Vorrei tanto avere un rapporto sereno con la mamma

Inviata da Micol · 20 giu 2024 Terapia familiare

Buongiorno a tutti.
Ho un grande problema con mia mamma, o con me stessa, non capisco... Sento di amarla, ma non riesco a dimostrarglielo perché lei mi adora e mi dà letteralmente fastidio. Mi infastidisce che mi consideri la più bella, la più brava, la più intelligente e comunque in tutto migliore di lei. Io, consapevole di non essere nulla di tutto ciò, sono molto brava in alcune cose e pessima in altre, come tutti, leggo questi complimenti come ricerca di complimenti, tipo "ma no, sei bravissima anche tu" che però non riesco a fare perché non è nel mio carattere fare e perché sicuramente non faccio a comando, ma quando voglio io. Tutta la vita ha cercato con ricatti psicologici di farmi o non farmi fare determinate cose. Ad un certo punto ho iniziato a fare solo ciò che volevo io, ma ancora oggi che ho 55 anni, riesce a farmi sentire in colpa ed io sono furibonda e perdo puntualmente la pazienza con un' ottantottenne triste e da tutta la vita auto depressa... Aiutoooo!!!!!!!

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Miglior risposta 21 GIU 2024

Buongiorno,

Comprendo il suo disagio e la complessità delle emozioni che sta vivendo. Le dinamiche che descrive con sua madre spesso derivano da un lungo vissuto di aspettative e bisogni insoddisfatti. Il fatto che sua madre la adori e la elogi può sembrare, al di là dell'intenzione, una forma di pressione che la fa sentire inadeguata e intrappolata in un ruolo non scelto da lei. È naturale che si senta infastidita e confusa da questi sentimenti contrastanti.

La invito a riflettere sul perché queste lodi la irritano così tanto. Forse si sente invalidata nei suoi sforzi di autodeterminazione o percepisce queste parole come una negazione della sua realtà e delle sue difficoltà. È possibile che sua madre, esprimendo questi giudizi positivi, cerchi inconsciamente di compensare le proprie insicurezze, cercando al contempo una rassicurazione da parte sua.

Allo stesso tempo, potrebbe essere utile trovare un equilibrio tra l'esprimere i propri limiti e il comprendere le fragilità di sua madre.

Un percorso di psicoterapia potrebbe aiutarla a elaborare questi sentimenti e a sviluppare strategie comunicative più efficaci per gestire la relazione con sua madre, senza sentirsi sopraffatta o in colpa.

Resto a sua disposizione per ulteriori approfondimenti.

Cordiali saluti,
Dott.ssa Diana Sala

Dott.ssa Diana Sala Psicologo a Milano

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25 GIU 2024

Buongiorno Micol,
ma...abita ancora con la mamma? Quando noi psicologi dobbiamo rispondere a questi quesiti, è necessario avere chiara la situazione vigente per contestualizzare le problematiche, per questo glielo chiedo con sommo rispetto. Se poi sua madre come scrive ha avuto dei comportamenti liberticidi nei suoi confronti, è presto spiegabile che la sua pazienza sia esaurita o che faccia fatica ad averne (sempre qualità rifondabile la pazienza, s'intenda). Non se ne faccia una colpa, ma torniamo alla prima domanda...
Cordiali saluti
EG

Dott. Eliseo Ghisu Psicologo a Quartu Sant'Elena

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24 GIU 2024

Innanzitutto grazie mille per aver condiviso la sua storia e quello che prova.

Le dinamiche che emergono nella complessa relazione con sua mamma sembrano derivare da un vissuto di aspettative e bisogni insoddisfatti da parte di sua mamma.
Effettivamente sua mamma esprime nei suoi confronti una grandissima quantità di parole positive e ricche di affetto, ma che poi si traducono e vengono recepite da lei come "festidiose". Molto probabilmente quelle parole arrivano da un bisogno insoddisfatto della sua "mamma bambina" e che attualmente si sente poco soddisfatta delle scelte che ha fatto.


Se avessi la possibilità di iniziare un percorso con lei la inviterei a riflettere sul motivo per cui parole positive la infastidiscono a tal punto. In tal senso potrebbe essere utile intraprendere un percorso di supporto psicologico che potrebbe aiutarla a elaborare tali vissuti e a sviluppare una comunicazione più efficace con sua mamma, senza sentirsi sopraffatta o in colpa.

Resto a sua disposizione per ulteriori approfondimenti.
Cordialmente,
Dott.ssa Claudia Valeria Ninci

Dott.ssa Claudia Valeria Ninci Psicologo a Milano

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24 GIU 2024

Buonasera Micol,
lei é solo satura di questo tipo di rapporto parentale con una madre che, inconsciamente, non l'ha mai lasciata esercitare le sue volontà e scelte, fino a quando lei non ha preso la matura decisione di fare ciò che desiderava, voleva e ambiva. Il fatto che lei si veda come bravissima in alcuni campi e meno in altri, é segno di un' ottima autovalutazione e autostima, che però é stata raggiunta con non poche difficoltà, dovute al riconoscere, ad un certo punto, che il comportamento di sua madre, usando anche i "ricatti psicologici", rappresentava un ostacolo alla sua crescita ed indipendenza . Di conseguenza lei ha preso la giusta decisione di cui sopra.
La colpa sussiste quando si attua, consapevolmente ed intenzionalmente, un'azione volta a danneggiare, più o meno severamente, la vita del prossimo (in senso umano, animale vegetale o ambientale) esclusivamente per il proprio tornaconto. Lei non rientra in questa categoria. Lei ha solamente reagito ad una situazione che considerava soffocante , troppo invadente e invischiante. Ora, vista l'età di sua madre, le consiglio di cercare un sostegno psicologico professionale, che la aiuti a liberarla da tutte quelle considerazioni che la fanno sentire in colpa, ed a trovare il modo di scaricare, definitivamente, il senso di comprensibile insofferenza che prova ancora, verso i comportamenti di sua madre. Una madre che non é riuscita, per una serie di ragioni più o meno valide, a vivere una propria Vita.
La saluto cordialmente e rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento
Dott. Giancarlo Mellano

