Buonasera mi chiamo Roberta, ho 26 anni e sono al secondo anno di laurea specialistica.
Sono sempre stata una persona molto insicura, con bassa autostima e ansia perenne per qualsiasi cosa, con pensieri sempre negativi riguardo me stessa, il mio aspetto fisico, la mia poca cultura. In generale, il mio bicchiere è sempre mezzo vuoto, e l’erba del vicino è sempre più verde.
Nel periodo della triennale, ero più serena, pur sempre preoccupata per la mia performance all’esame. Ma non mi sono quasi mai demoralizzata, specialmente i primi anni riuscivo a concludere la sessione con scioltezza. E infatti, questa serenità mi ha portato a concludere il percorso con il massimo dei voti.
La situazione é radicalmente cambiata con l’inizio della magistrale. Mi sono trasferita in un’altra cittá (a circa 500km da casa mia) per cambiare aria, per mettere alla prova anche me stessa, per maturare, consapevole che ne sarei uscita vincente essendo di base una persona che sa stare sola, amante anche delle nuove esperienze.
Ma purtroppo, nel corso dei mesi ho messo seriamente in discussione tutta la forza che pensavo di avere. Da qualche settimana/mese ormai vivo in uno stato perenne di angoscia, dal mattino alla sera. Soffro di crisi di pianto, di umore altalenante più o meno tutti i giorni. Non ho fatto amicizia con nessuno, sono in ritardo con gli esami, non mi sento più motivata in quanto tante materie sono difficili e sembrano insormontabili, non sento di avere le capacità per affrontare questo percorso.
Ogni esame poi, lo vivo malissimo. Ho dei ritmi estremi, cerco di studiare tutti i giorni almeno 10/12 ore. Non esco quasi mai se non per piccole commissioni, e la cosa più triste è che non mi va piu nemmeno di uscire. Nonostante mi sforzi, puntualmente capita che non riesco a concentrarmi, penso continuamente di non farcela, di non essere all’altezza, che è troppa roba da studiare e finisco poi per mollare e rimandare tutto.
Per di più sono quasi sempre sola in casa e questa solitudine mi pesa come non mai.
Sono venuti a trovarmi i miei qui, e i giorni successivi non ho fatto altro che stare a letto a piangere pensando a quel sollievo momentaneo che mi avevano dato, ma allo stesso tempo a ciò che dovevo studiare, all’angoscia che mi attendeva e a quanti giorni mancavano all’esame.
Non so come riprendermi, non so perchè stia reagendo cosi male tale da pensare di essere un fallimento, di non valere nulla e soprattutto come combattere tutto ciò.
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9 MAR 2022
· Questa risposta è stata utile per 5 persone
Cara Roberta, mi spiace molto per il periodo che sta passando, so come può essere difficile e sembrare senza via d'uscita. La via d'uscita, invece, c'è e si chiama psicoterapia: le consiglio vivamente di iniziare un percorso, che la aiuterà a combattere l'angoscia ed il senso di inadeguatezza che vive. Lavoro anche online qualora volesse iniziare assieme. Saluti
24 MAR 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile utente,
provi a dare espressione e voce al suo stato d'animo, di profonda sofferenza e ansia.
Cosa le sta comunicando il suo corpo? Cosa sta provando a dirle?
Mi sembra che il vissuto che ha descritto riguardi diverse aree della vita, rendendola invalidata e limitata.
Restiamo a sua disposizione per ogni eventuale chiarimento.
Saluti,
Studio Associato Dott. Diego Ferrara Dott.ssa Sonia Simeoli
12 MAR 2022
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Roberta, da ciò che descrive l'evento stressante alla base di questo momento difficile è stato il trasferimento in seguito al quale alcuni suoi equilibri sono vacillati e ha riscontrato difficoltà nell'adattamento al nuovo contesto. Visto che sono già trascorsi alcuni mesi da quando sta male le converrebbe chiedere aiuto ad uno psicoterapeuta per iniziare a comprendere meglio il significato di questa sofferenza e poter pian piano riattivare le sue risorse di fronteggiamento della situazione attuale. Potenziare le sue abilità relazionali e la sua autostima sarebbero poi obiettivi importanti di cui beneficerebbe a lungo termine.
Resto a disposizione
Cordiali saluti
Dr.ssa Valeria Mavilia
10 MAR 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Salve Amina, le dico che un percorso le permetterebbe di capire meglio di cosa ha bisogno e perché questa fase si sia verifica proprio in questo momento. Immagino che lei sia una persona precisa e molto attenta a tutto e penso che a lungo andare questo possa essere "faticoso". La vita non è fatta solo di doveri ma anche di spazi più leggere che penso debba imparare a prenderli senza pensare che siano una "perdita di tempo".
