Valutazione psicologica di minore senza consenso del padre

Inviata da Klia1975 · 30 giu 2024 Autorealizzazione e orientamento personale

Buongiorno, ritengo che mia figlia abbia necessità di un aiuto psicologico. Ha dieci anni ma sta entrando nel periodo della pre adolescenza , il suo corpo sta cambiando e lei non lo accetta al punto tale da evitare di voler entrare in negozi di biancheria intima o incominciare ad adottare le fasce per il petto. Non vuol sentire neanche parlare dell' argomento
" donna" in un momento poi vicino a detta della pediatra allo sviluppo. Il mio problema è che il mio compagno e padre della bambina non vuole farla valutare e si rifiuta di venire al primo colloquio. La bambina ha avuto anche un attacco di panico importante, legato al timore di una malattia manifestata da una parente. Insegnante e pediatra sono concordi nella necessità di un piccolo sostegno in una età così particolare e in presenza di piccole ansie. Chiedevo come fare il bene di mia figlia nonostante la forte e prepotente opposizione del padre. Anche se fosse possibile semplicemente fare un primo colloquio da sola , cosa che in consultorio mi hanno negato si potesse fare.Grazie mille , cordiali saluti.

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Miglior risposta 1 LUG 2024

Cara Klia,
queste situazioni sono molto frequenti, e le trasmetto la mia comprensione per la sensazione di allarme.
In questo caso, ciò che consiglio è di cercare primariamente di parlarne tra adulti, facendo rete tra lei, la pediatra e l'insegnante. Da un lato, non svalidando la posizione del suo compagno, e cercando di ascoltarne le ragioni; dall'altro, mostrandogli quanto da più fronti si ritenga che sia qualcosa che possa rappresentare un beneficio per la ragazza. Quindi, magari, proporre un incontro per parlarne con pediatra e/o insegnante, o anche con il/la possibile psicologo/a, solo a fini esplorativi.
Inoltre, sua figlia è d'accordo? In caso positivo potrebbe essere utile che, successivamente, anche lei provi ad esprimersi col papà.
Ritengo che la via della comunicazione sia la prima da intercettare.
Un saluto,
Tania

Dott.ssa Tania Di Tillio Psicologo a Padova

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16 LUG 2024

Gent.ma Klia, comprendo le sue preoccupazioni rispetto alla crescita e sviluppo di sua figlia. Il passaggio dall’infanzia all’adolescenza è sempre un momento molto delicato e complesso, che spesso necessita di un accompagnamento specifico per aiutare i ragazzi ad accettare i cambiamenti della fase di sviluppo nel modo più sereno possibile. Concordo che sarebbe utile un supporto, visto che la ragazzina ha già mostrato segnali di ansia e di rifiuto di alcune tematiche di dialogo e di alcuni luoghi. Purtroppo per poter accogliere in consulenza i minori è necessario avere il consenso firmato da entrambi i genitori. Può fare però una consulenza lei come mamma, anche senza il consenso del padre, per chiedere quali strategie possono essere più utili per accompagnare la ragazzina in questo momento difficile di passaggio.

Spazio LaBel Psicologo a Belluno

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1 LUG 2024

Dalla sua situazione emerge che ci sono delle divergenze da gestire con il padre della ragazza. Visto che questo è ciò che vi separa dalla possibilità di avere un aiuto per la figlia, possiamo intuire come lo scopo inconscio della figlia sia portarla proprio lì: a fare un passo nella relazione che lei, madre, ha con il padre. Sciogliendo nodi in questa direzione, di riflesso sua figlia ne avrà un beneficio.
Le sembra impossibile? Non lo è. Le sembra difficile? Noi professionisti siamo qui per questo. Per aiutarla a farcela.
E io ho piena fiducia che ce la farà!

Dott.ssa Francesca Dal Balcon Psicologo a Thiene

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1 LUG 2024

L’adolescenza è una fase delicata che si vive a modo proprio e con i propri tempi. L’accettazione di sé stessi in un periodo di trasformazione così importante implica una crisi, un conflitto interno fra ciò che si era prima, ciò che si è e ciò che si desidera essere su più livelli, emotivo, relazionale, corporeo, sociale. La metamorfosi che il soggetto compie è personale, unica e irripetibile. Il vissuto di sua figlia va compreso, mettendo da parte la volontà di cambiare il suo sentire; è importante accompagnarla in questo viaggio senza pressioni, giudizi, forzature, assecondando i suoi tempi e la sua privacy.
Purtroppo per fissare un colloquio con un minore è necessario il consenso da parte di entrambi i genitori. Potrebbe optare per fissare un appuntamento per lei (inteso lei come mamma) e comprendere insieme al professionista di riferimento come aiutare sua figlia.

