Perché siamo invidiosi?
L'invidia nasce senza dubbio dall'insoddisfazione verso se stessi e da una bassa autostima. Ma come sconfiggerla?
«È nel carattere di pochi uomini onorare senza invidia un amico che ha fatto fortuna», Eschilo.
A tutti è successo di provare invidia, nel posto di lavoro di un collega, del partner di un nostro amico, della casa di un vicino…L'invidia è un sentimento piuttosto comune che spesso viene valutato in maniera totalmente negativa. Essenzialmente, non riusciamo a sopportare che un'altra persona abbia qualcosa che vorremmo per noi stessi. Può essere una qualità, un oggetto, una persona…tutto ciò ci fa sentire inferiori e ci fa provare molta rabbia.
Non dobbiamo preoccuparci troppo se proviamo questo stato d'animo, quanto più della nostra reazione. Da una parte, infatti, possiamo decidere di superare l'invidia e dall'altra, di farci trasportare da questo sentimento. Quest'ultima opzione è senza dubbio la peggiore, in quanto ci porta ad attaccare, criticare in maniera poco costruttiva e cercare di distruggere l'altro. A livello sociale, l'invidia viene disprezzata, il che porta chi ne soffre a nasconderla e a manifestarla in maniera più o meno occulta.
L'invidia nasce senza dubbio dall'insoddisfazione verso se stessi, da una bassa autostima: ci vediamo pieni di carenze e svantaggiati rispetto agli altri. Invece di ammirare queste qualità che non abbiamo, proviamo risentimento, rancore e, di conseguenza, invidia.
La competitività ci spinge a pensare che dobbiamo essere sempre migliori degli altri. Abbiamo l'idea sbagliata secondo la quale, per essere felici, dobbiamo avere più degli altri. Se ciò non accade, proviamo tristezza, dolore e rabbia.
Se lasciamo che l'invidia diventi una costante nella nostra vita, potremmo mettere a rischio il nostro benessere psico-fisico. L'idea che i buoni risultati degli altri siano un'ingiustizia verso noi stessi, infatti, non fa altro che farci sentire ancora più inferiori, riducendo la nostra autostima. Questa sensazione di ingiustizia, inoltre, ci permette di trovare una giustificazione nel momento in cui decidiamo di attaccare, facendo del male non solo a noi stessi ma anche all'altro.
Se riusciamo a gestire l'invidia, possiamo riuscire a migliorare noi stessi
Innanzitutto, dobbiamo essere coscienti della nostra invidia. Non serve a nulla nasconderci dietro la cosiddetta "invidia sana". Il sentimento opposto all'invidia, infatti, è l'ammirazione che non prevede odio o rancore ma proviene dalla nostra autostima, senza bisogno di dover attaccare l'altro. Dobbiamo imparare a vivere con ciò che abbiamo, ad adattarci alle diverse situazioni e ad apprezzare ciò che c'è di positivo nella nostra vita. L'invidioso, invece, non è in grado di essere felice con ciò che ha. Come affermava lo scrittore Honoré de Balzac:
«L'invidia è il più stupido dei vizi, perché non esiste un solo vantaggio che si guadagni da esso».
Come superare l'invidia?
Il segreto sta nella gestione di questo sentimento. Invece di concentrarti sulla tua rabbia, criticare e lamentarti per ciò che non hai, prendi spunto dagli altri per cercare di ottenere un miglior risultato per te stesso. In più, è necessario imparare ad accettare i propri limiti. Non potremo mai ottenere tutto però potremo apprezzare ciò che già abbiamo e tutti i nuovi obiettivi che riusciamo a raggiungere.
Se vuoi ricevere maggiori informazioni sul tema, puoi consultare il nostro elenco di professionisti esperti in crescita personale.
Articolo rivisto e corretto dalla Dott.ssa Rossella Campigotto
Le informazioni pubblicate da GuidaPsicologi.it non sostituiscono in nessun caso la relazione tra paziente e professionista. GuidaPsicologi.it non fa apologia di nessun trattamento specifico, prodotto commerciale o servizio.
PUBBLICITÀ
PUBBLICITÀ
Io sono una vittima dell'invidia, ossia una patologia forzata dall'andamento del mio percorso di vita a causa mia e soprattutto da altre persone, il voler desiderare un qualcosa di tuo sta diventando un ossessione, perché ciò non prenda un velo pietoso vorrei avere un consiglio da un esperto in materia. Ero un imprenditore mi sono indebitato con lo stato italiano sono moroso verso la Soris non posso intestarmi più nulla se non chiedo favori a qualcuno di fidato non posso comprarmi nulla per fare si che non mi venga pignorato ho 55 anni quando andrò in pensione se avrò la forza, forse mi daranno la minima, o magari la faccio finita prima, così tolgo il disturbo a tutti, cercherò solo di mettere 4 spiccioli da parte per il mio funerale per non dare ulteriori problemi ai miei figli. Sono veramente stanco di tutto questo tutti abbiamo una dignità e tutti vogliamo un minimo di serenità, non si può vivere nell'ombra a vita, mi spiace solo per chi mi sta accanto da 4 anni, debba dargli questo dispiacere. Saluti