aiutoo, non capisco più se sono etero o gay

Inviata da Mattia · 17 ott 2024 Orientamento sessuale

Salve a tutti sono un ragazzo di 22 anni, da ormai 7 mesi ho questo pensiero che definisco ossessivo riguardo la mia sessualità.
Inizio col dire che da quando sono piccolo ho sempre provato attrazione per il genere femminile e all'età di 12 anni circa sono venuto a conoscenza della masturbazione, la quale sempre dedita alle donne.
Tuttavia sono sempre stato un ragazzo molto timido e introverso, parlavo con poche persone e avevo pochi amici, prevalentemente maschi.
Tuttavia verso la 2 media purtroppo mia nonna si ammalò di tumore e essendo mio nonno disabile io, mia madre e il compagno abbiamo deciso di andare a vivere da loro.
Questo periodo per me fu cruciale, poiché non uscii praticamente più con nessuno essendo costretto a casa con i miei nonni, in quanto dovevo accudirli, ovviamente questa fu una mia scelta che però poi nel lungo termine mi portò ad essere sempre più solitario e chiuso in me stesso.
Questo periodo durò 2 anni, finché anche mio nonno in seguito alla morte di mia nonna morì.
A seguito di questo cercai di riaprirmi, di riprendere in mano la mia vita ma purtroppo molte persone che prima mi stavano accanto mi hanno abbandonato e ciò mi causò innumerevoli problemi nel fidarmi delle persone, in particolare la mia migliore amica storica, che conoscevo da quando avevo 6 anni non aveva più voglia di stare in mia compagnia poiché ormai lei era andata avanti e si era abituata alla mia assenza.
Inizio così un periodo di terapia, poiché stavo cercando di capire se magari fossi io il problema, se fossi io sbagliato, questo percorso durò circa 1 mese e lo chiusi io, in quanto sentivo di aver capito come dovevo comportarmi e cosa dovevo fare.
Circa un anno dopo riallaccio i rapporti con una mia vecchia compagna delle elementari, con la quale instauro un bellissimo rapporto d'amicizia, stavamo spesso insieme, forse aveva iniziato anche a piacermi, tuttavia a causa della mia timidezza e incapacità di capire se lei mi piacesse o no, non feci nulla, nonostante i continui segnali di interesse da parte di lei, finché un giorno lei conobbe un ragazzo, smettendo quindi di avere ogni contatto con me, questo mi fece impazzire, portandomi a diventare estremamente geloso, in quel momento penso di aver realizzato il fatto che lei fosse davvero qualcosa di più che una semplice amica, ma ormai era troppo tardi e lei si era fidanzata, così non potendo fare altro lasciai perdere e non ci sentimmo più, rinchiudendomi ancora una volta in me stesso, stando sempre più solo.
Successivamente arrivò il covid e come tutti fummo costretti a non poter uscire, non avendo più possibilità di relazionarci di persona con gli altri.
In quel periodo sentivo la voglia matta di evadere e di prendere finalmente in mano la mia vita, a causa della mia insicurezza per tutta la vita mi sono sempre fatto andare bene tutto, nelle amicizie, senza mettere mai me stesso al primo posto, quindi con questa voglia matta decisi di lasciarmi tutto alle spalle e riniziare un nuovo capitolo della mia vita.
Fino a questo momento non avevo mai avuto nè rapporti sessuali, nè baci o altri rapporti di ogni genere con le ragazze, tuttavia ero sempre attratto da loro, finché all' età di 19 anni non incontrai questa ragazza, la ragazza più interessante che avessi mai visto in vita mia, era bella, intelligente e soprattutto mi faceva battere il cuore, ho avuto come un colpo di fulmine.
Quel giorno passammo una serata indimenticabile, finalmente sentivo che anch'io ero normale, mi sentivo finalmente vivo, così ci scambiammo i numeri di telefono e iniziammo a scriverci.
Nonostante lei non dimostrasse una sorta di interesse io comunque la cercavo e la aiutavo, mi sentivo insomma attratto da lei e avrei fatto qualunque cosa per farla stare bene, credevo di essere quello che lei stava cercando, però un giorno mi disse apertamente di essere lesbica e lì mi cadde il mondo addosso, mi sono sentito morire e quindi inizio un po’ a mettermi l'anima in pace, decidendo quindi di farmi passare questo interesse, tentativo che non funzionò e che invece mi portò a pensarci ancora di più.
Nei mesi successivi lei mi parlò del rapporto con la sua ragazza, dichiarando che con lei non si trovava bene e che era come se non le importasse di lei, così io cercai di aiutarla poiché ero ancora interessato e non riuscivo a staccarmi da lei.
Dopodiché un giorno i miei e i suoi genitori fummo invitati ad un evento al quale ovviamente eravamo invitato anche noi, in quell'occasione esagerai con l'alcol e le confessai il mio interesse nei suoi confronti, affermando di essere lesbica, mi rifiutò dicendomi che nonostante fossi un bel ragazzo lei era già fidanzata e non voleva tradire la sua ragazza, così involontariamente iniziai a piangere probabilmente a causa dell'alcol e in quel frangente lei mi baciò, in quel momento mi sono sentito la persona più felice del mondo, successivamente a questo lei ammise che il tutto era solo una prova e così mi chiese di dimenticarmi di tutto, ovviamente accettai ma non fu per niente semplice.