Dott.ssa Denise Seppi Psicologo a Padova

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1 LUG 2024

Buongiorno,
ho letto la sua storia e comprendo lo stato emotivo che sta attraversando sua figlia.
Le si dovrebbe far capire questo passaggio alla fase preadolescenziale con calma e gradualità.
Potrebbe venire lei da sola per un colloquio di sicuro, cercando poi di coinvolgere la ragazza. Sono disponibile per un colloquio anche online.
Dott.ssa Carmelina Proietto, Scandiano RE

Dott.ssa Proietto Carmelina Psicologo a Scandiano

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1 LUG 2024

Salve, purtroppo quando si parla di minori è sempre difficile, a noi specialisti serve il consenso di entrambi i genitori che hanno la patria potestà del minore.
Non è mai semplice convincere il proprio partner se non sente le difficoltà del minore, anche perché le motivazioni possono essere molteplici. Quello che suggerisco è parlarne ancora con il suo compagno facendosi forza anche del sentire suo di mamma e non solo legato alle difficoltà della ragazza. Far chiarezza sui propri sentimenti rispetto a questa situazione potrebbe aiutare anche il compagno ad ascoltarsi e capire perché per lui è così difficile accettare questo cambiamento di ciclo di vita della famiglia.
Cordiali saluti, resto a disposizione
Dr. Alessandro Gherlenda

Dott. Alessandro Gherlenda Psicologo a Castelfranco Veneto

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1 LUG 2024

Credo che Sua figlia abbia bisogno di un percorso psicologico.

La cosa più semplice sarebbe parlare con la pediatra che parli col suo compagno spiegandole questa necessità.

Non è possibile fare un colloquio minore senza autorizzazione di Entrambi i genitori

Se ci fossero rifiuto da parte del suo compagno e sua figlia ne ha necessità Puoi informarsi Con un avvocato se è possibile chiedere al tribunale dei minori.

Dott. Luca Ferretti Psicologo a Ponsacco

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1 LUG 2024

Buongiorno Kila, è probabile che un sostegno possa veramente aiutare. In particolare se ci sono stati attacchi di panico, evita il fronicizzarsi del disagio.
Per procedere, se il padre non vuole, può mandare una mail per al giudice del tribunale dei minori e chiedere l'autorizzazione. In questi casi in alcune regioni vale il silenzio -assenzo: se il giudice non risponde lei può portare sua figlia. I consultori se un /una minore si presenta, in genere, in condizioni di emergenza sono gli unici autorizzati a vederlo/la. Lei può essere vista da chi vuole.
Cordialmente e rimango a disposizione.
Silvia Chiavacci

Dott.ssa Silvia Chiavacci Psicologo a Firenze

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1 LUG 2024

Buongiorno Klia,
Di fatto la legge prevede che un consulto o una terapia per il minore sia sempre su base consensuale dei due genitori. Senza il consenso di entrambi, il terapeuta non può effettuare alcuna visita o terapia. Se il suo partner è critico su questo, potreste comunque effettuare un colloquio insieme oppure può iniziare ad effettuarlo lei stessa per chiarire il contesto e le condizioni esistenti al momento per la minore e relativamente al quadro familiare. Non si riesce proprio a capire perché mai le abbiano negato un confronto presso il consultorio. Conviene riprovare e chiedere lumi sul perché non si possa fare. In ogni caso può rivolgersi ad un terapeuta dell’infanzia e dell’adolescenza privato in extremis.
Dott. Pietro Salemme

Dott. Pietro Salemme Psicologo a Roma

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1 LUG 2024

Buongiorno signora
Si rivolga alla sua pediatra, attraverso lei convochi suo ex marito.
Purtroppo, e fondamentale, fare un colloquio a sua figlia
E senza il consenso del papà, per legge non si può vedere sua figlia.
Dottoressa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Rima

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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