Salve a tutti, mi chiamo Francesca ed ho 25 anni. Da un po' di tempo a questa parte riconosco di essere estremamente svogliata, mi sento spesso molto stanca, apatica, passo le giornate alzandomi e andando a letto tardi, stando spesso sul divano a guardare tv e a volte con fatica facendo qualche lavoro a casa. Non riesco a trovare un lavoro e non esco spesso se non nel weekend, mi sono isolata dai pochi amici che avevo, sentendone un paio ogni tanto, perché a me sembra che loro non tengano a me visto che mi dedicano troppo poco tempo e a mio avviso interesse. Non riesco neppure a trovare un ragazzo che mi veda speciale o degna di qualcosa in più del mero divertimento! Mi sento molto spesso triste, sola e bisognosa di affetto. In tutto ciò la mia famiglia a cui non recrimino nulla perché c'è sempre stata e mi ha sempre aiutata, mi critica continuamente il fatto di essere per loro una svogliata, evidentemente cercano di stimolarmi ma ciò non funziona. Non sanno in realtà che ciò che loro pensano di me mi fa stare male. Mi capita molto spesso di essere triste a causa di ciò, a causa della mia vita sociale assente e del mio costante pensiero di essere una fallita che si lascia passare la vita davanti, ma non riesco a reagire o a rimboccarmi le maniche. Cosa posso fare per risolvere la situazione? Per essere più felice, serena e riuscire a realizzarmi? Grazie in anticipo per le risposte!
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21 OTT 2017
· Questa risposta è stata utile per 4 persone
Cara Francesca la sua è una situazione di tipo depressivo,i sintomi di astenia,demotivazione e assenza di assertivita anche sul piano lavorticoso, s ono segnali inequivocabili. Sento anche vissuti di colpa nelle sue parole, attaccarsi però non la aiuta. Faccia un percorso di psicoterapia, lavori sulle cause che l'hanno portata a questo stato di passività e ritrovi le sue parti vitali,sepolte chissà dove. Poi tutto cambierà. A disposizione dottoressa Giulia Piana Milano
22 OTT 2017
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Cara Francesca,
Credo che la chiave che apra la soluzione al suo quesito sia proprio nella sua richiesta d'aiuto.
È infatti molto importante che lei sia in grado di analizzare la sua situazione con attenzione anche alle sue emozioni e a quelle dei suoi familiari, che probabilmente sono preoccupati quanto lei nel vederla senza vitalità.
A 25 anni si è in una fase della vita in cui avvengono tanti cambiamenti: non si è più ragazzi, ma giovani adulti, ed aumentano le responsabilità nei confronti della società. Purtroppo al giorno d'oggi è sempre più difficile trovare un lavoro adeguato e di conseguenza sentirsi realizzati e questo sicuramente è uno dei fattori che non l'aiutano ad aumentare la sua autostima.
Ci saranno però probabilmente anche delle motivazioni di cui non ci ha scritto o non è nemmeno lei a conoscenza che l'hanno portata a chiudersi sempre più in sé stessa fino a farla sentire “una fallita che si lascia passare la vita davanti”.
Quando ha cominciato a lasciare andare i suoi progetti? Le è rimasto in fondo al cuore un sogno che le piacerebbe realizzare? Secondo me sì, e lo dico perché altrimenti non avrebbe chiesto aiuto.
Ora non le resta che rimboccarsi le maniche e magari farsi aiutare direttamente da un professionista che potrà ascoltarla ed aiutarla a dare voce a quello che ha dentro e fa fatica ad uscire.
Io resto a sua disposizione.
Un caro saluto,
Dr.ssa Rosanna Ciuffo
22 OTT 2017
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara Francesca,
Credo che la chiave che apra la soluzione al suo quesito sia proprio nella sua richiesta d'aiuto.
È infatti molto importante che lei sia in grado di analizzare la sua situazione con attenzione anche alle sue emozioni e a quelle dei suoi familiari, che probabilmente sono preoccupati quanto lei nel vederla senza vitalità.
