Accettare e guarire da un abuso?

Inviata da Io · 12 ago 2024 Trauma psicologico

Buonasera , cercherò di farne un riassunto senza entrare troppo nei dettagli… sono una ragazza di 29 anni , da quando ne ho 18 ho iniziato a ricordare un episodio ( più di uno) avvenuto in tenera età , inizialmente erano ricordi sbiaditi poi si son fatti sempre più chiari col passare del tempo… quando avevo 4/5 anni una persona a me molto vicina dell’età di 13/14 anni (senza entrare troppo nei dettagli) simulava un rapporto sessuale mettendomi sopra di lui, mi ricordo la sua eccitazione oltre alle palpate varie , accadeva spesso e crescendo credo anche ci siano state altre palpate ma di questo sono poco sicura ho solo ricordi vaghi , in tutti questi anni di ricordi che andavano e tornavano ho cercato di convincermi fosse solo una ragazzata da parte sua , o che fosse una normalità , anche se tutto ciò mi ha fatto capire tanti dei comportamenti avuti da bambina , i problemi che mi ha lasciato portati poi dietro anche in età adulta , nonostante i tentativi di autoconvinzione però i ricordi non mi lasciano in pace e più passa il tempo più ci sto male moralmente , forse per bisogno di risposte , forse perché non capisco se davvero si tratti di una semplice ragazzata vista l’età di lui , forse ho paura sia un reale abuso o forse ho solo bisogno di sentirmi dire “si lo è “ , “no non lo è” più che altro perché a volte mi do colpe sul fatto che lo lasciassi fare , non voglio parlarne con nessuno fisicamente .. voglio solo capire , accettare e togliermelo dalla testa e se necessario intraprendere un percorso ..

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Miglior risposta 23 AGO 2024

Gentile utente,
credo sia importante partire dal fatto che all'età di 4 - 5 anni non ci può essere piena consapevolezza del concetto di moralità nè sufficiente capacità decisionale per cui il suo senso di colpa è inopportuno.
Tuttavia, da quello che si intuisce tra le righe del suo scritto sembra che quegli episodi abbiano comunque avuto ripercussioni successive nei suoi comportamenti in età infantile ed anche più adulta tant'è che quei ricordi ancora le causano turbamento.
Ciò rappresenta una indicazione sufficiente per un percorso di psicoterapia finalizzato alla elaborazione e superamento di quell'evento in qualche modo traumatico.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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30 AGO 2024

Buongiorno Gentile Utente, voglio ringraziarla per aver trovato il coraggio di condividere questa esperienza così difficile e dolorosa. Comprendo quanto possa essere complesso cercare di affrontare ricordi confusi e traumatici, specialmente quando questi ricordi emergono lentamente nel tempo e portano con sé una serie di emozioni contrastanti.

Affrontare un trauma dell'infanzia, soprattutto quando coinvolge una persona vicina, può essere estremamente complicato. È del tutto naturale sentirsi confusi riguardo a ciò che è accaduto e chiedersi se quello che ha vissuto sia stato un abuso o "solo una ragazzata". Ciò che descrive, però, riguarda un episodio che può essere traumatico e che merita attenzione e comprensione.

Alcuni punti che potrebbe considerare:

- La differenza di età e il contesto: a 13/14 anni, si è già in una fase di sviluppo adolescenziale in cui una persona ha una certa consapevolezza di sé e del proprio corpo, anche se non pienamente matura. D'altra parte, a 4 o 5 anni, una bambina è molto vulnerabile e incapace di comprendere il significato di certi comportamenti. La differenza di età e di comprensione tra voi due è rilevante e può indicare che c'era uno squilibrio di potere.

- Autoconvinzione e senso di colpa: è comune, purtroppo, che le persone che hanno subito esperienze di abuso cerchino di minimizzare o razionalizzare l'accaduto per proteggersi dal dolore e dalla confusione che questi ricordi possono generare. Il fatto che lei si chieda se sia stata "una semplice ragazzata" o un abuso e che si senta in colpa per averlo "lasciato fare" è qualcosa che molte persone con esperienze simili sperimentano. È importante ricordare che, a quell'età, non avrebbe potuto avere la capacità di comprendere pienamente o di opporsi a quello che stava accadendo.

