fabrizio Celletti Psicologo a Frosinone

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