A 25 anni si è in una fase della vita in cui avvengono tanti cambiamenti: non si è più ragazzi, ma giovani adulti, ed aumentano le responsabilità nei confronti della società. Purtroppo al giorno d'oggi è sempre più difficile trovare un lavoro adeguato e di conseguenza sentirsi realizzati e questo sicuramente è uno dei fattori che non l'aiutano ad aumentare la sua autostima.
Ci saranno però probabilmente anche delle motivazioni di cui non ci ha scritto o non è nemmeno lei a conoscenza che l'hanno portata a chiudersi sempre più in sé stessa fino a farla sentire “una fallita che si lascia passare la vita davanti”.
Quando ha cominciato a lasciare andare i suoi progetti? Le è rimasto in fondo al cuore un sogno che le piacerebbe realizzare? Secondo me sì, e lo dico perché altrimenti non avrebbe chiesto aiuto. Ora non le resta che rimboccarsi le maniche e magari farsi aiutare direttamente da un professionista che potrà ascoltarla ed aiutarla a dare voce a quello che ha dentro e fa fatica ad uscire.
22 OTT 2017
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Cara Francesca,
Credo che la chiave che apra la soluzione al suo quesito sia proprio nella sua richiesta d'aiuto.
È infatti molto importante che lei sia in grado di analizzare la sua situazione con attenzione anche alle sue emozioni e a quelle dei suoi familiari, che probabilmente sono preoccupati quanto lei nel vederla senza vitalità.
A 25 anni si è in una fase della vita in cui avvengono tanti cambiamenti: non si è più ragazzi, ma giovani adulti, ed aumentano le responsabilità nei confronti della società. Purtroppo al giorno d'oggi è sempre più difficile trovare un lavoro adeguato e di conseguenza sentirsi realizzati e questo sicuramente è uno dei fattori che non l'aiutano ad aumentare la sua autostima.
Ci saranno però probabilmente anche delle motivazioni di cui non ci ha scritto o non è nemmeno lei a conoscenza che l'hanno portata a chiudersi sempre più in sé stessa fino a farla sentire “una fallita che si lascia passare la vita davanti”.
Quando ha cominciato a lasciare andare i suoi progetti? Le è rimasto in fondo al cuore un sogno che le piacerebbe realizzare? Secondo me sì, e lo dico perché altrimenti non avrebbe chiesto ciuffo.rosanna@gmail.comaiuto.
Ora non le resta che rimboccarsi le maniche e magari farsi aiutare direttamente da un professionista che potrà ascoltarla ed aiutarla a dare voce a quello che ha dentro e fa fatica ad uscire.
22 OTT 2017
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Cara Francesca,
Credo che la chiave che apra la soluzione al suo quesito sia proprio nella sua richiesta d'aiuto.
È infatti molto importante che lei sia in grado di analizzare la sua situazione con attenzione anche alle sue emozioni e a quelle dei suoi familiari, che probabilmente sono preoccupati quanto lei nel vederla senza vitalità.
A 25 anni si è in una fase della vita in cui avvengono tanti cambiamenti: non si è più ragazzi, ma giovani adulti, ed aumentano le responsabilità nei confronti della società. Purtroppo al giorno d'oggi è sempre più difficile trovare un lavoro adeguato e di conseguenza sentirsi realizzati e questo sicuramente è uno dei fattori che non l'aiutano ad aumentare la sua autostima.
Ci saranno però probabilmente anche delle motivazioni di cui non ci ha scritto o non è nemmeno lei a conoscenza che l'hanno portata a chiudersi sempre più in sé stessa fino a farla sentire “una fallita che si lascia passare la vita davanti”.
Quando ha cominciato a lasciare andare i suoi progetti? Le è rimasto in fondo al cuore un sogno che le piacerebbe realizzare? Secondo me sì, e lo dico perché altrimenti non avrebbe chiesto aiuto.
Ora non le resta che rimboccarsi le maniche e magari farsi aiutare direttamente da un professionista che potrà ascoltarla ed aiutarla a dare voce a quello che ha dentro e fa fatica ad uscire.
22 OTT 2017
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Francesca,
cosa è accaduto che "da un pò di tempo a questa parte" l'ha portata ad isolarsi e a coartarsi su se stessa?