Dopo molti mesi da questa esperienza lei smise di scrivermi e iniziò a rispondere in modo freddo ai miei messaggi, così per un po di tempo non l'ho più sentita.
verso dicembre di 2 anni fa la rincontro in pizzeria, poiché i miei genitori e i suoi ormai erano diventati molto amici.
Durante quella sera parlando del più e del meno lei mi raccontò che con la sua ragazza era finita, così nonostante avessi deciso di lasciarmi tutto alle spalle ci riprovai, iniziando quindi a flirtare.
Dopodiché iniziammo una frequentazione poichè non era molto sicura a causa delle ultime relazioni.
Lei aveva un migliore amico con il quale era molto legata, il problema è che lei continuava a non darmi le attenzioni che sentivo di meritare, infatti molto spesso le chiedevo di guardare una serie tv oppure di andare in palestra insieme, dato che come me lei era appassionata, tuttavia questo ragazzo non le permetteva di passare del tempo con me a causa della sua gelosia, nonostante fosse gay.
Tuttavia lei continuava a dire che non avrebbe fatto passi indietro con il suo migliore amico, poiché lui era la persona più importante della sua vita e non voleva in nessun modo cambiare il suo modo di comportarsi nei suoi confronti.
Tuttavia non capì mai di cosa realmente io mi lamentassi, non volevo che lei cambiasse il suo modo di essere con lui, ma che lei mi desse più importanza e più attenzioni.
in seguito a questa discussione se ne susseguirono altre della stessa entità e questo mi portò a non fidarmi più di lei, così sviluppai ansia e decisi di chiudere la relazione nonostante non riuscissi a staccarmi da lei.
Per un po di mesi continuai a pensarla, ma ormai non riuscivo più a starci insieme.
Da quel momento ebbi un totale calo dei sentimenti, non mi interessava più realmente nessuna ragazza, così mi domandai quasi inconsciamente se fossi gay, alla cosa non diedi importanza e la archiviai senza darle peso.
Nei mesi successivi ho sofferto di forte stress, causato dalla scuola, che mi portavano a non uscire di casa, sobbarcandomi di continue responsabilità.
Nel mentre una mia amica ha iniziato a interessarmi, così iniziammo una sorta di frequentazione che però durò pochissimo.
In seguito ci furono vari tira e molla, finché appunto volendo capire se potesse interessarmi o no abbiamo deciso insieme di spingerci oltre, iniziando una sorta di scopamicizia.
Durante questo periodo capisco che comunque non provo un interesse sentimentale nei suoi confronti ed entro in crisi, condizionando totalmente la mia vita.
Successivamente inizio a guardare una serie tv, la quale mi ha portato ad avere i dubbi che mi accompagnano fino ad ora, trovando forse bello uno dei ragazzi che si è rivelato in seguito essere gay, da lì ho iniziato a domandarmi se potessi esserlo anche io, dato che non l'avevo minimamente intuito, inizialmente mi sono detto che no, non poteva essere, poiché sono sempre stato attratto dalle donne, così almeno per il momento avevo smesso di pensarci, tuttavia avendo avuto un calo di interesse per le ragazze mi focalizzai in particolare sui ragazzi, nonostante non mi interessassero iniziando a pensarci in modo sempre più attivo, finché non riuscii più a capirci nulla.
A quel punto non riuscendo più a darmi una risposta un giorno ebbi un attacco di panico, decidendo di lasciare anche la scuola, fortunatamente ci ripensai subito dopo e continuai comunque ad andarci.
Finita la scuola iniziai un percorso di terapia che tutt'ora continua durante il quale parlando di questi miei dubbi e problemi, mi venne appunto suggerito di poter essere gay, che non ci sarebbe niente di male e che la sessualità è fluida.
Tuttavia non riesco ad accettarlo passando così mesi molto stressanti in cui avevo paura di uscire di casa, non volevo in nessun modo capire o ritrovarmi in una situazione in cui io avessi dovuto accettare questa mia presunta omosessualità, non ho niente contro gli omosessuali ma sento che non fa per me, non mi vedo in una relazione con un uomo né la desidero, tuttavia forse a causa di queste relazioni mi sto autoconvincendo della cosa per non soffrire. Tuttavia qualche mese fa iniziai a lavorare come promoter e un ragazzo si avvicinò, mentre parlava mi sembrava come se tutta l'ansia e tutta la paura che avevo fosse scomparsa, la quale fu sostituita da una sensazione di piacere, ho sentito come se volessi stargli vicino, poi mi feci una marea di domande tra le quali:
vorrei baciarlo? o vorrei starci insieme?
Dopodiché se ne andò e mi dimenticai completamente della cosa come se non fosse mai successa, non so se fosse solo ammirazione che poi ho mal interpretato a causa dell'ansia o altro ma se di questo ragazzo non mi interessa più nulla, la cosa che ho provato non posso dimenticarla.
Ora non capisco più nulla davvero, pensavo di essere in un periodo di confusione e o di soffrire di un doc, tuttavia dopo questo non so più cosa fare, se penso di andare con un uomo non mi va, come non mi va di iniziare una relazione con una donna ora, non so più dove devo definirmi e come.