- Valutare il bisogno di supporto psicologico: data la complessità dei ricordi e delle emozioni che descrive, potrebbe essere utile intraprendere un percorso con uno psicologo o uno psicoterapeuta specializzato in traumi e abusi. Questo potrebbe aiutarla a esplorare in modo sicuro e graduale ciò che ha vissuto, a comprendere i suoi sentimenti attuali e a lavorare sui possibili effetti che l'evento ha avuto sulla sua vita adulta.

- Comprendere e accettare le sue emozioni: è naturale sentire una vasta gamma di emozioni quando si ricordano eventi traumatici: tristezza, rabbia, confusione, senso di colpa, o il bisogno di capire se ciò che è accaduto era davvero un abuso. Queste emozioni sono valide e non dovrebbe sentirsi in colpa per averle. Un terapeuta può aiutarla a normalizzare queste reazioni e a trovare modi sani per elaborarle.

- Non è mai colpa della vittima: vorrei rassicurarla che, indipendentemente da come si sente, il fatto di essere stata vittima di questo comportamento non è mai colpa sua. La responsabilità di un comportamento inappropriato ricade sempre su chi lo mette in atto, soprattutto quando c'è un tale squilibrio di potere e comprensione tra le persone coinvolte.

- Un percorso di elaborazione e guarigione: ogni percorso di guarigione dal trauma è unico. Non c'è una risposta semplice o un giudizio netto sul suo vissuto, ma il lavoro con un professionista qualificato può aiutarla a costruire un significato più chiaro e a trovare un modo per andare avanti, rispettando il suo ritmo e le sue esigenze.

Capisco che potrebbe non sentirsi pronta a parlarne con qualcuno "fisicamente", come dice, ma tenga presente che la possibilità di esplorare questi sentimenti in un ambiente sicuro e protetto potrebbe offrirle un grande sollievo e un passo avanti verso la guarigione, potrebbe inizialmente valutare anche un percorso e contatto virtuale tramite videocall.

Per ulteriori consigli o per intraprendere un percorso di supporto psicologico resto a disposizione. Augurandole di superare al più presto questo momento di difficoltà le porgo cordiali saluti.
Dott. Luca Vocino

Dott. Luca Vocino Psicologo a Bergamo

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24 AGO 2024

Buonasera, purtroppo mi sento di dirle che quello da lei descritto è un abuso. Lo è da un punto di vista oggettivo in quanto siamo di fronte ad un comportamento sessuale messo in atto da una persona in età puberale su una bambina, seppur non tramite l'uso della forza fisica, ma facendo leva sull'impossibilità di comprensione e discernimento per la giovane età di quest'ultima e su un rapporto di vicinanza, quale può essere quello parentale o una amicizia stretta. Inoltre, gli episodi sono stati ripetuti, nonché si sono protratti in età più avanzata, peraltro con forme più esplicite. Lo è anche dal punto di vista soggettivo: non ci descrive la situazione come un gioco in cui vi stavate divertendo entrambi, lei ha avuto la percezione che quel comportamento avesse una particolarità che in età adulta ha ricondotto all'atto sessuale, nonché afferma di sentire che c'è un collegamento con alcuni suoi comportamenti nell'infanzia e alcune problematiche nell'età adulta.
Il fatto che lei non si sia ribellata non ha alcuna rilevanza nell'identificazione di ciò che è accaduto, in quanto probabilmente all'epoca non poteva cogliere a pieno le implicazioni di ciò che accadeva. Probabilmente, la mettevano a disagio quei comportamenti, ma spesso accade che i bambini siano portati a subire persino violenze fisiche per amore, ammirazione e desiderio di vicinanza con i grandi. Inoltre, quando si subisce un abuso si è portati a non identificarlo come tale in quanto sarebbe troppo doloroso doverlo riconoscere come tale, soprattutto se agito da una persona a cui si è voluto bene. E' un meccanismo di difesa.
L'elaborazione del trauma vissuto, è un percorso che inizia con la presa d'atto e con l'espressione verbale e non verbale dei ricordi, delle emozioni, delle sensazioni e dei pensieri associati. Quest'ultimi in particolare possono fungere da forma di difesa, ma essa alla lunga diventa disadattiva, in quanto contribuiscono a produrre forme patologiche di evitamento del dolore e/o a mantenerle.
Comprendo il suo desiderio di non parlare con altre persone di quanto accaduto, fatta eccezione con un/una eventuale terapeuta. Questa è una sua legittima e libera decisione. Mi limito solo a dirle che sarebbe eventualmente suo diritto, sacrosanto, denunciare quanto accaduto e chiedere che la persona venisse punita o che almeno facesse ammenda.

