34 anni e rapporto con la famiglia da adolescente; pensieri e lavoro
Buonasera, sono un ragazzo di 34 anni, da alcuni anni non trovo la serenità che vorrei. Faccio un lavoro da ufficio insieme a mio padre: parliamo praticamente solo di lavoro o poco altro; anche con mia madre non ho molto dialogo, nonostante lei provi a parlarmi: solo comunicazioni essenziali e poco più. Nel rivolgermi a loro faccio fatica a chiamarli "mamma" o "papà", anzi, direi che non riesco, rispondo solo alle loro domande. Nel passato hanno sempre soddisfatto i miei bisogni, ma credo di non essere uscito dall'adolescenza. Nel lavoro ho molte responsabilità che vivo male, sempre in cerca della perfezione e ho paura di aver sbagliato tutto in ogni lavoro: mi ritrovo a rimuginare di continuo di situazioni dove avrei potuto far meglio, o ipotizzare scenari futuri con problemi. Do me stesso per il cliente, troppo, lavoro molto. Vivo da 3 anni con la mia ragazza, spensierata, non vorrei portarle tristezza. Da alcuni mesi mi domando se è il caso di cercare un figlio...ma con lei non ne abbiamo mai parlato. Forse non è il momento per me migliore. Non riesco a vivere a pieno il presente, non gioisco per i risultati ottenuti, che ci sono anche. Mi piace studiare di tutto: interessandomi di psicologia, noto di ritrovarmi perfettamente nella descrizione del "narciso covert". Mi trovo a cambiare faccia, parlando con i miei e con gli altri: forse sensi di colpa che non ho superato dall'infanzia? Grazie