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Miglior risposta 18 OTT 2024

Gentile Mattia,
È comprensibile provare confusione rispetto alla propria sessualità proprio perché è un aspetto molto complesso e personale della nostra identità, ma non esiste una risposta "giusta" o "sbagliata" su cosa significhi essere attratti da una persona o da un genere.
Spesso, quando ci troviamo in situazioni di confusione, tendiamo a cercare delle etichette o delle definizioni per comprendere meglio quello che sentiamo. È importante però ricordare che la sessualità può variare nel tempo e non è necessario che tu definisca immediatamente la tua o che trovi nell’immediato una risposta definitiva.

Un altro aspetto che hai descritto è l'ansia che provi riguardo ai tuoi pensieri e alle tue emozioni. L'ansia può rendere difficile distinguere tra ciò che senti veramente e ciò che la tua mente ti porta a pensare e spesso quando si cerca troppo intensamente una risposta, è possibile rimanere intrappolati in un ciclo di dubbi che non ci permette di vedere le cose con chiarezza.

Hai già intrapreso un percorso di terapia, il che è un passo molto positivo. È importante essere gentile con te stesso e darti il tempo e lo spazio per elaborare questi dubbi senza pressioni. Il processo di scoperta di sé può essere lungo e complesso, ma è un percorso che meriti di fare a modo tuo, senza fretta.

Se in questo momento non senti un'attrazione chiara verso qualcuno, può essere utile concederti il tempo di vivere senza cercare di etichettare immediatamente ciò che senti.
Potresti scoprire che, con il tempo e con meno pressione, le tue emozioni diventeranno più chiare.

Sono a tua disposizione se volessi parlare ancora di questa dinamica o delle tue emozioni.
Un caro saluto,
Dott.ssa Claudia Cianchi

Dott.ssa Claudia Cianchi Psicologo a Roma

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22 OTT 2024

Caro Mattia, ho letto con molto interesse il suo racconto.
Cosa significherebbe per lei avere un'identità fluida dove possono coesistere contemporaneamente attrazione sia verso il femminile sia verso il maschile? Che cosa teme possa succedere se mai dovesse avere un orientamento sessuale "aperto"? Rispondere a queste domande potrebbe aiutarla a capire cosa nel concreto teme, definire perciò le sue paure con più chiarezza.
Ha dei pensieri intrusivi relativi al suo orientamento sessuale? Come si rapporta a questi pensieri?
Spero che queste domande la aiutino a comprendersi meglio.
Ora però vorrei farla riflettere anche sul fatto avere fantasie/pensieri relativi a persone dello stesso sesso non necessariamente significhi essere omosessuale.
Dunque il fulcro per uscire da questa situazione è comprendere come mai questa cosa la spaventi e la porti ad avere questi pensieri ricorrenti; così come apprendere strategie per relazionarsi a questi pensieri in maniera diversa vedendoli per ciò che sono, ossia solo pensieri.
Sperando di esserle stata utile resto a disposizione anche per colloqui a distanza.
Un caro saluto
Dott.ssa Vita

