Neuro-amore: cosa succede nel nostro cervello quando ci innamoriamo?
Cosa succede nel nostro cervello quando ci innamoriamo? L'amore da sempre muove il mondo. Dietro questo grande sentimento, c'è il nostro cervello con i suoi innumerevoli processi.
Tutti noi quando iniziamo a innamorarci di qualcuno, proviamo percezioni fisiche ed emozionali nuove e intense; lo stato di benessere, le emozioni positive quali gioia, euforia, trepidazione, eccitazione e le cosiddette "farfalle nello stomaco", sono sensazioni tipiche della fase dell'innamoramento. Tutto questo, è reso possibile dall'azione del nostro cervello,infatti, nelle prime fasi dell'innamoramento si attivano aree cerebrali specifiche ed entrano in circolo determinati ormoni e neurotrasmettitori.
Durante le fasi iniziali dell'innamoramento, periodo che dura da sei mesi a un anno, nel nostro cervello si verifica un amento dei livelli di dopamina, neurotrasmettitore associato al desiderio, alla ricompensa, allo stato di eccitazione ed euforia; maggiori livelli di dopamina nel nostro cervello determinano la voglia incessante e continua di passare il maggior tempo possibile con il nostro partner; infatti i circuiti dopaminergici legati al piacere e al sistema di ricompensa, sono gli stessi che si attivano quando assumiamo sostanze stupefacenti e legati quindi allo sviluppo di dipendenze.
Altro neurotrasmettitore coinvolto durante il processo di innamoramento è la serotonina, la cui azione è legata alla regolazione dell'appetito e dell'umore. Nei primi mesi dell'innamoramento i livelli di serotonina diminuiscono, questo spiegherebbe la tipica sensazione di "stomaco chiuso" che frequentemente si prova quando iniziamo a provare un sentimento per qualcuno, così come la tendenza del nostro pensiero a essere costantemente rivolto al partner, tanto da mettere in atto talvolta, comportamenti caratterizzati da ansia e controllo, come ad esempio controllare ripetutamente il cellulare nell'attesa di un suo messaggio. Infatti, la riduzione dei livelli di serotonina si ritrova nel disturbo ossessivo-compulsivo caratterizzato da pensieri intrusivi e ossessivi.
Anche il cortisolo, "l'ormone dello stress", ha un ruolo importante durante l'innamoramento. Infatti, relazioni positive, come l'amore romantico, sono in grado di ridurre i livelli di cortisolo nel nostro cervello, così una volta superata la fase iniziale in cui vi è una maggiore attivazione psicofisiologica, i bassi livelli di cortisolo a lungo termine contribuiscono a determinare uno stato di benessere e a sperimentare meno emozioni negative come stress e ansia.
Un fenomeno tipico che si verifica quando siamo innamorati, è la perdita di razionalità; l'amore ci spinge a compiere azioni che mai avremmo pensato di essere capaci di mettere in atto, come ad esempio trasferirsi di città, cambiare abitudini, lavoro tutto per rimanere accanto alla persona amata. Durante l'innamoramento il nostro partner ci appare privo di difetti e ad ogni ogni sua caratteristica fisica e caratteriale attribuiamo valore positivo. Dietro questo meccanismo, vi è l'azione della corteccia prefrontale, area cerebrale del nostro cervello deputata al ragionamento e al giudizio critico. Questa durante l'innamoramento è meno attiva nei confronti della persona amata e di conseguenza nasce in noi il tipico fenomeno "dell'amore è cieco".
Dopo l'innamoramento, entriamo in una nuova fase della relazione,ovvero quella dell'amore caratterizzata da stabilità e sicurezza. Durante la creazione di una relazione duratura,infatti, nel nostro cervello aumentano i livelli di ossitocina e vasopressina,ormoni legati ai meccanismi di attaccamento e allo sviluppo di legami affettivi caratterizzati da sentimenti di calore e fiducia.
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