aiutoo, non capisco più se sono etero o gay
Salve a tutti sono un ragazzo di 22 anni, da ormai 7 mesi ho questo pensiero che definisco ossessivo riguardo la mia sessualità.
Inizio col dire che da quando sono piccolo ho sempre provato attrazione per il genere femminile e all'età di 12 anni circa sono venuto a conoscenza della masturbazione, la quale sempre dedita alle donne.
Tuttavia sono sempre stato un ragazzo molto timido e introverso, parlavo con poche persone e avevo pochi amici, prevalentemente maschi.
Tuttavia verso la 2 media purtroppo mia nonna si ammalò di tumore e essendo mio nonno disabile io, mia madre e il compagno abbiamo deciso di andare a vivere da loro.
Questo periodo per me fu cruciale, poiché non uscii praticamente più con nessuno essendo costretto a casa con i miei nonni, in quanto dovevo accudirli, ovviamente questa fu una mia scelta che però poi nel lungo termine mi portò ad essere sempre più solitario e chiuso in me stesso.
Questo periodo durò 2 anni, finché anche mio nonno in seguito alla morte di mia nonna morì.
A seguito di questo cercai di riaprirmi, di riprendere in mano la mia vita ma purtroppo molte persone che prima mi stavano accanto mi hanno abbandonato e ciò mi causò innumerevoli problemi nel fidarmi delle persone, in particolare la mia migliore amica storica, che conoscevo da quando avevo 6 anni non aveva più voglia di stare in mia compagnia poiché ormai lei era andata avanti e si era abituata alla mia assenza.
Inizio così un periodo di terapia, poiché stavo cercando di capire se magari fossi io il problema, se fossi io sbagliato, questo percorso durò circa 1 mese e lo chiusi io, in quanto sentivo di aver capito come dovevo comportarmi e cosa dovevo fare.
Circa un anno dopo riallaccio i rapporti con una mia vecchia compagna delle elementari, con la quale instauro un bellissimo rapporto d'amicizia, stavamo spesso insieme, forse aveva iniziato anche a piacermi, tuttavia a causa della mia timidezza e incapacità di capire se lei mi piacesse o no, non feci nulla, nonostante i continui segnali di interesse da parte di lei, finché un giorno lei conobbe un ragazzo, smettendo quindi di avere ogni contatto con me, questo mi fece impazzire, portandomi a diventare estremamente geloso, in quel momento penso di aver realizzato il fatto che lei fosse davvero qualcosa di più che una semplice amica, ma ormai era troppo tardi e lei si era fidanzata, così non potendo fare altro lasciai perdere e non ci sentimmo più, rinchiudendomi ancora una volta in me stesso, stando sempre più solo.
Successivamente arrivò il covid e come tutti fummo costretti a non poter uscire, non avendo più possibilità di relazionarci di persona con gli altri.
In quel periodo sentivo la voglia matta di evadere e di prendere finalmente in mano la mia vita, a causa della mia insicurezza per tutta la vita mi sono sempre fatto andare bene tutto, nelle amicizie, senza mettere mai me stesso al primo posto, quindi con questa voglia matta decisi di lasciarmi tutto alle spalle e riniziare un nuovo capitolo della mia vita.
Fino a questo momento non avevo mai avuto nè rapporti sessuali, nè baci o altri rapporti di ogni genere con le ragazze, tuttavia ero sempre attratto da loro, finché all' età di 19 anni non incontrai questa ragazza, la ragazza più interessante che avessi mai visto in vita mia, era bella, intelligente e soprattutto mi faceva battere il cuore, ho avuto come un colpo di fulmine.
Quel giorno passammo una serata indimenticabile, finalmente sentivo che anch'io ero normale, mi sentivo finalmente vivo, così ci scambiammo i numeri di telefono e iniziammo a scriverci.
Nonostante lei non dimostrasse una sorta di interesse io comunque la cercavo e la aiutavo, mi sentivo insomma attratto da lei e avrei fatto qualunque cosa per farla stare bene, credevo di essere quello che lei stava cercando, però un giorno mi disse apertamente di essere lesbica e lì mi cadde il mondo addosso, mi sono sentito morire e quindi inizio un po’ a mettermi l'anima in pace, decidendo quindi di farmi passare questo interesse, tentativo che non funzionò e che invece mi portò a pensarci ancora di più.
Nei mesi successivi lei mi parlò del rapporto con la sua ragazza, dichiarando che con lei non si trovava bene e che era come se non le importasse di lei, così io cercai di aiutarla poiché ero ancora interessato e non riuscivo a staccarmi da lei.
Dopodiché un giorno i miei e i suoi genitori fummo invitati ad un evento al quale ovviamente eravamo invitato anche noi, in quell'occasione esagerai con l'alcol e le confessai il mio interesse nei suoi confronti, affermando di essere lesbica, mi rifiutò dicendomi che nonostante fossi un bel ragazzo lei era già fidanzata e non voleva tradire la sua ragazza, così involontariamente iniziai a piangere probabilmente a causa dell'alcol e in quel frangente lei mi baciò, in quel momento mi sono sentito la persona più felice del mondo, successivamente a questo lei ammise che il tutto era solo una prova e così mi chiese di dimenticarmi di tutto, ovviamente accettai ma non fu per niente semplice.