Dott.ssa Antonella Vita Psicologo a Padova

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22 OTT 2024

Mattia,
Grazie per averci scritto queste righe su ciò che senti.

Mi arriva moltissima confusione rispetto a quello che racconti, probabilmente le tue parole e il modo in cui le hai poste rispecchiano il tuo stato d’animo. Ho la sensazione che però dietro questo moltissimo pensare ci sia ben altro, così come dietro le relazioni passate che spesso terminano con una chiusura. Provi a rileggere a distanza di qualche giorno quello che hai scritto e cerca di avvertire cosa ti arriva; quello che sento più di tutto è una tendenza a rimuginare, a pensare pensare pensare senza mai fermarsi. Ora, sarebbe importante comprendere a cosa può servire tutto quest’attività nel pensiero. Spesso pensare così tanto, a tal punto da rendere un pensiero “ossessivo”, ha come vantaggio secondario quello di non permetterci di rilassarci, come se non fossimo in grado di stare bene con noi stessi. Credo che su questo tema sarebbe importante lavorare certamente con il/la professionista che ti segue.

Per quel che riguarda l’orientamento sessuale Mattia, credo che tu stia cercando di incasellarti in qualcosa che non fa per te: le etichette in generale non definiscono chi siamo o cosa proviamo. Stai tentando di comprendere a quale appartieni come se questo potesse aiutarti ad affermarti a livello identitario, che è qualcosa che prescinde da un termine. Immagina anche gli stessi disturbi mentali: spesso le persone che hanno delle diagnosi si identificano in quelle dicendo “io sono depresso, io sono narcisista, io sono ossessivo compulsivo”. Quel verbo essere va cambiato in questo caso specifico: perché (questo discorso vale per le diagnosi) non si è depressi, si ha la depressione. Chiaramente, ci tengo a specificarlo, l’orientamento sessuale è una parte essenziale di noi, ma forse potresti iniziare a pensare che puoi essere attratto da entrambi, sia donne che uomini, e che ci saranno dei momenti della tua vita in cui avrai bisogni anche emotivi diversi. Questo prescinde dall’orientamento: posso essere una donna eterosessuale e attraversare momenti della mia vita in cui ricerco più svago o più serietà relazionali.

Quello che puoi fare a mio parere è lavorare sulla modalità con cui ti relazioni all’altro, sulla motivazione per cui fai difficoltà ad accettare alcune cose di te stesso e così via.

Spero di averti dato qualche spunto,
Dott.ssa Giorgia Tanda.

Dott.ssa Giorgia Tanda Psicologo a Roma

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18 OTT 2024

Buongiorno gentile Mattia, mi sembra di capire che stia attraversando un periodo di profonda confusione e stress legato alla sua identità sessuale e alle relazioni interpersonali. Questi dubbi possono essere molto pesanti da affrontare, soprattutto se non si riesce a trovare delle risposte chiare e immediate. È importante che lei riconosca che questi pensieri ossessivi e i dubbi sulla propria sessualità sono validi, e che non è solo ad affrontarli. È normale, soprattutto in un periodo di crescita personale e di esperienze nuove, avere momenti di incertezza.

Da ciò che racconta, emerge un forte legame tra il suo stato emotivo e il modo in cui percepisce le sue relazioni con gli altri, che siano amicizie o potenziali relazioni romantiche. Sembra anche che esperienze passate, come le relazioni difficili con alcune persone importanti nella sua vita, abbiano contribuito a un senso di insicurezza o confusione che sta cercando di gestire. Il periodo di solitudine, insieme al peso emotivo di essere stato coinvolto nella cura dei suoi nonni, potrebbe aver giocato un ruolo significativo nel suo senso di isolamento emotivo e nelle difficoltà che sta affrontando ora.