Provi a parlare con i suoi familiari spiegando il suo stato d'animo e chiedendo non critiche distruttive ma incoraggiamento e sostegno per intraprendere un percorso di psicoterapia.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
21 OTT 2017
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Cara Francesca,
dalla sua descrizione sembra stia attraversando un periodo depressivo, dato dal concatenarsi di varie situazioni (assenza di lavoro, giudizio della famiglia, assenza di voglia di fare, sonnolenza...). In fondo lei sa che bisgnerebbe "rimboccarsi le maniche" e cercare di muoversi per cambiare questa situazione, ma è proprio questo che la blocca perchè non sa come fare e sente di non averne le forze. In realtà questa "forza" è presente in lei così come in tutti noi, basta solo tirarla fuori. Per questo le consiglio un percorso di potenziamento psicologico con un esperto della sua zona.
Crai saluti
Dott.ssa Carla Francesca Carcione
20 OTT 2017
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cara Francesca,
ciò di cui ci parla porta a considerare la presenza di uno stato di svogliatezza che porta a depressione ed apatia, e/o di apatia che alimenta la depressione.
Considerando un intervento multidisciplinare, alla luce delle evidenze scientifiche relative a quanto i nostri network vitali si influenzino tra loro, la invito a chiedersi da quanto tempo non fa attività fisica (stimola la produzione di endorfine; abbassa i livelli di tossine e di infiammazione che porta a depressione);
quali sono i cibi che cerca di più in questo periodo (se sono farinacei, formaggi e dolci, amplificano lo stato di apatia e depressione);
quanto tempo dedica ad attività passive come guardare la televisione, attività che non stimolano alcuni network cerebrali a discapito di circuiti che aiutano la propositività ed il fluire dei pensieri costruttivi.
Credo che le sarebbe di grande aiuto apportare anche solo qualche piccolo cambiamento alle sue abitudini per accorgersi che si può vedere in modo diverso.
Le consiglierei un aiuto psicologico, possibilmente un collega che caldeggi la multidisciplinarietà con conoscenze in psico-neuro-endocrino-immunologia.
20 OTT 2017
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Francesca,
nel percorso esistenziale si possono presentare momenti di apatia , di disinteresse e di ritiro da qualsiasi tipo di attività o relazione.
In questa delicata fase, potrebbe valutare la possibilità di un percorso psicologico che rinforzi la sua autostima, modifichi i pensieri disfunzionali e l'aiuti ad attivare strategie di cambiamento.
Coraggio!
Dott.ssa Vanda Braga
19 OTT 2017
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile Francesca,
sarebbe interessante comprendere da quanto tempo si sente così e se sono intervenuti negli ultimi tempi accadimenti specifici.
Il ritiro sociale sembra marcato, lei non vede via d'uscita.
E' come se fosse entrata in un vortice, per riuscire ad essere serena e realizzarsi nuovamente occorre che lei intraprenda un percorso psicologico per un certo lasso di tempo.
Metta al centro se stessa e il proprio cambiamento!
Resto a disposizione
Dott.ssa Donatella Costa
19 OTT 2017
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Carissima Francesca,
e' così necessario dare un nome a ciò che lamenta.
Pensi che sua importante piuttosto sottolineare come questo la faccia soffrire, al punto da toccare il ritiro sociale.
Sarebbe importante che Lei potesse cominciare un percorso terapeutico; questo potrebbe restituirLe una modalità di vita più serena.
Le consiglio un analista lacaniano.
19 OTT 2017
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara Francesca,
Provi a ripensare a come era la sua vita fino ad alcuni mesi fa. Era identica a quella che fa ora...o era molto diversa? Se negli ultimi mesi ci sono stati dei cambiamenti (così come lei ha evidenziato) e possibile che lei stia attraversando un momento di depressione. Ovviamente sarebbe opportuno, per fare questa valutazione, seguire un piccolo percorso terapeutico....dove con l'aiuto di uno psicologo lei potrebbe capire i motivi che l'hanno portata a vivere una "vita ridotta" e a capire cosa fare per tornare a vivere finalmente una vita ricca e piena come lei desidera.