Dott. Lelio Bizzarri Psicologo a Roma

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19 AGO 2024

Buonasera. Le cose sono come le vediamo. Tutto dipende da come TU scegli di vedere questo evento. Se scegli di vederlo come un abuso allora lo è per la tua psiche, con tutte le conseguenze del caso. E' quindi palese che è l'approccio che deve cambiare, verso l'evento di per sè, e questo può essere fatto solo con un lavoro strutturato nei confronti di questa serie di episodi.

Dott.ssa Chiara Pica Psicologo a Grosseto

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19 AGO 2024

Buongiorno “io”
Senza conoscere lei e la sua storia risulta difficile aiutarla, nessuno le potrà mai dire “ lo è o o meno”, ma se ha questi ricordi è giusto lavorarci per comprendere meglio cosa potrebbe essere successo e legittimarsi come vittima.
È un tema molto forte e a 29 anni ha il dovere verso se stessa di elaborarlo.

Dott.ssa Alice Noseda Psicologo a Lecco

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17 AGO 2024

Ciao, deve essere terribile quello che senti ed hai subito. Mi dispiace tantissimo. Un terapeuta caldo ed empatico potrebbe aiutarti in questo viaggio insieme per vivere la vita che meriti. Io sono disponibile, un grande abbraccio!

Dott.ssa Maria Vittoria Ardosigli Psicologo a Palermo

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15 AGO 2024

Cara ragazza,
resto molto colpita dalla consapevolezza con cui racconta questa esperienza. In questi casi è necessario un percorso volto a rielaborare l'evento traumatico. Questo trauma risale a quando era bambina, momento in cui non aveva gli strumenti per potersi difendere dall'abuso che ha vissuto. Ora è un'adulta e merita di riconoscerselo così come merita
di focalizzarsi anche sulle sue attuali risorse.
Resto a disposizione anche per colloqui online se volesse essere seguita.
Un caro saluto
Dott.ssa Vita

Dott.ssa Antonella Vita Psicologo a Padova

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14 AGO 2024

Mi dispiace tantissimo per la sua situazione.

Nonostante il tempo certe situazioni rimangono nella nostra memoria che possono crearci tanto dolore.

Purtroppo il passato non Non Si può cambiare. Tuttavia possiamo Affrontarlo e impedire che il suo ricordo condizioni il nostro presente e il nostro futuro.

La psicoterapia cognitivo comportamentale è consigliata per questa tipologia di problemi.

Un percorso psicologico potrebbe aiutarla ad affrontare questo suo disagio e ritrovare serenità.

Resto a disposizione per eventuali colloqui. Se avesse necessità mi contatti.

Dott. Luca Ferretti Psicologo a Ponsacco

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14 AGO 2024

Buongiorno,
Se delle tracce di memoria tornano nella sua vita e la portano a domandare un supporto, sicuramente qualcosa ha fatto trauma. Io credo che non sia effettivamente rilevante che cosa sia successo nella realtà, ma cosa ha provato quella bambina di 5 anni. La verità è sempre la sua, è soggettiva, intima, profonda, non gliela può dire nessun altro, ma sicuramente dare voce a questo dolore può essere un modo per elaborarlo e trovare quelle risposte che sta cercando.
Se posso esserle d'aiuto, non si faccia problemi a contattarmi in privato.
Un caro saluto
DE