Dott. Giancarlo Mellano Psicologo a Padova

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24 GIU 2024

Buongiorno Micol,
quello che descrive è un vissuto estremamente ambivalente nei confronti di sua mamma (la ama ma si sente imprigionata).
Può succedere che i genitori proiettano sui figli i propri desideri e bisogni e questo produce nel corso degli anni vissuti di inadeguatezza e insoddisfazione nei figli. Può essere che sia anche per questo motivo che fa fatica a percepire come onesti e sinceri i complimenti di sua mamma e che li viva piuttosto come attacchi passivo-aggressivi.
Le consiglio di intraprendere un percorso di supporto psicologico teso a focalizzare l'attenzione su se stessa senza cercare di cambiare quello che è il funzionamento di sua mamma (che a 80 anni non è realistico pensare potrà cambiare). Serve lavorare su quello che si ha, ponendosi obiettivi realistici. Potrebbe esserle utile accendere una lampadina sui suoi vissuti interiori rispetto la relazione con sua madre, ripercorrere la vostra storia, conoscere meglio se stessa e assumere un ruolo attivo e consapevole nella gestione della relazione finalizzato a non farla sentire più in colpa e inadeguata.

Resto a disposizione,
dott.ssa Chiara Slavazza

Dott.ssa Chiara Slavazza Psicologo a Cerro Maggiore

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21 GIU 2024

Salve Micol,
Il rapporto con il materno, inteso in chiave simbolica, è il rapporto con l’inconscio, il grande Altro che Jaques Lacan voleva scrivere con la A maiuscola. Soprattutto per il femminile il discorso si fa complesso poiché si tratta di contenuto e contenitore che si includono l’un l’altro. In tal caso sembra che ci sia da elaborare una distanza differenziatrice nella vostra relazione.. Potersi differenziare non deve comportare il sentirsi in colpa per questo. La dipendenza viceversa può far sviluppare rabbia proprio perché blocca il processo individuativo, ovvero di sè come essere unico e originale/originario. Il processo individuativo può avvenire maggiormente in un percorso di psicoterapia psicoanalitica o comunque del profondo.
Dott. Pietro Salemme

Dott. Pietro Salemme Psicologo a Roma

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21 GIU 2024

Gentile Micol, i sensi di colpa sono sgradevoli ma il provarne non è necessariamente negativo, anzi. Se il rapporto con sua madre è stato sempre caratterizzato dalla manipolazione, il senso di colpa è il minimo che possa provare per affermare il suo modo di essere , un piccolo prezzo da pagare per la propria autonomia.
Se sente di non reggere o che tali stati d’animo potrebbero tornare a condizionare l’affermazione dei suoi bisogni, si faccia aiutare da uno psicoterapeuta che saprà sostenerla nel percorso di demarcazione dalle richieste e dalle aspettative materne.
Un cordiale saluto.
Dr. Patrizia Mattioli

Dott.ssa Patrizia Mattioli Psicologo a Roma

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21 GIU 2024

Buongiorno Micol,
Le dinamiche familiari sono spesso complesse, a qualsiasi età!
Sembra che queste sensazioni le stiano "strette" e che stia cercando la strada per affrontarle da un po' di tempo. Un percorso di terapia individuale potrebbe aiutarla a liberarsi di questa difficoltà, trovando la chiave per comunicare adeguatamente i suoi bisogni e ascoltare e comprendere quelli di sua madre.
Spero di esserle stata utile e rimango disponibile per ulteriori approfondimenti, anche online.
Un saluto,
Dott.ssa Paola Cutrupi

Dott.ssa Paola Cutrupi Psicologo a Reggio Calabria

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21 GIU 2024

Non sempre è facile aprirsi con i propri genitori anche se lo vogliamo.

Un consiglio pratico potrebbe essere questo: provi a scrivere quello che lei vorrebbe dirle e poi Glielo faccia leggere.

A volte è più semplice esternare con la scrittura quello che noi riusciamo a dire a parole.

Questa è soltanto uno spunto.

Un percorso psicologico potrebbe aiutarla ad aprirsi di più con sua madre.

Resto disposizione.

Dott. Luca Ferretti Psicologo a Ponsacco

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21 GIU 2024

Buongiorno Micol,
molto spesso i genitori tendono a proiettare ciò che vorrebbero si realizzasse in loro sui propri figli. Forse sarebbe necessario fermarsi a riflettere su ciò che non le fa apprezzare questi complimenti ricevuti e su ciò che la spinge a comportarsi come sua mamma richiede.
Questo genera sentimenti negativi da rielaborare per non proiettarli a loro volta.

Un caro saluto,
Dott.ssa Alice Piovan

Dott.ssa Alice Piovan Psicologo a Vigevano

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21 GIU 2024

Buongiorno, sua madre non cambierà mai. Ma Lei ha l'opportunità di comprendere la sua natura e quindi se stessa. Quella bambina interiore che si sente imprigionata, limitata o offuscata dalla grande madre.

Cordiali saluti
Dott. Fabrizio Celletti

Fabrizio Celletti Psicologo a Frosinone

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