Un caro saluto.
Dott Betti Giuseppe
19 OTT 2017
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Salve Serena.
Il motivo di questo comportamento del suo moroso, lo sa solo lui.
Noi possiamo provare a fare un ipotesi. È possibile che il bacio alla francese (con la lingua) il suo moroso lo dia solo in una situazione di forte passione (come un rapporto sessuale) dove riesce a lasciarsi andare di più...mentre in una situazione meno passionale si limita ad un bacio a stampo.
Mi sembra che l'assenza di baci con la lingua anche in normali momenti di intimità, le provochi una certa insoddisfazione. Ne ha provato a parlare col suo compagno? Facendogli capire questa sua insoddisfazione, magari lo induce a rivalutare il suo normale modo di baciare e di conseguenza a iniziare a darle dei baci con la lingua.
Le auguro che il suo desiderio di una espressione intima diversa, venga soddisfatto.
Un caro saluto.
Dott Betti Giuseppe
19 OTT 2017
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara Francesca, il suo bisogno di essere felice serena e di realizzarsi arriva forte e chiaro. Come arriva forte anche la sua difficoltâ a trovare una strada, la fatica che sente a fare tutto, la tristezza e il senso di cola che nutre rendendosi conto che si sta lasciando vivere....non esiste, purtroppo, una ricetta della felicitá che io possa magicamente darle per risolvere le sue difficoltä, e ancora piû difficile ė sintetizzare in poche righe un discorso che ha radici profonde e cause multiple. La invito, però, a prendersi del tempo per riscoprirsi e "fare amicizia" con se stessa, per capire quali sono i suoi bisogni, cosa le piacerebbe fare della sua vita, che attivitá potrebbe svolgere nel breve tempo per trarre motivazione e spinta ad agire....so che tutto questo non ė per niente una passeggiata e, quindi, la invito a farsi accompagnare nel cammino da un professionista che le ispiri fiducia. Buon lavoro!
19 OTT 2017
· Questa risposta è stata utile per 4 persone
Buongiorno gentile Francesca,
quello che sta vivendo potrebbe essere frutto di un vissuto, un evento, un accadimento, un cambiamento di vita, nelle abitudini consolidate, che Le è successo tempo fa e di cui non è riuscita a riprendersi entrando nel tunnel del lasciarsi andare. Si, ora è difficile rialzarsi e il mio suggerimento è di provare a ripartire dalla consapevolezza e dall'elaborazione del passato, di quello che l'ha determinata. Un percorso di psicoterapia le sarebbe senz'altro di grande aiuto. Può rivolgersi anche al consultorio giovani più vicino a casa sua.
Cordialmente
Dr.ssa Anna Mostacci Psicologa Psicoterapeuta Roma
19 OTT 2017
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Francesca,
da quel che dice sembrerebbe possibile che si tratti di una depressione o comunque di un disturbo dell'umore ma dirle una diagnosi clinica non è possibile senza una adeguata fase di assessment (indagine).
Sentirsi falliti, ritirarsi dalla vita sociale, credere di non aver amici affezionati e non riuscire ad attivarsi per trovare un lavoro sono aspetti che portano una elevata sofferenza.
I consigli che potrei darle sono di iniziare da piccole cose, dedicare pochi minuti a riattivarsi nel recuperare le amicizie e magari uscire per fare una camminata. Questo non è che un primo passo e anche compierlo non è così facile come potrebbe sembrare ma lei ha mostrato una volontà di cambiamento e questo è un passo importante da non sottovalutare.
Le consiglio parallelamente di iniziare un percorso di psicoterapia che possa aiutarla a riattivarsi e possa riuscire a modificare la brutta opinione che ha di sé stessa. Lei è giovane e prima affronta in una terapia le difficoltà che descrive più facile sarà risolverle.
Anche se appare scoraggiata mantiene sempre una forte volontà di migliorare e questo, mi ripeto, è davvero un ottimo segnale.
La saluto nella speranza che le mie parole le siano servite,
Marco Tagliagambe.