La sua preoccupazione e i dubbi sull'orientamento sessuale possono essere sintomatici di un processo più ampio di esplorazione di sé e non necessariamente di una "verità" definitiva che deve essere trovata subito. La sessualità, come ha già sentito, è fluida e può variare nel tempo, ma non è qualcosa che deve essere forzatamente definito in questo momento.

Avere pensieri ossessivi su un argomento come la sessualità può anche essere legato a disturbi come il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC), e lei stesso ha menzionato questa possibilità. In questi casi, i pensieri diventano così pervasivi che generano molta ansia e una pressione costante a cercare una risposta chiara, anche quando questa potrebbe non essere immediatamente evidente.

Le consiglio vivamente di continuare il suo percorso di terapia, magari condividendo apertamente con il terapeuta questi pensieri e le sue preoccupazioni. La terapia può essere un ottimo spazio per esplorare questi dubbi senza giudizio, cercando di capire come affrontarli senza lasciarsi sopraffare dall'ansia o dall'urgenza di trovare una risposta.

Infine, le vorrei dire che è importante darsi tempo. Non c'è bisogno di etichettarsi o prendere decisioni definitive in fretta. La sua sessualità è una parte di chi è, ma non deve essere una fonte di stress o confusione costante. Continuando a esplorare se stesso, troverà gradualmente ciò che è giusto per lei, in modo naturale e senza forzature.

Se dovesse avere bisogno di ulteriori consigli o di una consulenza resto a disposizione. Augurandole di superare al più presto questo momento di difficoltà le porgo cordiali saluti.
Dott. Luca Vocino

Dott. Luca Vocino Psicologo a Bergamo

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18 OTT 2024

Per una corretta comprensione, la sua situazione andrebbe approfondita.

Può capitare che di fronte a relazioni finite male e ha difficoltà relazionali si perda interesse.

Tuttavia, questo non è una prova sufficiente per dire che una persona è omosessuale

Il solo non è un caso serata. Capita anche ad altri e di fronte a situazioni simili a quelle delle descritta hanno lo stesso dubbio.

Il pensiero di essere omosessuale non è per te una prova che lo siamo realmente pensare ed essere sono due cose ben distinte.
Il pensiero non è automaticamente, vero per il fatto che non lo pensiamo o lo crediamo tale

Il tema dell’omosessualità è un tema molto dibattuto con idee e teorie molto diverse. Una fra le tante e la teoria della fluidità sessuale.

Tuttavia, tale teoria non è del tutto provata, ci sono dei pro e dei contro.

Le ricerche hanno dimostrato che l’orientamento sessuale può essere influenzato anche dal nostro vissuto, dalle nostre credenze, dai valori sociali e culturali in cui viviamo.

la teoria della fluidità sessuale che asserisce alla possibile scelta di essere un giorno in un modo un giorno in altro è una teoria molto labile e non dimostrata in quanto influenzabile dalle situazioni sopracitate.

C’è da considerare anche l’ipotesi che questa credenza di essere omosessuale si è dovuta al fatto che i suoi precedenti relazioni non sono andate bene e le hanno causato tanta sofferenza e le hanno fatto sorgere questo pensiero/dubbio. Come è successo è succede anche ad altre persone sia maschi che femmine.

Tuttavia, come sopra detto tra pensare ed essere c’è una bella differenza. Pensare di essere un significa automaticamente e sicuramente essere.

Come le dicevo all’inizio, per una migliore comprensione la sua situazione andrebbe approfondita.

Resto a disposizione, se ha necessità mi contatti.




Dott. Luca Ferretti Psicologo a Ponsacco

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18 OTT 2024

Buon pomeriggio
Ti consiglierei dei colloqui con uno psicoterapeuta, per superare le tue problematiche.
Dottoressa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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18 OTT 2024

Buongiorno Mattia,
Risulta evidente come stia affrontando un periodo molto stressante, caratterizzato da una grande confusione.

E' importante tenere a mente che la sessualità, in tutte le sue parti, risulta essere un tema complesso per ognuno di noi.
Soprattutto in momenti di grande confusione, come quello da lei attraversato in questo periodo, si tende a voler etichettare e incasellare i diversi aspetti della nostra vita, per potervi attribuire unità e definizione che altrimenti mancherebbero. Ciò però non è sempre possibile, soprattutto relativamente al tema della sessualità e nello specifico dell'orientamento sessuale, essendo aspetti della nostra identità estremamente complessi e fluidi, che possono variare anche più volte nel corso della nostra vita.
Bisogna perciò darsi il tempo e lo spazio necessari ad esplorare ed esplorarsi, comprendendo anche quali siano i motivi che la portano a non tollerare e accettare il dubbio circa il suo orientamento sessuale.