Le auguro il meglio
Resto a disposizione
Dott.ssa Fabiana Marra
9 MAR 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Roberta,
dal suo racconto sembra che lei sia sempre stata molto insicura e anche pessimista. Forse in lei c'è una tendenza al perfezionismo che la spinge a voler avere tutto sotto controllo, per cui situazioni più incerte e nuove (come appunto vivere fuori casa e affrontare esami più difficili) le stanno scatenando ancor di più una serie di malesseri che già aveva ma che in qualche modo riusciva a "tenere a bada".
Penso che data la sua giovane età potrebbe prendere questo disagio abbastanza invalidante come un momento di svolta per una maggiore consapevolezza di chi è e di cosa la angoscia così tanto, in modo tale da affrontare un percorso di cambiamento.
Per fare questo c'è bisogno di un aiuto professionale.
Io sono disponibile online,
Un saluto intanto
Dott.ssa Valentina Ciavarra
9 MAR 2022
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Gentile Roberta,
i cambiamenti dovuti al trasferimento di sede e agli studi per la magistrale sembrano aver riacutizzato quelle insicurezze ed ansie che in precedenza era riuscita a tenere discretamente a bada.
Probabilmente anche la solitudine e la mancanza di legami amicali/sentimentali contribuisce ad abbassare il tono dell'umore e il livello di autostima.
Per provare ad uscire da questa situazione ritrovando fiducia e benessere, le suggerisco di intraprendere un percorso di psicoterapia preferibilmente cognitivo-comportamentale.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
9 MAR 2022
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cara Roberta,
ti leggo e sento tanta fatica e tanta sofferenza, me ne dispiaccio e voglio dirti che ti sono vicina. Ma anche, nel leggerti, sento le parole scorrere veloci, rimango colpita dal tuo stile descrittivo così efficace e fluido, dalla tua capacità di raccontarti. Hai un dono!
Appoggiati su queste doti che traspaiono dalla tua narrazione, respira, rivolgi un sorriso a te stessa e complimentati per il coraggio che hai dimostrato scrivendo qui. Hai fatto un primo passo, continua a cercare aiuto. Cerca, se riesci, un professionista che sia vicino a te, per avere un'occasione di uscire da casa e respirare un po' di primavera. Prova!
Un caro saluto,
Dott.sa Federica Minetto
9 MAR 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Ciao Roberta,
sono stata anche io una studentessa e per un anno e mezzo ho ricoperto il ruolo di tutor universitaria seguendo i ragazzi nelle loro difficoltà. Comprendo bene tutti i tuoi stati d'animo..
Innanzitutto stai vivendo un cambiamento: passare dal corso triennale al corso magistrale, passare dalla vita nella tua città alla vita in una città diversa, lontana dagli affetti. Non è cosi facile come sembri ambientarsi.. Non devi vedere quello che ti sta accadendo come un fallimento; sei stata coraggiosa, determinata! Devi solo ''cambiare occhiali'' per riuscire a vedere di nuovo le tue risorse, che credi di aver perso.
Ti può sicuramente essere utile un percorso e se vuoi sono a tua disposizione.
9 MAR 2022
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cara Roberta,
mi dispiace sentirla così in difficoltà in un momento così importante della sua vita in cui ha deciso di mettersi in gioco, cambiando città e quindi interfacciandosi con situazioni nuove. Sicuramente i cambiamenti che sono avvenuti nella sua vita sono stati tanti e questo spesso può risultare destabilizzante per una persona ma noto anche in lei una grande voglia di riuscire ad affrontarli, ed in tal senso lei è stata molto brava per attivarsi nel chiedere aiuto tramite questo portale. Mi sembra innanzitutto importante sottolinearle questo, in modo tale che possa prendere consapevolezza della sua forza e magari iniziare ad abbracciare un'altra prospettiva di sè stessa che non sia solamente quella negativa di cui parlava ad inizio della sua richiesta. Penso inoltre che possa esserle molto d'aiuto il lavoro con una persona che possa rispecchiarle quelle che sono le sue risorse e i suoi punti di forza (da queste breve righe che ha scritto si nota che questi ci siano e che in parte lei ne sia cosciente) e con la quale possa analizzare eventuali nodi che le impediscono di essere serena in questo momento.
Le auguro di poter concludere brillantemente e serenamente anche il suo percorso di laurea specialistica.
Un abbraccio
9 MAR 2022
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Salve Roberta, innanzitutto brava per averne parlato e non esserti ulteriormente chiusa in te. È un ottimo primo passo. Però c'è bisogno di fare altri passetti per uscire da questa zona nera che ti avvolge non permettendoti di affrontare tutto con un po' di serenità.
Chiedere un sostegno psicologico e darti un po' di spazio potrebbe esserti molto di aiuto. Hai diritto di essere serena, conceditelo.
9 MAR 2022
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Buongiorno Amina,
Le incertezze e le insicurezze che l’accompagnano possono essere efficacemente risolte con un percorso di psicoterapia.
Prenda un po’ di tempo per sé e si dia questa possibilità. Ne avrà benefici a breve e lungo termine.
Resto a disposizione e le auguro il meglio
Dott.ssa Oriana Parisi
9 MAR 2022
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Salve Roberta, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL