A 35 anni ho paura dei... mostri
Buonasera,
vorrei chiedere un consiglio su come affrontare un problema che mi sta causando molto disagio. Di seguito, fornirò alcune informazioni sulla mia situazione attuale e su episodi significativi del mio passato che credo siano rilevanti per comprendere la mia richiesta.
La mia domanda principale è questa:
Da dove comincio per affrontare la mia paura dei "mostri"? Qual è il percorso più indicato per capire (e quindi neutralizzare) questo fenomeno che esiste solo nella mia testa? Dovrei esplorare traumi passati (di cui potrei non essere consapevole dato che al momento non ho ricordi specifici che mi senta di collegare a questo fenomeno)? È più appropriato intraprendere un percorso di psicoterapia, psicoanalisi, ipnosi, o un altro metodo?
Un po' di contesto:
Sono un uomo di 35 anni, alto, grosso, possente. Vivo con la mia compagna in una villa piuttosto isolata, con cinque camere. Da qualche mese stiamo cercando di avere un bambino. Abbiamo un cane con un forte istinto di difesa, che ci allerta ogni volta che sente un movimento nei paraggi dell'abitazione, e un sistema di sicurezza con telecamere che monitorano costantemente la villa, il quale ci invia notifiche video appena registra un movimento o un suono.
Ho una certa "esperienza" con situazioni di pericolo reale.
Nel quartiere in cui sono cresciuto, ho subito numerose rapine durante l'adolescenza, alcune delle quali coinvolgevano armi. Le prime volte avevo molta paura ma con il ripetersi delle esperienze ne ho avuta sempre meno, tanto da reagire agli ultimi tentativi e far desistere chi voleva rapinarmi.
Più tardi, durante una convivenza con un amico, abbiamo subito un'intrusione in casa: due persone con passamontagna e manganello hanno atterrato il mio coinquilino sul pianerottolo, in pochi istanti ho reagito a sangue freddo colpendoli con una mazza da baseball e facendoli scappare.
Ora mi trovo a fare i conti con una paura non reale: ho paura dei "mostri". Mostri immaginari.
Di sera, quando non c’è la mia compagna.
Quando sono in una stanza ho paura che spuntino dalla porta, specie se l’altra stanza è buia.
Non entro in una stanza buia senza aver prima acceso la luce.
Tengo sempre la torcia a portata di mano, qualora dovesse saltare la corrente.
Attivo l’udito alla massima potenza per poter percepire anche il minimo movimento di una foglia in lontananza. Sono costantemente all’erta.
Ho paura a fare la doccia e soprattutto di chiudere gli occhi, perciò cerco di evitare di fare lo shampoo.
Dormo con una luce accesa e torcia e cellulare in mano o al peggio sotto il cuscino. Cerco di stare coperto anche se fa caldo, per evitare di esporre parti del corpo.
Credo che un mostro si materializzerà davanti a me, arrivando velocissimo e silenzioso, a velocità a cui gli umani non possono camminare o correre, e fermerà il tempo terminando la mia esistenza.
I mostri che immagino sono tendenzialmente umanoidi, possono fare o non fare versi.
Riesco a immaginarli: se mi venisse chiesto se “li vedo”, direi che sì, li vedo, ma nel senso che li immagino (non li vedo davvero nell’ambiente).
Tempo fa ho fatto l'errore di cercare "Uncanny Valley" su Google (cosa che vi SCONSIGLIO fortemente di fare), alla ricerca di informazioni testuali, credendo che informarmi fosse un buon primo passo per capire di cosa si tratta, per vedere se ci sono studi sul fenomeno e quindi renderlo meno "spaventoso", ma il motore di ricerca non ha mostrato solo testo... ha mostrato anche immagini. E sono proprio loro i mostri di cui ho paura.
In questo momento, mentre sto scrivendo queste cose, ho il cuore a mille.
Non ho avuto minimamente paura né vergogna a raccontarlo alla mia compagna.
In passato ho seguito un percorso di psicoanalisi per tre anni, che mi ha aiutato moltissimo anzi è stato fondamentale per crescere e migliorarmi, ma questo tema non è mai stato affrontato in modo significativo perché all'epoca non era così rilevante.
Conclusione:
Come posso affrontare e superare questa paura? Quale approccio terapeutico consigliate per trattare questo problema?
Grazie mille per l'attenzione e per l'aiuto.