Inoltre, alcune delle esperienze vissute in passato, possono aver incrementato il senso di incertezza e l'ansia da lei percepiti. Questo, unitamente alla paura del rifiuto e della solitudine, oltre alla necessità (avvertita come senso del dovere) di definire il suo interesse verso il genere femminile, possono aver aumentato questo senso di frustrazione e di ansia.

Aver già iniziato un percorso di terapia è estremamente positivo, poiché le consente di analizzare e discutere tali aspetti di sé in un contesto sicuro che le permettano di esplorare le sue emozioni e i suoi pensieri, svestendoli dal giudizio e dalla rigidità che, altrimenti, la bloccano e le provocano sofferenza. Nel contesto terapeutico provi a concedersi tempo e spazio per capire che cosa desidera e che cosa la fa stare bene, senza la pressione la rigidità di doversi definire a tutti i costi.

Si ricordi che il processo di conoscenza di sé può essere complesso e lungo, e che ognuno ha i propri modi e tempi: si lasci spazio per esplorare i suoi sentiti, svestendosi dal giudizio e dalla fretta.

Un saluto,
Dott.ssa Erika Cosentino

Erika Cosentino Psicologo a Torino

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18 OTT 2024

Salve Mattia, mi dispiace molto per la situazione che ti scrive perché posso comprendere il disagio connesso.ritengo molto importante che lei possa richiedere un consulto psicologico poiché sembrano esserci tutti gli ingredienti per un disturbo ossessivo compulsivo con timori ossessivi di omosessualità, una situazione comunque molto frequente. è molto importante effettuare una psicoterapia soprattutto per andare a scavare il significato che si nasconde dietro ai pensieri di etero o omosessualità perché sono questi significati a determinare una non tolleranza e una non accettazione del dubbio circa il proprio orientamento sessuale che conduce poi a delle compulsioni le quali, purtroppo, alimenteranno ulteriormente i timori ossessivi.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice Psicologo a Roma

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18 OTT 2024

Gentile Mattia,

La confusione che sta vivendo riguardo alla sua sessualità sembra essere fonte di grande ansia e preoccupazione. Il fatto che si interroghi così intensamente su questi aspetti potrebbe effettivamente essere legato a pensieri ossessivi, come sospetta lei stesso.

Le sue esperienze passate, tra cui delusioni, rapporti complessi e difficoltà nel fidarsi delle persone, possono aver alimentato questo senso di incertezza. È importante ricordare che l'orientamento sessuale può essere complesso e non deve necessariamente essere definito in modo rigido o immediato.

Continui il percorso di terapia, che può aiutarla a esplorare questi dubbi in modo più sereno e senza pressione. Dare tempo a sé stesso per capire cosa davvero sente, senza forzature, è fondamentale. Provi a non giudicarsi troppo duramente, lasciando spazio all'esplorazione dei suoi sentimenti.