Dott.ssa Desirèe Esposito Psicologo a Cassina Rizzardi

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14 AGO 2024

Gentile Signora,
quello che ha condiviso è un vissuto estremamente delicato e doloroso, ed è comprensibile che stia cercando risposte per comprendere meglio ciò che le è accaduto e per trovare una certa pace interiore. La confusione che prova è del tutto normale, poiché i ricordi di eventi traumatici, soprattutto quando vissuti in tenera età, possono emergere in modo frammentato e difficile da interpretare.
È importante che lei sappia che quello che ha descritto non è una "ragazzata". Anche se il ragazzo era giovane, i comportamenti che ha subito rappresentano comunque una forma di abuso. È comprensibile che provi sensi di colpa per non essersi opposta, ma deve sapere che, da bambina, non era in grado di comprendere appieno ciò che stava accadendo o di difendersi. Le reazioni di quel periodo sono assolutamente normali e non ha alcuna colpa in ciò che è successo.
Il fatto che questi ricordi continuino a riaffiorare e le causino sofferenza è un segnale importante che merita attenzione. Non deve affrontare tutto questo da sola. Parlare con un professionista potrebbe aiutarla a dare un senso a questi ricordi, a elaborare il dolore che ancora prova e a trovare un percorso di guarigione. La terapia può offrirle uno spazio sicuro dove esplorare le sue emozioni, liberarsi del senso di colpa e lavorare verso l’accettazione.
Decidere di intraprendere un percorso terapeutico è un atto di coraggio e di cura verso se stessa. Questo percorso potrebbe aiutarla a raggiungere quella serenità che cerca e a vivere con più leggerezza.
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Pinella Chionna

Dott.ssa Pinella Chionna Psicologo a Mesagne

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14 AGO 2024

Cara,
Gli abusi nell’infanzia richiedono sicuramente trattamento, è possibile lavorarci con tecniche che desensibilizzano il ricordo, ovvero che le permettano di non sentirsi minacciata da quell’esperienza nel presente e quindi anche nel futuro.

Ma sono eventi che non vanno assolutamente ignorati perché influiscono sul suo benessere emotivo e fisico.

Lo psicologo è tenuto al segreto professionale, stia serena a condividere le informazioni.
Si prenda cura di se, è probabilmente giunto il momento di togliersi questo fardello di dosso..


Cordialmente

Dott.ssa Barbara Durand
Ricevo online ed in studio a Torino

Dott.ssa Barbara Durand Psicologo a Torino

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13 AGO 2024

Gentile utente, i ricordi legati alla prima infanzia si sa che sono sempre un po' confusi, in più nel trauma spesso si tende a dimenticare quanto accaduto e questo può complicare le cose. Una terapia volta a superare questo episodio potrebbe fornirle uno spazio sicuro in cui poter evocare i ricordi in questione e finalmente elaborarli e andare avanti. Nel caso in cui non se la sentisse di parlare di questo ricordo con uno psicologo, affrontare questa difficoltà potrebbe essere un primo passo verso il superamento del trauma.
Nelle situazioni di abuso capita anche spesso che la vittima si colpevolizzi pensando in mille modi diversi a cosa avrebbe potuto fare, ma quello che è stato ormai è passato. Un ricordo non lo possiamo cambiare ma, possiamo imparare da esso per migliorare noi stessi.
Parlare di un trauma non è certamente mai facile, ma affrontarlo è l'unico modo per superarlo. Già l'averne parlato qui potrebbe essere un indice che lei ha la forza di parlarne.