Dopo molti mesi da questa esperienza lei smise di scrivermi e iniziò a rispondere in modo freddo ai miei messaggi, così per un po di tempo non l'ho più sentita.
verso dicembre di 2 anni fa la rincontro in pizzeria, poiché i miei genitori e i suoi ormai erano diventati molto amici.
Durante quella sera parlando del più e del meno lei mi raccontò che con la sua ragazza era finita, così nonostante avessi deciso di lasciarmi tutto alle spalle ci riprovai, iniziando quindi a flirtare.
Dopodiché iniziammo una frequentazione poichè non era molto sicura a causa delle ultime relazioni.
Lei aveva un migliore amico con il quale era molto legata, il problema è che lei continuava a non darmi le attenzioni che sentivo di meritare, infatti molto spesso le chiedevo di guardare una serie tv oppure di andare in palestra insieme, dato che come me lei era appassionata, tuttavia questo ragazzo non le permetteva di passare del tempo con me a causa della sua gelosia, nonostante fosse gay.
Tuttavia lei continuava a dire che non avrebbe fatto passi indietro con il suo migliore amico, poiché lui era la persona più importante della sua vita e non voleva in nessun modo cambiare il suo modo di comportarsi nei suoi confronti.
Tuttavia non capì mai di cosa realmente io mi lamentassi, non volevo che lei cambiasse il suo modo di essere con lui, ma che lei mi desse più importanza e più attenzioni.
in seguito a questa discussione se ne susseguirono altre della stessa entità e questo mi portò a non fidarmi più di lei, così sviluppai ansia e decisi di chiudere la relazione nonostante non riuscissi a staccarmi da lei.
Per un po di mesi continuai a pensarla, ma ormai non riuscivo più a starci insieme.
Da quel momento ebbi un totale calo dei sentimenti, non mi interessava più realmente nessuna ragazza, così mi domandai quasi inconsciamente se fossi gay, alla cosa non diedi importanza e la archiviai senza darle peso.
Nei mesi successivi ho sofferto di forte stress, causato dalla scuola, che mi portavano a non uscire di casa, sobbarcandomi di continue responsabilità.
Nel mentre una mia amica ha iniziato a interessarmi, così iniziammo una sorta di frequentazione che però durò pochissimo.
In seguito ci furono vari tira e molla, finché appunto volendo capire se potesse interessarmi o no abbiamo deciso insieme di spingerci oltre, iniziando una sorta di scopamicizia.
Durante questo periodo capisco che comunque non provo un interesse sentimentale nei suoi confronti ed entro in crisi, condizionando totalmente la mia vita.
Successivamente inizio a guardare una serie tv, la quale mi ha portato ad avere i dubbi che mi accompagnano fino ad ora, trovando forse bello uno dei ragazzi che si è rivelato in seguito essere gay, da lì ho iniziato a domandarmi se potessi esserlo anche io, dato che non l'avevo minimamente intuito, inizialmente mi sono detto che no, non poteva essere, poiché sono sempre stato attratto dalle donne, così almeno per il momento avevo smesso di pensarci, tuttavia avendo avuto un calo di interesse per le ragazze mi focalizzai in particolare sui ragazzi, nonostante non mi interessassero iniziando a pensarci in modo sempre più attivo, finché non riuscii più a capirci nulla.
A quel punto non riuscendo più a darmi una risposta un giorno ebbi un attacco di panico, decidendo di lasciare anche la scuola, fortunatamente ci ripensai subito dopo e continuai comunque ad andarci.
Finita la scuola iniziai un percorso di terapia che tutt'ora continua durante il quale parlando di questi miei dubbi e problemi, mi venne appunto suggerito di poter essere gay, che non ci sarebbe niente di male e che la sessualità è fluida.
Tuttavia non riesco ad accettarlo passando così mesi molto stressanti in cui avevo paura di uscire di casa, non volevo in nessun modo capire o ritrovarmi in una situazione in cui io avessi dovuto accettare questa mia presunta omosessualità, non ho niente contro gli omosessuali ma sento che non fa per me, non mi vedo in una relazione con un uomo né la desidero, tuttavia forse a causa di queste relazioni mi sto autoconvincendo della cosa per non soffrire. Tuttavia qualche mese fa iniziai a lavorare come promoter e un ragazzo si avvicinò, mentre parlava mi sembrava come se tutta l'ansia e tutta la paura che avevo fosse scomparsa, la quale fu sostituita da una sensazione di piacere, ho sentito come se volessi stargli vicino, poi mi feci una marea di domande tra le quali:
vorrei baciarlo? o vorrei starci insieme?
Dopodiché se ne andò e mi dimenticai completamente della cosa come se non fosse mai successa, non so se fosse solo ammirazione che poi ho mal interpretato a causa dell'ansia o altro ma se di questo ragazzo non mi interessa più nulla, la cosa che ho provato non posso dimenticarla.
Ora non capisco più nulla davvero, pensavo di essere in un periodo di confusione e o di soffrire di un doc, tuttavia dopo questo non so più cosa fare, se penso di andare con un uomo non mi va, come non mi va di iniziare una relazione con una donna ora, non so più dove devo definirmi e come.