Spostato da 12 anni e con due figli, Mia moglie vuole la separazione, sembra convinta, tant'è che ad ogni mio impegno per la riconciliazione la risposta è sempre..ma allora non vuoi capire. Eppure dopo anni di tentativi falliti ed alla fine trascurati, accetta un caffè a due oppure andare al cinema da soli. Dormiamo ancora insieme, la notte l'abbraccio, unilateralmente, ma non si tira indietro. La mattina mi sono sempre alzato per primo per preparare il caffè, la colazione, gli zaini e la merenda per i bambini, per poi svegliarli, lavarli, vestirli ed accompagnarli a scuola. Lei si occupa di preparargli i vestiti. Son un libero professionista, lei è una impiegata. Abbiamo avuto molti screzi, anche violenti e talvolta alla presenza dei bambini. Ho parlato con i miei figlioli in intimità cercando di fargli comprendere che quella persona aggressiva non è papà, ma una persona debole che voleva vestirsi da forte. Una persona che non dovrà più entrare in casa. Oggi cerco di alzarmi insieme a lei, così da condividere anche gli spazi ed i tempi della prima quotidianità. Eppure sembra non funzionare. Lei ha cominciato a farsi seguire da una neuropsichiatra (attiva al NOT) che individua le problematiche, certamente nel rapporto di coppia, ma ancor più, sembra, nei sensi di colpa e nel rapporto che aveva con la mamma "buonanima", che la sua esistenza è stata tutta un terrorismo psicologico tale da fargli fare scelte SBAGLIATE. Matrimonio compreso. Io mi sto facendo seguire da un Prete del consultorio (sono profondamente religioso) e da uno psicologo, i quali pur prospettandomi una possibile separazione mi invitano comunque ad un comportamento civile e che non trascuri sia la famiglia che me stesso. Infine mia moglie oggi i dice, se vuoi fare qualcosa..fallo...se puoi avere nuove opportunità professionali...seguile. Sono estremamente confuso e non riesco ad accettare questa situazione. Oramai h24 penso al problema e non riesco ad impegnarmi nella mia quotidianità. I bambini, soprattutto il più grande (12 anni) vorrebbero che gli stessimo più vicini. La loro giornata è scandita da scuola, impegni vari....a mangiare vanno da mio suocero che è malato ed anziano, ed all'uscita di scuola li vanno a prendere o alcuni titolari di una ludoteca oppure la badante di mia suocera. Il più grande, appunto, mi chiede se ogni tanto posso andarlo a prendere, ne parlo con mia moglie e lei pone diversi motivi ostativi tali che per non farla arrabbiare, io stesso dico a mio figlio...purtroppo abbiamo tanti impegni ed oggi non riesco a farlo. Sto malissimo anche per questo. L'unica certezza è che non voglio perderla e non voglio che i bambini soffrano ulteriormente vivendo in un ambiente malsano. Grazie a quanti potranno farmi riflettere.
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11 MAG 2016
· Questa risposta è stata utile per 5 persone
Caro Mario
si sente la profonda sincerità della sua lettera e il suo intenso dolore.
Lei ce la stà mettendo tutta con sincerità per mantenere il suo matrimonio e per far star sereni i suoi figli.
La sua vita non deve essere facile alle condizioni che ci descrive, però lei fa le cose con amore e credo che il suo impegno non possa non essere notato.
Sua moglie insiste col discorso della separazione ma la mia impressione è che non ne sia del tutto convinta...lo dico considerando "i dettagli" di ciò che ci descrive, soprattutto dormite ancora insieme abbracciati, e lei "non si tira indietro" (non ho mai sentito nulla di simile in alcuna coppia in procinto di separarsi).
Non voglio alimentare in lei speranze che magari possono essere smentite...però...il linguaggio non verbale è sincero in genere.
Credo che sua moglie apprezzi quello che lei fa...però si è come "fissata" su questa idea della separazione.
L'influenza della mamma "buonanima" avrà anche inciso sul matrimonio però a sua moglie non è andata malissimo trovando lei e avendo due figli stupendi giusto?
Lei dovrebbe evitare di pensare 24 ore a questo e "sganciarsi" psicologicamente dal problema...a questo punto sarà quel che sarà....
Se recupera una parte di buon umore e "brillantezza" mostrandosi autonomo e in grado di gestire la sua vita e i figli senza la sua "dolce metà" questo sarà un altro elemento che verrà certamente notato...
Forse, rendendosi conto di poterla davvero perdere per sempre, può essere che sua moglie riprenda a vederla con occhi diversi.
È il mio augurio
Dott. Silvana Ceccucci psicologa psicoterapeuta.
