Il rapporto tra paziente e terapeuta
La comprensione e la disponibilità sono caratteristiche fondamentali di qualunque terapeuta.
La relazione tra paziente-terapeuta è indispensabile per una buona terapia. In alcuni casi, però, ci si può trovare in una situazione di "transfert".
Quando si decide d'iniziare un percorso di psicoterapia, è indispensabile scegliere un terapeuta qualificato perché la relazione che si instaurerà sarà importante per la riuscita della terapia stessa. È necessario, infatti, che fra paziente e terapeuta s'instauri un rapporto di fiducia che permetta di creare un ambiente protetto e senza giudizi. Il paziente, infatti, deve sentirsi libero di parlare apertamente di qualunque tema, senza sentirsi giudicato.
La comprensione e la disponibilità sono caratteristiche fondamentali di qualunque terapeuta. Solo se il paziente si sente in un ambiente sicuro e senza censura, infatti, sarà possibile intraprendere un percorso di cambiamento verso la risoluzione dei problemi e un miglior benessere psico-fisico. Tuttavia bisogna ricordare che questa relazione non è simmetrica: paziente e terapeuta, infatti, hanno due ruoli ben distinti.
Il fenomeno del transfert
Il transfert o traslazione si verifica quando alcuni sentimenti o pulsioni infantili del paziente vengono "trasferiti" inconsciamente sul terapeuta. Questi impulsi provengono dal passato e dai sentimenti provati per altre persone, ad esempio nei confronti di un familiare. Il transfert può essere positivo, quando i sentimenti sono principalmente di affetto o addirittura di amore, o negativo quando sono ostili e aggressivi. In entrambi i casi, sia la richiesta di affetto che l'impulso di vendicarsi servono a riempire un vuoto infantile.
Secondo Sigmund Freud, padre della psicoanalisi, il fenomeno del transfert è una delle resistenze che possono svilupparsi durante la terapia. Tuttavia, allo stesso tempo, il transfert può essere un ottimo alleato nella riuscita della percorso terapeutico del paziente.
Il compito del terapeuta, in caso di transfert, è quello di analizzare e gestire al meglio la situazione, senza però compromettere la terapia.
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Io ho detto alla mia psicologa che non potevo più continuare perché avevo troppe spese ed è stata una delusione perché non ha provato minimamente a trattenermi venendomi incontro e offrendomi una alternativa, ho pensato non ci tenesse proprio
Help qualcuno mi può dire perché il mio terapeuta dopo dieci sedute mi ha abbandonato lasciandomi piangere e con un gran senso di vuoto di abbandono e di impotenza premetto che ho gli mandavo spesso tanti messaggi per consigli
Sono pienamente d'accordo.. il terapeutica deve essere bravissimo e penso unico per una paziente che gli dà tutta la sua fiducia, e nello stesso tempo si instaura per la paziente anche se passano lunghi anni un rapporto che penso che oggi nessun terapeutico può definire per una paziente finita da anni la terapia ....quando il terapeutico riesce a tirare fuori il primo sorriso non lo dimentichi mai ....grazie di esistere ...