Dr. Matteo Piccioni Psicologo a Torino

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18 OTT 2024

Salve,
La sua confusione e il senso di smarrimento rispetto alla sua sessualità sono comprensibili, specialmente alla luce delle esperienze personali e relazionali che ha vissuto. Il tema della sessualità è complesso e può essere influenzato da molteplici fattori, inclusi vissuti emotivi, traumi, e relazioni che possono generare dubbi, ansie e insicurezze.
È importante partire dal presupposto che non c'è fretta di etichettarsi o di darsi una definizione precisa. La sessualità è un aspetto fluido e variegato della nostra identità, e può richiedere tempo per essere esplorata e compresa in modo sereno. Alcune delle sue esperienze potrebbero essere state amplificate dall'ansia e dalla paura del rifiuto o della solitudine, che hanno potuto confondere ulteriormente i suoi pensieri.
La confusione che sente potrebbe essere collegata anche al bisogno di validare la sua attrazione verso le donne o il timore che questa possa essere stata compromessa da esperienze relazionali frustranti o deludenti. Talvolta, le nostre aspettative, pressioni sociali o paure interne possono farci mettere in dubbio aspetti della nostra vita che fino a quel momento sembravano chiari. È possibile che lei stia cercando di "forzare" una risposta definitiva, il che aumenta l'ansia invece di alleggerirla.
Detto ciò, il percorso di terapia che ha già iniziato potrebbe essere molto utile per continuare ad esplorare queste emozioni e pensieri, e per aiutarla a trovare una maggiore serenità. Provi a dare spazio ai suoi sentimenti senza giudicarli o cercare di definirli rigidamente, e si conceda il tempo di capire che cosa desidera e che cosa la fa stare bene, senza sentirsi in obbligo di affrettare una risposta. La terapia potrebbe offrirle uno spazio sicuro per esplorare tutto ciò senza pressioni esterne.
Infine, non escluderei la possibilità che l'ansia e i pensieri ossessivi stiano influenzando il suo modo di vedere e sentire le sue emozioni e i suoi desideri. Parlare apertamente con il suo terapeuta di questi aspetti potrebbe aiutarla a fare chiarezza.
Un caro saluto,
Dott.ssa Camilla Persico

Camilla Persico Psicologo a Carrara

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18 OTT 2024

Ciao Mattia, la situazione che vivi è un travaglio classico e spesso comune a molti
e soprattutto di facile risoluzione.
Ti consiglio di parlarne apertamente con il tuo terapeuta,
che saprà indicarti le strategie adatte a risolvere il dubbio.
Se hai necessità sono a tua disposizione online

Dott. Angelomaria Alessio Psicologo a Castelfranco Veneto

198 Risposte

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18 OTT 2024

Salve Mattia, la sessualità è il completamento di un processo di crescita che comprende tra le tante altre cose l'elaborazione delle emozioni, l'autorealizzazione....sono dei mattoncini che costruiscono la nostra esistenza tenuti insieme dall'autostima. Anche la sessualità si costruisce man mano, seppur nasciamo con una predisposizione in quanto viene comunque influenzata dalle nostre esperienze. Vedrai che la tua terapeuta saprà aiutarti partendo. I grandi cambiamenti non si raggiungono lavorando solo sullo scopo, spesso sono le piccole cose che producono i cambiamenti....lasciati guidare alla scoperta di chi sei (non dal punto vista sessuale) ed il resto verrà da se....così avrai davvero coscienza di cosa vorrai essere.
Se volessi approfondire contattami senza problemi.
Buona giornata.
Marina

Dott.ssa Marina Brusadelli Psicologo a Cisano Bergamasco

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18 OTT 2024

È evidente che stai attraversando un periodo molto confuso e stressante, e voglio che tu sappia che è normale avere dubbi e incertezze riguardo alla propria sessualità, specialmente in un periodo di grandi cambiamenti personali e relazionali.

Ecco alcuni punti che potrebbero aiutarti a riflettere:

Accettazione di sé: La sessualità è un aspetto complesso e fluido della nostra identità. Non c'è fretta di etichettarsi o di trovare una risposta definitiva. Prenditi il tempo necessario per esplorare i tuoi sentimenti senza giudicarti.

Supporto professionale: Continuare il percorso di terapia può essere molto utile. Un terapeuta può aiutarti a esplorare i tuoi sentimenti in un ambiente sicuro e non giudicante, e a trovare modi per gestire l'ansia e lo stress.

Esperienze e riflessioni: Le esperienze passate, come quella con la ragazza lesbica e il ragazzo che hai incontrato, possono essere confuse e portare a molte domande. È importante riflettere su queste esperienze e capire cosa significano per te, senza sentirti obbligato a trarre conclusioni immediate.

Comunicazione aperta: Parla con persone di cui ti fidi, che possono offrirti supporto e comprensione. A volte, condividere i propri pensieri e sentimenti con amici o familiari può aiutare a chiarire le idee.

Benessere personale: Ricorda che il tuo benessere emotivo e mentale è la priorità. Cerca di fare attività che ti piacciono e che ti fanno sentire bene, e non esitare a chiedere aiuto quando ne hai bisogno.

Non sei solo in questo percorso, e ci sono molte risorse e persone pronte ad aiutarti. Se hai bisogno di ulteriori consigli o supporto, sono qui per ascoltarti. La tua identità è unica e preziosa, e meriti di trovare serenità e felicità.

Dott. Alessandro Cancellieri Psicologo a Genova

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