31 AGO 2016
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Mario,
continui a mettercela tutta per fare del suo meglio come marito e come padre. Finora ha fatto delle cose importanti come lasciare fuori dalla porta il suo lato aggressivo, collaborare in casa, lavorare e curare la sua relazione anche con molto affetto. Sua moglie probabilmente lo sa, e se ancora non lo sa, prima o poi si renderá conto dei suoi sforzi.
Anche io come la dott.ssa Ceccucci ho l'impressione che lei si sia fissata su questa idea della separazione, ma che non voglia portarla a termine del tutto, per cui dal mio punto di vista, è giá nella direzione giusta per recuperare il vostro rapporto di coppia.
Cerchi di non pensare 24 ore su 24 al problema, ma piuttosto continui a fare del suo meglio senza trascurare le esigenze dei suoi figli. Rimanga attento e attivo di fronte alle loro esigenze.
Se lo desiderate, potreste pensare di intraprendere con sua moglie un percorso di terapia di coppia.
Vi auguro tutto il meglio.
11 MAG 2016
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Valerio,
la situazione che racconta non è facile per nessuno di voi, coniugi e figli inclusi.
Capisco che lei vorrebbe salvare il salvabile ma questo non può accadere senza l'impegno di entrambi i membri della coppia. E questo è possibile se per tutti e due voi ha ancora senso stare assieme, se vi amate. Se questo non è più vero per sua moglie, per quanto profondamente doloroso sia per lei, purtroppo c'è poco che lei possa fare per convincerla a cambiare idea.
Non so se sia così, ma credo fortemente che sia importantissimo affrontare la questione con sua moglie per capire che presupposti ci sono e per definire una situazione che se è pesante per voi lo è senza dubbio di più per i vostri figli. Mi permetto di dirglielo perchè mi occupo di separazioni.
Separarsi non è mai facile e non lo è nemmeno per chi agisce la separazione. Trovo assolutamente sensato e responsabile che sia lei che sua moglie abbiate deciso di farvi sostenere in questo momento di transizione e difficoltà.
Condivido la sua preoccupazione per i figli, i quali soffrono sicuramente innanzitutto di una situazione non definita. Chiaro è che le separazioni sono dolorose anche per loro, ma non tanto quanto sentire che mamma e papà non sanno che pesi prendere. Questo li fa sempre sentire responsabili ed in dovere di tenere uniti mamma e papà, il che è molto rischioso per il loro sviluppo.
Lei e sua moglie rimarrete comunque genitori, il che non significa soltanto trascorrere tempo con i figli e amarli, ma soprattutto tenerli in mente nel fare delle scelte, nel definire situazioni ambigue e nell'affrontarle, per quanto spiacevoli e dolorose siano.
Le anticipo che, nell'eventualità che la separazione si realizzi, potrete ricorrere - se lo riterrete opportuno - ad una mediazione che vi consenta di confrontarvi in merito alla gestione dei figli e di gettare le basi per una condivisione della genitorialità da genitori separati.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti.
Cordialmente
10 MAG 2016
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Valerio,
quella da lei descritta è una storia travagliata, densa di emozioni e sentimenti contrastanti.
E' molto importante che sia lei che sua moglie siete seguiti da uno psicologo.
Intraprendere un sostegno e una terapia inevitabilmente implica un affrontare aspetti di se difficili e dolorosi, ogni scelta fatta viene messa in discussione e la propria vita sembra regnare nel caos di emozioni confuse.
Credo innanzi tutto che una separazione non debba essere vista solo negli aspetti negativi, certo a livello personale e di coppia è sempre percepita come un fallimento di qualcosa che non è andato come si sperava.
A volte invece,la separazione può essere un momento in cui prendere fisicamente e mentalmente le distanze da un rapporto che forse non fa stare più bene, ma questo non esclude la possibilità di rivedere la propria posizione nella relazione di coppia per ricostruire in modo nuovo il rapporto stesso.
Mi sembra molto importante l'amore che trasmette a questi figli e soprattutto la sua umiltà e franchezza nello spiegare loro la sua aggressività.
Un genitore è tale anche se non vive più nella stessa casa con i figli, un genitore è tale quando è presente emozionalmente nella vita dei figli; allora il tempo trascorso insieme diventa fondamentale per la qualità.
Credo che per lei e la signora la separazione sia un'opportunità per rivedere il vostro rapporto, la vostra quotidianità e le aspettative e bisogni che chiedete nella coppia.
Provi a pensare alla separazione a una possibilità per ognuno di voi.
Cordiali saluti.
Psicologicamente Donna. della Dott.ssa C. Arcangeli (Roma)