Distinti saluti, dr. Morgione Massimo

Dottor Massimo Morgione Psicologo a Torino

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13 AGO 2024

Salve Io, nessuno può rispondere dicendoti “si lo è “ , “no non lo è” pensando all'abuso che temi di aver subito e che sta emergendo dai tuoi ricordi. Ma di certo non puoi attribuire a te alcuna responsabilità. L’unica responsabilità che hai è quella di raccogliere dubbi e confusione mentale che vengono alimentati da questi ricordi e portarli in un contesto protetto e terapeutico. Puoi anche pensare all'ipnosi terapeutica se senti il bisogno di chiarire maggiormente le immagini che ti affollano la mente. Ma l'unica cosa importante è intraprendere un percorso, come hai già capito. Ti aiuterà a fare chiarezza, ad analizzare ed elaborare i problemi avuti in età adulta ( quindi forse anche al presente) di cui parli. Ti invito a fare questo passo quanto prima. Un caro saluto
Dott.ssa Marzia Mazzavillani

Dott.ssa Marzia Mazzavillani Psicologo a Forlì

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13 AGO 2024

Buongiorno,
Mi dispiace molto per quanto le è accaduto, ciò che racconta è molto importante e la ringrazio per aver condiviso parte della sua storia nonostante la fatica che questo comporta.
Ciò che narra è un'esperienza traumatica che, come tale porta con sé delle conseguenze che lei descrive molto bene, la rimozione dei ricordi che portano però a manifestare il trauma vissuto tramite i comportamenti, la sensazione di vergogna e il senso di colpa.
La voglio rassicurare che lei non ha colpe né responsabilità, in quanto sarebbe stato estremamente difficile, se non impossibile, gestire da sola tale situazione all'età di 4/5 anni.
Per rispondere alla sua domanda: si, è possibile guarire da un trauma, perciò le consiglio una terapia individuale in modo da condividere questo pesante fardello che si tiene dentro, mettere ordine ed elaborare quanto è accaduto.
Resto a disposizione
In bocca al lupo
Dott.ssa Elena Dati

Dott.ssa Elena Dati Psicologo a Crema

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13 AGO 2024

Buongiorno mi spiace molto della situazione in cui si trova. Le consiglio di effettuare una terapia per il trauma. per superare le varie problematiche.
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologo Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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13 AGO 2024

Buongiono , l'argomento è delicato e nessun professionista potrebbe mai dirle si lo è , no non lo è stato.
Perdoni la mia franchezza ma credo che adesso che ne ha 29 di anni possa io risponderle senza edulcorare. Chi viene abusata, spesso imputa a se stessa colpe che non ha, più per darsi una spiegazione che per reale coscienza di colpa, che possa essere stata colpa sua a 4-5 anni è improbabile poiché un comportamento malizioso, come lo intende un adulto, a questa età è poco credibile è più il gioco del dottore e l'infermiera ,per capirci, che li attrae poiché amano esplorare il loro corpo.
Non dia colpe alla bambina che vedeva probabilmente questo più come un gioco che come accondiscendenza di cui oggi sentire il peso della vergogna o della colpa.
Un ragazzo a 14 anni è in grado di capire che il suo corpo ha bisogno e voglia di esplorare, poiché le polluzioni sono più frequenti ed il parlare, vedere e conoscere il sesso è un pensiero frequente, normalmente con i propri coetanei.
Sapere se era anche lui effettivamente cosciente di compiere un abuso su una bimba di 4 anni è cosa difficile, a meno di parlare con il diretto interessato, lei può e dovrebbe non darsi colpe , accettare che è stato una parte della sua vita ma che non definisce chi è lei adesso , è una parte di lei che "non toglie dalla testa", lo mette in un angolo dei suoi ricordi dove non farà più male e dove avrà il peso che lei vorrà dargli.
A mio avviso ,seppur probabilmente non del tutto voluto come tale , se lei lo vive nelle conseguenze morali, come le ha definite, come abuso ed è questa la sensazione che da adulta sente nel ricordo di questi fatti , non può non definirlo come tale.
Sarebbe invece più utile a lei ,se le va di rispondere, capire cosa significa la sua frase, ripoto testualmente: "anche se tutto ciò mi ha fatto capire tanti dei comportamenti avuti da bambina , i problemi che mi ha lasciato portati poi dietro anche in età adulta ".
Speri di averla aiutata o forse vorrei dire sollevata, e se vuole sono qui a rispondere ancora.
cordialmente dott.ssa Giusi Vicino

Dott.ssa Giusi Vicino Psicologo a Gagliano Castelferrato

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